Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

martedì 2 aprile 2013

MA CHE BEL CASTELLO!


...OVVERO COSA COVA IL NIDO DI BIASSONO

Giovedì 21 marzo ho avuto un incontro prima con l’assessore ai Servizi sociali Nadia Beretta, poi col sindaco Malegori; avevo chiesto un appuntamento per ottenere chiarimenti sulle sorti dell’asilo nido comunale, la cui struttura (il castello tutto colorato che si trova nell’area ex-Sassatex, in prossimità di via Adua) è sì pronta ormai da mesi, ma parlando d’apertura nulla si vede ancora all’orizzonte. 

Infatti, come forse pochi sanno, la gara d’appalto che scadeva a ottobre 2012 è andata deserta e a quanto pare nessuna cooperativa ha oggi intenzione d’occuparsi della gestione di questi spazi. 

Già a gennaio mi recai presso l’ufficio Servizi sociali del Comune per avere notizie e la responsabile del settore, Elena Cattaneo, mi diede la sua versione dei fatti: malgrado i complimenti ricevuti da più parti, per via dell’originale architettura dell’edificio e per la stesura del bando della gara d’appalto, questa stessa è però andata deserta causa i tempi di crisi, che vedono persino molti asili nidi privati semivuoti. Conseguentemente, anche un asilo nido così grande (60 i posti disponibili) costituirebbe un onere eccessivo, nonché un rischio per qualsiasi impresa. 

Alla fine di questa mia prima indagine ero dunque andata via con l’idea che il Comune avrebbe preparato un nuovo bando, ridimensionando il progetto: la proposta dovrebbe consistere nel dividere gli spazi interni dell’edificio tra un nido, una sezione primavera di scuola materna e qualche sezione di materna. Bene, ho pensato, ma subito dopo ho chiesto a che tipo di materna l’amministrazione comunale volesse sottoporre quella sede; e qui si è svolto tutto come previsto: “Insomma, la materna Segramora non ha una sezione primavera e del resto le sue aule stanno scoppiando, quindi un’ipotesi suggerirebbe di creare una succursale del Segramora”. 

Temo in realtà sia l’unica ipotesi. Anche perché quando ho poi chiesto al sindaco se avessero preso in considerazione l’idea di aprire una materna comunale o statale, ho ben presto capito che altre soluzioni non rientrano nell’orizzonte di questa giunta. Insomma, la cosa più ovvia per loro è dare nuovi spazi a una materna privata, anziché cominciare a pensare di destinare risorse ad un asilo comunale; soldi il Comune non ne ha, ma evidentemente qualcosa ha accantonato se si accolla parte delle rette del Segramora col contributo economico dato alle famiglie pronte a iscrivere lì i propri figli, se sempre al Segramora manda la propria psicopedagogista per interventi di tipo educativo, se il sindaco ammette che “c’è da fare ancora tanto per migliorare quella realtà e noi ci stiamo lavorando su e destineremo nostre risorse proprio a tal fine”.

Allora ho detto la mia: certo avere un nido comunale sarebbe bellissimo, lo aspettiamo da anni – noi e tante altre famiglie che finora si sono dovute rivolgere ai nidi privati – ma quasi quasi sarebbe un sogno, una specie di lusso; invece, una materna pubblica no, non può restare un sogno e nemmeno un lusso, ammettiamo che non si tratti di scuola dell’obbligo, ma chi pensa di non mandare i propri figli all’asilo a tre anni? E invece, chi vive a Biassono non ha scelta: o il Segramora o niente. 

L’alternativa è infatti “emigrare”, indagare per scoprire dove nei Comuni circostanti ci sia posto per i non residenti, iscrivere i bambini altrove, sperare di vederseli accettati o restare in una bella lista d’attesa. A quanti biassonesi è infatti successo? Molti, secondo me. Mi sento allora replicare: “Ma perché non mandare i suoi figli al Segramora?” - e rispondo che non condividiamo la linea educativa di quell’asilo, perché non essendo credenti non vogliamo che i nostri figli ricevano un’istruzione religiosa; e cosa mi rispondono mezzi divertiti e col sorriso sulle labbra entrambi i nostri amministratori, rappresentanti delle nostre istituzioni? 

“Ma, signora, una preghiera non ha mai fatto male a nessuno! Pensi che io ho iscritto mio figlio in un collegio religioso, ma questa è questione di scelte personali, ovviamente”. Trasecolo. Sinceramente, non mi interessa affatto dove abbia iscritto suo figlio, caro assessore, perché qui non stiamo facendo un’amichevole chiacchierata, io le sto chiedendo conto di un problema serio, che coinvolge la cittadinanza e se proprio vuole parlare di scelte personali, qui a Biassono questa libertà di scelta non è garantita. Quando ci rivolgiamo ai Comuni confinanti, e chiediamo quante possibilità ci siano che i nostri figli siano accolti nelle loro materne, sapete cosa rispondono? “Dovreste pretendere una materna dal vostro Comune, dal momento che siete l’unica realtà della zona che offre solo una soluzione privata!”. Come dargli torto?

Noi paghiamo le tasse, noi, e che ne fanno i nostri amministratori? In un ambito così importante come la scuola materna, le devolvono interamente a una struttura privata e pensano solo evidentemente ai cittadini che li hanno eletti e non al bene dell’intera cittadinanza: questo non è il sindaco di tutti i biassonesi, ma solo dei suoi elettori – anche se comincio a pensare che anche tra quelli molti sarebbero favorevoli all’istituzione di una materna senza rette e, perché no, laica.

Tra l’altro mi chiedo perché per il nido si preveda (giustamente, essendo cosa pubblica) un bando che implica controlli, verifiche e rinnovo non tacito tramite nuovo bando al massimo dopo 5 anni, mentre si possa decidere d’affidare la scuola dell’infanzia nelle mani del Segramora senza colpo ferire e per sempre! Con tutti i soldi che già gli danno!
Alla fine l’unico a giovarsene sarebbe il Comune, che potrà dire di aver pensato al bene dei cittadini offrendo il nido, mentre da ben 16 anni avrebbe potuto offrire il servizio convenzionando le tre strutture esistenti, strada scelta attualmente dalla maggior parte dei comuni e finanziata anche da iniziative della Regione Lombardia. Dove si è mai visto un comune di quasi 12mila abitanti con 3 nidi, anzi 4 fino a due anni fa!? (Lissone fino a due anni fa aveva 3 nidi per 44mila abitanti! Sovico un solo nido per 8mila!).

Raccogliamo quindi l’appello degli amministratori nostri vicini e facciamoci sentire, facciamo di questa vicenda una battaglia di civiltà, prima che un altro spazio costruito con le nostre tasse e che potrebbe essere una grande e bella novità per tutti, e dico tutti, i bambini di Biassono diventi un altro angolo di privato, un altro luogo che invece d'includere esclude.
           
                                                                                            Chiara Galdi

3 commenti:

  1. I soldi pubblici per l'interesse del privato,nulla di nuovo sotto il sole e ancora una volta non riesco a stupirmi di questi eventi che a Biassono sono divenuti una sorta di ripugnante normalità. E' vero che in tempi di frisi i soldi mancano,ma come ci sono soldi per il rifacimento del centro storico,cosa non del tutto indispensabile a mio parere,dovrebbero essercene per organizzare una asilo o una materna comunale,senza nulla togliere alla Segramora ma non è corretto che il territorio sia monopolizzato da una sola scuola materna o in alternativa da più asili nido privati. Molti biassonesi portano i propri figli in altri paesi limitrofi come Macherio,Sovico e Macherio dove ci sono liste d'attesa infinite,questo indica che c'è richiesta,quindi che problema ci sarà mai nel fare un asilo comunale a Biassono,in ogni caso verrebbero persone anche da altri paesi e gli introiti sarebbero sicuramente sufficienti a garantire un utile,considerando che in molti paesi gli asili comunali sono una realtà ben radicata da anni,è vero,magari le entrate per il comune saranno inferiori a quello di un possibile appalto al privato,ma ricordiamoci che il comune non è un una SPA o una azienda,il suo intento non è quello di fare utili ma di fornire servizi al cittadino.

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  2. Sono una mamma di una bambina di 4 anni, che dopo aver speso metà del mio stipendio per due anni e mezzo per poter garantire a mia figlia un asilo nido (PRIVATO!!! Sì QUELLI LI POTEVO SCEGLIERE...E NON CONVENZIONATO, OVVIO) che la tenesse quando ero al lavoro, mi sono vista negata anche la possibilità di poter iscrivere mia figlia almeno per la scuola dell'infanzia a una struttura pubblica in questo Comune. Ma niente, le possibilità non ci sono, come ben descrive la nostra misera situazione la signora Galdi. Non volendo anche io iscrivere mia figlia ad una scuola privata cattolica (scelta? libertà? parole dimenticate a Biassono ormai da anni) per volontà mia e di mio marito, mi sono dovuta rivolgere alla scuola dell'infanzia STATALE presente per fortuna a 5 minuti da casa, nel territorio del Comune di Macherio. Non è la sede per parlare dell'ottimo lavoro eseguito in quella struttura, ma credo che non si stupirà nessuno a sapere che su 29 bambini della sezione di mia figlia, ben 6 abitano a Biassono. E questo solo nella sua sezione. Vogliamo contare le altre?
    Cari concittadini e cari amministratori, che dite, sarà il caso di cominciare a farsi delle domande? E in fretta, anche a darci delle risposte!!!!
    Damiana Pessina

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  3. purtroppo le risposte loro le hanno date e naturalmente non sono condivisibili! sono la mamma di quattro figli di cui tre ormai grandi: due hanno frequentato la scuola di Macherio e l'ultima l'asilo Segramora. Evitando in questa sede di fare i doverosi e inevitabili confronti tra una scuola che stimola e una che per tre anni ti propina angioletti da colorare, ora sto ripartendo da zero con il mio quarto figlio che ha 7 mesi e devo pensare ad un nido. avevo esultato alla notizia di un nido comunale ma questa amministrazione ha nuovamente dato il meglio di sé. mi domando innanzitutto se, nell'ipotesi che una parte della struttura del "castello" fosse destinata a scuola dell'infanzia (ipotesi comunque molto ben accetta) sia lecito che l'amministrazione comunale affidi la gestione di una struttura costruita con denaro pubblico ad un gestore privato senza una gara ad evidenza pubblica ma per affidamento diretto. affido la risposta a qualcuno più ferrato... intanto cercherò di rendere più trasparente possibile le mosse di questa giunta e naturalmente firmerò la petizione

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