Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

lunedì 1 aprile 2019

Gli "invisibili" caduti biassonesi


Molto si è scritto, e giustamente deprecato, in relazione all’avvilente epilogo della vicenda “pietre d’inciampo” a ricordo dei deportati biassonesi nei campi di sterminio nazisti.

Si è giustamente fatto rilevare che la Lega Nord, con la decisione di collocare una nuova stele in area da definirsi, finge di ricordare tutti per non ricordare nessuno. A Biassono, da tempo esiste un Monumento in ricordo ai Caduti in Guerra; venne inaugurato il 21 maggio 1925.

La sua originaria collocazione era all’angolo tra le attuali Via Cesana e Villa e Via Matteotti, in quella che allora si chiamava Piazzetta della Vittoria. Il Monumento verrà poi posizionato al centro di Piazza Italia, dove si trova ancora attualmente, nel 1953. Venne realizzato in pietra, marmo e bronzo in quanto si voleva durasse nel tempo.
Il termine stesso di monumento, infatti, va inteso nel senso di “quod manet et monet”, ovverosia ciò che permane e trasmette un preciso messaggio.

E’ legittimo domandarsi, oggigiorno, con quanta attenzione si osserva ciò che si ha sempre sotto gli occhi.

Scriveva Robert Musil che “nulla al mondo è più invisibile dei monumenti”. Ma prontamente aggiungeva: “tutti sarebbero molto sorpresi se un bel mattino le statue non ci fossero più anche se non le guardano mai e non hanno la minima idea di che cosa rappresentino”.

Oggi i monumenti, sommersi dal traffico urbano in piazze trasformate in parcheggi, hanno completamente perduto il loro significato e la loro funzione in un mondo che sembra così distante da quello dell’epoca. Compito delle Amministrazioni comunali, anziché pensare a nuove targhe ed a nuove lapidi, dovrebbe essere quello di fare riscoprire e tramandare, almeno in parte, quella memoria che è stata alla base della loro realizzazione.

La Mozione leghista, tra l’altro, chiede di rendere pubblico l’elenco dei Caduti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, inserendolo nel sito istituzionale del Comune.
Ben venga; potrebbe essere finalmente l’occasione per rendere il doveroso omaggio a due caduti biassonesi, peraltro decorati al Valor Militare, il cui nome neppure appare, a distanza di 100 anni dagli eventi, sulle targhe apposte al Monumento di Piazza Italia.
Parliamo di Giovanni Cesana e di Antonio Tremolada, i cui nomi sono stati bellamente omessi persino nella marziale e militaresca cerimonia del 4 Novembre ultimo scorso, 100° Anniversario della fine della Grande Guerra.







Albo d'Oro Caduti Lombardi Grande Guerra, vol. X, pag. 195








Albo d'Oro Caduti Lombardi Grande Guerra, vol. X, pag. 751



CESANA GIOVANNI - MEDAGLIA D'ARGENTO al V.M. -
" sergente, capo mitragliatrice, noncurante del pericolo, sotto l'intenso fuoco avversario, si spingeva solo fin presso le posizioni nemiche, per scegliere una postazione adatta a controbattere, con la propria arma, quelle avversarie. Mentre poi vi tornava con i suoi uomini da lui incoraggiati, veniva colpito a morte".
Montello, 20 giugno 1918.


Cesana Giovanni


TREMOLADA ANTONIO - MEDAGLIA DI BRONZO al V.M. -
" durante un contrattacco nemico, trascinando con l'esempio i suoi camerati, si slanciò, per primo, con disprezzo del pericolo, al salvataggio di un cannone da montagna rimasto avvolto dalle fiamme provocate da proiettili nemici incendiari. Colpito in pieno da una granata nemica, lasciò la vita nell'ardito tentativo". 
Val Popena, 17 settembre 1915.


Tremolada Antonio

E mentre l’Assessore esterno Paola Gregato si dedica infruttuosamente alla ricerca di vittime biassonesi delle foibe (per inciso, Le ricordiamo che per fare approfondimenti storici occorrerebbe anche, e soprattutto, avere accesso all’Archivio Storico comunale), ci permettiamo di suggerire, per l’ennesima volta,  all’Amministrazione di fare degna menzione anche della concittadina Anna Maria Galliani, deceduta a Monza il 20 febbraio 1916 in conseguenza delle ferite riportate nel bombardamento austriaco sul quartiere di San Biagio del giorno 14.
Vittima civile degli eventi bellici, era nata a Biassono il 25 marzo 1876 da Amedeo e Cagnola Teresa. Coniugata a Monza con il vigile urbano Giuseppe Galbiati e giovane madre.

Più ci allontaniamo nel tempo da quegli eventi, più è difficile tramandarne la memoria ed il significato.
Ma abbiamo il dovere di farlo; a condizione che si voglia effettivamente fare Storia e Memoria, e non propaganda.

Felice Meregalli