Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

mercoledì 29 febbraio 2012

PROPOSTE ........... E PRETESTI



Il primo anno della "nuova" amministrazione leghista sta volgendo al termine ed è tempo di bilanci.

Lascio ad altri il compito di un vero e proprio Rapporto agli Elettori; da cittadino che cerca di frequentare il più assiduamente possibile le sedute del Consiglio Comunale, mi limito a riportare le seguenti impressioni:

il ritornello che spesso e volentieri sento recitare dal Capogruppo della Lega Nord è: "le opposizioni dovrebbero fare proposte e non proteste".

Premesso che non ci vedo niente di male se l'opposizione eleva le più vibrate proteste a fronte di provvedimenti quantomeno discutibili (Farmacia Comunale, permute "a costo zero" per i cittadini, marchiatura del territorio .....), quello cui ho assistito negli ultimi Consigli Comunali è stata la ricerca di ogni possibile pretesto per bocciare le PROPOSTE di Lista per Biassono.

In breve:
- istituzione di un fondo anti crisi economica a favore delle famiglie: "non serve; è assistenzialismo; a Biassono non ci sono aziende in crisi nè lavoratori licenziati e/o cassaintegrati; la crisi è un'opportunità!

- istituzione di una Casa dell'Acqua a Biassono: a parole tutti favorevoli; poi, alla fine, emergono i distinguo: "è inutile; ci sarebbero i soliti vandali; magari qualcuno ne potrebbe fare un uso sconveniente; è un costo che non ci possiamo permettere".

- possibilità di un incontro pubblico col Presidente di Pedemontana: non serve; il progetto è blindato ed immodificabile; a Biassono non ci sono state proteste, ergo, tutto va bene così.

Se tanto mi da tanto, mi rallegro del fatto che l'Amministrazione ieri abbia varato (dopo 16 anni) il Consiglio Comunale dei Ragazzi.
Trattandosi di un progetto su cui Lista per Biassono stava discutendo con le realtà interessate (Scuola e genitori) e sui cui aveva appunto elaborato un regolamento da sottoporre in Villa Verri, non oso immaginare quale pretesto avrebbero escogitato nel caso in cui la proposta fosse arrivata sui banchi del Consiglio Comunale per iniziativa della lista stessa. L'inusuale "tempestività" della Lega Nord, in questo caso, ha davvero del lodevole. 

Felice Meregalli

domenica 12 febbraio 2012

ITINERARI ARTISTICI A BIASSONO


Mano ai pennelli! A 20 anni dalla fondazione del Gruppo Pittori Biassonesi, il nostro Comune non possiede ancora memoria pubblica tangibile di una delle sue realtà associative più dinamiche e originali. Le numerose mostre temporanee, organizzate per lo più in sala civica o all’interno di feste popolari, hanno sì aiutato a conoscere i talenti della scena locale, senza tuttavia lasciare traccia viva sul territorio.

Partendo da questa riflessione, Biassono in Progress ha lanciato un’idea accolta nei giorni scorsi dal Gruppo Pittori Biassonesi e che, nelle prossime settimane, cercherà di coinvolgere l’intera cittadinanza: individuare antiche edicole o spazi figurativi presenti in paese (nei cortili, nelle vie, sulle pareti domestiche, o su aree murate…), affinché siano recuperati attraverso le nuove opere degli artisti locali. Scene di storia biassonese. Ritratti di antichi personaggi che hanno vissuto fra i nostri confini. Rappresentazioni di antichi mestieri e tradizioni perdute. Ogni pittore potrà attingere ad un vasto immaginario che punti a rafforzare il senso d’identità storica della nostra comunità, impreziosendo gli spazi pubblici e privati con narrazioni leggibili e fruibili da qualsiasi visitatore del paese. 

Oltre alla preservazione del patrimonio culturale, le edicole del Gruppo Pittori Biassonesi formeranno nel tempo dei percorsi artistici di valore turistico, grazie ai quali agevolare l’afflusso di visitatori sul territorio e creare opportunità di nuovi contatti anche per il sofferente settore dei commercianti al dettaglio. Un’iniziativa che non punta solo a ridare vigore e riqualificare il centro storico tradizionale, ma a veicolare i flussi pedonali verso le altre aree d’insediamento, in una strategia di riacquisizione degli spazi urbani e, conseguentemente, di consolidamento della sicurezza pubblica.
 
Il fine è certo ambizioso, ma non impossibile, qualora l’iniziativa riesca ad essere supportata in modo corale.

Il primo passo riguarda la mappatura del territorio: chiunque sia a conoscenza di spazi idonei per ospitare un’opera artistica, dovrà segnalarli indicando le misure utili (ubicazione, altezza, larghezza, eventuale profondità). In tal senso, gli studi già effettuati dal Gruppo ricerche archeostoriche del Lambro e dal Fotoclub S. Andrea potranno fornire una prima carta d’orientamento.


Raccolti i dati, i pittori aderenti al progetto sceglieranno gli spazi più congeniali alle loro creazioni e inizieranno a lavorare sulle singole opere, le cui bozze verranno comunque presentate alla cittadinanza attraverso un’apposita mostra.

All’amministrazione comunale, o agli eventuali privati che vorranno sposare l’iniziativa, verrà chiesto di supportare l’iniziativa, predisponendo materialmente i siti individuati all’accoglienza delle opere in produzione (creazione di una base per l’inserimento delle raffigurazioni, apposizione di pannelli per la preservazione delle opere, inserimento di eventuali targhe segnaletiche, possibile installazione dell’impianto d’illuminazione…).

Una volta completata la fase di mappatura ed allestimento, le opere verranno posizionate per il Paese e pubblicamente promosse attraverso l’inaugurazione di un percorso guidato, che potrà oltretutto crescere e ramificarsi nel tempo (progetto museo all’aperto).

Se il Comune si farà carico del coordinamento dell’iniziativa (a tal fine, Lista per Biassono è pronta a proporla all’ordine del giorno in consiglio comunale), i cittadini potranno far riferimento a Villa Verri come referente per la raccolta dati. In attesa dell’eventuale espletamento delle fasi amministrative, la piattaforma di Biassono in Progress fungerà da recettore delle proposte cittadine. Parallelamente, verrà chiesto d’installare in Villa Verri una cassetta offerte per costituire una base del fondo utile a finanziare l’iniziativa.
L’obiettivo è di riuscire a giungere all’inaugurazione del percorso artistico di Biassono entro la primavera del 2013.

Alberto Caspani 

PEDEMONTANA IN ARRIVO!



venerdì 10 febbraio 2012

COME ADRO…......PRIMA DI ADRO

Ancora di recente è rimbalzato agli onori delle cronache il comune bresciano di Adro.
Ci chiediamo come possa, il suo Sindaco, insultare deliberatamente il Capo dello Stato reo di aver conferito l'onorificenza di Cavaliere della Repubblica all'imprenditore che, di tasca propria, ha pagato la mensa scolastica delle famiglie inadempienti.

Ci domandiamo anche se sia giusto che un primo cittadino continui a sperperare migliaia di euro di denaro pubblico per risarcire i ricorrenti di cause (vinte) intentate sulla base del principio di uguaglianza garantito dalla Costituzione che, quell'amministrazione invece puntualmente disconosce.

Il Sindaco in questione, infatti, si era già distinto per aver proposto, nel tempo: una “taglia” sui clandestini; il rifiuto del bonus bebè agli extracomunitari; la negazione, come detto, della mensa ai bambini le cui famiglie non fossero in regola coi pagamenti, nonché, e soprattutto, l'inaugurazione di una scuola pubblica dove era presente ovunque il “sole delle alpi”, ossia il simbolo che, secondo l'articolo 3 del proprio Statuto, identifica in modo inequivocabile la Lega Nord.

Già in passato altri avevano fatto proprio un antico simbolo (il fascio littorio), facendogli così perdere il significato originario e trasformandolo nel simbolo di un movimento politico.
E, al pari del fascismo, anche la Lega Nord, come non aveva osato fare nessun altro partito, ha marchiato col suo simbolo un edificio statale, proprietà di tutti i cittadini.

Si tratta di un'annessione violenta del “pubblico”, indicativa di un pensiero totalitario ed intollerante, oltre che culturalmente rozzo.

Pur senza aver raggiunto gli eccessi di Adro, anche Biassono, nel suo piccolo, può vantare da quindici anni a questa parte, la “marchiatura” del territorio e di tutte le nuove opere pubbliche (dalla segnaletica stradale, toponomastica compresa, alla piazzetta di San Giorgio, dalla RSA Anni Verdi ai Giardini cosiddetti Padani, da Villa Monguzzi al Palazzo Municipale).

E siccome non è possibile che i vari “marchi” o monoliti siano passati inosservati dalla gente, ne dovremmo dedurre che, come cittadini, siamo ormai assuefatti a questo genere di atti di inciviltà e protervia da non farci neanche più caso.

Lista per Biassono crede invece che nella nostra comunità viva e sia presente la volontà di costruire relazioni sociali corrette e solidali che contrastino ogni deriva populista e disgregatrice.

E, di fronte a chi preferisce girare la testa dall'altra parte, chiederà la rimozione di quei simboli tracciati con intenti secessionisti ed in evidente spregio al principio costituzionale della Repubblica Italiana una ed indivisibile. 
Felice Meregalli

lunedì 6 febbraio 2012

LA CROCE DI S.ANDREA

Il Kirghizistan all’improvviso. Varcata la porta della palestra di S. Andrea, domenica scorsa ho avuto il privilegio di respirare quell’inconfondibile aria sfatta, ma dannatamente sexy, dell’Unione Sovietica ormai sull’orlo dell’abisso. Pochi secondi, è vero, ma sufficienti per catapultarmi ancora una volta nella periferia dell’impero.

Pareti ingiallite che si sbriciolavano con un semplice colpo d’occhio. Muri forati su cui ancora si distinguevano i segni di scale mobili rimosse. Crepe da brivido sopra la testa, dentro le quali pareva quasi di distinguere le orbite dello Sputnik. E ancora strisce di tartan rappezzate, panchine dalle infide incrinature, docce divorate dall’umidità. Mio dio, che brividi! Mancava solo un busto di Frunze impolverato e una stella rossa sotto i piedi.

Peccato che la palestra delle scuole elementari non si trovasse in qualche sperduto villaggio del Pamir, ma nel cuore della Brianza ricca e operosa. E di nuovo un lampo, ma questa volta di rabbia. Anzi, d’indignazione. Veder ridotto in quel modo uno degli spazi cui ho legato alcuni dei più bei ricordi di atleta biassonese, mi ha ferito peggio ancora di un proclama di Gorbaciov.

Checché sostenga la giunga leghista, ovvero che il destino della scuola di S. Andrea sia segnato (vedi ultimo documento a fondo pagina, clicca qui), nulla giustifica il vergognoso stato d’abbandono odierno. Almeno sino a quando gli alunni non avranno la garanzia di allenarsi in un altro spazio attrezzato, quella palestra va ristrutturata, messa in sicurezza e tenuta in modo dignitoso. Oggi, invece, è solo un’offesa allo sport e alla memoria. All’immagine di una scuola che un tempo era l’avanguardia dell’architettura in paese e uno spasso per chi ci andava a giocare.

Dopo aver assistito al saccheggio delle vecchie attrezzature sportive nei locali di deposito, dopo aver accettato con l’amaro in bocca la rimozione di tutte le attrezzature utili ad allenarsi (scale, funi, pertiche, quadro svedese, tutti oggetti di pericolosissimo impatto per le maestre del 2012), dopo aver udito dell’inusitata idea di dover pagar l’affitto per le ore concesse dal Comune alle attività organizzate nelle proprie strutture, l’Aics Atletica Biassono continua ad allenarsi stoicamente in una palestra da ghetto (incrociando però le dita, affinché non tornino quelle stesse piogge che in autunno l’hanno costretta a lungo all’aperto). Così fa l’associazione del basket Biassono, così insistono gli affezionati della pallavolo. Così, soprattutto, è richiesto agli alunni iscritti al plesso di S. Andrea.

Eppure è una lotta contro il tempo. Bisogna solo sperare che la guaina dei tubi del gas non si stacchi del tutto, o che qualche bimbo imprudente non si metta a giocare con i fili scoperti della corrente. Se la giunta ha deciso di condannare S. Andrea anzitempo, ben venga: forse qualcuno sarà felice di veder abbattuta una scuola a pochi passi dal Parco di Monza, ideale per sfruttare l’abbondante irrorazione del sole e il cui recupero mai costerà quanto una faraonica operazione di compra-svendita comunale; ma sicurezza e dignità sono due requisiti che non possono mancare mai nella gestione delle risorse di Biassono. A meno che non si sia deciso di trasformarsi nel nostalgico reperto di un mondo già da tempo condannato.
Alberto Caspani