Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

domenica 25 giugno 2017

PALAZZO BOSSI E LA PSICOSI DELL'ACCERCHIAMENTO


Palazzo Bossi è diventato l’emblema delle psicosi leghiste. Oltre tre milioni di euro d’investimento, già due bandi di gara andati deserti, un’inaugurazione che continua a essere procrastinata, ma alla prima vera opportunità di confrontarsi su un possibile progetto di grande respiro, viene mandato tutto in fumo. Nonostante il sindaco Luciano Casiraghi fosse al corrente da mesi del percorso di dialogo intrapreso con i musei italiani circa il progetto “Casa degli esploratori”, sia attraverso la corrispondenza mail fra gli attori coinvolti, sia con inviti personali a riunioni a Milano, sia mediante gli aggiornamenti diretti forniti dal consigliere Alberto Caspani (in costante dialogo con le istituzioni coinvolte in quanto membro dell’Associazione culturale Gaetano Osculati), all’articolo apparso su Il Cittadino di Monza e Brianza non ha retto. 

Ha inforcato il telefono e ha scaricato tutta la sua rabbia proprio contro chi si era offerto di organizzare una prestigiosa giornata di confronto sulla storia dell’esplorazione, dando modo di presentare a Milano il recupero di Palazzo Bossi e valutare se il sito potesse essere adatto a ospitare il progetto “Casa degli Esploratori”. Una reazione che ha lasciato basiti e creato forte imbarazzo nei referenti del museo Mudec di Milano, dal momento che il sindaco si è dichiarato ingiustificatamente “non a conoscenza dei fatti”, ma soprattutto - rifacendosi alla sua personalissima lettura dell’articolo de Il Cittadino - ha sostenuto che il Mudec stesse agendo da “deus ex machina” per impadronirsi di Palazzo Bossi. Tutto questo, benché la notizia fosse già stata comunicata personalmente al sindaco e trattata sul nostro blog - senza che fossero mosse obiezioni di sorta - ricapitolando i passaggi intrapresi e precisando anche i cambi di programma in corso (la giornata di convegno, prevista inizialmente per il 6 luglio, era stata poi posticipata dal Mudec a fine settembre, non avendo il tempo materiale per spedire e raccogliere tutti gli inviti previsti. Ragion per cui l’articolo del blog aveva atteso l’avvio della nuova procedura d’invito per essere quindi ripubblicato secondo la nuova iniziativa del museo). 

Evidentemente, all’interno della maggioranza leghista, qualcuno deve aver costretto il primo cittadino a un imbarazzante dietrofront. Sbigottiti da simili giravolte e sentitisi addirittura accusare d’interferire con la politica biassonese, i referenti del Mudec hanno preso le distanze dall’amministrazione comunale, togliendo dal programma del convegno il punto di presentazione di Palazzo Bossi e rinnovando il proprio invito all'evento di settembre alla sola Associazione culturale Gaetano Osculati. Impossibile confrontarsi con chi non riesce neppure a distinguere fra una libera discussione di idee e la concretizzazione di un eventuale progetto. Risultato: la destinazione di Palazzo Bossi, i cui alti costi di gestione non sarebbero stati certo un limite per un possibile consorzio di realtà culturali extracomunali, torna di nuovo in alto mare. Ma i nostri amministratori possono esserne fieri: hanno dimostrato di essere padroni a casa loro. Poco importa se il resto d’Italia, dopo le plateali figuracce cominciate con gli sfollamenti del Tai Chi, i balletti sexy in Comune e le divise naziste, ci consideri ormai un caso clinico e irrecuperabile.  

mercoledì 21 giugno 2017

RUSPE IN VISTA NELLA FRAZIONE DI S. GIORGIO


La frazione di S. Giorgio non impara dai propri errori. Nonostante gli ultimi progetti edilizi si siano rivelati flop clamorosi, con numerose proprietà ancora invendute all’ingresso dell’agglomerato urbano, in aggiunta ad altre nel nucleo più storico tuttora abbandonate, l’ambito di trasformazione n.7 del Piano di governo del Territorio rilancia una nuova operazione edilizia: nel mirino, gli ultimi terreni liberi a ovest della frazione, quelli a ridosso della cinta muraria del Parco di Monza. Una superficie complessiva di 13.112 metri quadrati, su cui saranno costruiti nuovi edifici residenziali e un ampio parcheggio “apparentemente pubblico” (in tutto, 2.500 metri quadrati di superficie lorda di pavimentazione e occupazione del 50% della superficie fondiaria, con edifici alti sino a 10 metri e mezzo), ma di fatto quasi inaccessibile ai visitatori di S. Giorgio. Oltre a perdere altro terreno libero (le compensazioni previste non fanno altro che riconoscere verde esistente, anziché aggiungerne di nuovo), l’amministrazione ricaverà uno spazio a servizi del tutto distaccato dal cuore della frazione, dunque poco funzionale e sulla cui destinazione non esistono come al solito idee chiare. 


Di fatto, un progetto ad hoc per interessi privati e che vede ancora una volta l’amministrazione pubblica supina a spinte speculative. Lista per Biassono, che si era già opposta all’operazione in sede di approvazione del Piano di Governo, non ha mutato il suo giudizio negativo: anziché valorizzare le risorse esistenti e studiare piani di rilancio pubblico per la frazione, sempre più lontana dalla vita di Biassono anche in termini parrocchiali, viene spremuta sino all’ultimo per soddisfare appetiti altrui. Boicottati in consiglio comunali i nostri tentativi di avviare mercatini periodici, di aprire un piccolo museo dedicato alla figura dell’esploratore Gaetano Osculati, di avviare progetti ricettivi per il turismo locale, ma anche di completare il prolungamento della pista ciclabile protetta sino alla stazione, ci si riaffaccia a S. Giorgio per privarlo di nuovo territorio. Un motivo in più per indire il prima possibile il referendum consultivo contro la cementificazione di Biassono e dichiarare a piena voce la propria contrarietà. Per aggiornare e spiegare dettagliatamente le ultime manovre in corso, Lista per Biassono allestirà un banchetto informativo sabato 24 giugno in piazza Italia, dalle ore 9 alle 12.30. L’occasione sarà propizia per incontrare anche gli aderenti al Comitato referendario e avviare eventuali collaborazioni in vista dei prossimi impegni. Vi aspettiamo numerosi!

domenica 18 giugno 2017

MOBILITA' SOSTENIBILE AL POSTO DI NUOVI PARCHEGGI


Per la mobilità della Brianza si profila un’imminente rivoluzione ecologica, ma Biassono guarda come al solito dalla parte opposta della storia. Mentre a Monza è stato inaugurato questa settimana il primo experience point in Italia interamente dedicato alle auto e alle tecnologie elettriche, BASE ALD, in paese la giunta leghista torna a progettare grandi aree parcheggio che proprio le e-car finiranno per rendere del tutto inutili. Bastino gli esempi dei due ambiti di trasformazione del Piano di governo del territorio recentemente rilanciati dalla giunta, ossia quello legato al Masterplan al confine con Lissone (n.1) e alla comunità di S. Giorgio (n.7). Temi al centro di un banchetto di Lista per Biassono il prossimo 24 giugno, dalle ore 9 del mattino all'angolo fra Piazza Italia e via Cesana e Villa, finalizzato alla sensibilizzazione sul prossimo referendum consultivo da noi lanciato

In entrambi i casi sono previsti nuovi e ingombranti parcheggi a ridosso del cimitero cittadino - ma al servizio delle aziende destinate a insediarsi in zona - così come alle spalle del blocco abitativo che fa angolo con l’ingresso al Parco dalla frazione, mangiandosi un’altra buona fetta di terreno verde di S. Giorgio. I principali produttori e gestori di servizi di mobilità elettrica, al contrario, sono impegnati a elaborare appositi pacchetti per ridurre il numero di auto in circolazione, in modo tale da ottimizzare il traffico nelle aree di maggior congestione e abbattere l’inquinamento fossile: la scelta d’inaugurare BASE ALD in viale Campania 36 a Monza, dunque, non è per nulla casuale. La nostra Provincia, oltre a essere la più cementificata d’Italia, è anche ai vertici per problemi di traffico e inquinamento, le cui conseguenze si avvertono ogni giorno sulle principali direttrici di Biassono: l’asse della strada provinciale Monza-Carate, via Locatelli e via Parco in primis. 

L’evoluzione tecnologica delle auto elettriche, progredita di pari passo con le nuove forme di economia circolare e sostenibile, considera fondamentale l’uso del mezzo, anziché il suo possesso: sia per i privati, che per le aziende e soprattutto le pubbliche amministrazioni, sono oggi disponibili appositi pacchetti che danno in concessione le auto elettriche in funzione del chilometraggio necessario. Si paga cioè solo l’uso e ci si gestisce con comode app da smartphone o pc, lasciando al gestore del servizio ogni altra spesa: nelle offerte lanciate sul mercato, ad esempio, è il gestore che si occupa dell’installazione delle stazioni di ricarica nei luoghi per noi funzionali, permettendo inoltre di godere della gratuità d’accesso alle ZTL di molte città italiane, di non pagare alcun bollo per l’auto, di aver garantita liberamente la sosta sulle strisce blu o l’immediata sostituzione dell’auto in caso d’incidente o problemi tecnici. 

Questi pacchetti risultano particolarmente vantaggiosi anche per le pubbliche amministrazioni, che possono in tal modo rinnovare il proprio parco auto con mezzi non inquinanti, abbattendone le spese fisse annuali e inserendo fra l’altro i propri mezzi in circuiti già avviati di car-sharing o car-pooling. Ad esempio, Saronno e Varese sono fra i primi Comuni in Italia ad aver avviato programmi d’integrazione auto+ferrovia, appoggiandosi sui vantaggi della condivisione dell’auto fra privati e aziende: un progetto di notevole successo, che potrebbe essere applicato anche per migliorare la fruibilità del servizio ferroviario biassonese. Per i mezzi in servizio a Varese e Saronno sono infatti previste fasce d’impiego distinte e installazioni di box station di ricarica in prossimità delle abitazioni degli utilizzatori principali (senza costi aggiuntivi o di consumo): se l’intervallo fra le ore 8 e le 18 è riservato all’impiego delle auto da parte di aziende o enti pubblici, nelle restanti ore queste saranno a totale disposizione di chi è interessato a condividere i propri spostamenti con altri passeggeri, o preferisca viaggiare solo. 

Al di là delle grandi o medie città, i nuovi servizi di mobilità sostenibile puntano soprattutto a far breccia nei Comuni più piccoli, dove paradossalmente l’uso individuale dell’auto registra livelli assai più alti che nelle aree metropolitane. Uno dei primi passi consisterebbe proprio nel favorire l'installazione di colonnine di ricarica elettrica sul territorio, visto che molti gestori propongono il servizio anche gratuitamente o in abbinamento a pacchetti particolarmente vantaggiosi per le amministrazioni comunali apripista. Biassono presenta le caratteristiche ideali per sviluppare appieno i nuovi programmi di e-mobility, ma sino a quando parole come sostenibilità ed economia circolare saranno sconosciute ai nostri amministratori, la risposta sarà sempre e solo la stessa: cemento, parcheggi, maggior inquinamento e traffico. Ecco perché Lista per Biassono ha avviato un percorso di sensibilizzazione anche su questo fronte, presto presentato in consiglio comunale attraverso la collaborazione del Comitato ferroviario Besanino. 

domenica 11 giugno 2017

PALAZZO BOSSI: ECCO LA DESTINAZIONE!


Gli occhi dei musei italiani su Palazzo Bossi. Grazie all’impegno speso dall’Associazione culturale "Gaetano Osculati" in questi mesi, durante i quali è stata creata una rete di contatti utili all’avvio del progetto “Casa degli Esploratori”, per lo storico immobile biassonese si è ora aperta una grande opportunità di sviluppo. 

In accordo col Museo delle Culture Mudec di Milano, l'ultima settimana di settembre verrà ospitata nella sede meneghina di via Tortona 56 un’intera giornata di lavori dedicata al rilancio della Storia dell’esplorazione italiana, valutando la possibilità di fare di Palazzo Bossi il suo punto di riferimento nazionale. L’idea, inserita originalmente nell’ultimo programma elettorale di Lista per Biassono, è stata già sottoposta a un gruppo operativo che include importanti poli culturali italiani: oltre al Mudec, il Museo delle Culture del Mondo - Castello d’Albertis di Genova, il Museo di Storia naturale di Genova, Il Giardino dei Semplici e gli Archivi Alinari di Firenze, ma anche la Società Geografica Italiana di Roma, che proprio nel 2017 celebra i suoi primi 150 anni



Insieme ai loro rappresentati, a fine settembre s'intende ospitare a Milano anche esponenti di musei locali che conservano memorie dei grandi esploratori italiani, parte dei quali avvicinati dall’Associazione culturale “Gaetano Osculati” grazie alle sue iniziative di gemellaggio culturale. 

La giornata si aprirà con una serie d’interventi utili a inquadrare le risorse e i patrimoni legati alla Storia dell’esplorazione, oggi dispersi e poco valorizzati sul territorio nazionale, con l’obiettivo di fare rete e individuare una sede operativa centrale. In seguito, verrà presentato anche il sito di Palazzo Bossi, mettendo sul tavolo una serie di proposte utili al progetto Casa degli Esploratori. Sia il sindaco di Biassono che i rappresentanti del Museo civico “Carlo Verri” saranno invitati a partecipare ai lavori, cosicché si possa valutare insieme un cammino di collaborazione. 


Al momento, infatti, Palazzo Bossi non ha ancora una destinazione d’uso, nonostante siano stati investiti più di 3 milioni di euro per il suo recupero. 

L’associazione culturale “Gaetano Osculati”, proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sul possibile impiego dell’immobile, aveva organizzato nei mesi scorsi un incontro dedicato al viaggio in Oriente dell’esploratore biassonese  con l’amico Felice De Vecchi, a seguito del quale era stata avanzata la proposta di organizzare una mostra tematica a Palazzo Bossi, in occasione della sua prossima inaugurazione. Alice Bitto, studiosa di De Vecchi e collaboratrice del Mudec, aveva presentato parte del materiale di una ricchissima esposizione che può trovare il suo naturale spazio pubblico proprio nell'immobile di via Umberto I, dopo aver già riscosso grande successo in un’iniziativa curata per il Comune di Rho. Per consolidare il progetto Casa degli Esploratori è stato anche suggerito di concorrere all’ultimo bando indetto dalla Regione Lombardia per l’assegnazione di fondi culturali (sino a 20mila euro), affinché sia possibile disporre di un budget utile all’avvio dei lavori, oltre alla possibilità di acquistare a prezzi estremamente vantaggiosi alcuni reperti sulla storia dell’esplorazione appena messi all’asta da Minerva Auctions (dal lotto 261). La collaborazione fra i musei italiani e l’Associazione culturale “Gaetano Osculati” si è consolidata in particolare dopo la missione organizzata da quest’ultima in Borneo, lo scorso agosto, quando il socio e consigliere comunale Alberto Caspani aveva consegnato una targa commemorativa al Museo di Kuching, dedicata al 150° anniversario dalla spedizione sull’isola del grande botanico Odoardo Beccari



L’iniziativa, patrocinata dalla Società Geografica Italiana, era stata presentata in diversi eventi a Milano, a partire dal Bookcity Festival in collaborazione con la società editrice Odoya alla rassegna “Compagni di viaggio” presso il Touring Club, così come nei giovedì culturali del Museo Mudec. Prossimamente, l’8 luglio, se ne parlerà al primo Festival del Libro di Lentate sul Seveso, organizzato dall’associazione Xapurì, durante il quale Caspani interverrà anche per conto dell’Associazione culturale Gaetano Osculati

Resta da vedere se l’amministrazione comunale saprà cogliere questa grande opportunità di rilancio economico per Biassono, oppure - come già accaduto in occasione della mancata partecipazione al bando utile alla valorizzazione storica di Villa Verri - sarà ancora una volta prigioniera dei propri limiti. L’attivazione nei mesi scorsi del circuito turistico di Biassono, segnalato con appositi cartelli per il paese, è stato un traguardo faticosamente conquistato dopo anni di sensibilizzazione e proposte avanzate da Lista per Biassono. Si spera che, per il rilancio di Palazzo Bossi, ne occorrano molti meno.