Biassono soffre di un male "invisibile" a molti, la ludopatia. Provate a fare un esperimento: andate ogni giorno nel punto dove via Montegrappa incrocia Cesana e Villa, restate fermi sul posto per un po' e osservate. Non è necessario essere lì sempre alla stessa ora. Potete anche variare. Noterete però un flusso di persone che presto vi diverranno familiari: scommettitori e giocatori d'azzardo abitudinari. Potete ripetere l'esperimento in qualsiasi altro locale dotato di slot-machine o installazioni per il gioco d'azzardo. Stesse modalità, stesse espressioni, stesse dipendenze. La ludopatia è un vizio che sottrae ore al lavoro, alla vita affettiva, al tempo libero e produce sofferenza psicologica, di relazione, educativa, materiale, oltre che di aspettativa nel futuro. Insomma, una vera e propria patologia capace di distruggere singole persone, così come intere famiglie, arrivando a generare disagi anche a livello di comunità.
I Comuni hanno però il dovere di adottare e fare applicare regole che servano ad allontanare le persone dal gioco, prendendosi carico della salute dei propri cittadini ancor prima dell'approvazione di una Legge Quadro Nazionale. Molti sono gli Enti Locali che si sono attivati per far fronte al gioco
d'azzardo patologico, soprattutto attraverso incentivi e provvedimenti volti a
ridurre gli orari e la presenza di slot-machine negli esercizi commerciali, ma a Biassono la situazione è in totale stallo.
Quasi ovunque sono stati infatti approvati Regolamenti che puntano ad ampliare la
definizione di “luoghi sensibili”, prevedendo la costituzione di vere e proprie
“no slot area”. Regolamenti
che, per essere realmente efficaci, devono incontrare la più ampia condivisione
delle associazioni locali a vario titolo coinvolte.
I passi da seguire sono ormai ben chiari:
1) istituzione di commissioni
e/o momenti di incontro aperti e partecipati;
2) corsi
di formazione per gestori sale e commercianti, affinché siano informati e in grado di riconoscere un giocatore patologico;
3) costituzione di reti in ogni territorio che coinvolgano Parrocchie, Scuole,
Associazioni, Volontari, Ats, Polizia Locale e Forze dell'Ordine per attivare iniziative
culturali e formative, attività di controllo e prevenzione finalizzate a
recuperare i valori della cultura per comprendere e conoscere la portata e le
conseguenze di questa emergenza sociale;
4) ampliamento
degli spazi di socialità e di incontro per non generare un atteggiamento di
puro divieto, ma per favorire la costruzione di momenti di relazione e di
inclusione sociale.
L'esatto
contrario, come si vede, di quanto messo in pratica finora a Biassono.
Il nostro Comune è fermo a un blando e inefficace Regolamento del 2008. La pur
positiva previsione di sgravi sulla tariffa Tari per quegli esercizi
commerciali che avrebbero disinstallato le slot dai propri locali, senza le
opportune e concomitanti iniziative di coinvolgimento e di sensibilizzazione, ha prodotto risultato zero. Evidentemente mancano ancora quegli strumenti e quei mezzi che, altrove, sono stati invece in grado di invertire la tendenza, offrendo ai propri cittadini una via d'uscita dall'azzardo.
Smettiamo allora di chiudere gli occhi e voltarci dall'altra parte. E' tempo di riprendere in mano la questione e rimboccarci le maniche.