Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

lunedì 17 settembre 2018

LUDOPATIA, IL MALE INVISIBILE DI BIASSONO

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Biassono soffre di un male "invisibile" a molti, la ludopatia. Provate a fare un esperimento: andate ogni giorno nel punto dove via Montegrappa incrocia Cesana e Villa, restate fermi sul posto per un po' e osservate. Non è necessario essere lì sempre alla stessa ora. Potete anche variare. Noterete però un flusso di persone che presto vi diverranno familiari: scommettitori e giocatori d'azzardo abitudinari. Potete ripetere l'esperimento in qualsiasi altro locale dotato di slot-machine o installazioni per il gioco d'azzardo. Stesse modalità, stesse espressioni, stesse dipendenze. La ludopatia è un vizio che sottrae ore al lavoro, alla vita affettiva, al tempo libero e produce sofferenza psicologica, di relazione, educativa, materiale, oltre che di aspettativa nel futuro. Insomma, una vera e propria patologia capace di distruggere singole persone, così come intere famiglie, arrivando a generare disagi anche a livello di comunità.  

I Comuni hanno però il dovere di adottare e fare applicare regole che servano ad allontanare le persone dal gioco, prendendosi carico della salute dei propri cittadini ancor prima dell'approvazione di una Legge Quadro Nazionale. Molti sono gli Enti Locali che si sono attivati per far fronte al gioco d'azzardo patologico, soprattutto attraverso incentivi e provvedimenti volti a ridurre gli orari e la presenza di slot-machine negli esercizi commerciali, ma a Biassono la situazione è in totale stallo. 
Quasi ovunque sono stati infatti approvati Regolamenti che puntano ad ampliare la definizione di “luoghi sensibili”, prevedendo la costituzione di vere e proprie “no slot area”. Regolamenti che, per essere realmente efficaci, devono incontrare la più ampia condivisione delle associazioni locali a vario titolo coinvolte.

I passi da seguire sono ormai ben chiari:

1)  istituzione di commissioni e/o momenti di incontro aperti e partecipati;

2)  corsi di formazione per gestori sale e commercianti, affinché siano informati e in grado di riconoscere un giocatore patologico;

3)  costituzione di reti in ogni territorio che coinvolgano Parrocchie, Scuole, Associazioni, Volontari, Ats, Polizia Locale e Forze dell'Ordine per attivare iniziative culturali e formative, attività di controllo e prevenzione finalizzate a recuperare i valori della cultura per comprendere e conoscere la portata e le conseguenze di questa emergenza sociale;

4)  ampliamento degli spazi di socialità e di incontro per non generare un atteggiamento di puro divieto, ma per favorire la costruzione di momenti di relazione e di inclusione sociale.

L'esatto contrario, come si vede, di quanto messo in pratica finora a Biassono.

Il nostro Comune è fermo a un blando e inefficace Regolamento del 2008. La pur positiva previsione di sgravi sulla tariffa Tari per quegli esercizi commerciali che avrebbero disinstallato le slot dai propri locali, senza le opportune e concomitanti iniziative di coinvolgimento e di sensibilizzazione,  ha prodotto risultato zero. Evidentemente mancano ancora quegli strumenti e quei mezzi che, altrove, sono stati invece in grado di invertire la tendenza, offrendo ai propri cittadini una via d'uscita dall'azzardo. 

Smettiamo allora di chiudere gli occhi e voltarci dall'altra parte. E' tempo di riprendere in mano la questione e rimboccarci le maniche. 

martedì 11 settembre 2018

SEMAFORO ROSSO PER LA GIUNTA LEGHISTA


Il sistema di rilevazione delle infrazioni semaforiche installato dallo scorso anno a Biassono ha già mietuto migliaia di contravvenzioni.
Tutti pirati della strada sul nostro territorio?

Si è molto discusso in questa calda estate, dell'esistenza o meno di una “originaria” Ordinanza avente per oggetto la disciplina di funzionamento per il rilevamento delle violazioni semaforiche presso l'impianto ubicato in Via Cesana e Villa – dei Tintori e Via Cesana e Villa – Locatelli – Verri.

Assodato che, a quanto appurato, tale “originaria” Ordinanza non è mai esistita, prendiamo le mosse da quanto previsto, invece, dall'Ordinanza n.72 del 16 luglio 2018, lasciando all'Amministrazione l'onere di risolvere la possibile e prevedibile grana degli eventuali ricorsi dei contravvenzionati ante tale data. Dal 16 luglio 2018, quindi, viene disciplinato il tempo di durata della luce gialla, fissato in 5 secondi.

Quale la necessità, ad una anno dalla messa in funzione, di fissare un limite temporale visto che il Codice della Strada espressamente non lo prevede? E perché proprio 5 secondi? E qual era la durata del giallo semaforico prima di tale Ordinanza? 

La Corte di Cassazione ha dichiarato che, a determinare quanto tempo deve durare il giallo, è lo stato dei luoghi: ogni incrocio, infatti, ha le sue caratteristiche (larghezza delle strade, dimensione dell'incrocio in sé, velocità di circolazione, presenza di mezzi pesanti, ecc.) che richiedono una regolazione personalizzata, rimessa alla responsabilità del Comune.

A nostro avviso la tipologia e le condizioni degli incroci biassonesi di cui trattasi, sono tali per cui, specie nelle svolte a sinistra, può accadere che l'infrazione di passaggio con semaforo rosso sia avvenuta in un contesto di accomodamento di più veicoli per congestionamento del traffico.

Sappiamo di un automobilista che ha impegnato regolarmente l'incrocio con semaforo verde svoltando a sinistra in Via dei Tintori, che ha dovuto arrestare la propria marcia  avendo trovato la carreggiata ostruita da altro veicolo particolarmente indeciso nella manovra di imbocco del piccolo parcheggio sito subito a sinistra della detta via, e che ha quindi liberato l'area dell'incrocio con ritardo. Automobilista immortalato dal T-Red: multa salata e penalizzazione della patente di guida. A nulla sono valse le legittime rimostranze.

Molti pensano, non da ora, che le Amministrazioni comunali si avvalgono delle postazioni di T- Red per fare cassa. Il Comune di Biassono contribuisce a rafforzare tale convincimento in quanto, a differenza di altri enti locali, non ha neppure ritenuto di segnalarne la presenza prima degli incroci mediante apposita cartellonistica (segnalazione peraltro non obbligatoria). 

Riteniamo opportuno che, proprio per sgombrare il campo da illazioni malevole, l'Amministrazione comunale chiarisca pubblicamente l'intera vicenda T-Red (Ordinanza sì, Ordinanza no; Ordinanza solo a distanza di un anno dalla messa in funzione; Tempi di durata del giallo semaforico ante Ordinanza del 16 luglio 2018; ecc. ecc.).

Riteniamo altrettanto opportuno, infine, che la stessa Amministrazione, da un lato proceda, magari, pro futuro all'installazione di dispositivi finalizzati a visualizzare il tempo residuo di accensione delle luci negli impianti dotati di sistema T-Red (countdown semaforico) e, dall'altro, aumenti contestualmente l'intervallo della luce gialla fino ai 6 secondi previsti come tempo massimo.

P.S.
Chi scrive, allo stato, non risulta ancora contravvenzionato.