La riapertura del centro sportivo somiglia sempre più a un’odissea. Dalla chiusura avvenuta nell’ottobre 2016 a oggi, tanti restano i punti d’incertezza sul rilancio degli impianti biassonesi.
I lavori di ristrutturazione e implementazione sono terminati nel 2018, eppure le risorse messe a disposizione hanno evidenziato subito caratteristiche poco appetibili per gli eventuali gestori. La nuova piscina, ad esempio, è stata allestita senza prevedere la possibilità di copertura, né un prato a complemento, utile per il suo pieno sfruttamento durante la bella stagione e per monetizzare gli ingressi. Lo skate park, per com’è stato concepito, risulta difficilmente assimilabile nelle attività di gestione, ragion per cui potrebbe rappresentare uno spazio libero in grado sì di offrire nuove opportunità ai giovani, ma anche di entrare in competizione trasversale con gli altri impianti a pagamento.
Nonostante i rilievi già evidenziati in passato da alcuni professionisti, il progetto di riqualificazione è stato pensato prendendo in considerazione più gli aspetti strutturali che gestionali. Al primo bando d’assegnazione, nel dicembre 2019, si sono perciò presentati solo quattro partecipanti. Tre sono stati squalificati per un vizio di forma nel testo di gara, emerso però solo in fase di apertura delle buste, scatenando accese proteste seduta stante. Il funzionario pubblico, non a caso, ha optato per un passo indietro, temendo un ricorso delle società penalizzate (provvedimento minacciato nella fase stessa di apertura delle buste).
Con l’inoltrarsi della stagione invernale, la caldaia che consente alla struttura aerostatica di sorreggersi è rimasta nel frattempo in continuo funzionamento, generando un non trascurabile dispendio energetico e monetario a carico dei cittadini del Comune.
Quindi è subentrato il lockdown dovuto all’emergenza sanitaria, capace di mettere in ginocchio l’economia in tutti i settori merceologici, ma in particolar modo la gestione degli impianti di maggior aggregazione: su scala nazionale, infatti, i centri sportivi sono stati i primi a chiudere e gli ultimi ai quali consentire la riapertura, senza però la possibilità di tornare a pieno regime. Ora l’amministrazione comunale ha presentato un nuovo bando per l’assegnazione del centro di via Parco, con scadenza il 31 Luglio e successiva apertura dei plichi per l’assegnazione il 3 agosto. Facendo “letteralmente” tesoro della lezione dei mesi passati e delle difficoltà economiche di mercato, la base d’asta è aumentata del 50% (da 30mila e 45 mila euro).
Lo sport, a Biassono, è una vera corsa ad ostacoli.