Bilancio
di previsione 2019-2021, tutto fermo. Nonostante i tentativi di conferire
maggior equità all’impiego delle risorse economiche di Biassono, così come di
orientare gli investimenti comunali per far fronte alle sfide di più stretta
attualità, il documento approvato ieri sera è stato ancora una volta blindato.
Anzi, sarebbe meglio dire "bendato", proprio come una mummia destinata a sopravvivere ai millenni, eternamente uguale a se stessa. Su ben 15 emendamenti presentati dalle opposizioni (10 di Lista per Biassono, 5 di Biassono Civica), ne sono stati accolti solo 2 nostri, per essere poi liquidati con le giustificazioni-fotocopia addotte ogni anno. A Lista per Biassono non è stata lasciata neppure la possibilità di esibire alla maggioranza leghista le prove della contraddittorietà delle bocciature, che palesano il mero obiettivo di gestire la cosa pubblica prescindendo dal ruolo critico del consiglio comunale. Un atteggiamento tanto arrogante quanto miope, che ci ha infine costretti ad abbandonare i lavori in Villa Verri in coincidenza dell’ultimo punto all’ordine del giorno, proprio perché imbavagliati dalla maggioranza.
Anzi, sarebbe meglio dire "bendato", proprio come una mummia destinata a sopravvivere ai millenni, eternamente uguale a se stessa. Su ben 15 emendamenti presentati dalle opposizioni (10 di Lista per Biassono, 5 di Biassono Civica), ne sono stati accolti solo 2 nostri, per essere poi liquidati con le giustificazioni-fotocopia addotte ogni anno. A Lista per Biassono non è stata lasciata neppure la possibilità di esibire alla maggioranza leghista le prove della contraddittorietà delle bocciature, che palesano il mero obiettivo di gestire la cosa pubblica prescindendo dal ruolo critico del consiglio comunale. Un atteggiamento tanto arrogante quanto miope, che ci ha infine costretti ad abbandonare i lavori in Villa Verri in coincidenza dell’ultimo punto all’ordine del giorno, proprio perché imbavagliati dalla maggioranza.
Per
offrire ai biassonesi una lettura quanto più agevole del bilancio, riportiamo
dati e osservazioni principali seguendo l’ordine del giorno delle sedute
consiliari svoltesi venerdì 22 e lunedì 23 marzo. Prendete un lungo respiro, mettevi comodi in poltrona e, qualora arrivaste a fine lettura, fate sapere ai faraoni egizi di essere ancora vivi!
OdG
n. 1
Il Regolamento IUC viene modificato al capitolo 4 (TARI), relativamente all’articolo 27 comma 4, laddove si prevede l’aumento dell’agevolazione per rimozione apparecchi slot machine e simili (dal 25 al 50% sulla parte fissa e variabile della tariffa del tributo per i 5 anni successivi alla disinstallazione).
Il Regolamento IUC viene modificato al capitolo 4 (TARI), relativamente all’articolo 27 comma 4, laddove si prevede l’aumento dell’agevolazione per rimozione apparecchi slot machine e simili (dal 25 al 50% sulla parte fissa e variabile della tariffa del tributo per i 5 anni successivi alla disinstallazione).
Pur apprezzando lo sforzo, al
quale Lista per Biassono ha invitato per anni la maggioranza, riteniamo che il
provvedimento debba essere accompagnato da concomitanti iniziative di coinvolgimento
e sensibilizzazione sull’emergenza sociale della ludopatia; iniziative, cioè, che coinvolgano l’intero
tessuto locale (Scuole, Parrocchia, Associazioni, ATS, Forze dell’Ordine). In
assenza di queste misure, il risultato è facilmente immaginabile: il numero
dei giocatori pronti a far guadagnare detentori di slot machine e
videolottery, oltre che lo Stato, resterà sempre troppo alto per intaccare la
filiera del vizio.
OdG
n. 2 Aliquote e detrazioni IMU (Imposta municipale unica)
Invariate rispetto agli anni
precedenti:
abitazione
principale A1/A8/A/9 : 4,6 per mille con detrazione di euro 200
fabbricati
ad uso produttivo: 8,4 per mille
unità
immobiliari concesse in uso gratuito a parenti e familiari: 4,6 per mille
aree
edificabili: 8,2 per mille
Le
entrate, negli anni hanno avuto il seguente andamento:
2015:
1.250.000
2016:
1.660.782
2017:
1.599.354,06
2018:
1.672.000
Prev.
2019: 1.600.000
OdG n. 3 Aliquote TASI
(Tributo per i servizi indivisibili)
Anch'esse invariate rispetto
agli anni precedenti:
abitazione
principale A1/ A8/ A9: 1,4 per mille
fabbricati
ad uso produttivo: 1,1 per mille
fabbricati
concessi in uso gratuito per i quali il contribuente usufruisce di apposito
regime agevolato determinato ai fini Imu: 1,4 per mille
fabbricati
assimilabili alle abitazioni principali posseduti da anziani o disabili
ricoverati in Rsa: 0,0 per mille
aree
edificabili: 1,0 per mille
Le
entrate, negli ultimi anni, hanno avuto il seguente andamento:
2015:
1.815.000
2016:
555.326 (eliminata su prima casa)
2017:
610.000
2018:
555.326,43
Prev.
2019: 585.000
Il
discorso, in relazione agli odg 2 e 3, è purtroppo e sempre lo stesso: aliquote
consolidate da anni al livello massimo consentito e particolarmente ingiuste in
quanto indifferenziate. Con pesanti conseguenze che, in passato, i biassonesi
hanno già avuto modo di sperimentare: cittadini con rendite catastali fino a
600 euro che pagavano in più rispetto alla vecchia Imu, e cittadini con rendite
oltre tale soglia che, al contrario, risparmiavano. In poche parole: più
elevata la rendita, maggiore il risparmio.
OdG
n. 4 Piano
Finanziario e tariffe TARI (Tassa sui rifiuti)
Il
Servizio è in proroga tecnica fino al 30 giugno, in attesa della predisposizione
dei documenti di gara: si dà così per scontata l’ulteriore proroga sino a tutto
il 31.12.2019.
Le
entrate, negli ultimi anni, hanno avuto il seguente andamento:
2015:
1.200.615
2016:
1.221.067
2017:
1.235.000
2018:
1.250.000
Prev.
2019: 1.300.000
Vengono
modificate le scadenze di pagamento: 16/09 e 16/11 (prima erano ottobre e
dicembre). In realtà la legge dovrebbe prevedere di norma almeno due rate a scadenza semestrale e la possibilità di
pagare in un’unica soluzione entro il 16 giugno di ogni anno. Per la
maggioranza, il cambiamento è giustificato dalla necessità di poter gestire con
più precisione le entrate annuali.
Biassono
è stata spesso ai primi posti tra i Comuni brianzoli in materia di raccolta
differenziata. Ma i suoi cittadini, dell'impegno profuso, non ne hanno mai
tratto significativo beneficio in termini di riduzione delle tariffe. In
passato le uniche categorie merceologiche che hanno potuto usufruire di sgravi
sono state "Studi ed Uffici" ed "Attività Industriali ed
Artigiane"; e successivamente, “Banchi di mercato beni durevoli” e “Banchi
di mercato genere alimentari”, che hanno visto rideterminati, al ribasso, i
propri coefficienti.
Lista per Biassono ritiene che
chi produce meno rifiuti indifferenziati debba essere premiato e, per questo,
continua e continuerà a richiedere l'adozione di un sistema di tariffazione
puntuale, con un tributo calcolato solo sulla effettiva produzione di rifiuti
indifferenziati residui.
Dal Piano Finanziario odierno è
stato invece stralciato ogni e qualsivoglia riferimento all’introduzione di
tale sistema di tariffazione puntuale (anche se il provvedimento può essere
adottato solo grazie a un nuovo appalto, è essenziale sia inserito nelle linee
strategiche, orientando quindi i passi preparatori dell’amministrazione).
La
percentuale di raccolta differenziata, negli anni, ha avuto il seguente
andamento:
2012:
70,32%
2013:
71,72%
2014:
71,00%
2015:
72,89%
2016:
72,11%
2017:
72,76%
2018:
76,26%
Prev.
2019: 76,26%
Nel
Piano, stabilizzati attorno ai 12.200 gli abitanti, viene previsto
complessivamente "un mantenimento
del valore di produzione dei rifiuti non riciclabili in linea con il
2018"; anzi se ne indica cautelativamente un lieve incremento (1.208.412
kg contro i 1.202.400 kg dell'anno precedente).
Ciò,
a nostro modo di vedere, contrasta
con gli OBIETTIVI che si intendono raggiungere nel 2019, tra i quali, ancora
una volta, spiccano:
"AVVIARE iniziative tendenti alla
riduzione del rifiuto prodotto" , ed "informare l'utenza e promuovere
comportamenti corretti con particolare riferimento ai circuiti di raccolta
differenziata dei rifiuti, al fine di migliorare anche la qualità della
raccolta differenziata e
incrementare la capacità di intercettazione differenziata".
Legambiente
pone ormai l’accento più che sui Comuni Ricicloni, su quelli Rifiuti Free. Per
essere considerati tali, occorre raggiungere o superare il 65% di raccolta
differenziata, ma anche, e soprattutto, conferire non più di 75 kg/abitante/anno di rifiuto secco non riciclabile.
Perché
Biassono non è tra i 16 Comuni della Brianza che, nel 2018, sono stati dichiarati
Comuni Rifiuti Free? Per la maggioranza è solo questione di un cambio nell’uso
dei parametri virtuosi di riferimento: in realtà, Biassono resta ancorato a un
sistema di gestione dei rifiuti ormai storicamente superato, che dovrebbe
invece indurre allo sviluppo in paese di “punti di rifornimento alla spina”
(evitando quindi l’uso di imballaggi) e ad azioni di rieducazione civica
sull’inutilità del packaging.
Qual
è dunque la percentuale biassonese di rifiuti non differenziati/abitante/anno?
A noi consta, dati Arpa, che nel 2017 fosse di 95 kg, ben lontana, purtroppo,
dall’obiettivo virtuoso dei 75 kg. Perché, dunque, ci si “accontenta” del
“mantenimento del valore di produzione dei rifiuti non riciclabili”, anziché
lavorare per la sua riduzione?
In
generale la tariffa Tari 2019 è così ripartita:
Costi
variabili : 49,52%
Costi
fissi: 50,48%
Della
parte fissa (euro 608.404), il 73,04% è attribuito alle Utenze Domestiche (euro
444.378,28), mentre il restante 26,96% alle Attività (euro 164.025,72).
Della
parte variabile (euro 596.870,00), il 65,54% è attribuito alle Utenze
Domestiche (euro 391.188,60), mentre il restante 34,46% alle Attività (euro
205.681,40).
Molto
impegno ma, come si vede, il cittadino biassonese continua a trarne poco
beneficio.
OdG
n. 5 Aliquota Addizionale Comunale all'Irpef
Entrate:
2017: 1.700.000
2018: 1.710.000
Prev. 2019: 1.690.000
Negli anni Biassono ha sempre
mantenuto e consolidato l'aliquota massima (0,8%), unita all'indifferenziazione
dell'aliquota in base agli scaglioni di reddito (valgano al riguardo le argomentazioni
già svolte in tema di aliquote Tasi circa l'ingiustizia e la mancata
applicazione del principio di progressività dell'imposizione fiscale sancita
dall'articolo 53 della Carta costituzionale).
Due
anni fa l'Amministrazione ha innalzato la soglia di esenzione portandola da
7.500 a 9.000 euro. Provvedimento parziale e insufficiente, ma che andava nel
senso sempre auspicato da Lista per Biassono che più volte ha proposto
emendamenti finalizzati a elevare la soglia di esenzione fino a 15.000 euro.
Lo
scorso anno la Giunta ha modificato l'aliquota, unica e indifferenziata, dallo
0,80% allo 0,79%; un provvedimento che impegnava a Bilancio la bellezza di
21.121 euro.
Oggi
propone, per l’anno 2019, l’aliquota
dello 0,78% per tutti gli scaglioni di reddito, con esenzione per redditi sino a euro 10.000.
Rimangono
inalterate le criticità già espresse: Don Milani diceva che non c'è ingiustizia
più grave che fare parti uguali tra diseguali.
Anche
volendo seguire il modus operandi leghista, uno degli emendamenti che avremmo
sperato di discutere dimostra come nelle pieghe del Bilancio esistano le
possibilità per procedere a una riduzione dell'aliquota più marcata (0,75% con
un esborso di altri 65.000 euro).
Lista
per Biassono ha espresso voto favorevole al provvedimento in sé, benché
contraria all’impostazione concettuale generale.
OdG n. 6 Valorizzazione
immobili di proprietà comunale
Nel patrimonio di Biassono è
tornato disponibile l’ex ambulatorio medico di San Giorgio, dopo inutili
tentativi di alienazione. Nonostante la richiesta di organizzare al suo interno
un piccolo museo dedicato alla figura sangiorgese dell’esploratore Gaetano
Osculati, con possibilità dunque di attirare più flussi di visitatori nella
frazione e sviluppare prodotti commerciali utili a fare cassa, per la giunta
l’immobile resta un’incognita.
Palasso
Bossi resta ancora un progetto in via di definizione (si stanno però facendo
verifiche sull’eventuale gestore individuato nell’ultimo bando), mentre Villa
Monguzzi continua a essere impiegata al di sotto delle proprie potenzialità.
Scarsa rotazione degli spazi, mancato coinvolgimento dell’immobile nelle
principali manifestazioni pubbliche, eccessivo ricorso al volontariato per
sostenere il programma delle lezioni dell’Università del Tempo Libero, utenza
passiva e monogenerazionale.
OdG n. 7 Piano Triennale
Opere Pubbliche
Gli
argomenti sono sempre gli stessi; si trascinano, ormai, anno dopo anno, dopo
anno:
-
Via Pessina (non esiste ancora un progetto definitivo per la messa in sicurezza)
-
Centro Storico (recupero condizionato dai fondi legati al problematico e
contestato ambito di trasformazione n.1 del Piano di Governo del Territorio,
che prevede la cementificazione degli ultimi terreni liberi al confine con
Lissone)
-
Manutenzione straordinaria Scuola S. Andrea (continuano a essere versate
ingenti somme per singoli interventi, anziché ripensare l’intera progettualità
dell’immobile per risolvere definitivamente i difetti strutturali e
trasformarlo in un moderno polo eco-sostenibile).
-
Prolungamento pista ciclabile lungo via Trento e Trieste (la realizzazione,
nonostante petizioni e proteste cittadine, resta condizionata all’esito del già
citato ATR1).
OdG n. 8 DUP 2019-2021
(Documento Unico di Programmazione)
Tra
gli “Obiettivi strategici dell'Ente”, rinveniamo clamorosamente l'intenzione di
elaborare i seguenti documenti:
1)
il bilancio partecipato, che costituisce una pratica innovatrice della gestione
urbana, capace.....di coinvolgere attivamente cittadini nel processo decisionale
riguardante la gestione del nostro ente”
2)
il bilancio sociale inteso come risultato di un processo con il quale
l'amministrazione rende conto
sulle scelte.......in modo di consentire ai cittadini di conoscere e formulare un proprio giudizio su come
l'amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo
mandato.
Sono
parole che a noi suonano grottesche e beffarde alla luce dell'odierna realtà.
Potremmo
già ritenerci parzialmente soddisfatti se questa Amministrazione, dopo aver
istituito la Commissione Regolamenti, facesse altrettanto con quella Bilancio e
Tributi, visto che le mozioni di Lista per Biassono finalizzate all’adozione
dei due bilanci sono state bocciate senza alcuna remora proprio dalla
maggioranza leghista.
Balzano poi all'occhio le
mancate gestioni delle seguenti missioni, rispetto alle quali la giunta
sostiene di aver provveduto intervenendo su capitoli con nomenclature
differenti. Il problema di fondo, tuttavia, resta l’incapacità di riconoscere
ai capitoli del DUP il loro effettivo valore strategico, soprattutto alla
luce della necessità di adottare misure preventive contro i cambiamenti
climatici che stanno ormai colpendo anche il nostro territorio comunale, così
come per cogliere le opportunità di innovazione legate alle nuove forme di
energia, di gestione partecipata dei servizi, di digitalizzazione, di
attrazione di investimenti esterni, di adozione di nuovi materiali e risorse ecosostenibili.
Missione
4 - Programma 7 – Diritto allo Studio: zero euro nel triennio 2019/2021
Missione
5 – Valorizzazione dei beni di interesse storico: zero euro nel triennio
Missione
6 – Programma 2 – Giovani: zero euro nel triennio
Missione
7- Turismo: zero euro nel triennio
Missione
9 – Programma 1 – Difesa del suolo: zero euro nel triennio
Missione
9 – Programma 8 – Qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento: zero euro
nel triennio
Missione
10 – Programma 2 – Trasporto Pubblico Locale: zero euro nel triennio
Missione
18- Programma 1 - Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali: zero
euro nel triennio
OdG n. 9 Esame e
approvazione Bilancio preventivo
Le prerogative dei consiglieri in tema di emendamenti
al Bilancio si devono esplicare in un arco di tempo limitato. Ma tale arco di
tempo, oltre che limitato, deve anche essere ragionevole.
Lo avevamo già
detto: aver manomesso il Regolamento di Contabilità prevedendo la riduzione da
15 a 7 giorni del termine a disposizione dei consiglieri, è un vero e proprio
atto di protervia. Altro che Bilancio Partecipato e Sociale! Occorre
ripristinare quanto prima lo status quo ante e far ritornare il Regolamento di
Contabilità in commissione. Senza questa modifica, il lavoro di analisi critica
delle minoranze resta pesantemente limitato, costringendo a una frettolosa
revisione di un testo maturato in realtà durante interi mesi.
Gli emendamenti
al bilancio sono poi una spina nel fianco che la maggioranza rimuove ogni anno
con metodi totalmente contraddittori. Continua infatti a sfuggirci il concetto
di "Emendamento Ammissibile ed Emendamento non Ammissibile".
Poiché i pareri
dei Responsabili dei Servizi sono obbligatori, ma non vincolanti, devono essere
necessariamente acquisiti senza vincolare l'organo deliberante.
Un emendamento di
un Consigliere comunale va sempre portato in discussione al Consiglio,
accompagnato da parere favorevole, contrario o contrarissimo, senza alcuna
censura o filtro preventivo. Rifiutarsi di farlo, come avvenuto puntualmente
anche quest’anno, significa conferire ai Tecnici l'effettivo potere di
deliberazione, degradando Giunta e Consiglio Comunale a una funzione di mera
ratifica di determinazioni amministrative sostanzialmente imputabili ad altri
soggetti.
Questo vale soprattutto
quando i pareri dei Responsabili dei Servizi non sono lineari e coerenti ma, anzi, di anno in anno si
contraddicono e smentiscono quanto sostenuto l’anno precedente. Il presidente
del consiglio comunale non ha voluto sentire ragioni, ma sarebbe buona cosa
valutasse i tre esempi seguenti, adducendo controragioni plausibili, anziché
togliere la parola alla minoranza.
1° esempio
Emendamento, anno
2018. Lista per Biassono è per azzeramento “spese per informatore comunale”. Parere
tecnico, 2018: “FAVOREVOLE. Scelta di indirizzo politico. Lo scrivente Settore
si atterrà a quanto deliberato dagli organi competenti”.
Stesso identico
emendamento di Lista per Biassono, ma anno 2019;
Parere, 2019:
“CONTRARIO. Stanziamento già oggetto di impegno di spesa e di liquidazioni”.
Eppure, sia il Bilancio (Missione 1 – Programma 8 – pag.4 delle Spese), che il
DUP (pag. 57), recitano testualmente : “di cui già impegnato euro 0”.
Se ne deve
desumere, in primis, che i pareri possono variare a seconda dell’anno
(favorevoli in quelli pari e contrari in quelli dispari), e che, in secondo
luogo, la documentazione messa a disposizione dei Consiglieri è quantomeno
incompleta e parziale.
2° esempio
Emendamento,
anno 2018, Lista per Biassono è per la riduzione spese “gettoni di presenza ai
consiglieri”
Parere, 2018:
“FAVOREVOLE: Scelta di indirizzo politico. Lo scrivente Settore si atterrà a
quanto deliberato dagli organi competenti”.
Stesso identico
emendamento di Lista per Biassono, anno 2019. Parere, 2019: “CONTRARIO. Spesa
obbligatoria”.
Premesso che
l’emendamento chiede la riduzione e non l’abrogazione del capitolo di spesa,
cosa è cambiato da un anno con l’altro? Mah, forse solo i capricci della
maggioranza.
3° e ultimo
esempio (ma potremmo continuare)
Emendamento, anno
2018: Lista per Biassono è per la riduzione spese “indennità di carica al
Sindaco ed Assessori” ed applicazione addizionale comunale all’Irpef dello
0,75%
Parere, 2018,
responsabile settore riduzione spesa: “FAVOREVOLE”
Parere, 2018,
responsabile settore riduzione entrata:“FAVOREVOLE”
Stesso identico
emendamento di Lista per Biassono, anno 2019
Parere, 2019:
“CONTRARIO. Spesa obbligatoria”
Parere, 2019: “Si
rimette la decisione all’Organo di indirizzo politico ed amministrativo!!!!”
Premesso che,
anche in questo caso, non si trattava di abrogare, ma di ridurre il capitolo di
spesa, delle due l’una: o è spesa obbligatorio, oppure è spesa di competenza
dell’Organo di indirizzo politico. Tertium non datur.
Potremmo fare
casi analoghi per ognuno dei 10 emendamenti presentati: pareri dei Responsabili
che confliggono l’uno con l’altro; pareri generici e lacunosi (quando si chiede
di ridurre di 5.000 un capitolo di spesa con una dotazione di 60.000 euro, non
è sufficiente dire “stanziamento già oggetto di impegno di spesa” . Magari
occorre precisare QUANTO di quella spesa è già impegnata. E, soprattutto,
evidenziarlo nella documentazione allegata e nel DUP.
Tutto questo per
dire che consideriamo l’intera procedura di esame ed approvazione del Bilancio
gravemente inficiata da lacune e superficialità che ci hanno impedito di
votarla, in primis per l’atteggiamento contraddittorio e conflittuale di questa
amministrazione.
CONSIDERAZIONI
(MANCATE) SUL BILANCIO
Sono anni che
Lista per Biassono insiste su questo punto: “non c'è atto più ingiusto quanto
fare parti uguali fra i disuguali” diceva Don Milani.Quello delle aliquote
indifferenziate, a Biassono, è un vulnus che non può essere l'innalzamento a
10.000 euro della soglia di esenzione per l'addizionale comunale, a risolvere. A
Biassono abbiamo da anni un problema di rispetto ed applicazione del principio
della progressività dell'imposizione fiscale sancito dall'articolo 53 della
Costituzione.
E di certo la
riduzione per tutti gli scaglioni di reddito dell'Addizionale comunale
all'Irpef dallo 0,80% allo 0,78% ancora non basta ad andare nella direzione
auspicata nella Relazione di inizio mandato del Sindaco Casiraghi di cercare di
venire incontro alle “fasce di contribuenti meno abbienti”.
L'altro problema
annoso, siamo ormai stanchi di tornarci ogni volta sopra, è quello dei residui
attivi di dubbia esigibilità.
Ogni anno le
Relazioni della Giunta ai Conti Consuntivi riportavano pedissequamente, come un
copia incolla, la seguente frase:"...dal 2007 si è provveduto a vincolare
una parte sempre più consistente dell'avanzo di amministrazione a titolo di
misura compensativa della difficile esigibilità di alcune entrate riferite
principalmente alla riscossione di ruoli tributari, di ruoli per sanzioni
codice della strada, affitti e recupero spese relative agli immobili di
proprietà comunale.......".
Intanto Lista per
Biassono denunciava, anno dopo anno, che i residui attivi di dubbia esigibilità
aumentavano in maniera esponenziale. Ma nulla si faceva e si è fatto.
Sino alla
Relazione al Bilancio Preventivo 2017, che a pag. 14 recitava testualmente:
"....allo stesso tempo si prevede anche L'AVVIO e l'attuazione di una
serie di controlli e verifiche sul corretto adempimento degli obblighi fiscali
per quanto concerne la fiscalità locale".
Appunto: 2017, si
è previsto l'avvio!
Potenza della
Corte dei Conti.
L’impressione però (e la vicenda della riscossione “creativa” dei 318 avvisi di accertamento
Imu e dei 258 avvisi di accertamento Tares inviati ai biassonesi lo stanno a dimostrare) è che si sia
passata da un estremo all’altro.
Via libera ai
privati, agli imprenditori della riscossione a caccia degli appalti dei Comuni.
Lista per
Biassono ritiene che il Comune debba essere in grado di riscuotere
autonomamente, senza regalare ai privati lucrose commissioni sotto forma di
aggi!
A Bilancio sono
iscritti in entrata 500.000 euro derivanti dall’attività di controllo
tributario. Tra le spese, spiccano, invece, 150.000 euro per “aggio su
accertamento tributi”. Il 30%!!!
Lo scorso anno
avevamo visto che la Tari (previsti quest'anno in entrata 1.300.000 euro) era
riscossa per il 82,38%.
I canoni da
operatori di telefonia mobile (previsti in entrata 100.000 euro) erano riscossi
per il 78,82%.
Le sanzioni per
violazioni al Codice della Strada (previsti in entrata 500.000 euro) erano
riscosse per il 59,69%
Il recupero spese
immobili in affitto a terzi (previsti in entrata 78.000 euro) avveniva per il
88,11%.
In definitiva, un
“bilancio senza slancio”, senza sorprese, costantemente uguale a se stesso e
impermeabile ai cambiamenti, proprio come questa giunta dal fascino egizio.