Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

mercoledì 18 giugno 2014

LA COLONNA SONORA DI BIASSONO

"Preso atto che la tutela dell'ambiente esterno e abitativo, dall'inquinamento acustico, rappresenta un bene e interesse primario, meritevole di specifica salvaguardia........."

E' questa la premessa a una recente delibera di Consiglio Comunale, mediante la quale sono state introdotte parziali modifiche al Regolamento di Polizia Urbana.

Che la Giunta abbia finalmente risolto, una volta per tutte, l'annosa questione se è sorto prima l'Autodromo piuttosto che l'abitato di Biassono?

Atto tempestivo, quindi, proprio mentre nel nostro Comune si intensificano i casi di cittadini alle prese con le emissioni sonore del circuito monzese o di impianti industriali locali? Amministrazione sensibile ed attenta alle istanze dei propri concittadini?

Niente affatto!

La sordina che è stata imposta al territorio comunale è quella contemplata da minuziosi e sin troppo bizantini commi aggiunti al predetto Regolamento. E' consentita la diffusione della musica, per il solo ascolto,  dalle ore 09,00 alle ore 01,00 del giorno successivo purché esclusivamente a mezzo di strumenti musicali non amplificati. La diffusione della musica con strumenti amplificati, nonchè i trattenimenti danzanti, sono consentiti solo nella fascia oraria fra le ore 20,00 e le ore 01,00 del giorno successivo. Vietato anche, negli orari non autorizzati, il "rumore e vociare dovuto dall'assembramento di persone".
Chiunque viola le disposizioni è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da euro 516,00 ad euro 5.164,00.

Deroghe, in concomitanza con particolari eventi, saranno ammesse ed autorizzate ad insindacabile giudizio dei nostri zelanti amministratori.

Un provvedimento, difficilmente esigibile, che pare assunto più per accontentare e tacitare qualche vicino irritabile, piuttosto che per reale necessità.

Una deliberà che inibirà sul nascere ogni eventuale iniziativa di aggregazione, soprattutto giovanile.

L'ennesimo esempio di come i nostri amministratori sanno essere forti con i deboli e deboli con i forti.

Perché, ovviamente, nel corso della discussione non si è mancato di rimarcare che quello dell'Autodromo non è un rumore; “è una colonna sonora”.

LpB


sabato 14 giugno 2014

BICICLETTATA REALE SOSPESA

Dal momento che le previsioni confermano maltempo in mattinata e il tempo appare ancora instabile, la biciclettata reale è SOSPESA.

In settimana confermeremo la nuova data.

Continuate a seguirci e ci ritroveremo presto insieme!

LpB

venerdì 6 giugno 2014

BILANCIO "INGESSATO"

Con la manovra di Bilancio dello scorso anno, la Lega Nord portava i contribuenti di Biassono al non invidiabile primato di essere i cittadini più tassati della Brianza.

Questo l'andamento delle Entrate Tributarie nel nostro Comune:


5.443.006,02 (2011) - 5.858.273,66 (2012) - 6.312.488,33 (2013)

con un'aliquota indifferenziata dell'Addizionale Irpef comunale ai massimi (0,8%), il cui introito passava dai 950.000 euro del 2012 a 1.590.000 del 2013.
E con un aumento generalizzato di tutte le altre imposte.

Citiamo, per tutte, la Tarsu:

1.207.800,00 (2012) 1.238.195,00 (2013) 1.245.359,20 (Tares)

Colpa della crisi, si è detto.
Colpa del Patto di Stabilità, si è rimarcato.
Colpa della stasi del mercato immobiliare e della drastica riduzione dei relativi oneri di urbanizzazione.
Colpa dello Stato Italiano, ha tuonato, come sempre, la Lega Nord.

Se però si ha la voglia di scavare un po’ più a fondo nei numeri, si scopre che il Bilancio comunale non è solo ingessato dalle rigidità del Patto di Stabilità, ma per gran parte del proprio Avanzo è  vincolato anche dall'imperizia e dall'inefficienza dei nostri amministratori.

La Tabella che alleghiamo vale più di mille parole.






E' il lunghissimo elenco di quelli che la Giunta stessa definisce RESIDUI ATTIVI DI DUBBIA ESIGIBILITA'.

Che ammontano, quasi, a un milione di euro!

Per la precisione, 906.652,53 euro.

Che nel corso dell'ultimo anno sono aumentati del 34,6% rispetto ai 673.181,52 del 2012.
Già al netto dei residui attivi relativi alla Tarsu per le annualità 2005 e 2006 (eliminati "trattandosi di annualità per le quali le procedure di riscossione coattiva risultano essere in corso da periodi significativi di tempo con conseguente, correlativa e progressiva diminuzione delle probabilità di riscossione effettiva degli importi dovuti").
Residui attivi che la Lega Nord non può dire di aver trovato in eredità, visto che governa Biassono da 18 anni, dal lontano 1996.

Che il Sindaco Malegori non può attribuire ad altre gestioni, visto che detiene la delega al Bilancio dallo stesso periodo.

Sicuramente i 906.652,53 euro di residui attivi di dubbia esigibilità potranno anche essere il frutto di situazioni e di condizioni meritevoli di protezione sociale.
Situazioni e condizioni che i nostri Servizi Sociali avranno ben presente, caso per caso.
Altrettanto sicuramente, però, in quell'enorme cifra si annida molta dell'evasione contributiva che i nostri amministratori si sono sempre ben guardati dal contrastare efficacemente.

Fa specie, soprattutto, veder annoverare tra i debitori di "dubbia esigibilità" gestori della telefonia mobile, compagnie assicuratrici, nonché la sempre presente Sias.
Società tutte che chiudono i propri bilanci con attivi considerevoli e dalle quali non dovrebbe essere particolarmente difficoltoso riscuotere il dovuto.
Ma si sa, la Lega Nord preferisce continuare a spremere come limoni i contribuenti biassonesi, o svendere il patrimonio pubblico piuttosto che sporcarsi le mani in una seria ed efficace battaglia all'elusione ed all'evasione fiscale.

Ed il Bilancio di Previsione 2014 bussa già alle porte.




giovedì 5 giugno 2014

(S)VENDESI BIASSONO

"Non voglio alzare le tasse", dichiara il sindaco alla stampa locale per giustificare l'intenzione di mettere in vendita gli alloggi comunali di Casina Cà Nova e di Cascina Mantova. "Non intendo alzare più le tasse", si accinge a ribadire anche questa sera, quando si discuterà del bilancio consuntivo 2013 in consiglio comunale. "Non aumenteremo le tasse", sarà la manfrina in occasione dell'imminente bilancio preventivo 2014. 

Occorrerà che qualcuno lo informi che le tasse, a Biassono, ha già provveduto lui stesso ad aumentarle, ed in misura massima. 

Nel 2006 Malegori iniziò il suo primo mandato con queste parole: "nel corso degli ultimi anni si è consolidato il primato di Biassono come uno dei paesi meno costosi in quanto a tasse e imposte comunali. A Biassono abbiamo il primato della pressione tributaria tra le più basse, un volume degli investimenti che risulta crescente e la gestione costantemente sotto controllo, un grosso motivo di vanto e successo da un punto di vista politico-amministrativo".

Sono passati 8 anni e la situazione si è letteralmente capovolta.
Biassono è in pole position per aggiudicarsi la palma di Comune più esoso della Brianza per quanto concerne la tassazione locale.

Valga per tutte l'indifferenziata addizionale Irpef ai massimi (8 per mille).

O le aliquote Imu abitazione principale (4,6 per mille), ed altri immobili (9,2 per mille).

E questo nonostante il fatto che la Lega Nord, da anni, sta dissennatamente adottando provvedimenti di dismissione del patrimonio pubblico, col solo intento di fare cassa.
Con lo stile proprio di quelle classi sociali in declino storico, costrette a bussare agli sportelli del Monte di Pietà per svendere i gioielli di famiglia.

Infischiandosene del fatto che, in ultima istanza, sono i cittadini biassonesi i veri proprietari di tutto ciò che costituisce l'insieme di risorse riconducibili al patrimonio del Comune.
Ma si sa, quella delle dismissioni è la strada più facile.

Troppo complicato lavorare sul contenimento delle spese o sulla lotta all'evasione ed all'elusione fiscale.

Ad ogni buon conto, a prescindere dall'eticità della scelta di vendere gli alloggi comunali, non c'è chi non vede che, in tempo di crisi, mettere sul mercato degli immobili in un tempo relativamente breve non può che deprimere il prezzo degli stessi.
Con un mercato già in discesa, anche un numero limitato di immobili in più che venga immesso rischia infatti di far sì che le case vengano svendute a meno del loro reale valore.

A chi giova?


Un primato, però, Malegori lo ha già raggiunto: quello di passare alla storia come il sindaco di Biassono che ha portato al livello massimo la pressione tributaria locale e che, al contempo, ha provveduto a dismettere la gran parte del patrimonio pubblico.  

LpB