Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

venerdì 29 gennaio 2016

FUMOGENI IN VIA PESSINA E DINTORNI

Misteri di via Pessina. Avessimo un Camilleri o un commissario Montalbano a Biassono, entrambi non ci penserebbero due volte a sviscerare una storia che ha tutta l’aria di un giallo mozzafiato. Da un anno a questa parte, l’intera fetta di territorio compresa fra la scuola materna “Clotilde Segramora” e le aree su cui si staglia lo scheletro abbandonato dell’ex fonderia di Biassono sono infatti al centro d’interventi amministrativi nebulosissimi (clicca qui per il caso di via Pessina, o qui per le aree di via Pessina). Prova evidente sono i contorsionismi legal-burocratici dietro cui si è trincerata la giunta leghista nel consiglio comunale di ieri sera. Se i lavori di ampliamento della via sono oggi in stallo, dal momento che pare sia impresa assai ardua individuare di chi sia la proprietà del muro di contenimento della via stessa, al contrario l’amministrazione comunale mostra di avere grande fretta sul secondo fronte aperto: liberarsi il prima possibile di circa 3mila metri quadrati recentemente acquisiti al demanio pubblico, per via delle mancate opere di sgombro di materiali industriali dell’azienda che operava proprio su quei terreni. 
   
Le interrogazioni di Lista per Biassono e PD (oibò, eppur si muove!), in merito alla discutibile procedura di alienare tali aree per trattativa privata anziché pubblica, hanno aperto giusto una breccia nel caso: saranno stati i microfoni della sala consigliare, ieri sera afflitti da attacchi di raucedine poi taumaturgicamente risolti dall’assessore ai Lavori pubblici Silvano Meregalli; saranno state le interruzioni della discussione dovute ai rabberci dei cavi, con tanto di personale a 4 zampe sotto i tavoli in cerca del circuito sabotatore; saranno state le rumorose lamentele del pubblico in sala, ma  sta di fatto che della dettagliatissima risposta del sindaco Piero Malegori non si è capita un’emerita mazza. O meglio, brandelli di dati, date, enumerazioni e riferimenti a leggi, con commi e sottocommi, sono sì giunti alle orecchie degli attoniti consiglieri, ma il timbro di voce monocorde e la favella iperaccelerata del primo cittadino hanno messo tutti alle corde: non a caso, gli interroganti si sono riservati di pronunciare l’ultima parola a riguardo, dopo che sarà stato loro consegnato l’intervento per iscritto.
 
Fortuna che tra i banchi della maggioranza sieda appunto l'assessore Silvano Meregalli, il quale, da sempre, si è auto insignito della missione di parlare a beneficio della proverbiale "sciura Maria" di Biassono.

Di conseguenza, con parole piane e intelligibili ci ha spiegato:

a) che se fosse dipeso da lui, le aree di cui trattasi non sarebbero mai e poi mai entrate nella disponibilità del patrimonio del Comune di Biassono;

b) che, a suo giudizio, trattasi di vera e propria "coercizione ai danni del cittadino", il quale, forse ed effettivamente, "non ha proprio rispettato la legge; ma chi la rispetta oggigiorno la legge?";  

c) che il valore commerciale delle aree in causa è, sempre a suo modo di vedere, pari a ZERO;

d) che valorizzarle per 30.000 euro rappresenta un autentico affare per il Comune;
e) che nessun operatore sarebbe stato interessato a partecipare a un'eventuale asta pubblica;

f) che, se si fosse andati alle buste, il rischio per il Comune avrebbe potuto essere quello di vedersi offrire "non più di 700 euro";

g) che la possibilità che il Comune di Biassono esca dal ricorso al TAR con sentenza sfavorevole e le ossa rotte, è più che verosimile;

h) che, quindi, risolvere il contenzioso in qualsiasi modo è interesse precipuo dell'Amministrazione.

Sappiamo che, quando l'assessore parte per la tangente, diviene inarrestabile e sovente, al di là delle intenzioni, rischia di commettere degli autentici autogol.
In attesa di approfondire e valutare le argomentazioni addotte dall'amministrazione leghista, ci permettiamo di questionare se quello ascoltato ieri sia lo stesso assessore Silvano Meregalli che, il 19.12.2013, deliberava in ordine alla necessità e urgenza che "l'Ente  si costituisca in giudizio avanti al TAR Lombardia, al fine di tutelare i propri interessi e le proprie ragioni, assunte dall'Amministrazione Comunale".

Perché le stesse perplessità e certezze non le ha esternate allora?

Era forse distratto? Stanco? Dormicchiava?

Perché, visto che la delibera è stata assunta con voto unanime, non ha convinto se stesso e i suoi colleghi di giunta a desistere dalla costituzione in giudizio?

Certo avrebbe potuto evitare ai cittadini biassonesi inutili spese legali per una vertenza, a suo giudizio, persa in partenza.


Oppure anche lui, conscio della discutibilissima procedura seguita, ha voluto a sua volta disseminare il terreno di cortine fumogene?

INTERROGAZIONE DEL GRUPPO CONSILIARE LISTA PER BIASSONO
INERENTE AREE DI VIA PESSINA

Considerato che, con Ordinanza n.80 del 18.09.2012 l'Amministrazione Comunale - "rilevando che le aree di via Pessina su cui insiste una costruzione a suo tempo adibita a fonderia, ora dismessa, venivano utilizzate per attività in contrasto con la disciplina urbanistica vigente" - ne inibiva l'uso a deposito e vagliatura di materiale inerte;

Considerato inoltre che, con Ordinanza n.86 del 11.10.2012 l'Amministrazione Comunale intimava a Proprietà ed Utilizzatore delle aree di provvedere, entro 60 giorni, al ripristino dello stato dei luoghi rimuovendo il materiale depositato;

Preso atto che, con Ordinanza n.108 del 30.11.2012 il termine veniva prorogato di altri 60 giorni, e cioè fino al 16.02.2013;

Preso ancora atto che, con Ordinanza n.20 del 10.04.2013 il termine per il ripristino dello stato dei luoghi veniva ulteriormente prorogato di altri 60 giorni;

Uno specifico sopralluogo accertava che l'ordine di ripristino non era stato ottemperato. L'Amministrazione Comunale, quindi, con Ordinanza n.76 del 13.09.2013 disponeva l'acquisizione gratuita al patrimonio del Comune di Biassono e l'immissione in possesso da parte dello stesso delle aree in oggetto (mq. 2.700 + mq. 870);

Accertato che, con Deliberazione n.139 del 19.12.2013 la Giunta si costituiva in giudizio con proprio legale avanti al TAR per resistere al ricorso promosso dalla Società proprietaria delle aree tendente all'annullamento del provvedimento di acquisizione gratuita;

Verificato che, con Determinazione n.573 del 31.12.2015 l'Amministrazione Comunale ha deciso di procedere, mediante trattativa privata, all'alienazione delle aree di via Pessina. Sul presupposto, del tutto apodittico, che "uno o più esperimenti di alienazione mediante asta pubblica sarebbero certamente vanificati dalla natura interclusa ed improduttiva delle aree di cui trattasi".

Tutto ciò premesso,
Lista per Biassono chiede al Sindaco e alla Giunta

1) se le aree di cui trattasi si trovano ancora nello stato in cui versavano nel 2012 oppure se lo stato dei luoghi è stato, nel frattempo, ripristinato e bonificato;

2) e, in tale ultima eventualità, ad opera di quale soggetto ed a quali costi è avvenuta la bonifica?

3) quale l'esito del ricorso al TAR? E quali e quanti oneri legali ha sinora sopportato l'Amministrazione Comunale?

4) il prezzo assunto a base d'asta (30.000 euro) è stato determinato sulla scorta di una perizia di stima?

5) in caso affermativo, da chi è stata redatta tale perizia e perché il prezzo di vendita (euro 8,40 al mq.) è decisamente inferiore a quello commercialmente in uso?

6) codesta Amministrazione ritiene opportuno e legittimo alienare le aree in oggetto senza procedere ad asta pubblica?

7) appare serio e che senso ha parlare di aggiudicazione del prezzo a base d'asta pari ad euro 30.000 quando viene già preventivamente dichiarato che si tratterà con un unico soggetto?

Ai sensi dell'art. 31 c.2 del Regolamento del Consiglio Comunale, alla presente interrogazione si chiede risposta scritta.

martedì 26 gennaio 2016

EPIDEMIA DI CIVISMO A BIASSONO

Scorrere la stampa locale, a volte, costituisce fonte di involontario umorismo.
Ad esempio "il Cittadino" di queste ultime settimane, in concomitanza all'approssimarsi della scadenza amministrativa, ha dato conto di diverse  dichiarazioni di esponenti politici locali.
Così i seguaci biassonesi del miliardario di Arcore: "Forza Italia scende in campo, alle elezioni si presenterà col suo simbolo".
Ma subito si premurano di precisare: "Forza Italia Biassono è una lista civica nel senso che è formata da gente che non ha mai partecipato alla politica".
Altro schieramento, altra intervista: ad Alessio Anghileri, storico consigliere comunale (cinque mandati!) della Lega Nord.
A proposito del questionario distribuito in questi giorni, egli testualmente afferma: "è la prima volta che usiamo tale strumento; l'obiettivo è confrontarsi con i cittadini".
Viene spontaneo domandarsi come abbiano potuto governare ininterrottamente sino ad ora, se la Lega Nord, solo dopo vent'anni, avverte la necessità di avviare un confronto con i propri concittadini.
A proposito di questionario, vuoi vedere che forse questa è la volta buona per l'istituzione, anche a Biassono, degli orti urbani?
Proposta che la lista civica "Viva Biassono" avanzò già nell'ormai remoto 1995 e che Lista per Biassono ha caldeggiato a più riprese, ma infruttuosamente, nel corso degli anni successivi, tanto da essersi vista bocciata la propria mozione in consiglio comunale. La giustificazione della maggioranza fu come al solito pretestuosa: "gli orti urbani costano, non abbiamo terreni, non interessano ai biassonesi...".  
C'è un altro punto che ci induce a riflessione: Anghileri sostiene che, come al solito, la Lega Nord alle prossime amministrative "correrà da sola, con il proprio simbolo".
Nel contempo però, e per la prima volta, apre le porte anche "ai non tesserati che hanno voglia di impegnarsi in politica per il bene del paese".
Che anche loro vogliano ammantarsi di civismo raccattando lungo il cammino pezzi di CDL e Forza Italia?
Che fa il paio, se vogliamo, con quanto sulla stessa pagina sostengono gli esponenti del PD locale. Partito che, lo ricordiamo a beneficio dei distratti, cinque anni or sono decretò "l'esaurimento delle esperienze delle liste civiche".
Questa volta, per giustificare l'autentico ribaltone della scelta di non presentarsi con il simbolo del PD, si arriva testualmente a dichiarare: "a livello locale il Partito non è in grado di trasferire il gradimento dell'elettorato sul proprio simbolo".
Il virgolettato non necessiterebbe di ulteriori chiarimenti, tanto si commenta da solo (siccome non sono capace di far convergere l'elettorato attorno al mio simbolo, allora mi camuffo da lista civica!).
Bene, comunque, la scelta civica; peccato che anziché aprirsi ed includere, il PD abbia lavorato, riuscendoci anche questa volta, per escludere.
In conclusione, i cittadini di Biassono si preparino ad essere sommersi da buone intenzioni elettorali e da altrettanti buoni propositi.
Si aspettino impegni e promesse di coinvolgimento, trasparenza e partecipazione.
Ma siano in grado di vagliare e distinguere tra chi le mere e scontate promesse le porta avanti a puro scopo elettorale e chi, invece, le azioni positive della buona politica le ha effettivamente praticate per tutto il corso degli ultimi cinque anni.
Lista per Biassono, intanto, continuerà nel proprio impegno al sevizio del paese prendendo atto del fatto che, in qualità di vera, autentica ed originaria lista civica, può già vantare il maggior numero di tentativi di imitazione.



venerdì 22 gennaio 2016

LETTERA A LpB: I BIASSONESI NON NE POSSONO PIU'!

Temperature in rialzo sul fronte elettorale. Le recenti polemiche e gli attacchi fra forze politiche via stampa si stanno ormai moltiplicando a Biassono, finendo però per distogliere l'attenzione su quel che più conta ora: avere programmi e idee per migliorare il nostro Comune. 

E' oggi chiaro che, in paese, esiste un sensibile livello d'insofferenza e insoddisfazione per la situazione amministrativa venutasi a creare, ma è innanzitutto tempo di costruire. L'ultimo confronto interno alla maggioranza leghista - riportato sui giornali locali e a cui fa riferimento la lettera inviata a Biassono in progress - evidenzia un problema di respiro ancor maggiore rispetto alla dialettica interna fra l'attuale assessore allo Sport e alle Attività Produttive e il sindaco. 

La necessità di un ricambio generazionale, come sostenuto dall'assessore Donato Cesana, non può essere solo un tema che riguardi i quadri politici/amministrativi, ma dovrebbe estendersi all'intera vita sociale cittadina. 

Purtroppo, a Biassono, continuiamo a vedere sempre e solo gli stessi volti in campo, immancabilmente pronti a riempirsi la bocca di "nuovo" e "cambiamento": l'auspicio di Lista per Biassono è che il cittadino stesso non si faccia trascinare a sua volta da queste polemiche, puntando piuttosto ad agire in prima persona.

Fortunatamente i nostri incontri di socializzazione e perfezionamento del programma elettorale stanno mobilitando tante forze e idee fresche, mettendo in contatto cittadini che hanno ben chiaro un obiettivo: costruire progetti. Rimboccarsi le maniche. Prendersi responsabilità. Anche mettendoci la propria faccia. La politica esiste per questo: è arte del buon governo, ma per essere tale ha bisogno del concorso di tutti e non deve temere di schierarsi da una parte o dall'altra. Chiunque si metta in gioco, al di là del suo orientamento politico, dimostra di essere un cittadino consapevole dei propri diritti, così come dei propri doveri e va rispettato per questo. 

Scriveteci, dunque, mandateci le vostre segnalazioni, fermateci per strada o venite a bere un caffé insieme. Ogni parola è preziosa, ma un'idea da realizzare vale ancor di più.

LpB


Lettera aperta:

"Alla guida del Comune di Biassono da oltre un ventennio, prima come vicesindaco e poi come sindaco, Piero Malegori da sempre sbraita (a vanvera) contro il centralismo romano e poi si scopre essere il primo accentratore. 

Il suo testimone deve passare nelle fidate mani dei suoi sodali, dotati di nessuna autonomia, per consentirgli di continuare ad essere il burattinaio dietro le quinte. Quale vaso di Pandora teme si scopra? 

Oppure si atterrisce all'idea che altri amministratori, anche se suoi "compagni di partito", eppure con libertà di pensiero e autonomia di giudizio, possano certificare, nero su bianco, che lui non è poi stato quell'amministratore trasparente e diligente, scevro da compromissioni, che per anni è andato blaterando di essere? 

Si percepisce tangibile lo sgomento per il rischio di diventare, nel breve volgere di un turno elettorale, da controllore a controllato. Dal pensarsi maestrino di moralità a scoprire di essere un alunno discolo, meritevole di qualche colpo sulle nocche delle mani, il passo è breve. 

Un cittadino di Biassono".


fonte: Giornale di Carate

mercoledì 20 gennaio 2016

TIROCINI LAVORATIVI A BIASSONO: ERA ORA!

Celebrando l'avvio di tirocini lavorativi (dal 1° dicembre 2015 al 31 agosto 2016) presso il Comune di Biassono di cinque giovani disoccupati, l'Amministrazione locale comunica di aver voluto dare una “iniezione di fiducia ai giovani che vivono in un contesto economico e lavorativo difficile”.

Verrebbe da domandarsi se, finalmente, anche la Lega Nord si sia resa conto che, dal 2008, la crisi sta drammaticamente incidendo sulle famiglie biassonesi.

Meglio tardi che mai, si potrebbe commentare.

In passato, infatti, a più riprese ci era capitato di mettere in evidenza come, in materia di lavoro e di crisi economica, la giunta Malegori stesse dipingendo un ritratto di Biassono che faceva a pugni con la realtà.

La prima proposta di Lista per Biassono in avvio di questa legislatura, che ormai volge al termine, fu quella dell'istituzione di un Fondo comunale Anticrisi a favore di soggetti in situazione di temporanea fragilità, in quanto colpiti da situazioni di crisi occupazionale.
Ci sembrava un primo segnale da dare a un territorio già da allora aggredito dalla crisi economica e che mostrava segnali di accentuata vulnerabilità sia in tema di tenuta dell'occupazione che dei redditi famigliari.

Allora, per giustificare la bocciatura della proposta di Lista per Biassono, gli assessori, e non solo loro, ci vennero a raccontare che la crisi, a Biassono, non esisteva. Si preferì lasciare che fossero solo la Chiesa e il volontariato sociale a continuare a preoccuparsi, in maniera meritevole, di questo problema. Il che ha però significato non voler comprendere quella che era la realtà in atto.

Ora che, finalmente, certe sensibilità sembrano essere mutate, si può ragionevolmente auspicare la messa in atto, anche nel nostro Comune, d'interventi non più di corto respiro e resi obbligati dall'emergenza.

Quelle che occorrono sono risposte coerenti coi bisogni di certa parte della cittadinanza,  non sempre intercettata dal sistema di welfare locale, individuando nuove metodologie di supporto e percorsi capaci di stimolare le parti più solidali e generative della società civile biassonese.


E, come sempre, Lista per Biassono avrà una mano tesa per loro.

domenica 10 gennaio 2016

AREE DI VIA PESSINA: FARSA IN OTTO ATTI


ATTO PRIMO: con ordinanza n.80 del 18.09.2012, l'Amministrazione Comunale - costatato che le aree di via Pessina su cui insiste una costruzione a suo tempo adibita a fonderia, ora dismessa, vengono utilizzate per attività in contrasto con la disciplina urbanistica vigente - inibisce l'uso delle stesse a deposito e vagliatura di materiale inerte.

ATTO SECONDO: con ordinanza n.86 del 11.10.2012, l'Amministrazione Comunale intima a Proprietà e Utilizzatore delle aree di provvedere, entro 60 giorni, al ripristino dello stato dei luoghi rimuovendo il materiale depositato.

ATTO TERZO: con Ordinanza n.108 del 30.11.2012, il termine viene prorogato di altri 60 giorni, cioè fino al 16.02.2013.

ATTO QUARTO: con ordinanza n.20 del 10.04.2013, il termine per il ripristino dello stato dei luoghi viene ulteriormente prorogato di altri 60 giorni.



ATTO QUINTO: un sopralluogo accerta che l'ordine di ripristino non è stato ottemperato. L'Amministrazione Comunale, quindi, con ordinanza n.76 del 13.09.2013 dispone l'acquisizione gratuita al patrimonio del Comune di Biassono e l'immissione in possesso da parte dello stesso delle aree in oggetto (mq. 2.700 + mq. 870).

ATTO SESTO: la Giunta, con insolita velocità, valuta e porta in consiglio comunale la "necessità di procedere in tempi rapidi alla eventuale cessione delle aree". Votano a favore tutti i consiglieri della Lega Nord; astenuti quelli CDL; contrari Lista per Biassono e PD. (deliberazione del consiglio comunale n.42 del 29.11.2013).

ATTO SETTIMO: con deliberazione n.139 del 19.12.2013, la giunta leghista si costituisce in giudizio col proprio legale avanti al TAR, onde resistere al ricorso promosso dalla società proprietaria delle aree, tendente all'annullamento del provvedimento di acquisizione gratuita.

ATTO OTTAVO: con determinazione n.573 del 31.12.2015, l'Amministrazione Comunale decide di procedere, mediante trattativa privata, all'alienazione delle aree di via Pessina. Sul presupposto, del tutto apodittico, che "uno o più esperimenti di alienazione mediante asta pubblica sarebbero certamente vanificati dalla natura interclusa e improduttiva delle aree di cui trattasi".

Via libera, quindi, alla procedura a trattativa privata, senza gara pubblica, in quanto la situazione oggettiva dell'immobile "evidenzia l'esistenza di un unico soggetto interessato all'acquisto" (la società originariamente proprietaria). Prezzo assunto a base d'asta: euro 30.000.

Questi i fatti, oggettivi e inconfutabili.

E queste le legittime perplessità dei cittadini di Biassono:


1) lo stato dei luoghi doveva essere ripristinato e le aree bonificate; è avvenuto ciò? E, in tal caso, a opera di chi e a quali costi?

2) Quale l'esito del ricorso al TAR? E quali e quanti oneri legali ha sinora sopportato l'amministrazione comunale?

3) Il prezzo assunto a base d'asta è stato determinato sulla scorta di una perizia di stima?
In caso affermativo, da chi è stata redatta tale perizia e perché il prezzo di vendita (euro 8,40 al mq.) è decisamente inferiore a quello commercialmente in uso?

4) E' legittimo alienare le aree in oggetto senza procedere ad asta pubblica?

5) Ma soprattutto, è serio e che senso ha parlare di aggiudicazione del prezzo a base d'asta pari ad euro 30.000, quando viene già preventivamente dichiarato che si tratterà con un unico soggetto?


Ancora una volta, i cittadini di Biassono attendono risposte!

venerdì 8 gennaio 2016

BACCHETTATA ALLE POLITICHE SINDACALI DELLA GIUNTA LEGHISTA!

I nodi sindacali del Comune di Biassono vengono al pettine. Già in passato, su questo blog, ci era capitato di evidenziare e stigmatizzare il comportamento dell'Amministrazione nell'adozione di provvedimenti unilaterali che andavano ad incidere direttamente sugli istituti contrattuali, normativi ed economici, dei dipendenti comunali.

Come riferito, dopo aver esperito innumerevoli ed infruttuosi tentativi di conciliazione anche presso la Prefettura di Monza, tutte le organizzazioni sindacali del Pubblico Impiego avevano convenuto in giudizio il Comune di Biassono per vederne dichiarata l'illegittimità del comportamento antisindacale.

Più in particolare si contestava: 

a) l'adozione di atti unilaterali in ordine alla destinazione del salario accessorio ed all'assegnazione di mansioni superiori; 

b) la nomina di Capo Ufficio della Polizia Locale; 

c) l'illegittimo spostamento della bacheca sindacale.

Con provvedimento del 04.12.2015, il Giudice del Lavoro così ha decretato: relativamente alla lamentata violazione da parte dell'Amministrazione Comunale dell'obbligo di avviare la contrattazione decentrata, il magistrato riconosce che “la circostanza che, in assenza di un accordo sul rinnovo del contratto integrativo, dal 2011 ad oggi la gestione degli incarichi di responsabilità, dei relativi indennizzi e dei compensi incentivanti sia stata attuata dall'Amministrazione sulla base di proprie determinazioni unilaterali costituisce sicuramente un'anomalia in quanto l'intervento unilaterale dell'Amministrazione in materia rientrante nella competenza della contrattazione collettiva decentrata può ritenersi fisiologico solo se connotato da provvisorietà ossia per far fronte all'assenza temporanea dell'accordo sindacale, mentre non può essere utilizzato quale ordinario strumento di normazione”. 

Cosa che invece la giunta Malegori ha fatto per tutta la durata del suo secondo mandato!

Dall'assunto precedente, il giudice fa poi discendere che il comportamento tenuto dall'Amministrazione è sicuramente censurabile” là dove, in luogo di fornire riscontro alla proposta approvata a maggioranza dall'assemblea dei lavoratori.... “è rimasto silente e ha ritenuto agire ancora una volta in via unilaterale, provvedendo alla nomina a Capo Ufficio della Polizia Locale, senza fornire adeguato conto dei motivi d'urgenza di tale nomina....”.

Di entrambe le suddette violazioni, comunque, il Comune di Biassono non paga il fio.

Nell'un caso, in quanto la questione oggetto del contendere esorbita dall'ambito di un procedimento circoscritto e limitato alla sola verifica di comportamenti antisindacali.

Nell'altro, in quanto il provvedimento di nomina è stato, in corso di giudizio, revocato con determinazione dello stesso Comandante della Polizia Locale che l'aveva assunto (vds. nostro post del 24.11.2015).

Illegittimo, infine, anche lo spostamento della bacheca sindacale dall'originario luogo di comune transito per tutto il personale dipendente (atrio in prossimità della Sala Civica) ad una stanzetta adibita a fotocopie posta esattamente di fronte all'ufficio del Segretario Generale, così da consentire a quest'ultimo un non lecito controllo sulle affissioni.

In conclusione:

1)     accertata l'antisindacabilità del comportamento denunciato ed ordine al Comune di Biassono di collocare la bacheca sindacale nell'originaria posizione o in altro luogo accessibile a tutti i lavoratori;

2)    rigetto del ricorso sulla nomina del Capo Ufficio della Polizia Locale per il venir meno dell'attualità del comportamento antisindacale (accertato però come tale);
 
3)    rigetto, per incompetenza, sulla reiterazione dei provvedimenti unilaterali (dichiarati, però, un'anomalia);

4)    compensazione, per metà, delle spese legali e condanna del Comune di Biassono a rifondere ai ricorrenti la restante metà;

Un poco edificante esempio di come non si dovrebbero tenere, pur nella distinzione dei ruoli, delle corrette relazioni sindacali.


Non il solo, purtroppo, stante l'ormai consolidata prassi dei nostri amministratori di affidare la risoluzione di controversie, siano esse di dipendenti, ex dipendenti o privati cittadini, a lunghi, estenuanti e, soprattutto, costosi contenziosi legali.

domenica 3 gennaio 2016

L'ANNO NUOVO DI LISTA PER BIASSONO

Il 2016 di Lista per Biassono non sarà semplicemente un nuovo anno, bensì un anno “nuovo”. No, no: nessun artificio retorico. A cinque anni dalle ultime elezioni amministrative, questa primavera avremo infatti la possibilità di rigenerare il nostro Comune, proprio come la nostra lista è stata capace di rigenerare se stessa. La posta in gioco, però, appare assai più alta che conquistare la mera maggioranza numerica delle preferenze dei biassonesi.  


Per coglierne la responsabilità, conviene prestare ascolto al suggerimento di un sociologo francese, Georges Friedmann, che quasi 40 anni fa scriveva: “Sollevarsi in volo ogni giorno! Almeno per un momento; breve o lungo che sia, sia in ogni caso intenso. Ogni giorno “un esercizio spirituale”, da soli, o in compagnia di una persona che voglia parimenti migliorare. Esercizi spirituali. Uscire dalla dimensione della durata. Fare lo sforzo di spogliarsi delle proprie passioni, delle vanità, del desiderio di rumore intorno al proprio nome (che di tanto in tanto prude come un male cronico). Fuggire la maldicenza. Deporre la pietà e l’odio. Avere a cuore tutti gli uomini liberi. Rendersi eterni superandosi. Questo sforzo su di sé è necessario, quest’ambizione giusta. Numerosi sono quelli che s’immergono interamente nella politica militante, nella preparazione della rivoluzione sociale. Rari, rarissimi quelli che, per preparare la rivoluzione, se ne vogliono rendere degni”. 

Ecco, questo è il punto che, a nostro avviso, fa di Lista per Biassono una realtà atipica nel panorama biassonese, un elemento di assoluta rottura per le prossime elezioni; non semplicemente in forza di nomi o volti diversi, di simboli ridisegnati o proclami iperbolici, bensì per la sua capacità di aver fatto della politica una filosofia di vita. Non esiste alcun nuovo, se non si è capaci d’innovarsi, di trasformare se stessi, ancor prima della realtà che ci circonda. E, soprattutto, non ci si trasforma, se non attraverso l’azione. Essere è agire. 

Dal 2011 a oggi, nei cinque anni che ci separano dalle ultime elezioni amministrative e che corrono ormai verso il confronto della prossima primavera, Lista per Biassono ha operato per cambiare innanzitutto il metodo del far politica nel nostro paese: al di là delle ideologie, degli accordi di parte, delle investiture esclusive o dei travasi di voto per vie clientelari, ha messo davanti a tutto un progetto etico. Ogni proposta suggerita, mediante mozioni in consiglio comunale così come attraverso iniziative pubbliche, non è mai stata una reazione estemporanea alle scelte della maggioranza leghista, un contestare a parole, ma un esercizio di coerenza. Dire, cioè fare. L’immediata traduzione di un’idea di vita in azione formativa, finalizzata a costruire attorno a ogni cittadino un ambiente idoneo per valorizzare le proprie capacità e realizzare se stesso. Mai, però, a discapito dell’altro, bensì ponendo l’uno al servizio dell’altro: perché è nella reciprocità e nella collaborazione che ogni singolo io può davvero riconoscersi in un noi.  

Con questo stesso spirito, la scorsa estate, eravamo faticosamente riusciti a portare al tavolo del confronto la sezione locale del Partito Democratico, distaccatosi cinque anni fa dalle nostre fila per correre in modo indipendente e verso obiettivi rimasti poco chiari ai suoi stessi componenti. Non a caso, il segretario del PD locale, quel Carlo Riboldi che nel 2010 aveva affermato a gran voce “l’esaurimento storico di qualsiasi progetto civico a Biassono”, oggi è tornato sui propri passi insieme a tutto il suo partito, ammettendo non solo la necessità di creare un fronte comune per un’alternativa di governo al Ventennio leghista, ma di dargli voce attraverso un progetto “civico”.  Peccato che i buoni propositi siano rimasti lettera morta. Come ha dimostrato l’attività di Lista per Biassono (unica lista civica sul campo sino ad oggi), resta questa la sola via in grado di unire sensibilità politiche diverse: non perché accomunate da ideologie, né tanto meno dall’esigenza di adeguarsi a linee amministrative dettate da oscure segreterie o in funzione di voti portati in dote, bensì dalla volontà di risolvere in primis i problemi del nostro territorio, riconoscendosi in un programma che sia garante delle aspettative di chi ci vive. 

Coronamento del percorso non poteva che essere lo strumento delle Primarie, pensate proprio per rendere partecipe della scelta del candidato sindaco l’elettore stesso: uno strumento che, dobbiamo darne atto, in Italia è stato introdotto dal Partito Democratico. La sezione locale di quest’ultimo, infatti, è stato pronto a collaborare, approvando ad unanimità (con i rappresentanti di Lista per Biassono) il regolamento delle primarie, la carta dei valori e il codice etico. 

Qui, però, si è manifestata la cesura che ancora divide Lista per Biassono dal Partito Democratico, o meglio da quell’aggregato oggi in cerca di una propria identità: non si tratta però di una differenza di programmi (o per lo meno nella loro base fondamentale), né in fondo è questione di un nome condivisibile (nella fattispecie, quello dell’unico candidato messosi a disposizione delle primarie, cioè l’attuale capogruppo di Lista per Biassono). Il problema vero riguarda il livello di  maturità e coerenza delle persone coinvolte. 

E’ ormai chiaro che, a Biassono, si è creato un divario fra chi vive la politica come via per mettersi al servizio del cittadino e chi la usa in modo pregiudiziale rispetto ai suoi stessi concittadini: non avere il controllo diretto delle scelte terrorizza solo quanti temono di non trovare corrispondenza nell’opinione dei più.

Se il Partito Democratico di Biassono avesse avuto la consapevolezza di aver costruito un progetto solido attorno ai propri rappresentanti, o chi ritenesse se stesso, al pari di un possibile candidato, idoneo per concorrere alla carica di sindaco, avrebbe anche riconosciuto nelle Primarie lo strumento democratico per eccellenza mediante cui legittimare la propria scelta. Alla fine il Partito Democratico non solo non è stato capace di trovare un suo candidato, ma neppure lo ha voluto trovare: sia che sedesse fra le sue fila, che altrove. Nè hanno dimostrato fiducia nel cittadino quanti hanno avvallato la decisione di sottrarsi al suo giudizio. Peggio ancora, però, è aver udito la proposta di portare avanti le Primarie, a patto che i candidati fossero quelli graditi agli accoliti del Partito Democratico, o a singole individualità ad esso vicine. Di fronte a questo bieco mercanteggio, giunto ad offrire assessorati riparatori purché si sacrificasse la piena libertà della candidatura, Lista per Biassono non ha potuto che dire no. Questa è sempre e solo la politica di una generazione non solo superata anagraficamente, ma vecchia dentro. Il tipo di politica e di politici di cui vogliamo liberarci definitivamente. Con una piccola differenza: anziché in televisione, li abbiamo proprio sotto il naso, anche se indossano vestiti “nuovi” o sfoggiano volti “freschi”. La risposta, non senza sorpresa, è stata fulminea: anziché trovare altre possibili soluzioni o candidature, chi non si è riconosciuto nella posizione della nostra lista ha deciso di proseguire da solo, rilanciandosi però come lista civica. Davvero un bell’esempio di coerenza!   



Numerosi sono quelli che s’immergono interamente nella politica militante, nella preparazione della rivoluzione sociale. Rari, rarissimi quelli che, per preparare la rivoluzione, se ne vogliono rendere degni”. 

Lista per Biassono non chiude le porte a nessuno e continuerà a costruire una politica sana, in quanto libera e partecipata. Abbiamo però il dovere morale di rigettare i ricatti, le pregiudiziali, i compromessi a favore di quanti neppure hanno il coraggio di mettersi in gioco o di chi, nell’abbaglio della propria opinione, infanga persino la coerenza del proprio agire. Per codesta gente, solo una parola: vergogna! 


Alla politica dell’avere, noi rilanciamo con quella dell’essere: perché non avremo mai nulla, se non saremo capaci di diventare ciò che davvero siamo. Donne e uomini con ali per volare.