Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

domenica 27 aprile 2014

LONGOBARDIA: CHE NOIA, CHE BARBA!

In tempi di crisi economica, ci si potrebbe aspettare che il Consiglio Comunale discuta di interventi volti a fornire parziale sollievo alle famiglie biassonesi.

Apprendiamo invece che all'ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale (29 c.m.) i nostri eletti dovranno dibattere una mozione presentata dal capogruppo della Lega Nord riguardante il "diritto del popolo lombardo alla compiuta attuazione della propria autodeterminazione".

E subito mille dubbi ci assalgono: chi è il popolo lombardo? Dove si trova il popolo lombardo? Che lingua parla il popolo lombardo?

Per chi mastica di diritto internazionale, i popoli si distinguono per lingua, cultura, storia giuridica; non certo per essere temporaneamente governati da Formigoni, Maroni o altri. A meno che non si voglia intendere che il popolo lombardo corrisponda esattamente con i residenti della Regione Lombardia (chissà cosa ne pensano a Milano, dove un residente su cinque è di origine straniera).

Ma qual é lo scopo ultimo che si prefiggono i promotori della suddetta mozione?

Lo ricaviamo, testualmente, dal loro sito: "quando sarà dichiarata l'indipendenza, la Lombardia diventerà una realtà sovrana. Sarà quindi convocata un'assemblea costituente con il compito di proporre una nuova Costituzione da proporre (stavolta) all'esame del popolo lombardo. Una volta promulgata la nuova Costituzione, sarà sostituita ogni legge esistente in contrasto con essa. Il governo e il parlamento della Lombardia subentreranno in tutte le aree di competenza ora riservate al parlamento di Roma e ai ministri italiani. La Lombardia assumerà il proprio ruolo nel mondo e presenterà domanda di ammissione per diventare membro delle Nazioni Unite. Una delegazione lombarda sarà inoltre inviata presso il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea. Ovviamente tanto la partecipazione all'Onu quanto la partecipazione all'Unione europea dovranno comunque essere sottoposte ad approvazione del corpo elettorale della Lombardia".

Chiarito, quindi, lo scopo, ma per chi continuasse a coltivare dei dubbi, riportiamo testualmente sempre dal sito: "vogliamo trasformarci in una Repubblica Lombarda Indipendente".

Immaginare una regione italiana, sia pure ricca e solida, interagire da sola con le complesse dinamiche odierne è, mi pare, velleitarismo allo stato puro. La mozione della Lega Nord, però, è da condannare sotto altri punti di vista.

E' contraria al dettato costituzionale 
(art. 5: la Repubblica, una ed indivisibile, ).

Promuove i peggiori istinti egoistici.

A parole dice di volersi ispirare a valori alti come l'uguaglianza, la pace universale, l'osservanza dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti, senza distinzione di razza, sesso, lingua e religione, arrivando a citare perfino lo Statuto dell'ONUPer una sera, forse, potremo vedere i leghisti, da sempre ostili ad immigrati, stranieri, mussulmani, omosessuali ed a favore di Leggi (come la Bossi Fini per il reato di clandestinità) che violavano i più elementari diritti umani, trasformarsi in paladini dei diritti universali dell'uomo. Diritti tanto sapientemente e scientemente calpestati quando quell'uomo non è "padano", ma straniero.

Alla ricerca del consenso perduto, la Lega Nord passa disinvoltamente dall'autoproclamazione dell'indipendenza della Padania (Venezia, 15 settembre 1996), al federalismo, al progetto delle macroregioni, alla voglia, mai svanita, di secessione. Pur di far dimenticare l'ultimo decennio di governo con Berlusconi, indegnamente concluso con gli scandali del cerchio magico, in cui la Lega Nord ha reso palese la propria totale incapacità di influire sui cambiamenti in maniera incisiva, persino quando mieteva altissimi consensi elettorali.

In attesa, quindi, di veder spuntare anche sul nostro territorio cartelli del tipo "Biassono is not Italy", gli ultimi due dubbi ci assalgono:

com'é possibile che persone che propongono la separazione dallo Stato italiano come scopo ultimo della loro azione politica, continuino a rimanere abbarbicati  alle poltrone dei nostri organismi rappresentativi ed istituzionali? Si tratta, forse, di un nuovo tipo di indipendenza, l'indipendenza a carico dello Stato?

Ed infine, non è che, per caso, stabiliranno la frontiera a Gardaland?


Felice Meregalli

mercoledì 23 aprile 2014

GIRI A VUOTO SULL'AUTODROMO

I soldi di Sias arriveranno”….campa cavallo che l’erba cresce!

Grazie alla richiesta di chiarimenti di Lista per Biassono, il sindaco Piero Malegori – a modo suo - risponde ai dubbi dell’opposizione: "Porteremo a casa i contanti". Già me lo vedo, tronfio e pettoruto mentre lancia il suo proclama. A noi, però, vengono più dubbi di prima.

Chiedevamo di sapere che fine avessero fatto i famosi 25mila euro che la Sias, la società incaricata di gestire l’autodromo monzese, doveva pagare al Comune sotto forma di arredo urbano; adesso che il sindaco sostiene si farà dare i “soldi in contanti”, ci sorge una nuova domanda: perché otto mesi fa si riteneva tanto vincolante ricevere arredo urbano anziché incassare quattrini? Chi ha cambiato idea, ora? Il Comune? Sias? Il cittadino biassonese, che può solo osservare allibito questi giochi di prestigio, senza mai dire la propria?

Poiché non ci risulta che Sias venda o commerci arredo urbano, perché chiedere e accettare quel tipo di pagamento? Cosa c’era sotto?

Stavamo facendo un favore a qualche amico, forse alla Sias stessa, o in pentola bolliva altro?

Oppure c’è qualcosa che non sappiamo e viene tenuto nascosto a noi, come a tutti i biassonesi?

E se Lista per Biassono non avesse sollevato il problema, il debito di Sias sarebbe forse finito nel dimenticato? Perché non siamo stati informati prima di questi strategici cambiamenti?
 
Anche sul pagamento in contanti ci sarebbe da capire meglio: verremo corrisposti pure con gli interessi per i mesi d’insolvenza, secondo la legge vigente, oppure sarà l’ennesimo trionfo del “volemose bene”? E se Sias decidesse di non pagare, il sindaco e i suoi cosa faranno? Dovremo ingoiare il rospo un'altra volta o le finanze del cittadino biassonese sono state prudentemente tutelate?

Il sindaco sostiene che Sias, in questi mesi, si è messa in pari con gli arretrati che aveva; questo farà forse felice il primo cittadino, per quanto si sia clamorosamente dimenticato che la priorità non dev’essere la gestione interna di Sias, ma il sacrosanto diritto di Biassono di ricevere i suoi 25mila Euro (sempre che Sias abbia pagato almeno i 5mila euro previsti per dicembre 2013, altrimenti salgono a 30mila). Anche perché, cari concittadini, i soldi di cui si parla SONO NOSTRI, appartengono alle casse del Comune, non certo a Malegori e soci. Dai discorsi che il sindaco fa, al contrario, sembra più l’avvocato difensore di Sias che il sindaco di un paese in attesa di colmare un buco di bilancio.

L’altra chicca, infine, riguarda l’utilizzo dei campi in fondo a via Parco. Malegori sostiene: “Non è stata una nostra scelta porre quel vincolo (non poter fare un campeggio, ndr), quei terreni ricadono nella fascia di rispetto di Pedemontana. Fino a che l’autostrada non passerà, non vedo perché non si possa utilizzare quell’area”.

E bravo! Siccome ha deciso che si possono utilizzare , lui li REGALA per una settimana a Sias.

In passato, però, Sias pagava per l’uso di quei campi; poi nel 2013 Malegori e la sua giunta hanno deciso metterli a disposizione a un prezzo talmente stracciato, che non importa più neppure incassare: facendo quattro conti, alle casse comunali spetterebbero circa 117mila euro.
Ecco cos’ha prodotto il nostro manipolo di scienziati dell’economia!


Fabrizio Baccenetti

sabato 19 aprile 2014

RAMI SECCHI E CAMICIE VERDI



Stop alla convenzione per la gestione del verde con la Cooperativa Azalea. Nonostante l’impiego di due dipendenti biassonesi portatori di handicap, il Comune taglia inspiegabilmente i rapporti con lo storico partner che curava la manutenzione dei territori occidentali di Biassono, adducendo la solita giustificazione: costi di bilancio. 

Bene: la Lega Nord si lamenta per la mancanza di risorse economiche, ma finisce per combinare pasticci ancor peggiori per le casse del Comune. Il suo slogan per la campagna elettorale 2011 era: “per altri cinque anni di buona amministrazione”; a leggerlo ora, vien da piangere più che ridere. Ultimamente non ne azzeccano più una!

Prendiamo appunto il caso Azalea.
Non rinnovano il contratto di manutenzione del verde in vigore almeno da 15 anni, grazie al fatto che la cooperativa ubicata alla fine di via Locatelli impiega fra le sue fila portatori di handicap, aiutando in tal modo i Comuni ad alleggerire la pressione economica sui propri servizi sociali. Prassi vuole che l’assegnazione avvenga in funzione di normative europee che invitano a fare gare d’appalto con finalità sociali; verrebbe dunque da pensare che la Cooperativa Azalea abbia perso la gara contro altri concorrenti. 

Macché! NON C’E’ STATA NESSUNA GARA! La giunta leghista ha semplicemente preso e passato il suo lavoro a un'altra società! La motivazione? Beh, i toni ci sono ormai molto familiari: anche in questo caso, non c’era tempo per indire una gara! 

Ok, non siamo di fronte a un’emergenza sociale come il Gran Premio di Formula1, dove l’essersi dimenticati del suo ricorrere ogni settembre avrebbe messo a ferro e fuoco il Comune. Hanno forse pensato di prorogare il contratto all’Azalea almeno di alcuni mesi? Niente. Eppure questa procedura era stata seguita per anni con il centro sportivo, proprio per avere tempo d’indire una gara più equa. No, con l’Alazea sono andati giù duro: niente appalto, niente lavori.


Risultato? Se la cooperativa avesse una mentalità spregiudicata quanto i nostri amministratori leghisti, i servizi sociali avrebbero dovuto trovare soldi per sostenere i lavoratori disabili biassonesi lasciati senza occupazione. Fortuna per loro, la Cooperativa non fa ripicche e s’impegna comunque a garantire l’impiego dei biassonesi disabili con i propri mezzi, nonostante il danno economico. La differenza sta tutta qui: c’è chi sfalcia e chi cerca invece di seminare. Forse è ora che a Biassono i ruoli inizino a invertirsi. La Lega Nord non dovrebbe aver difficoltà a far piazza pulita delle sue stesse camicie verdi.

sabato 12 aprile 2014

LETTERA APERTA: L'ASSORDANTE SILENZIO SULL'AUTODROMO DI MONZA

Egr. dott. Caspani,
mi rivolgo a Lei in qualità di Capogruppo di Lista per Biassono perché ricordo che in passato, unico fra tanti, si interessò anche della questione rumori presentando una specifica interpellanza al Sindaco Malegori in merito all'annoso problema dell'inquinamento acustico provocato dall'Autodromo di Monza. Ricordo che la risposta, in buona sostanza fu "...ce ne stiamo occupando con SIAS…".
Abbiamo da poco festeggiato l'arrivo della primavera 2014. 

Purtroppo, insieme all'inizio della bella stagione, sono riprese le sempre più insopportabili attività automobilistiche e il problema si è ripresentato con la puntualità di un'influenza stagionale. 
Purtroppo, le patologie provocate dall'eccesso d'inquinamento acustico non sono lievi come un semplice raffreddore e la salute dei cittadini ne risulta pesantemente compromessa. 

Vorrei ricordare che il Sindaco è responsabile della salute pubblica e, in quanto tale, è tenuto dalla legge a tutelarne l'integrità intervenendo con specifiche ordinanze per rimuovere le cause che possono comprometterla.

Il fenomeno dell'inquinamento acustico provocato dal circuito automobilistico è talmente diffuso su larga scala, nel nostro Comune, da investire tutti i cittadini biassonesi e in modo particolare quelli che vivono a ridosso del parco di Monza. Pertanto, con ogni evidenza, si tratta di un problema di salute pubblica e non solo di qualche privato cittadino. Ne consegue che un Sindaco inadempiente può incorrere in gravi censure per comportamento omissivo e irresponsabile.

Da rilevazioni fonometriche, facilmente effettuabili in prossimità della cinta muraria a circa 300/400 m di distanza dalla pista, si possono registrare durante le attività "sportive", come quella odierna, valori compresi tra i 90 e i 100 db.

Oltre i 40 db possono iniziare a manifestarsi le sindromi più comuni quali il danno non specifico che col tempo può portare danni al sistema uditivo e malesseri psicofisici. Tra i 75-80 db l'esposizione prolungata al rumore può recare danni specifici quali la perdita temporanea o irreversibile dell'udito. 
Siamo quindi di fronte a rischi molto elevati per la salute pubblica ai quali vengono sottoposti i nostri concittadini.

Le chiedo, pertanto, di non lasciar cadere il precedente interessamento affinché Sindaco e Amministrazione Comunale si adoperino per rimediare a tale problema ricorrendo, se necessario, anche ad interventi estremi e drastici. 

Chiedo: che fine hanno fatto le barriere antirumore promesse da SIAS per le quali il Sindaco si era detto impegnato? I denari e le opere promessa da SIAS in cambio dei parcheggi e del camping Gran Premio F1 di via Parco non potevano destinarsi almeno alla realizzazione delle barriere?

PS Gradirei che questa nota fosse pubblicata sul vostro blog e che la stessa potesse da Lei essere indirizzata ai suoi colleghi dell'Amministrazione Comunale.

Cordialità
dott.arch. 
Giorgio Beretta

ps. 12.04.2014: 
Questa mattina, per il terzo giorno consecutivo, rilevati in prossimità della mura di cinta del Parco ben 90db!

venerdì 11 aprile 2014

CITTADINI DI SERIE A E Z

Ogni ambiguità è ormai caduta. Il nostro sindaco leghista non vede di buon occhio la soluzione di una scuola materna pubblica. Bisognerebbe mettersi il cuore in pace e abbassar la testa, a suo modo di vedere.
Peccato che l’intervista rilasciata a Il Giornale di Carate, proprio in merito al tema scottante sollevato dalle famiglie biassonesi (vedi articolo qui), metta semplicemente i brividi.

Credendo di far cosa gradita ai cattolici che l’hanno eletto, Malegori afferma testualmente: “non vedo di buon occhio altre soluzioni, anche perché un asilo statale diventerebbe un GHETTO, con accesso consentito alle FAMIGLIE CON PIU’ BASSO REDDITO, a partire dagli stranieri. Inoltre farebbe CONCORRENZA all’asilo Sagramora e io non voglio che si metta in difficoltà un ente che rappresenta la cultura e la storia di Biassono”.

Nel tentativo di lisciare il pelo ai cattolici, schierandoli contro l’asilo pubblico, spara ad alzo zero su tutte le famiglie a basso reddito e, visto che c’è, anche sugli stranieri, soprattutto su quelli poveri! 

Mi domando: ma quanti fedeli che si definiscano tali, possono accettare parole di un siffatto individuo che dice oltretutto di rappresentarli?
L’odio verso i poveri e gli stranieri, candidamente professato da un seggio appartenente de iure a noi tutti, è quanto di più lontano possa esserci rispetto a qualsiasi credo che si richiami alla dottrina sociale della Chiesa cattolica, così come al Cristianesimo in senso lato. Dichiarazioni che fanno scadere quasi in secondo piano la negazione stessa dei principi di libertà di scelta e di doveri istituzionali sul piano dell'educazione. 

Non è una novità che la Lega Nord inciti all’odio verso gli stranieri, soprattutto contro quelli extracomunitari, ma ora addirittura contro quelli poveri; niente contro Svizzeri o Nord Americani, però: no, no, quelli hanno franchi e dollari in tasca!
Siamo basiti, indignati e sinceramente non ci aspettavamo affatto una stizzita presa di posizione persino contro i poveri “nostrani”, che con la crisi attuale si fanno di giorno in giorno più numerosi.

Dal momento che “non vede di buon occhio”, signor sindaco, le consigliamo di cuore una visita oculistica accurata; la sua coscienza di uomo, ancor prima di quella di sindaco, necessita molto più di un’umile confessione. Credo che lei e il suo partito tutto dobbiate cambiare completamente approccio verso i concittadini, a qualunque fascia di reddito o etnia appartengano: il vostro astio verso i poveri e i più deboli ci fa vergognare d’essere biassonesi.

Fabrizio Baccenetti   


SE QUESTO E' UN SINDACO...


Dichiarazioni che si commentano da sé (clicca sulla foto per ingrandire)

Articolo pubblicato su Il Giornale di Carate

martedì 8 aprile 2014

FUORI I SOLDI! DOVE SONO FINITI I NOSTRI 25MILA EURO?

Dovevano servire per un non meglio identificato ARREDO URBANO (?), del quale però non c’è traccia visibile in tutta Biassono. E neppure in municipio, visto che l’interrogazione presentata ormai da mesi da Lista per Biassono pare sia finita sepolta sotto qualche polveroso scaffale. 

In sintesi questa è la storia: il 28 agosto 2013 il nostro sindaco e la giunta leghista “si accorgono” che il GP di F1 è imminente. Non perché, da più di 80 anni e ogni settembre, si svolge con immancabile puntualità nell’Autodromo di Monza; no, no! Se ne accorgono solo perché trovano in giro un volantino in cui la Sias, la società che gestisce l’autodromo monzese, dichiara che nel pratone antistante la stazione di Biassono ci sarà la possibilità di campeggiare. Parbleu!

Me li vedo in quella seduta di giunta ormai a ridosso della gara. "…caspita, tra poco ci sarà il GP e non abbiamo niente da metterci! Averlo saputo prima saremmo andati almeno dal parrucchiere ..". Poverini, che sofferenza!
In effetti possiamo ben comprendere la tardiva scoperta di sindaco e giunta, che SOLO al 28 di Agosto (cioè a una settimana dall’evento internazionale), realizzano con sgomento l’improcrastinabile impegno: e chi non si è mai dimenticato il compleanno della moglie, del marito o della compagna? Suvvia!

Il pratone è di proprietà del Comune di Biassono e, in quel periodo, viene trasformato da anni in un campeggio finalizzato ad ospitare gli appassionati di Formula1: peccato però che la giunta comunale, ben un anno prima - settembre 2012 e manu propria - avesse inserito nel Piano di governo del territorio l’esplicito divieto di usarlo come area campeggio. Oh cavoli! Forse si erano dimenticati pure di quello? Insomma, capiamoli: dopo 20 anni d’amministrazione, perdere colpi è naturale.

La contraddizione è però evidente. Che fare? Che inventarsi? Come sbrogliarsela ancora una volta? Sudori freddi e gote paonazze: i nostri strateghi non sanno proprio che pesci pigliare, ma… et voilà! Col tipico istrionismo da pantegana del Lambro, giunta e maggioranza tutta s’inventano una pomposa manfrina "legittimano il Sindaco, con atto motivato, all’emanazione di provvedimenti contingibili e urgenti, ovvero all’adozione di una propria ordinanza nel rispetto dei princìpi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana"

In poche parole: concedono circa 46mila metri quadrati alla Sais per la modica cifra di …  tataaaan!! GRATIS! Sì, sì, avete capito bene: GRATIS! A Biassono siamo davvero di buon cuore, nonostante crisi e casse all’asciutto. D’altra parte l’ordine pubblico è più importante del PGT, così come dei soldi che la Sias dovrebbe sborsare a qualunque amministrazione comunale che sia degna di tale nome.

Ovviamente il gravissimo pericolo che incombe sull’ordine pubblico, si giustificano, è motivato dal volantino che Sias stessa ha fatto distribuire…che intesa, accidenti!

Per altri 11mila metri quadrati destinati a parcheggio, però, non possono fare a meno di firmare una convenzione: buoni sì, ma fessi no! Sempre con la Sias si concorda dunque la riparatoria cifra di…tataaan! 30mila euro: 5mila in contanti, gli altri 25mila CONSEGNATI sotto forma di ARREDO URBANO entro il 31 Dicembre del 2013. Poco conta se, calcoli alla mano, il valore dei terreni fosse quasi 4 volte tanto. Grettezze brianzole! Piuttosto, ci domandiamo: ma dove cavolo sono finiti i NOSTRI 25mila euro di ARREDO URBANO?

Se qualche lettore volesse segnalarci la comparsa dei famigerati ARREDI URBANI, gliene saremmo davvero grati; altrimenti sarà quanto mai difficile non pensar male e azzittire quei velenosi sospetti cui i nostri amministratori leghisti ci hanno abituato a evocare in merito a qualunque iniziativa pubblica (rigorosamente non leghista). Insomma: fuori i soldi!


Fabrizio Baccenetti

martedì 1 aprile 2014

SE UNA MAMMA SCRIVE AL SINDACO

Biassono, 31/3/2014



Gentile Signor Sindaco,
Le scrivo come cittadina del Suo Comune per invitarLa all’incontro pubblico che ho fortemente voluto sul tema della scuola dell’infanzia che si terrà in sala civica il 4/4/2014 alle ore 21. Come forse già saprà, l’assemblea è stata organizzata da Lista per Biassono con l’intento di dare una risposta alle persone che hanno firmato la petizione on line e la raccolta firme che le ho consegnato a metà gennaio circa.
Conosce bene il mio interessamento alla questione, perché ne ho parlato con Lei personalmente e anche nel nostro ultimo incontro Le avevo espresso la più completa disponibilità a collaborare con l’Amministrazione per ottenere quello che sarebbe un grande risultato per Biassono: inaugurare una scuola dell’infanzia statale nel castello dell’area ex-Sassatex.

Anche a giugno scorso, mi ero resa disponibile a collaborare, quando il capogruppo della Lega Igor De Biasio mi aveva contattata per partecipare all’incontro sulla vicenda dell’area ex-Sassatex, dal momento che mi ero interessata in prima persona alla cosa. Purtroppo, dopo quella serata non ci è stata data più alcuna risposta, mentre abbiamo continuato a vedere chiuso e inutilizzato quell’edificio che secondo molti potrebbe a pieno titolo diventare una scuola dell’infanzia statale, dando una risposta ad un’esigenza di istruzione pubblica, laica e gratuita.

Mi piacerebbe che Lei partecipasse per spiegare ai cittadini che vorranno essere presenti come mai l’edificio non sia stato ancora collaudato e quali siano i progetti concreti e reali della Giunta, dicendo chiaramente se vi interessa oppure no progettare una struttura statale, affrontando un problema che è già scottante, vista la carenza di posti anche nelle strutture private di scuola dell’infanzia esistenti e data l’impossibilità nel futuro che altri comuni accolgano i nostri bambini nelle proprie scuole dell’infanzia.

Credo che, dopo le Sue dichiarazioni apparse su alcune testate locali in merito a una domanda di apertura di scuola dell’infanzia presso l’Ufficio scolastico provinciale di Milano, sia doveroso da parte Sua fornire dei chiarimenti per uscire da questa situazione di confusione e di inerzia. Non partecipare sarebbe come dire: non ci interessa il tema, a priori non ci interessa.

Sperando quindi di poterLe rivolgere queste domande di persona in occasione dell’incontro del prossimo 4/4, La saluto cordialmente.

Una cittadina di Biassono,

Chiara Galdi