In tempi di crisi economica, ci
si potrebbe aspettare che il Consiglio Comunale discuta di interventi volti a
fornire parziale sollievo alle famiglie biassonesi.
Apprendiamo invece che all'ordine
del giorno del prossimo Consiglio Comunale (29 c.m.) i nostri eletti dovranno
dibattere una mozione presentata dal capogruppo della Lega Nord riguardante il
"diritto del popolo lombardo alla compiuta attuazione della propria
autodeterminazione".
E subito mille dubbi ci
assalgono: chi è il popolo lombardo? Dove si trova il popolo lombardo? Che
lingua parla il popolo lombardo?
Per chi mastica di diritto
internazionale, i popoli si distinguono per lingua, cultura, storia giuridica;
non certo per essere temporaneamente governati da Formigoni, Maroni o altri. A meno che non si voglia
intendere che il popolo lombardo corrisponda esattamente con i residenti della
Regione Lombardia (chissà cosa ne pensano a Milano, dove un residente su cinque
è di origine straniera).
Ma qual é lo scopo ultimo che si
prefiggono i promotori della suddetta mozione?
Lo ricaviamo, testualmente, dal
loro sito: "quando sarà dichiarata l'indipendenza, la Lombardia diventerà
una realtà sovrana. Sarà quindi convocata un'assemblea costituente con il
compito di proporre una nuova Costituzione da proporre (stavolta) all'esame del
popolo lombardo. Una volta promulgata la nuova Costituzione, sarà sostituita
ogni legge esistente in contrasto con essa. Il governo e il parlamento della
Lombardia subentreranno in tutte le aree di competenza ora riservate al parlamento
di Roma e ai ministri italiani. La Lombardia assumerà il proprio ruolo nel
mondo e presenterà domanda di ammissione per diventare membro delle Nazioni
Unite. Una delegazione lombarda sarà inoltre inviata presso il Consiglio dei
Ministri dell'Unione Europea. Ovviamente tanto la partecipazione all'Onu quanto
la partecipazione all'Unione europea dovranno comunque essere sottoposte ad
approvazione del corpo elettorale della Lombardia".
Chiarito, quindi, lo scopo, ma
per chi continuasse a coltivare dei dubbi, riportiamo testualmente sempre dal
sito: "vogliamo trasformarci in una Repubblica Lombarda
Indipendente".
Immaginare una regione italiana,
sia pure ricca e solida, interagire da sola con le complesse dinamiche odierne
è, mi pare, velleitarismo allo stato puro. La mozione della Lega Nord, però,
è da condannare sotto altri punti di vista.
E' contraria al dettato
costituzionale
(art. 5: la Repubblica, una ed indivisibile, …).
Promuove i peggiori istinti
egoistici.
A parole dice di volersi ispirare
a valori alti come l'uguaglianza, la pace universale, l'osservanza dei diritti
dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti, senza distinzione di razza,
sesso, lingua e religione, arrivando a citare perfino lo Statuto dell'ONU. Per una sera, forse, potremo
vedere i leghisti, da sempre ostili ad immigrati, stranieri, mussulmani,
omosessuali ed a favore di Leggi (come la Bossi Fini per il reato di
clandestinità) che violavano i più elementari diritti umani, trasformarsi in
paladini dei diritti universali dell'uomo. Diritti tanto sapientemente e
scientemente calpestati quando quell'uomo non è "padano", ma
straniero.
Alla ricerca del consenso
perduto, la Lega Nord passa disinvoltamente dall'autoproclamazione
dell'indipendenza della Padania (Venezia, 15 settembre 1996), al federalismo,
al progetto delle macroregioni, alla voglia, mai svanita, di secessione. Pur di far dimenticare l'ultimo
decennio di governo con Berlusconi, indegnamente concluso con gli scandali del
cerchio magico, in cui la Lega Nord ha reso palese la propria totale incapacità
di influire sui cambiamenti in maniera incisiva, persino quando mieteva
altissimi consensi elettorali.
In attesa, quindi, di veder
spuntare anche sul nostro territorio cartelli del tipo "Biassono is not
Italy", gli ultimi due dubbi ci assalgono:
com'é possibile che persone che
propongono la separazione dallo Stato italiano come scopo ultimo della loro
azione politica, continuino a rimanere abbarbicati alle poltrone dei nostri organismi rappresentativi ed
istituzionali? Si tratta, forse, di un nuovo tipo di indipendenza,
l'indipendenza a carico dello Stato?
Ed infine, non è che, per caso,
stabiliranno la frontiera a Gardaland?
Felice Meregalli