Come proprio contributo, Lista per Biassono intende anticipare lo spirito delle osservazioni che presenterà nella successiva fase del procedimento di adozione del PGT.
Considerato, quindi, che più specifiche e tecniche proposte di emendamento su tutti e 7 gli ambiti di trasformazione del Documento di Piano saranno avanzate successivamente, desideriamo in questa fase soffermarci sull'impianto complessivo e sulla filosofia che sottende alla Proposta di PGT, nonché su alcune delle scelte più importanti e strategiche per la programmazione territoriale biassonese.
Chiediamo pertanto che le stesse vengano tenute nella debita considerazione nei documenti ancora in corso di stesura, superando, di conseguenza, il Documento di Piano nei relativi punti.
CONSIDERAZIONI PRELIMINARI
a) Assenza di coinvolgimento dei cittadini
Preliminarmente rileviamo che il PGT non è stato oggetto da parte della Giunta di informazione e consultazione; nessuna assemblea o confronto con i diretti interessati: i cittadini.
Riteniamo che l'Amministrazione Comunale, nel predisporre il nuovo PGT, avrebbe dovuto coinvolgere l'intera collettività e non solo gli addetti ai lavori.
Ciò al fine di aprire un canale di comunicazione attraverso il quale confrontare, fin dall’inizio, le rispettive idee sullo sviluppo futuro di Biassono.
Sarebbe stato quindi necessario avviare una fase di ascolto prevedendo specifici incontri per il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse; i cittadini, le associazioni, le scuole, le parrocchie, le rappresentanze sociali.
Uno strumento dedicato allo sviluppo futuro del nostro paese deve infatti basarsi su una solida analisi del contesto, per poterne risolvere le criticità, preservarne l'unicità e valorizzarne l'identità ed i pregi.
E' fondamentale quindi integrare le competenze tecniche con la conoscenza locale, facendo emergere il patrimonio costituito dall'esperienza di chi vive Biassono quotidianamente.
Confronto, condivisione, inclusione e dialogo sono opportunità cui non si deve in nessun caso rinunciare.
b) Assenza di studi economici di supporto aggiornati
Manca a supporto del piano una solida ed aggiornata analisi del contesto e delle dinamiche economiche sul territorio e delle sue interazioni con l’esterno. Il documento di Piano presentato contiene unicamente uno studio della CCIAA di Monza e Brianza pubblicato nel 2009 con dati che arrivano al massimo al 2008 e riferiti per di più alla Brianza nel suo complesso. Gli effetti della crisi che dal settembre 2008 sta incidendo in profondità sull’economia anche brianzola non sono minimamente considerati se si esclude un pur interessante articolo ripreso (senza virgolettature) in toto da Repubblica del 2/6/2009 dai contenuti peraltro palesemente incoerenti con la visione proposta dallo studio elaborato in sostanza su dati pre-crisi. Il documento di Piano, va detto, riconosce che il PGT viene presentato “in assenza di dati puntuali sulla realtà produttiva a livello comunale” e che “solo nelle successive fasi di avanzamento del Piano si provvederà a definire un quadro idoneo relativo al tessuto economico locale dei vari comparti settoriali e produttivi”. Secondo gli stessi documenti presentati quindi, prima si fa il Piano e poi si presenta qualche studio di supporto delle scelte adottate. Su queste “basi” del tutto aleatorie il documento di Piano sacrifica una porzione rilevante del territorio biassonese, consumandone oltre 300.000 mq per nuovi insediamenti industriali e facendo di Biassono uno dei Comuni a più alta densità di insediamenti produttivi per abitante d’Europa, il tutto nel contesto della crisi economica più grave dal 1929. Nonostante l’alto numero di insediamenti produttivi in effetti a Biassono il numero di addetti è in declino come evidenziato anche alla pagina 23 del Volume 1 della documentazione presentata per il PRG. L’obiettivo di una crescita sostenibile che favorisca, anche in un contesto difficile, l’insediamento di attività in grado di sviluppare competenze, creare occupazione e ricchezza produttiva appare assente dalla documentazione del PRG. Lista per Biassono considera questo obiettivo fondamentale e per perseguirlo non serve riproporre una logica miope di consumo di quel che resta del nostro territorio rischiando di sacrificarlo a meri fini di speculazione finanziaria e di rendita senza ricadute positive per il lavoro locale.
In questo senso rileviamo anche che nessun dato inoltre viene presentato sia in materia di edilizia residenziale che di insediamenti produttivi in merito al grado di utilizzo degli insediamenti stessi ed alla quota certamente significativa di insediamenti non occupati. Basti ricordare qui una recente dichiarazione del Governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni secondo il quale oggi, in Lombardia, circa il 30% degli insediamenti produttivi risultano inutilizzati. Dall’analisi delle dinamiche demografiche in atto non appaiono anche supportati gli incrementi di insediamenti residenziali conseguiti dal combinato disposto dai consistenti nuovi insediamenti in corso di realizzazione e dalle nuove previsioni del PRG, pur essendo in riduzione il numero complessivo di abitanti previsto rispetto ai precedenti strumenti di pianificazione.
CONSIDERAZIONI DI MERITO
a) Consumo di suolo
Nel merito rileviamo che se la finalità strategica del Documento di Piano è “la riduzione del consumo di suolo” e se le trasformazioni vanno intese “non tanto come sviluppi incrementali delle aree urbanizzate, che vanno invece contenute, quanto come miglioramento dei caratteri di qualità già oggi presenti”, le risultanze dello stesso appaiono sconfortanti ed in palese contraddizione con i principi sopra enunciati.
Biassono fa parte di quella fascia urbana di comuni altamente antropizzati.
Dei 480 ettari di superficie, ben 309, pari al 64%, vengono indicate come superfici urbanizzate. Più correttamente, nel volume 2 (Proposta di Piano), a pag.46 l’indice di consumo del territorio viene indicato al 67%, cifra che coincide con gli studi di urbanizzazione più accreditati, che peraltro non tiene conto di alcuni nuovi insediamenti recenti. Se già sussistono incertezze sulla percentuale di partenza di consumo del territorio dati ancora più controversi emergono in merito alla percentuale obiettivo risultante dal piano: con un procedimento quantomeno discutibile e comunque non rappresentativo dei reali impatti sul territorio viene escluso dal computo il dato dell’area di espansione di 307.000 mq in prossimità della nuova SP6 nella parte ovest del territorio biassonese al confine con Lissone, in quanto “di rilevanza sovra comunale ai sensi dell’art.81 del PTCP della Provincia di Milano, e dunque non si considerano al fine dell’applicazione dei criteri di determinazione del consumo di suolo dato dal PGT”.
Il PGT quindi utilizza la nuova SP6 come una strada di penetrazione, come se si situasse in un deserto, e non di attraversamento e modifica l’uso di circa il 7% del territorio comunale, sostanzialmente consumando quasi un terzo del territorio residuo disponibile sul Comune di Biassono, senza neanche computarlo negli indici di consumo di suolo contenuti nel PGT. In realtà l’impatto delle nuove infrastrutture (Pedemontana, SP6) ed il complesso degli ambiti di trasformazione indicati nella proposta di PGT è destinato a fare impennare la percentuale di consumo di suolo. Secondo stime prudenziali elaborate da tecnici qualificati da noi contattati in effetti il consumo del territorio di Biassono considerando l’insieme degli interventi previsti dalla proposta di PGT presentata da codesta Amministrazione andrà purtroppo, se non si effettuano modifiche sostanziali, ben oltre il 75%.
Per questo il documento di Piano è, a giudizio degli scriventi, incompatibile con gli indirizzi della Provincia di Monza e Brianza per quanto attiene all'area di espansione, destinata a nuove attività economiche. Eventualmente, sezioni dell’area considerata potrebbero essere considerate, nel rispetto di un principio di “cintura verde” di separazione territoriale, per la ricollocazione di attività industriali attualmente ubicate in aree a vocazione agricola o ambientale e quindi nel rispetto della logica di consumo zero del territorio.
b) Rispetto ed estensione delle aree verdi
In merito ad una serie di interventi previsti dagli “ambiti di riqualificazione proposti dal Piano delle Regole” e degli “ambiti di trasformazione proposti dal documento di Piano” Lista per Biassono si riserva una valutazione approfondita in sede di osservazioni specifiche, in particolare per quanto riguarda il Centro Storico, il nuovo Polo Scolastico e l’ambito di trasformazione n.2 e San Giorgio (ambiti di trasformazione 6 e 7). Si ritiene fondamentale a livello generale che la realizzazione della Pedemontana venga attuata, dato il forte impatto sul territorio, nel pieno rispetto delle compensazioni ambientali previste e nell’ambito di un obiettivo, da fare proprio dall’Amministrazione Comunale, di un miglioramento in senso ambientale di aree esistenti e non dando luogo, più o meno surrettiziamente, a consumi in senso edificativo delle residue aree verdi. L’ubicazione di nuovi insediamenti all’interno del Parco della Valle del Lambro va evitata e questo deve valere anche per la ricollocazione di attività o insediamenti abitativi colpiti dalla realizzazione della Pedemontana il tutto naturalmente in una logica di corretto riconoscimento di una sistemazione compensativa sul territorio alle famiglie interessate da abbattimenti.
Il nuovo PGT deve essere coerente con gli altri strumenti di pianificazione sovra territoriale e Lista per Biassono ritiene sbagliato, soprattutto nel contesto dell’elevato impatto ambientale della Pedemontana, il mantenimento e sviluppo di qualunque forma di insediamento residenziale nel cosiddetto “Campo delle cento pertiche” che la stessa Relazione di Piano identifica come località “che richiede una certa attenzione al fine di non comprometterne i valori ambientali”. Questa area, interna al Parco della Valle del Lambro, è da considerare strategica per la riqualificazione ambientale in seguito alla realizzazione della Pedemontana, e deve essere interamente assegnata a verde ed a interventi di riqualificazione esclusivamente ambientale (area “go-kart”) come previsto dal Piano di Coordinamento Territoriale di Coordinamento del Parco della Valle del Lambro che classifica come “boschiva” l’area che invece viene contemplata, nelle mappe del nuovo PGT tra gli “ambiti di riqualificazione proposti dal Piano delle Regole”, come, all’interno di argomentazioni oggettivamente confuse, area di fatto interessata da iniziative di carattere residenziale.
RICHIESTE DI MODIFICA
In conclusione, Lista per Biassono, a livello generale e riservandosi ulteriori osservazioni nelle fasi successive della procedura di approvazione del piano in merito agli interventi specifici previsti, chiede:
1) La trasparenza verso i cittadini degli effetti del PGT sul territorio computando correttamente nelle cifre del Piano e nelle previsioni di consumo del territorio le urbanizzazioni del territorio attualmente defalcate sotto la voce “funzioni economiche di rilevanza sovra comunale” modificando di conseguenza il “Progetto di Piano” e tutti gli indici collegati;
2) Il rispetto, una volta computate le superfici con i criteri di cui sopra, delle regole di compatibilità stabilite dal PTCP11 della Provincia di Milano, circoscrivendo ad un massimo del 1% il consumo ulteriore di territorio con obiettivo tendente al consumo zero di territorio;
3) Si richiede pertanto l’azzeramento dalla proposta di PGT e da tutti i documenti di Piano dell’ “Ambito di trasformazione 1” con contemporaneo ripristino delle attuali destinazioni d’uso;
4) L’esclusione dalla proposta di PGT e da tutti i documenti e cartografie collegati di qualsiasi insediamento residenziale dagli “ambiti di riqualificazione proposti dal Piano delle Regole” per l’area del “Campo delle Cento Pertiche” e la destinazione dell’intera area a verde ed a opere di esclusiva riqualificazione ambientale.
LISTA PER BIASSONO