Antico
detto padovano che tradotto significa: è peggio la toppa del buco.
Ovvero,
il rimedio è peggiore del danno.
Apprendiamo
dalla stampa locale che il Segretario Comunale ha notificato agli Agenti della
Polizia Locale l'apertura di un provvedimento disciplinare.
“L'atto
del Segretario discende dalla volontà dell'Amministrazione: ascolteremo la
versione dei Vigili e poi la valuteremo”, ha dichiarato il Sindaco Malegori.
E
poi, “si tratta di un'indagine interna parallela a quella della
magistratura”.....”vogliamo capire se ci sono elementi in più rispetto a quanto
conosciamo”.
Interrogato
infine in ordine alle possibili sanzioni, il Sindaco ha laconicamente concluso:
”c'è un Regolamento, tutto è previsto dalla legge: non sono un giurista, non ne
so di più…”.
Fin
qui la notizia.
Ora,
le considerazioni e le domande.
Non
occorre essere fini giuristi per sapere che , per comminare sanzioni
disciplinari, uno dei requisiti è quello che l'addebito deve essere
tempestivamente contestato.
L'immediatezza
deve essere valutata con riferimento al momento della commissione o
della conoscenza del fatto contestato.
E
sappiamo già, per sua stessa ammissione, che Malegori è venuto a conoscenza dei
fatti contestati almeno dal Settembre 2013.
E
che agli stessi non ha inteso dare seguito né con “indagini interne”, né con
denuncia alle Autorità, né con alcun tipo di provvedimento disciplinare.
Si
profila all'orizzonte, molto verosimilmente, l'ennesima vertenza di lavoro in
cui il nostro Comune ha buone probabilità di uscire soccombente. Con oneri
legali a carico, come sempre, dell'intera collettività.
Quello
odierno appare in realtà, sull'onda del clamore mediatico, solo l'ennesimo
puerile tentativo di mettere la pietra tombale su di una vicenda che è servita
a scoperchiare una gestione del
Corpo di Polizia Locale a dir poco discutibile. Andando
alla ricerca del capro espiatorio, che è una pratica antica quanto l'uomo.
Abbiamo
già avuto modo di evidenziare, invece, come il “problema Polizia Locale” sia più
complesso e vada oltre l'esibizione del “vigile ballerino”.
E
coinvolga la responsabilità diretta di chi, in tutti questi anni, ha esercitato
la delega alla Sicurezza.
Vorremmo
che di questo “problema” se ne parlasse non alle TV o sui giornali, ma nell'unica
sede deputata a farlo: il Consiglio Comunale di Biassono.
Malegori
ha prestato giuramento, di fronte a tutti i cittadini di Biassono, di
esercitare il suo mandato con trasparenza.
Ma
su questa vicenda, impedendo la discussione in Consiglio Comunale, è stato e
continua ad essere tutt'altro che trasparente.
A
questo punto, una convocazione straordinaria del Consiglio Comunale è sempre
più urgente e necessaria.