Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

martedì 24 marzo 2015

AFFITTI TROPPO SALATI E SALMONI INSIPIDI

Casa: un problema, più che un diritto, per la giunta leghista. Non sappiamo se l’assessore ai Servizi Sociali Nadia Beretta abbia letto l’articolo di Barbara Apicella sul “Il Cittadino” di sabato, in merito alle difficoltà economiche del signor Febbraio, ma se non l’avesse fatto speriamo almeno qualche suo conoscente glielo abbia raccontato.

Stiamo parlando di Mario Febbraio, un pensionato ultrasettantenne che vive a Biassono con la propria compagna ammalata e che, come molti della sua età, si trova ora in difficoltà economiche, al punto da non essere più in grado di pagare l’affitto di casa.
Un'ulteriore dimostrazione del fatto che anche nel nostro paese si delinea ormai una situazione sociale critica, riguardante famiglie che corrono il concreto rischio di rimanere in mezzo alla strada.
Non a caso Febbraio e compagna dovranno liberare al più presto la proprietà assegnata loro su accordi solidali, per lasciar posto a una famiglia con minori. Della problematica generale il sindaco Piero Malegori è sicuramente a conoscenza, tant'é che lui stesso ribadisce: "c’è una grande richiesta di case comunali".
Bene. Anzi male.
Se giunta e sindaco sono a conoscenza della penuria di case comunali, noi ci chiediamo: per quale motivo, invece di costruire nuove case comunali, stanno oggi (s)vendendo quelle già in possesso dell'amministrazione in zona cascine?
Insomma, c’è maggior richiesta di appartamenti pubblici per via del crescente disagio sociale, ma questa giunta cosa fa? Semplice: se ne sbarazza!
C’è bisogno di case comunali? Noi vendiamo quelle che abbiamo! Già 5 appartamenti sono stati infatti alienati dal patrimonio comunale nelle settimane scorse.

Come i salmoni loro vanno sempre……controcorrente!

Per loro stessa ammissione, vendono infatti case comunali perché non riescono a gestirle; non riescono a far pagare i morosi che ne hanno la possibilità, non sono in grado di capire se chi le abita abbia tuttora il diritto per farlo, e via così. 

Il vero problema è che Malegori e i suoi accoliti leghisti non sanno affrontare problemi ad approccio complesso: più che gonfiare il petto e alzare la voce con gli anziani, non sanno fare altro. Non hanno idea su come attuare politiche alternative. 

Il disagio di non saper affrontare e risolvere i problemi ricade però su tutti i cittadini, sia su quelli socialmente più indifesi, sia su quanti si vedono privati di patrimonio pubblico per via della loro incompetenza. Vendere appartamenti può forse tappare qualche falla di bilancio a breve, ma espone il Comune a situazioni ben più gravi per i tempi a venire. 


E’ già marzo inoltrato, ma siamo preoccupati per Febbraio.

martedì 17 marzo 2015

IL PEDIBUS DELLA BELLA ADDORMENTATA NEL BORGO

Oibò! L'assessore ai rapporti con la pubblica istruzione, Nadia Beretta, s'è svegliato! Peccato fatichi ancora a distinguere i suoi sogni, o incubi, dalla realtà. 

Capovolgere la verità è infatti uno sport molto praticato dai componenti della  giunta Malegori, ma riesce a mettere in evidenza solo la loro incapacità di amministrare correttamente il nostro paese.

Non è Lista per Biassono a “usare” i ragazzi della scuola per fare propaganda - come ci taccia nella sua ultima intervista su "Il Giornale di Carate" - ma, al contrario, è proprio l’assessore Nadia Beretta.

Anziché ammettere l’errore di aver respinto la mozione che LpB aveva avanzato ben TRE anni fa, finalizzata a organizzare e adottare il Pedibus anche a Biassono, ora il problema siamo tornati noi! Non coglie affatto lo spirito della volontà propositiva di proclamare una “giornata a scuola a piedi”, ci mette in bocca dichiarazioni che tradiscono la sua frettolosa, o forse snervata, lettura del blog (chiaro che il Consiglio comunale dei ragazzi si muova nel solco del Consiglio d’Istituto, come ben specificato nell’articolo del blog), scambia l’apprezzamento per l’attività dei giovani studenti biassonesi per una perversa strumentalizzazione delle loro menti ingenue. Per carità!

Sostiene quindi che i tempi non fossero maturi, che in questi anni la giunta non è stata ferma, che mancavano i volontari (!!!, ma come?? Avevano pure ricevuto proposte da parte di genitori su un piatto d’argento), che adesso sonderà l’opinione dei ragazzi della scuola…..bla, bla ,bla. 

Che cos’è cambiato da TRE anni a questa parte, caro assessore? Che opere, accordi o studi avete realizzato a Biassono in TRE anni? Nulla. Se il Consiglio d’Istituto, unitamente ai ragazzi delle scuole, non si fosse fatto avanti, l’idea di una giornata a piedi sarebbe ancora a impolverarsi negli archivi di Villa Verri, dove immancabilmente accantonate ogni proposta d’innovazione della vita comunale.

Il nostro errore, lo ammettiamo, è forse quello di aver svegliato l’assessore Nadia Beretta, rovinandole il riposino. D’altra parte, ogni volta che il suo assessorato viene portato in causa, la sua unica reazione è quella di bocciare a colpo sicuro: basti pensare a quando abbiamo proposto l’istituzione di un fondo per aiutare le famiglie in difficoltà, a causa della crisi. Crisi??? Macché! Per l’assessore, in Brianza e soprattutto a Biassono, era impossibile che le famiglie sentissero alcuna crisi, visto che il loro essere fieramente brianzole le escludeva per antonomasia da qualsivoglia disagio economico. Beh, sappiamo com’è andata subito dopo.

Consigliamo l’assessore Beretta di ritornare ai suoi sonnellini, così apprezzati durante i consigli comunali, visto che, quando non interviene, gli eventi accadono per semplice natura naturante, salvo i suoi improvvisi sbigottimenti e la sua metafisica constatazione di come la realtà prenda forma al contrario di come lei si fosse immaginata.

Pisoli ancora un po’, dunque: i nostri studenti troveranno forse modo di costruire anche la pista di skateboard richiesta da anni e ventilata in ogni consiglio comunale dei ragazzi. D’altra parte, la richiesta non le sarà certo sfuggita, vista la sua assidua frequenza alle sedute. Come già affermava Pedro Calderòn dela Barca, “la vita è un sogno”. 


mercoledì 11 marzo 2015

DA ROMA A BIASSONO: NULLA DI NUOVO SUL FRONTE LEGHISTA

Le radici dell’ultima manifestazione di Roma della Lega Nord affondando da tempo in Villa Verri.

Quando sostenevamo non fosse possibile non vedere nella Lega Nord tutti i sintomi di un partito di estrema destra (un po’ razzista e fascista), Il Sindaco accusava noi di essere degli estremisti; ora, dopo la “ marcia su Roma” di Salvini, che ha stretto alleanza con Casa Pound, autodichiaratamente fascista, crediamo non ci possano essere più fraintendimenti.

E’ un fatto.

La Lega Nord In Italia è alleata con Casa Pound e in Europa con il Front National di Marine Le Pen, su posizioni omofobe e razziste.

Quei biassonesi illusisi che certi gesti folkloristici fossero attribuibili solo ai Borghezio o ai Bonanni di turno, ma non rappresentassero realmente l’anima del partito leghista, ora si devono ricredere.

Quando il sindaco Piero Malegori rispondeva alle critiche che muovevamo al suo operato, accusandoci di essere noi “gli estremisti da centro sociale” - senza entrare mai nel merito delle critiche - dimostrava già quale rispetto avesse verso le minoranze e quale fosse il suo modo di praticare la democrazia.

I sintomi c’erano già tutti, e da tempo, per capire e interpretare “le gesta leghiste” anche a Biassono, come quelle di “marcare” il territorio cittadino  mediante massi scolpiti con simboli leghisti, o intitolare tutte le nuove vie usando nomi della tradizione leghista. Una riedizione della tradizione fascista usata nel Ventennio mussoliniano.
Lista per Biassono ha puntualmente denunciato questi atti in consiglio comunale, ritenendoli soprusi e abusi; purtroppo nell’indifferenza assoluta degli altri gruppi dell’opposizione.

Ora, però, non ci possono essere più scuse: signore e signori, consiglieri comunali che rappresentate la cittadinanza, sappiate che tra circa un anno il vostro operato sarà giudicato di nuovo dagli elettori e noi di Lista per Biassono faremo di tutto per portare all’attenzione dell’opinione pubblica ogni atto nefando compiuto da questa amministrazione leghista. Anche i rappresentanti delle opposizioni saranno chiamati a rispondere dei loro voti e comportamenti in Consiglio Comunale. 
Per tutto quanto hanno fatto e NON fatto.       



    

mercoledì 4 marzo 2015

L'AUTONOMIA LOMBARDA GIOVA ALLA PROMOZIONE TURISTICA DEI SUOI COMUNI?

In Brianza, poco lontano da qui, le giunte comunali che si occupano dell’economia del proprio territorio - e non delle chimere della Lega Nord - hanno formato un pool turistico di Comuni tra cui: Lissone (capofila del Distretto Valle Lambro), Albiate, Besana, Briosco, Carate, Macherio, Triuggio, Sovico, Vedano, Veduggio e Verano, oltre a Confcommercio, Parco Valle Lambro, Consorzio Villa Greppi e Fondazione Rossini, Provincia inclusa. Tutti insieme per migliorare l’attrattività del territorio, proponendo progetti per ottenere contributi dalla Regione attraverso il bando “DAT, interventi e iniziative di area vasta per l’attrattività territoriale turistica e commerciale della Lombardia”.

E Biassono? Dov’è mai Biassono? I nostri amministratori di cosa si occupavano nel frattempo?

In primis, di far approvare una mozione del gruppo Lega Nord, volta all’accoglimento del referendum più inutile della storia; un referendum che costerà alle casse della Regione Lombardia, quindi a tutti noi, ben 30 milioni di euro, a fronte di finanziamenti per il turismo locale pari a 425mila euro. Briciole, sui cui c’è da scommettere i Comuni lombardi tenteranno di prevalere accanitamente gli uni sugli altri. Uno si dirà: i referendum sono il sale della democrazia, perché attraverso le loro domande ne va delle sorti vitali del Paese. Ebbene, il referendum in Lombardia invita gli elettori a rispondere al seguente quesito: 

“Volete voi che la Regione Lombardia, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma della Costituzione?”

Che, per la serie "parla come mangi", va letto: 
"volete che la Lombardia sia più autonoma, restando in Italia e senza disturbare nessuno?".



La risposta, secondo voi, quale può mai essere? Provate a indovinare. Sarebbe come fare un referendum chiedendo: volete bene alla mamma? Oppure, volete la pace nel mondo? Volete essere più felici?  30 milioni di euro buttati per simili banalità e intanto i Comuni non hanno fondi sufficienti per sfruttare l’onda lunga di Expo. 

Quando studiavamo, queste domande erano definite “pleonastiche”, cioè scontate, perché la risposta che avrebbero ottenuto non sarebbe potuta essere che affermativa (sì!). In sostanza, domande puramente retoriche che, al di fuori di un uso simile, non dovrebbero essere poste, salvo apparire di mera ridondanza. 


Se a porle è però il presidente lombardo Roberto Maroni, per i leghisti è allora tutto giustificato. Persino spendere 30 milioni di euro di soldi pubblici inutilmente; vergogna! 

E pensare che, con quei soldi, Biassono avrebbe potuto forse finanziare un progetto turistico tutto suo: nonostante l’avvio del “tour virtuale” del museo, reso possibile proprio dai fondi regionali, oggi è calato infatti un imbarazzante silenzio sul rigetto regionale degli "itinerari di riscoperta storica di Biassono". Cavallo di battaglia del nostro lungimirante assessore alla Cultura, Luciano Casiraghi. Ma non ci sorprende più di tanto: far di testa propria, quando di teste ce ne sono ben poche, non porta mai a grandi risultati. Lista per Biassono aveva sottoposto un progetto originale per valorizzare turisticamente il Comune a partire dalla tradizione dei Conti Verri, individuando fra l’altro i requisiti per rendere economicamente sostenibile il progetto (aspetto alquanto apprezzato dalla Regione) e incassando pure l'entusiastico assenso degli eredi. La giunta, oltretutto, avrebbe potuto avvalersi "a costo zero" delle competenze e dei contatti nel settore del capogruppo di LpB Alberto Caspani, che da anni opera appunto nel mercato del turismo. Invece niente. Ha fatto di testa propria, si è ben guardata dal cercare la collaborazione dei Comuni vicini, finendo per ottenere un bel pugno di mosche. 

Complimenti! L'inadeguatezza di questa giunta è solo pari all’inutilità del referendum che ci sottrarrà 30 milioni di speranze.