L'ultimo consiglio comunale, andato in scena lunedì 30 giugno, è destinato a incidere pesantemente sulle tasche e sui
portafogli dei biassonesi.
Si è deliberato su tasse,
imposte, detrazioni, esenzioni ed aliquote che si ripercuoteranno direttamente
sulle condizioni di vita dei nostri concittadini, prendendo ovunque di potesse, ma restituendo ben poco. Questa la formula ormai consolidata della giunta leghista di Biassono.
Nel dettaglio, ecco a quali tasse occorrerà far fronte.
TASI
L'amministrazione della Lega Nord si
presenta in Consiglio Comunale con questa proposta:
a) Abitazioni principali e
pertinenze: aliquota 3,3 per mille (il massimo consentito), con la previsione
delle seguenti fasce di detrazione:
fino a 300,00 euro di rendita
catastale: detrazione di 150 euro
da 300,01 a 350,00 " " detrazione di 125 euro
da 350,01 a 400,00 " " detrazione di 115 euro
da 400,01 a 450,00 " " detrazione di 105 euro
da 450,01 a 500,00 " " detrazione di 95 euro
da 500,01 a 550,00 " " detrazione di 85 euro
da 550,01 a 600,00 " " detrazione di 75 euro
da 600,01 a 700,00 " " detrazione di 50 euro
da 700,01 a 800,00 " " detrazione di 25 euro
da 800,01 a 900,00 " " detrazione di 10 euro
oltre 900,00 " " nessuna detrazione
b) Abitazioni principali e
pertinenze censite in categoria catastale A1/A8/A9 (cosiddette residenze di
lusso): aliquota 1,4 per mille
c) Fabbricati ad uso produttivo
classificati in categoria catastale D: aliquota 1,1 per mille
d) Aree edificabili: aliquota 1,0
per mille
e) altri immobili non ricompresi
nelle casistiche precedenti: aliquota 2,0 per mille
Nel corso del dibattito, Lista
per Biassono propone inutilmente:
1) di diminuire l'aliquota per
Abitazioni principali e pertinenze dal 3,3 al 2,5 per mille
2) di limitare le detrazioni alle
abitazioni con rendita catastale fino a 600 euro ed, eventualmente, utilizzare
quanto risparmiato per incrementare gli importi delle stesse
3) di innalzare l'aliquota dal
1,4 al 2,8 per mille per le cosiddette residenze di lusso
4) di ridurre la quota dovuta
dagli inquilini dal 30% (che è il massimo consentito) al 10% (che è il minimo).
A rasentare il grottesco (ed il
ridicolo) interviene il gruppo consiliare della Lega Nord che pensa bene di
emendare, in peggio, la delibera della propria stessa Amministrazione.
Risultato: la maggioranza leghista
modifica la proposta iniziale e, per quanto concerne Abitazioni principali e
relative pertinenze, adotta l'aliquota unica del 2,5 per mille annullando, nel
contempo, ogni e qualsivoglia detrazione.
Motivazione: "la Tasi è una
tassa riferita ai servizi di cui tutti i cittadini usufruiscono e quindi pare
più corretto che tutti la paghino in egual misura".
In realtà la Tasi, avendo la
stessa base imponibile dell'Imu (la rendita catastale), ed essendo calcolata
con le stesse regole, non si configura tanto come una tassa sui servizi
indivisibili erogati dal Comune (manutenzione stradale, cura del verde, illuminazione
pubblica, fognature), quanto piuttosto come una imposta patrimoniale simile
all'Imu, che ha come presupposto il possesso di un immobile.
Con la conseguenza che tutti i
possessori di abitazione principale (inquilini compresi) sono di nuovo assoggettati
al prelievo.
Ma con la differenza, rispetto
alla vecchia normativa Imu, che allora erano esentati dal versamento 5 milioni
di contribuenti possessori della casa d'abitazione principale in quanto avente
un basso valore catastale ovvero in quanto usufruenti delle detrazioni (200
euro fissi, più 50 euro per ogni figlio minore di 26 anni e fino al massimo di
quattro figli).
Conseguenze pratiche del
capolavoro escogitato dai maghi della finanza creativa leghista?
La previsione di entrata per il
Comune rimane invariata (1.724.000,00 euro).
Ma la distribuzione del tributo
va assurdamente a penalizzare le fasce più deboli della cittadinanza.
Alla faccia di ogni e
qualsivoglia principio di equità.
In spregio all'art.53 della
Costituzione, secondo il quale il sistema tributario deve essere informato a
criteri di progressività.
Qualcuno dice che i tempi della
lotta di classe sono passati, ed è vero.
Ma quella concepita dalla maggioranza leghista è, senza tema
di smentita, una manovra classista.
A vantaggio, come sempre, dei
ceti più abbienti.
ADDIZIONALE
COMUNALE ALL'IRPEF
Le stesse inique scelte
contraddistinguono anche questa imposta: aliquota unica ed indifferenziata
dello 0,80% per tutti gli scaglioni di reddito, con la sola esenzione per
redditi sino ad euro 7.500,00.
A nulla è valso lo sforzo profuso
da Lista per Biassono che, unica tra i gruppi di opposizione, ha presentato 16
emendamenti volti ad individuare, tra le pieghe del Bilancio, le risorse od i
risparmi di spesa necessari a rideterminare, in un'ottica di maggiore equità e
progressività, l'aliquota unica dello 0,80%, ovvero ad innalzare la soglia di
esenzione.
Il bisogno di compiacere, come
sempre, la Giunta ha giocato un tiro mancino al Consigliere Rossi (CDL).
"Apprezziamo che, per
quest'anno, non sia stata aumentata l'addizionale comunale all'Irpef" ha
testualmente dichiarato.
Occorrerà che qualcuno gli
spieghi che, a Biassono, tale tributo è già dallo scorso anno ai livelli
massimi consentiti.
IMU
Abitazioni censite in categoria
catastale A1/A8/A9: aliquota 4,6 per mille con detrazione di euro 200.
Fabbricati ad uso produttivo
categoria catastale D: aliquota 8,4 per mille.
Aree edificabili: aliquota 8,2
per mille.
Altre tipologie di immobile:
aliquota 8,2 per mille.
Lo scorso anno gli immobili
diversi dall'abitazione principale erano stati portati dall'8,1 al 9,2 per
mille.
Agevolazione alle aziende,
quindi, e considerando il combinato effetto della Tasi, inasprimento per le
seconde case che, a Biassono, sono più frutto di lasciti ereditari che di
intenti speculativi.
TARI
Tariffe invariate, con copertura
integrale dei costi di investimento e di esercizio relativi al servizio.
Viene riconosciuta, alle utenze
domestiche, una riduzione attraverso l'abbattimento della parte variabile della
tariffa per una quota correlata ai risultati raggiunti nella raccolta
differenziata ( - 4,5% per percentuale di raccolta ricompresa tra il 70 e fino
al 72,5%), ma siamo ancora lontani da una vera e propria "tariffa puntuale".
Da troppi anni la raccolta
differenziata dei rifiuti a Biassono non subisce incrementi significativi:
2010 (69,23%); 2011 (70,23%);
2012 (70,32%); 2013 (71,72%);
2014 previsionale (71,86%).
In ossequio alla normativa
comunitaria secondo la quale "chi più inquina, più paga" o, se si
preferisce, "chi più differenzia, meno spende", occorrerebbe lavorare
per una tariffa commisurata ai rifiuti effettivamente prodotti ed al servizio
reso.
Vani sono risultati i tentativi
di Lista per Biassono di ottenere, attraverso appositi emendamenti,
l'incremento della riduzione dal 10 al 30% per le abitazioni con unico
occupante.
Così come, per quanto attiene
alle utenze non domestiche, la proposta di inserire nel Regolamento una
specifica norma anti-ludopatia: "Bar, caffè, pasticcerie senza slot
machine, videolottery terminal, apparecchi con vincite in denaro o similari:
tariffa ridotta del 30% sulla quota fissa".
Al più, siamo riusciti a spuntare
un generico impegno della Giunta a recepire tale indicazione, di alto spessore
sociale, il prossimo anno.
Respinti anche gli emendamenti al
Regolamento IUC (IMU + TARI + TASI) tendenti ad ottenere, in un'ottica di
semplificazione degli adempimenti fiscali per i cittadini, l'impegno
dell'Amministrazione ad inviare ai contribuenti appositi bollettini di
pagamento preventivamente compilati con l'esatta indicazione di ogni tipologia
di tributo.
L'Amministrazione non vuole
assumersi responsabilità per eventuali errori ed, evidentemente, preferisce che
il proprio cittadino per pagare sia costretto a rivolgersi alle prestazioni di
un professionista o di un Caaf.
Si è riusciti, almeno, a
correggere alcune "storture" che penalizzavano i cittadini rispetto
alla macchina comunale.
Citiamo per tutte i casi in cui i
contribuenti erano obbligati a versare tutti gli importi superiori a 5 euro,
mentre il Comune poteva rimborsare solo ed esclusivamente somme superiori a 15
euro.
Ora per entrambi i casi (
pagamento del cittadino o rimborso del Comune), l'importo minimo di versamento
sarà di 12 euro.
In conclusione, un Bilancio di
Previsione inguardabile e da bocciare su tutti i fronti.
Ma a che serve prendersela?
Tanto, come amano ripetere i
nostri Amministratori, i biassonesi "si fidano della Lega Nord".