A Biassono è veramente difficile fare Cultura, o semplicemente cultura, con la c minuscola.
Mossi dall’obiettivo di vivacizzare il nostro paese, stiamo infatti organizzando alcuni eventi di valore pubblico, ma l’impresa risulta assai difficile.
Basti qualche esempio.
Il primo: una serata reportage dedicata a Gaetano Osculati. Forse non tutti gli abitanti di Biassono sanno che questo “oscuro” cittadino, loro conterraneo in quanto nato a San Giorgio nel 1808, è stato un esploratore, cartografo e botanico famoso, nonché conoscitore ed esploratore delle Americhe. Fu il primo italiano ad attraversare tutta l’Amazzonia e per questo venne sopranominato il Marco Polo del Brasile. A Biassono non esiste neanche una piccola targa che ricordi l’illustre personaggio.
Per questo motivo Biassono in Progress intende organizzare una serata in suo ricordo, proiettando foto dell’Amazzonia e ricordando le gesta eroiche dell’esploratore brianzolo.
Il secondo: una serata reportage sulla Patagonia. Vogliamo cioè replicare una proiezione di foto già fatta a Biassono a metà giugno, essendo pervenute parecchie richieste da quanti non hanno avuto modo di partecipare alla “prima”.
Ebbene, tutto questo si scontra con la burocrazia della nostra amministrazione.
Sulla serata Osculati sono state espresse perplessità di carattere logistico e contenutistico, senza tuttavia aver preso posizione ufficialmente. Si dice. Si rimanda. Intanto il tempo passa e l’evento, programmato per l’8 luglio, rischia di essere pubblicizzato troppo tardi.
Quanto al reportage sulla Patagonia, l’idea di fondo consiste nell’organizzare l’iniziativa nel giardino di Villa Monguzzi. Peccato che per farlo dobbiamo pagare un fantomatico pedaggio! Pochi soldi, una cinquantina d’euro, ma non è affatto chiaro perché un evento culturale invece di essere accolto con entusiasmo, debba essere “tassato” come l’organizzazione in sede di una qualsiasi riunione di odontoiatri.
A chi poi va pagato l’obolo? Alle casse comunali, forse? Sbagliato; si paga alla cassa di Villa Monguzzi.
Da cittadino faccio molta fatica a capire. Ricapitoliamo.
Villa Monguzzi è proprietà del Comune di Biassono, il quale l’ha avuta in cambio di una cessione di terreno prospiciente il Parco di Monza. Terreno reso edificabile in una zona che dovrebbe essere soggetta a tutele ambientali rigorose, ovvero: facciamo una schifezza, ma dotiamo almeno il Comune di una villa in zona centrale, cosicché si allestisca un centro di ritrovo per i nostri concittadini. Ecco la furbata, però: dichiariano che Villa Monguzzi è sì pubblica, ma privata al tempo stesso. L’ossimoro degli ossimori!
In questo modo l’amministrazione comunale può però avere un controllo diretto e contemporaneamente la possibilità di negare l’uso della villa ai non amici. Una logica che di culturale ha ben poco.
Fabrizio Baccenetti