Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

martedì 26 settembre 2017

IL BUSINESS DELLE VILLE NOBILIARI BIASSONESI


A Biassono la cultura comincia a muovere primi passi d’impresa. Le iniziative in calendario nell’ultimo weekend, fra “Ville aperte”, “Talent Garden” e “Video mapping”, hanno infatti manifestato un diverso modo di pensare e di proporsi pubblicamente, sempre più in linea con quanto Lista per Biassono sostiene ormai da anni.

Rompere con gli inveterati schemi del passato, fare sistema rispetto alle risorse territoriali, puntare sull’originalità del proprio contesto e, soprattutto, creare le condizioni perché i giovani possano farsi motore di creatività. L’apertura della settecentesca Villa Segramora e del suo magnifico parco, dopo anni di mediazione fra l’amministrazione comunale e i titolari della proprietà, è stato senza dubbio un grande risultato: non solo ha permesso ai nostri concittadini di prendere consapevolezza di un altro prezioso tesoro presente a Biassono, ma dimostra come l’interesse privato possa incontrare più facilmente quello pubblico, laddove le iniziative siano inserite in progetti di ampio respiro, anziché limitate ad eventi estemporanei. 

Puntare su un’idea forte, l’eredità nobiliare che accomuna e intreccia i destini di Villa Verri, Palazzo Bossi e Villa Segramora, garantisce una visibilità maggiore ai siti storici, creando un circuito di visita omogeneo, capace d’incrementare sia il numero dei visitatori, che il loro tempo di permanenza sul territorio biassonese. Questo significa che, accanto alle attrattive monumentali, possono essere sviluppati di pari passo prodotti culturali, commerciali e turistici a supporto delle stesse. Emblematico, in tal senso, il mancato inserimento nel programma di visita a Biassono del “percorso segnaletico” allestito ormai da un anno, ma di fatto mai sfruttato. Neppure durante i giorni del Fuori GP, quando il percorso avrebbe potuto offrire un valido strumento per veicolare i flussi turistici su tutto il territorio comunale mappato, mettendo in contatto i visitatori esterni con gli esercizi, i negozi e le associazioni di Biassono. Un invito a lavorare in questa direzione era già stato sollecitato da Lista per Biassono a seguito della visita di gemellaggio a Minusio lo scorso anno (di nuovo in programma il prossimo 7 ottobre), ma sino ad ora non sono stati fatti passi in avanti. 


Eppure proprio Lista per Biassono prima, l’Associazione culturale Gaetano Osculati poi, avevano dimostrato l’efficacia dei percorsi guidati nell’avvicinare alla vita sociale del paese tanto i nostri concittadini quanto i visitatori esterni. In futuro, sarà dunque necessario formare un gruppo di guide comunali - magari col concorso dei nostri studenti - pronte a mettersi in gioco durante gli eventi di grande richiamo. Il tema scelto per il secondo Talent Garden dell’Associazione culturale Gaetano Osculati, l’eredità illuminista di Villa Verri attraverso le vicende amorose dei Conti che l’hanno abitata nei secoli addietro, ha contribuito a sua volta a rafforzare il messaggio culturale sotteso alla manifestazione Ville Aperte. La sede municipale funziona molto bene come set di spettacoli o come spazio produttivo/commerciale, essendo in grado di attirare numerosi visitatori quando le iniziative ospitate puntano alla valorizzazione delle sue radici storiche. Così come avvenuto in molti altri Comuni della Brianza, occorrerebbe valutare con maggior attenzione e, possibilmente, attraverso progetti alla mano, la possibilità di destinarla sempre più di frequente a tali funzioni: se il Comune avesse l’opportunità di trarre benefici economici da tali eventi, si ritroverebbe annualmente un tesoretto molto utile per le casse pubbliche. Anche l’iniziativa di video mapping sulla facciata di Villa Verri, proposta lunedì 25 settembre, ha acquistato un valore doppio agli occhi del pubblico: oltre ad aver sorpreso per l’originalità tecnica, è riuscita a trasmettere un messaggio di tutela del patrimonio territoriale biassonese, aiutando a maturare una diversa consapevolezza circa il valore e l’impiego di Villa Verri. 

Da notare che, sia quest’ultima manifestazione che il Talent Garden, si sono basate sul contributo creativo di giovani del nostro territorio. Risorse preziosissime che, attraverso la cultura, hanno messo in gioco qualità professionali in grado di aprire loro opportunità lavorative. Facendo tesoro del contributo offerto dal personale della Scuola d’Agraria del Parco di Monza, messosi a disposizione per la visita del giardino di Villa Segramora, un nuovo progetto potrebbe accrescere ancor più il ruolo di Villa Verri come motore economico-sociale di Biassono: il suo giardino, mai studiato da un punto di vista paesaggistico (nonostante al tempo del Conte Carlo Verri fosse uno spazio di agricoltura sperimentale apprezzato in tutt’Europa), offre per varietà e ampiezza un contesto ideale per l’allestimento di un percorso botanico-sensoriale. Col supporto di partner privati, la cui disponibilità è già stata sondata da Lista per Biassono, sarebbe possibile inserire una segnaletica “green” per il riconoscimento delle sue essenze di valore (o tali, ma di nuova piantumazione), abituando non solo i frequentatori dei giardini ad un maggior rispetto del patrimonio comunale, ma dando modo agli alunni delle scuole locali di educarsi a una sensibilità ecologica e sostenibile. In tal senso, Lista per Biassono intende presentare a breve un progetto pensato per “raccogliere i frutti” di un weekend a suo modo epocale.   

lunedì 11 settembre 2017

NUOVO RICORSO CONTRO IL MASTERPLAN DI BIASSONO

Per i terreni al confine con Lissone si avvicina l'ora della verità. A distanza di anni dal primo ricorso, supportato da Lista per Biassono contro il Piano di Governo del Territorio voluto dalla Lega Nord, il prossimo 16 novembre il Tar si pronuncerà infine sulla questione biassonese. Ma sul percorso verso il giorno del giudizio la maggioranza leghista ha visto bene di piazzare una nuova insidia, adottando in consiglio comunale una "implicita variante" al PGT che necessitava di essere impugnata legalmente, in coerenza con quanto già denunciato da Lista per Biassono in occasione del primo ricorso. Le opposizioni, che nell'occasione avevano espresso voto contrario e denunciato il nuovo tentativo di agevolare il disegno di cementificazione di Biassono, non hanno dunque potuto che rispondere all'appello di Legambiente Lombardia e supportare un nuovo ricorso presentato ieri in Provincia. Riportiamo dunque il comunicato stampa diffuso da Legambiente in merito alla questione.  

"Sembra una battaglia sulla corretta interpretazione delle norme urbanistiche locali quella che si va profilando al TAR Lombardia, che oggi ha ricevuto, a firma degli avvocati Emanuela Beacco e Michele Memola, un nuovo ricorso contro il Piano di Governo del Territorio (PGT) di Biassono. Il PGT del comune è stato approvato nel 2012 ma già allora, a seguito di segnalazione di cittadini e di una lista d’opposizione, era stato impugnato con un ricorso tutt’ora pendente, anche allora a firma di Legambiente. La vicenda urbanistica si è però ora arricchita di un nuovo atto, approvato dal Consiglio Comunale, con voto contrario  delle opposizioni, prima dell’estate. Una delibera che dà l’assenso – con procedura atipica e palesemente illegittima, ma gravida di pericolose conseguenze – alla proposta dell’operatore privato di attuare il piano con un progetto riguardante l’area di trasformazione urbanistica AT1, la più estesa tra quelle previste dal PGT. Da qui la necessità, per dar seguito all’azione già intentata, di procedere con una nuova impugnazione al giudice amministrativo.

Per capire il motivo del contendere, è opportuno premettere che il comune di Biassono è uno dei più cementificati della Lombardia, certificando un consumo di suolo sul 67% del territorio comunale. Dovrebbe essere pacifico che un comune che ha già dato così tanto al cemento abbia il massimo rispetto per il poco territorio libero rimasto, su cui dovrà fare affidamento per i futuri bisogni della comunità. Un principio sancito anche dal Piano Territoriale (PTC) della Provincia di Monza, che stabilisce un limite perentorio per le facoltà di nuove edificazioni su terreno libero. Ma non è di questo avviso chi oggi amministra il comune, a maggioranza leghista, che forse ritiene di poter esaurire i pochi territori liberi nell’arco del proprio mandato. Infatti, il PGT prevede un ambito di trasformazione, AT1, confinante con Lissone, che contempla la possibilità di urbanizzare ben 307.000 mq di territorio: in pratica, un incremento del 10% della superficie già urbanizzata, e pari a dieci volte il consentito dal PTC provinciale. Su questa previsione pende il primo ricorso, la cui udienza è prevista a novembre, ma l’immobiliare non ha atteso la sentenza del TAR, e ha  presentato un fascicolo urbanistico sconcertante: su tutto il territorio dell’AT1 infatti, l’operatore BWP-Blasonium West Promotion propone una cementificazione pressoché totale, con carichi urbanistici elevatissimi: una superficie lorda di pavimento pari a ben 180.000 mq di centri commerciali, palazzi uffici e capannoni industriali. In pratica, vista la tipologia prevista di edifici, si potrebbe arrivare a costruire quasi un milione di metri cubi tra capannoni e due ‘torri direzionali’ da dieci piani ciascuna. BWP deve conoscere bene i suoi polli se non ipotizza a beneficio del comune nessuna significativa contropartita, né in servizi pubblici né in opere a verde o compensazioni, arrivando al paradosso di occupare con colate di cemento perfino i terreni destinati a future espansioni cimiteriali. In Consiglio la maggioranza ha incredibilmente votato a favore della proposta, certificandone la conformità al PGT e ignorando tutti i rilievi di difformità sollevati in sede di dibattito consigliare e in precedenti puntuali osservazioni. E’ contro questo nuovo atto comunale che viene depositato oggi al TAR il nuovo ricorso che si basa, oltre che sulla evidente irragionevolezza dell’atto assunto dal Consiglio Comunale, anche sulle norme del piano territoriale provinciale, che racchiude l’intero ambito in un’area di tutela individuata appositamente per preservare gli ultimi varchi di territorio libero tra i centri abitati.


“Le scelte dell’amministrazione, se non contrastate, rischiano di innescare una nuova ondata di cemento sugli ultimi varchi di verde superstite nella Brianza Centrale – dichiara Barbara Meggetto, firmataria del ricorso in qualità di presidente di Legambiente Lombardia – per questo, in appoggio ai cittadini e alle liste di opposizione del  Consiglio Comunale che hanno denunciato il caso, abbiamo deciso di scendere nuovamente in campo per difendere il territorio ma soprattutto a tutela di un PTC, quello della provincia di Monza, che ha assunto come priorità la difesa della risorsa più preziosa, il suolo”.