Riportiamo e sottoscriviamo ogni singola nota del comunicato stampa ufficiale dell'ANPI Biassono. Mai più oltraggi simili a Biassono. Mai più Lega Nord. Mai più Piero Malegori e revisionismi antidemocratici.
"Anche se non più avvezzi alla
vista, i cittadini biassonesi sanno ancora bene che la fascia tricolore è
"distintivo del Sindaco". Che la può, anzi la deve,
indossare ogni qual volta la partecipazione a manifestazioni pubbliche assuma
ruolo e veste di ufficialità.
I nostri concittadini sanno
anche che altro simbolo che contraddistingue la collettività biassonese è il
Gonfalone del comune.
L'articolo 1, comma 6, del
nostro Statuto impone che "il Comune fa uso, nelle cerimonie ufficiali,
del gonfalone".
Sabato scorso, 25 aprile,
ampia è stata la partecipazione di cittadini e di Associazioni locali alla
celebrazione del 70° anniversario della Liberazione; queste ultime erano
presenti e rappresentate dai propri vessilli e dalle rispettive bandiere.
Unica nota stonata, e
gravemente lesiva della dignità delle istituzioni biassonesi, l'assenza del
gonfalone del Comune di Biassono e l'intervento, senza fascia tricolore, del
signor Angelo Piero Malegori.
Ne dobbiamo dedurre:
a) che per i nostri
amministratori quella della Festa della Liberazione NON ERA UNA CERIMONIA
UFFICIALE
b) che il Sindaco vi abbia
preso parte a TITOLO PRIVATO o, comunque, NON UFFICIALE
In questi giorni sulle
facciate dei Municipi di 50 comuni della nostra Provincia campeggiano stendardi
che celebrano la ricorrenza del 70° anniversario della Liberazione.
Non è il caso, purtroppo, del
Comune di Biassono, che, di solito, è più che solerte nell'esprimere
"gesti di vicinanza" a chiunque manifesti propositi di indipendentismo
e secessione. E che, invece, ha scientemente deciso di manifestare eloquenti "gesti di lontananza"
rispetto a chi, in Italia, ha sacrificato la propria esistenza per la libertà
di noi tutti.
Il Direttivo della Sezione
Anpi di Biassono, con la presente intende manifestare il proprio sdegno nei
confronti dei vergognosi comportamenti dei nostri amministratori che hanno offeso
la sensibilità di ogni biassonese democratico ed antifascista".