Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

lunedì 30 maggio 2011

QUATTRO SI' E UN FUNERALE

Menta. Limone. Granatina. Per addolcire l'amara pillola dei referendum, Lista per Biassono è dovuta ricorrere agli sciroppi aromatici. Sabato scorso alcuni suoi simpatizzanti hanno deciso di distribuire bicchieri d'acqua fresca o corretta dalle fontane pubbliche di paese, sensibilizzando in particolare all'uso degli impianti di piazza Libertà e di via S. Martino, nei pressi della Grande Macina. Il caldo intenso ha indubbiamente aiutato l'iniziativa, accolta con favore da numerosi passanti che hanno però dimostrato ben poca confidenza con i quattro quesiti referendari: sia per quanto riguarda i due inerenti la difesa dell'acqua come bene pubblico e non gestibile per profitto, sia quelli dedicati all'adozione dell'energia nucleare che alla difesa del legittimo impedimento. Provvedimenti già fatti propri dal governo e sui quali occorre pronunciarsi in termini abrogativi, onde mettere a tacere per sempre ogni sorta di speculazione sui diritti fondamentali del cittadino.
Ecco perché Lista per Biassono ha deciso di distribuire insieme ai bicchieri d'acqua un volantino (clicca qui) che spiegasse in termini semplici e diretti le ragioni per sostenere i quattro "sì" che dicono "no",   che illustrasse quali conseguenze possano interessare Biassono, denunciando al contempo lo stato di degrado in cui versano alcune fontane biassonesi: quella di piazza Libertà, ad esempio, è stata ripulita da alghe, plastiche e frammenti di cartone; l'impianto accanto alla Grande Macina non ha invece potuto nascondere le diverse falle alla base, finendo per allagare il vicino marciapiede nell'arco di un solo pomeriggio. 

Due casi eclatanti, visto che si tratta delle fontane più utilizzate in paese, in merito ai quali la giunta leghista è stata invitata ad intervenire immediatamente. Più tardi, la sera, LpB si è poi spostata all'ingresso di Costa Alta, proseguendo nell'impegno di promuovere i referendum e promettendo nuovi  "rinfreschi" nei giorni a venire, in attesa del voto del 12 e del 13 giugno. Giusto perché nessuno possa mai dire di esser rimasto a bocca asciutta. 

Alberto Caspani

venerdì 27 maggio 2011

UN TRANQUILLO WEEK-END DI PAURA

Niente auto, grazie. La breve “greenway” che collega l’area delle cascine con il centro storico di Biassono è ormai presa di mira da troppi furbi. A causa delle sue dimensioni piuttosto ampie, ma in virtù pure dell’assenza di traffico, la pista ciclopedonale in partenza da Cascina Grugagna sta lentamente sfaldandosi sotto il peso dei mezzi motorizzati, finendo per essere utilizzata addirittura come discarica abusiva. La denuncia viene direttamente da Nereide Vigato, residente locale che ogni giorno ha modo di percorrerete il circuito e constatare il suo totale stato d’abbandono, nonostante si tratti di uno dei progetti ecosostenibili più apprezzati di questi ultimi anni. Solleciti e solleciti, ma l'amministrazione comunale non ci sente. 





“Il percorso consente di attraversare Biassono passando solo per campi e boschetti di acacie – spiega la stessa Vigato – ma il sentiero è abbandonato a sé e, ad ogni pioggia, vede aprirsi profonde buche che rendono pericoloso il passaggio delle biciclette, soprattutto per noi anziani. La situazione è oltretutto aggravata da quanti lo imboccano in auto per evitare le code o i rallentamenti sulla parallela via Parco, non rispettando il fatto che si tratti di una pista ciclopedonale. Queste stesse persone, non tenute d’occhio da nessuno e favorite dalla totale assenza d’illuminazione la notte, abbandonano di frequente lavatrici, televisori, pezzi di motore o scarti industriali che, nel tempo, sono stati parzialmente occultati dalla crescita della vegetazione. Il problema è che si tratta di rifiuti non certo smaltibili dall’ambiente, che oltre a dare una pessima immagine di degrado al percorso ciclopedonale, disperdono pure sostanze inquinanti”.
Un primo esempio si ha ad appena duecento metri dall’inizio della pista, che prende avvio proprio dal fronte di Cascina Grugagna, al civico 11 di via Madonna delle Nevi: in una piccola radura dove è stato ricavato un campo coltivato, rottami e addirittura pezzi d’eternit sbucano in ordine sparso sotto le fronde dei cespugli, ben lontani da occhi indiscreti. 


















Meglio non va sul lato della pista che, proseguendo oltre la cascina, costeggia il fiume Lambro e porta sino al nuovo ponte attraverso cui si raggiunge Gerno: i brevi percorsi laterali che scendevano sino alle acque sono stati fagocitati dalla vegetazione, impedendo dunque di passeggiare in una delle aree più suggestive del Parco Valle Lambro. Al contrario, quel che resta dei loro allacciamenti alla pista ciclopedonale viene ora sfruttato come toilette a cielo aperto, visti i tanti fazzolettini abbandonati in zona e gli immancabili rifiuti di chi, d’altra parte, non ha a disposizione neppure un cestino,una fontanella o una panchina lungo tutto il sentiero.


















“Il tratto biassonese del Lambro è ben lungi dall’esser stato messo in sicurezza – incalza Vigato – perché non appena le acque s’ingrossano, le sponde a nord di Cascina Grugagna si sfaldano molto rapidamente. Solo lo scorso inverno, all’altezza del tratto conosciuto come “spiaggetta di Biassono”, sono state sradicate alcune enormi piante che il fiume ha poi trascinato verso le abitazioni, mentre il sentiero pedonale a lato è stato eroso da una conca sempre più profonda, tale per cui oggi risulta molto rischioso camminare lungo il suo tracciato: sia dal lato di Biassono che di Gerno, altra area naturale incustodita dove i passanti abbandonano spesso i propri rifiuti”.



Gli spazi per dar vita ad una via “prottetta” ed ecocompatibile con lo sviluppo urbanistico del paese sono dunque già presenti sul territorio, ma a quanto pare poco importa valorizzarla come rete alternativa di spostamento. A Biassono il verde è buono solo per mettere in evidenza i foulard militanti dei nostri amministratori.
Alberto Caspani



Ps: Lista per Biassono non ci sta! Nelle prossime settimane proporremo una nuova biciclettata di sensibilizzazione alla cittadinanza, affinché si riscoprino le virtù naturalistiche e botaniche del nostro territorio. Gonfiate le gomme!  

lunedì 23 maggio 2011

PENSARE ALTRIMENTI (di Giorgio Beretta, ex sindaco di Biassono)

Raccolgo volentieri l'invito gentilmente rivoltomi dal candidato Sindaco Caspani per un contributo al dibattito in corso sulle tematiche politico-amministrative di questi giorni.
Ringrazio Caspani per la disponibilità così dimostrata verso l'ascolto e il dialogo, condizioni indispensabili al vivere e soprattutto con-vivere civile.
Anche se tardive, invio perciò alcune riflessioni che vorrei proporre al confronto dei lettori di questo blog.
Presentandomi, per chi non mi conoscesse, e credo sia la maggior parte, vorrei solo ricordare che negli anni '80 e '90 sono stato impegnato nella vita civica di Biassono in qualità prima di membro di commissioni, poi consigliere e assessore e, infine, sindaco. Mi sono dimesso dall'ultima carica e, contestualmente sfiduciato dalla maggioranza del Consiglio su mozione presentata dall'allora esordiente gruppo della Lega Lombarda, dopo una crisi politica che ha lacerato la stessa maggioranza con la quale ero stato eletto (CDU e POLO), ho concluso così il mio impegno politico diretto. Un impegno animato anche dal tentativo, forse troppo prematuro e pretenzioso, di fondare il Partito Democratico, quello che un decennio dopo divenne finalmente realtà.
Ma vengo subito ai temi proposti dal dibattito in corso.

RIFLESSIONI POLITICHE



Non posso nascondere di essere rammaricato per la scelta del PD e della Lista per Biassono di partecipare separatamente e quindi da antagonisti alle elezioni amministrative per due motivi fondamentali:

1.              di carattere prima culturale e poi politico, in quanto questa scelta denuncia, almeno a livello locale, il fallimento di un progetto nel quale avevo creduto. Progetto inteso a superare la contrapposizione posta da steccati ideologici ormai obsoleti, ma ancora vivi tra due grandi tradizioni popolari fortemente radicate nella nostra società (e quindi anche nel nostro paese), dal cui incontro e dialogo poteva determinarsi un cambiamente evolutivo per affrontare le sfide poste nei nuovi scenari dai paradigmi della modernità.

2.              di carattere strategico, in quanto le battaglie, oltre che combatterle, occorre cercare di vincerle; e con i numeri della Lista che sostiene l'amministrazione uscente (la squadra da battere) a poco servono impegni o forme di "testimonianza identitaria" che non riescono ad incidere sulla realtà da cambiare. Rivolgendo, allora, la domanda ad entrambe le formazioni, non capisco perchè anche da noi non si è proceduto con il metodo democratico delle consultazioni primarie per la scelta del candidato comune, metodo che a Milano, a prescindere dall'esito del voto, ha già conseguito un successo notevole sul fronte della coesione e dell'unità.

RIFLESSIONI PROGRAMMATICHE



1.              Il primo punto riguarda il problema della sostenibilità economica delle promesse/impegni presi da tutti i candidati, Caspani incluso. Vale a dire: al di là dell'elenco più o meno originale, creativo e condivisibile delle opere, delle realizzazioni, dei servizi proposti, occorre porsi la domanda fatidica: con quali risorse? Teniamo conto che lo stato delle finanze pubbliche, gravate da un debito sempre a rischio di insolvenza, non fa sperare nulla di buono per il futuro. Leggo nel programma della Lega una cieca fiducia negli effetti virtuosi della riforma federalista, che dovrebbe portare ad un incremento delle risorse locali di quasi 1.4 milioni di euro annui. Come molti anch'io, pur sperando in tal senso,  sono molto scettico a riguardo, specie quando leggo su autorevoli quotidiani economici che le probabilità di aumenti delle varie forme di prelievo fiscale sono molto elevate (Iref regionale, comunale, Imu, RC Auto, Tassa di Registro ecc.). Sarebbe una debacle per la Lega e la maggioranza, ma sarebbe una catastrofe per i cittadini e per l'attuazione dei programmi amministrativi.

2.              Allora come uscirne? Qualcuno ha pensato ad una sorta di piano B, in grado di non paralizzare ogni forma di crescita e sviluppo? A detta di molti, a fronte di tassi di crescita più che modesti ai quali corrispondono sempre minori entrate, l'unica soluzione è quella di ridurre la spesa: ma in che modo, visto che si è raschiato il fondo del barile? Personalmente mi sono persuaso che una riforma dell'organizzazione dello Stato possa contribuire non poco alla riduzione dei costi di funzionamento, riducendo anzitutto i centri di costo (ad esempio con l'abolizione delle Province, tanto promessa quanto disattesa, delle circoscrizioni), ma istituendo al contempo città metropolitane e, soprattutto, facendo leva sui processi di aggregazione dei Comuni. Mi soffermo su quest'ultima ipotesi con una proposta che, su richiesta, avevo segnalato anche al segretario del PD biassonese, evidentemente poco o nulla condivisa.

3.              In pratica è ancora la stessa di tre lustri orsono quando proposi, in alternativa all'istituzione della nuova Provincia di Monza e Brianza, la costituzione della Città di Monza e Brianza con l'unione dei Comuni afferenti all'area. Prendo spunto  dall'art. 6 dell'ultimo Collegato Ordinamentale di RL, con le ultime modifiche  modifiche agli articoli 22 e 23 della legge regionale 27 giugno 2008, n. 19 («Riordino delle Comunità montane della Lombardia, disciplina delle unioni di comuni lombarde e sostegno all’esercizio associato di funzioni e servizi comunali»), trovando suggerimento per una strategia progressiva anche attraverso l'esercizio associato dei servizi, volti ad ottimizzarne la gestione e renderne più efficace l'erogazione ai cittadini. La strategia potrebbe prevedere una fase iniziale di carattere anche sperimentale, con pochi Comuni, per poi allargare la forma aggregativa in un percorso a tappe verso la meta finale di una città di Brianza che potrebbe, infine ma non necessariamente, unirsi a Monza. Tratteggio solo brevente il valore aggiunto di tale modello di governance, ricordando solamente che la competizione globale per lo sviluppo e la crescita avviene ormai, non già fra Stati e Nazioni, ma fra territori omogenei e grandi aree di carattere regionale e metropolitano. Il termine che ben riassume tale concetto è "glocal", inteso a significare al contempo la dimensione globale e locale. Il nostro territorio ovviamente e storicamente partecipa a questa competizione insieme con alla Brianza, con Milano e la Regione Lombardia ma, via via, perdendo purtroppo le posizioni occupate nel passato, fondamentalmente a causa della scarsa competitività del suo sitema economico-produttivo-territoriale; sistema che nel suo insieme sconta ritardi ed inefficienze, ma che almeno sul piano dei costi di gestione e governance può essere facilmente riformato a credito di costi diminuiti, conseguendo migliori performance. Vengo allora ad illustrare brevemente la proposta di una prima aggregazione, interessante da esplorare e tale da riguardaci da vicino, in quanto nucleo iniziale del processo più ampio su descritto.

4.              Si tratterebbe di una cittadina di media grandezza, con un ordinato, riconoscibile ed omogeneo andamento lineare dell'organizzazione territoriale che presenta: un prevalente orientamento nord-sud, con una fascia collocata ad ovest, a destinazione prevalentemente produtiva, dove operano circa 3.500 imprese (tabella 1), una fascia centrale a ridosso della ex SP Monza - Carate a prevalenza residenziale/commerciale/servizi dove risiedono circa 50.000 abitanti, nonché una collocata ad est, a decisa vocazione ambientale con destinazione naturale (Parco Valle del Lambro). Oltre ad economie di facile intuizione, dovute alla razionale unificazione degli organi di governo e relativi apparati amministrativi, una pianificazione urbanistico-territoriale che aderisse a questa spontanea organizzazione (assecondandone vocazioni e valorizzandone le potenzialità) contribuirebbe non poco ad ordinare l'uso e lo sviluppo del territorio, mettendo a sistema il valore aggiunto delle sinergie e contrastando le spinte speculative. Ricordo inoltre che sul piano politico-amministrativo va da sé che il potere "negoziale" di una città è ben superiore a quella di un piccolo paese. Superiore anche per la sua attrattività in termini insediativi e d'investimenti, nonchè la sua capacità di infrastrutturazione. La Pedemontana, da questo punto di vista, rappresenta indubbiamente un presidio per la mobilità formidabile, anche se con impatti negativi sull'ambiente che, seppur attenuati dalle opere di mitigazione (es. green way), finirà per compromettere una parte rilevante della naturalità del territorio.

5.              Anche per questa ragione suggerirei di verificare l'ipotesi di realizzare un vasto "parco urbano attrezzato" nel terrazzo fluviale ad est del capoluogo e compreso nel perimetro del Parco della Valle del Lambro. Esso costituirebbe un contro-presidio ambientale nel quale compensare la qualità ambientale compromessa dall'urbanizzato e dalla "pesante" infrastruttura, andando "oltre" i semplici, seppur necessari, vincoli di tutela posti dalla pianificazione territoriale. Uno strumento che troppo spesso lascia le previsioni e gli obiettivi sulla carta. Progredire significa dunque andare oltre anche nell'impegno della tutela ambientale: verso le realizzazioni concrete, con un parco di verde urbano attrezzato, piantumato e fruibile da tutti i cittadini.

6.              In ultimo, un suggeriemento per la mobilità: studenti, lavoratori, giovani e comunque cittadini, trovano in genere molto importante muoversi sul territorio raggiungendo, in tempi ragionaevoli e in condizioni di comfort accettabili, i luoghi di lavoro, di studio, di attrazione turistica o culturale, offerte dal sistema metropolitano (in primis da Milano e Monza, ma anche dalla Brianza a nord di Biassono fino a Lecco). In questi ultimi anni la domanda e l'offerta del servizio ferroviario è aumentata in modo esponenziale per le note ragioni che non sto a ripetere, mentre i parcheggi realizzati per l'interscabio auto-treno sono divenuti di nuovo insufficienti ad ospitare la domanda dei pendolari. Ebbene, riterrei fondamentale un impegno per un terzo parcheggio attrezzato (bar, edicola ecc. ) e custodito (ricovero bici e motocicli), da realizzare sotto l'attuale, visto che collocato ad una quota naturale più elevata ben si presta allo scopo.


                                                                                                  Cordiali saluti
                                                                                                     Giorgio Beretta


IMPRESE ISCRITTE ALLA CCIAA

ALBIATE             670
BIASSONO        1103
MACHERIO         598
SOVICO             637
VEDANO            478
TOT                  3486

domenica 22 maggio 2011

Un paese, tante voci ed una brezza di cambiamento - analisi del voto 2011 a Biassono

A prima vista, agli occhi di un cittadino che non ha seguito più di tanto le vicissitudini della politica biassonese negli ultimi tempi, le elezioni appena svolte non presentano particolari novità: ancora una volta la Lega Nord si è affermata nettamente tra gli elettori. Vero, il 52,6% è comunque un grosso risultato in termini di consenso e nessuna delle forze di opposizione supera il 20% dell’elettorato.
Ad una lettura più attenta però il panorama politico locale che esce dalle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio 2011 appare molto più articolato e ricco di quello di un paese monoliticamente leghista:
1.     Un primo dato da considerare è l’astensionismo: anche a Biassono, anche nelle elezioni comunali, tradizionalmente più sentite e partecipate, la partecipazione si colloca, come nel 2006, intorno al 70%. Anzi, a fronte di un aumento del numero di iscritti alle liste di 244 elettori per un totale di 9419 aventi diritto i voti validi sono rimasti praticamente invariati (6510 contro 6496 nel 2006) il che vuol dire che più di 200 elettori si sono aggiunti in queste elezioni a coloro che, per varie ragioni, non possono o non vogliono andare alle urne.

2.     Un secondo dato da considerare è quello dei due più grandi partiti a livello nazionale: PDL e PD. I risultati del voto evidenziano che, nonostante i molti anni di governo a livello nazionale e regionale, il PDL a Biassono non ha radici solide, come peraltro in molti altri centri della zona, ed il 15,9% conseguito dall’alleanza locale PDL-UDC è sostenuto in buona misura dall’unica vera area di radicamento della lista, quella che fa capo a Comunione e Liberazione, come dimostrato dal notevole successo in termini di preferenze del candidato Mauro Rossi che ha conseguito ben 223 preferenze. Risulta invece nel nostro paese del profondo Nord più radicato il PD che, pur avendo deciso di presentarsi da solo a queste elezioni, consegue 1099 voti e il 16,9% riuscendo a sopravanzare le altre liste di opposizione. A livello di sezioni il PD incrementa i voti rispetto alle regionali 2010 (unico termine di paragone corretto) nelle sezioni 8 e 9 (Sant’Andrea e dintorni) mentre ne perde diversi a favore di Lista per Biassono nelle sezioni del centro storico e di San Giorgio. Il PDL-UDC, che globalmente perde un ulteriore 1,3% rispetto al 2006, subisce l’emorragia più significativa nella sezione 9 forse a causa anche di un voto di opinione generale decisamente negativo in questa tornata elettorale.




3.     La Lega evidentemente si è confermata su livelli molto più alti della sua base di consenso di carattere più politico (52,6% contro il 35% nelle elezioni regionali 2010) ma, per la prima volta a livello amministrativo negli ultimi 15 anni, perde voti. E non pochi: 551, -8,9% rispetto al 2006. Dall’analisi del voto nelle sezioni l’erosione di consensi della Lega appare particolarmente marcata nelle sezioni di insediamento più tradizionale biassonese: piuttosto eclatanti sono le perdite di consensi nella sez.1 (centro storico fino alla Brughiera) -111 voti (– 12,6% rispetto al 2006), sez.2 (centro storico verso via Verri) – 68 voti (-10,2%), sez.3 (zona via Alberto da Giussano) – 79 voti (-11%), sez.4 (zona Piazza Italia-via Mazzini) – 62 voti (-10,5%) e San Giorgio che riflette l’andamento delle zone più tradizionali di Biassono e, nel suo piccolo in termini di numero di voti (-29), è la sezione dove percentualmente la Lega perde di più: -12%. Si tratta di alcune delle sezioni storicamente più forti per la Lega. Viceversa l’erosione di voti è stata mitigata dalle sezioni dove la Lega di solito è più debole:  la sez.8 (Cesana e Villa e Sant’Andrea) dove perde 38 voti (-5,9%), la sez.9 (zona via Lombardia-Olmo-Misericordia inclusi i nuovi insediamenti di via Po) dove guadagna 1 voto in cifra assoluta (per effetto dell’aumento del 10% del numero di votanti) e perde “solo” il 5,4%. Sicuramente tutto questo ci dice che qualcosa si è incrinato nel rapporto tra la Lega ed i biassonesi e che, assieme alle molte che hanno confermato fiducia alla Lega, ci sono anche diverse voci che hanno espresso un desiderio di cambiamento. Un desiderio che ha origine anche su temi molto concreti: il nulla fatto dalla Lega in questi anni nel centro storico, le preoccupazioni per la Pedemontana, anche probabilmente alcuni interventi riusciti male o che hanno avuto un impatto negativo sulla vita dei residenti di alcune zone. Nello stesso tempo l’erosione è stata in qualche modo mitigata dalla crescita del voto di opinione per la Lega che si è verificato dal 2006 in poi. E’ possibile anche che la Lega abbia beneficiato di un certo silenzio delle opposizioni in questi anni (vedi sondaggio in merito su questo blog) e/o della difficoltà che c’è stata nell’ascoltare le tante voci di Biassono tendendo un po’ a chiudersi nel cerchio più o meno ristretto delle solite voci. Con una eccezione.



4.     L’eccezione è stata Lista per Biassono o meglio la campagna svolta dalla lista civica a partire da gennaio di quest’anno. Il voto di Lista per Biassono riflette specularmente il voto della Lega: conquista molti voti ed ha un buon successo dove la Lega perde di più, ha un buon risultato ma nulla di più nelle sezioni dove la Lega perde di meno. Il confronto con i dati delle comunali 2006, dopo il ritiro dell’appoggio del PD alla Lista intervenuto a fine 2010, non è immediato in quanto non è definito a livello quantitativo quale fosse il bacino elettorale da cui partiva Lista per Biassono: i 100 voti alla sinistra del PD? Zero? I 17 voti dei candidati più i 130 firmatari della lista? Difficile dirlo: probabilmente il dato più corretto è  quello di considerare i voti ottenuti da LPB nel 2006 e da questi togliere i voti ottenuti dal PD nel 2010. L’operazione è giustificata dal fatto che il numero di voti validi nelle due elezioni è stato pressoché analogo. In base a questo calcolo, che sicuramente sovrastima il bacino di partenza di LPB,  il dato di partenza della lista civica sarebbe stato di 381 voti pari al 5,9% dei voti del 2006. Al termine dello spoglio del 16 maggio 2011 Lista per Biassono ha ottenuto 952 voti pari al 14,6%. La differenza di voti quindi è stata almeno pari a + 571 voti cioè + 8,8%, qualcosa in più di quello che ha perso la Lega. Si è detto che l’andamento di voto delle sezioni segue con segno inverso quello della Lega, vediamo i dati, sez.1 e 2 del centro storico di Biassono: rispettivamente + 68 voti (+11%) e + 80 voti (+13,6%); sez.3 e 4: + 60 e 70 voti (+8,3%). LPB ottiene buoni risultati anche nelle zone decentrate ma tradizionali di Biassono delle Cascine +68 voti (+9%), dove trova il consenso di elettori del PDL e di San Giorgio, dove aumenta del 13%, a scapito in questo caso del PD. Minore incisività la lista civica ha avuto nelle sezioni 8 (+36 voti, +5,6%) e 9 (+52 voti, +6,7%) dove minore è stata l’erosione di voti della Lega e migliore è stata la crescita del PD (rispettivamente +3,4% e +4,8%).  Globalmente si può ragionevolmente sostenere che come minimo LPB ha ottenuto circa 400 voti (il 42% dei voti ottenuti) da elettori che precedentemente avevano votato Lega ed 80-100 voti da elettori che avevano votato PDL-UDC mentre è più difficile dire quali siano stati i flussi con il PD, probabilmente pochi in entrata, cosa che rispecchia anche una precisa scelta di campagna elettorale da parte della lista,  e l’astensionismo (forse una settantina gli elettori che hanno votato LPB e prima si erano astenuti).
Troppi numeri? Proviamo a dirlo in prosa: A Biassono, in forme diverse ed articolate c’è una certa voglia di cambiamento, forse anche di più di quanto dicano i risultati elettorali. Questa voglia di cambiamento fa fatica a manifestarsi ed ha bisogno di qualcuno che vada a scovarla ed a interpretarla. Lista per Biassono ha iniziato a farlo, in modo parziale certo, ma ha iniziato. A partire dall’ascolto di quelle che sono le esigenze dei cittadini. Anche proponendo loro delle proposte concrete ma allo stesso tempo ispirate da politiche non “vaghe” ma “forti”, come il consumo “zero” di territorio, la “rinascita” del centro storico ed i nuovi modelli di mobilità sostenibile e di servizi. Riuscendo ad ottenere un consenso, che certamente non deve essere considerato altro che un punto di partenza, veramente trasversale, al di là delle etichette che qualcuno ha cercato di affibbiare alla lista. Le tante voci di Biassono possono trasformare la brezza che si è sentita in queste elezioni in un forte e sereno vento di cambiamento. Ma per poterlo cogliere non si può stare con la barca ormeggiata in porto.  Bisogna uscire in acque aperte ed andarlo a cercare.
Cesare Rovelli

venerdì 20 maggio 2011

PRENDIAMO ESEMPIO

Il 21 e 22 maggio, in concomitanza con la “notte verde”...

“VeRdiamoci a Sovico”: motivi di interesse per tutti i gusti!

Mostra sul verde ornamentale, l’agricoltura, l’ambiente e gli stili di vita sostenibili per un rinascimento brianzolo. Che si integrerà con la “notte verde” promossa dall’Associazione Commercianti!

OBIETTIVI:
Realizzazione di un evento dedicato alle tematiche ambientali in senso lato: dal miglioramento del verde pubblico e privato presente sul territorio alla valorizzazione delle attività agricole superstiti, dalla difesa dell’ambiente naturale alla promozione degli stili di vita più sobri ed ecocompatibili, dalla gestione ottimale dei rifiuti alla promozione di una maggiore cultura ambientale sia tra i giovani che tra i meno giovani.
L’iniziativa intende anche promuovere il recupero delle tradizioni locali, e favorire la socializzazione tra i cittadini, valorizzando tutte le risorse locali in qualche modo coinvolte o coinvolgibili sulle tematiche sopra citate.
L’evento si propone di divenire annuale, ed affermarsi progressivamente come punto di riferimento sulle tematiche indicate nel territorio limitrofo.

LOCATION: Scuola elementare - Aree attorno a biblioteca/palestra/municipio/oratorio - Sala conferenze – Serre Tagliabue

SETTORI TEMATICI:
1) Piante e giardino in senso stretto
Piante di stagione, Rose, Bulbi, Bonsai, Piante grasse, Agrumi, Piante aromatiche e officinali, Erbacee perenni, Orchidee, Composizioni floreali, Macchine e attrezzature per il giardino, Impianti di irrigazione, Vasi e arredi da giardino
2) Ambiente in senso lato
Associazioni ambientaliste e naturaliste, Parco Valle del Lambro, Parco Montevecchia e Val Curone
3) Cultura e tradizioni locali
Mostra su storica “Sovico in fiore”, Mostra attrezzi agricoli, Laboratori dimostrativi vecchi mestieri artigianali, Scuole di settore (Scuola Agraria del Parco di Monza), Educazione ambientale, editoria di settore
4) Alimentazione e agricoltura
Agricoltura e orticoltura biologica a filiera corta, Seed-savers, Gruppi di acquisto solidale, Apicoltura, Associazioni agricole, Agriturismo, Slow-food
5) Tecnologie alternative e nuovi stili di vita
Bioarchitettura e bioedilizia - Co-housing / Co-working – Decrescita - Ecovillaggi - Baratto –Turismo solidale e di prossimità – Vegetarianesimo – Car-pooling - Mobilità sostenibile - Biciclette e moto elettriche - Pannelli fotovoltaici - Energie alternative - Risparmio energetico6) Altro
Pittura naturalistica, Fotografia naturalistica, Erboristeria e cosmesi naturale, Benessere, Artigianato creativo (arti manuali, hobbistica e bricolage), Abbigliamento e accessori naturali.

PRINCIPALI ATTRAZIONI
Per i più piccoli:
- Atelier di tree climbing (arrampicata sugli alberi) ricreativo - “Orchestra della natura” (laboratorio di musica con oggetti naturali) - “Nella vecchia fattoria” (esibizione di animali) - Laboratori vari a tema botanico e ambientale (con il coinvolgimento di fattorie didattiche e associazioni
ambientaliste) - Alla riscoperta dei giochi dimenticati Per tutti: - Sportello S.O.S. piante (“Il dottore delle piante”) - Mostra sulla strorica “Sovico in fiore” - Allevamento bachi da seta - Piccola Osteria del Mercato,a cura di “Tutti Giù per Terra, Messaggeri del Gusto di Brianza” - Laboratori dimostrativi di vecchi mestieri artigianali - Moderne tecniche di arboricoltura (poster e dimostrazioni potatura, valutazione stabilità degli alberi,
tree-climbing) - Degustazione vini - Laboratorio autocostruzione lampade a LED - Laboratorio di costruzione con paglia e argilla - Sfilata auto d’epoca
Eventi musicali e culturali a tema
- -
Esibizione Banda, Coro, Firlinfeu Recital Compagnia teatrale Contardo Ferrini

Per idee aggiuntive e informazioni: Comitato organizzatore: 335-6634861 - 348-4686999
verdiamociasovico@gmail.com

pagina e gruppo su Facebook “VeRdiamoci a Sovico” Sito del Comune di Sovico per dettagli e elenco espositori.

Dalle 22 alle 24 di sabato 21 maggio, grande “NOTTE VERDE”, curata dall’Associazione Commercianti e Artigiani sovicesi, con esibizione band musicali varie e sfilata auto d’epoca!

giovedì 19 maggio 2011

FURORE IDEOLOGICO


Annullata l'ennesima ordinanza vessatoria degli amministratori del Comune di Biassono.
Il 13 maggio il TAR della Lombardia ha bocciato le ordinanze con cui sette Comuni della Brianza (Biassono, Brugherio, Seregno, Cogliate, Lazzate, Lesmo e Lissone), tutti guidati dalla Lega Nord o dal Centrodestra, avevano subordinato l'iscrizione all'anagrafe dei cittadini stranieri comunitari ed extracomunitari ad alcuni requisiti ulteriori rispetto a quelli previsti per legge.
Il Tribunale ha infatti accolto i ricorsi presentati da Cgil, Cisl e Uil Brianza contro le suddette ordinanze che stabilivano dei limiti reddituali minimi e parametri di “alloggio adeguato” al fine di ottenere la residenza.
L'anagrafe, sentenzia il giudice, è un servizio dello Stato e non sono consentite ai Comuni imposizioni od obblighi diversi da quelli delle leggi statali.
L'iscrizione all'anagrafe, in altre parole, deve avvenire alle stesse condizioni dei cittadini italiani.
Ovviamente i Comuni interessati sono stati anche condannati al pagamento delle spese processuali.
Ora i Comuni stessi potranno fare appello al Consiglio di Stato.
Ci auguriamo caldamente che i nostri amministratori evitino di fare spendere altri quattrini ai contribuenti biassonesi che già in passato hanno dovuto sostenere spese per cause analoghe.
Per l'ennesima volta registriamo l'illegittimità di azioni propagandistiche attuate al solo scopo di accrescere il consenso, ma che, nei fatti, si rivelano inattuabili e discriminatorie.
Felice Meregalli 

mercoledì 18 maggio 2011

VITTORIA MORALE!


"Bene. Come sostenitori di Lista per Biassono, possiamo ritenerci soddisfatti del risultato ottenuto alle elezioni amministrative: 952 voti sono un bellissimo risultato, tenuto conto che le prime riunioni operative sono state organizzate solo a partire da gennaio di quest’anno. Benché presente da anni nella politica comunale, la nostra lista si è infatti rinnovata profondamente, guadagnando nuove forze e nuove idee. I risultati sono stati immediati, sebbene abbiano bisogno di tempo  per regalare frutti ancor migliori. 
Aver dato una scossa ai partiti tradizionali è indubbiamente eclatante in un paese monolitico come Biassono, ma non possiamo accontentarci, né sederci sugli allori. Non era questo il nostro intento iniziale e, sotto sotto, anche la grande tennista Serena Williams lo insegna.
Ricordo sempre l’intervista in cui sosteneva: “se perdo 5 a 0 e sono sotto per 40 a 0, io gioco per vincere!”. 
La nostra rimonta non è affatto così difficile, ma questo è l'autentico spirito che ci anima ed il risultato ottenuto ci fa molto ben sperare.
Cinque anni sono lunghi, per cui cercheremo di passarli continuando a promuovere iniziative ed ascoltando i bisogni della nostra gente.
Alberto Caspani siederà in consiglio comunale e promuoverà tutte le iniziative volte a migliorare le condizioni del nostro paese, sia a livello materiale che culturale.
Nel primo consiglio comunale verrà presentata probabilmente la richiesta di adesione di tutti i consiglieri ai referendum per il nucleare, sull’acqua pubblica e, perché no, al legittimo impedimento.
Vedremo subito chi sta dalla parte dei cittadini e chi, invece, nonostante le promesse elettorali, farà il gioco della partitocrazia romana, dimenticando gli interessi reali dei concittadini.
Alberto sarà la nostra, e soprattutto la vostra, voce in consiglio: finalmente porterà in Villa Verri i veri interessi di noi biassonesi. L’invito, allora, resta il medesimo della campagna elettorale. Abbiamo aperto una grossa breccia nel muro leghista: ora è tempo di andare oltre!"

Fabrizio Baccenetti

martedì 17 maggio 2011

RISULTATI ELEZIONI COMUNALI 2011


ALLE ELEZIONI DEL 15 E 16 MAGGIO QUASI MILLE BIASSONESI HANNO SCELTO LISTA PER BIASSONO
 UN RISULTATO CHE CI LUSINGA E CI SPRONA A PROSEGUIRE IL CAMMINO DI CAMBIAMENTO AVVIATO:
·       IN CONSIGLIO COMUNALE CON IL NOSTRO CANDIDATO SINDACO ALBERTO CASPANI

 

·       SUL WEB CON IL NOSTRO BLOG “BIASSONO IN PROGRESS” (www.listaperbiassono2011.blogspot.com

·       NEL PAESE PER CONTINUARE AD ASCOLTARE LA VOCE DEI CITTADINI ED A COSTRUIRE INSIEME NUOVE PROPOSTE
 




 A TUTTI I NOSTRI ELETTORI E SOSTENITORI IN QUESTA IMPEGNATIVA CAMPAGNA RIVOLGIAMO UN GRANDE GRAZIE!  PER LA FIDUCIA ACCORDATACI ED A TUTTI I CITTADINI CONFERMIAMO IL NOSTRO IMPEGNO PER UNA BIASSONO MIGLIORE


LISTA PER BIASSONO
LA TUA VOCE IN PAESE
 








venerdì 13 maggio 2011

METTIAMOCI UNA CROCE SOPRA


Punto e a capo. Il 15 ed il 16 maggio 2011 potrebbero rivelarsi date indelebili nella storia di Biassono. Piano piano il nostro paese sembra infatti destarsi dal lungo torpore in cui è sprofondato durante gli ultimi tre mandati amministrativi: 15 anni di Lega Nord, che hanno trasformato un atto di fiducia in una delega di potere cieca ed incondizionata.

Anziché essere accettate come pungoli critici e costruttivi, le minoranze consiliari sono state relegate al ruolo di fastidiose comparse; alla voce del cittadino in carne ed ossa è stata sostituita quella di un consenso popolare invocato senza mai mettersi in gioco; la politica di visibilità delle grandi opere ha offuscato i piccoli drammi di una crisi strisciante, arrivata però al cuore di ogni famiglia.
Biassono si ritrova al voto un po’ più vecchia e sorda, costretta in spazi pubblici entro cui si muove a fatica, cocciutamente piantata davanti ad uno specchio che nasconde i segni del tempo con abili trucchi.

Allora lasciamo denunciare a Lista per Biassono quanto va detto senza “se” e senza “ma”: viviamo in un paese pago di se stesso, perché costruisce case vuote e marciapiedi spogli per cittadini che abitano qui, ma sognano di vivere altrove. Lontani da traffico ed inquinamento. Immersi in una vita sociale che si apra al mondo con entusiasmo, anziché ripiegare nelle proprie paure. Fra aziende che offrano opportunità di sviluppo e professionalizzazione, in mezzo a negozi che solletichino curiosità e desiderio di sentirsi diversi. Unici.
Biassono cresce, ma le sue risorse emigrano. Si rassegnano ad un pendolarismo lavorativo, che pare ormai esistenziale. 

Non occorre però guardare troppo in là per cercare isole felici. Biassono mantiene nel suo centro storico le radici di un’identità non ancora smarrita. Vanta un tessuto sociale sorprendentemente ricco di sfaccettature ed alimentato da una fitta rete di volontariato. Preserva spazi di crescita che fanno appello alla consapevolezza del cittadino, al recupero di risorse abbandonate a sé, nonostante l’invasività di una politica sempre più distante dal territorio, preda di logoranti lotte intestine e biechi interessi personali.
Biassono ha le carte giuste per ribaltare la partita, ma si affida ad un giocatore che per troppe mani ha mancato l’affondo.  

E’ allora tempo di dire basta a chi pretende di governare il nostro futuro prendendo decisioni su tavoli da cui siamo esclusi senza giustificazione. Mettendo in bocca al primo “onorevole” di turno battaglie che appartengono a noi soli. Demandando un consenso che ci confina in casa, ci abitua a non pensare, a non criticare, a non intervenire, se non per imbastire colorate messe in scena e distrarre dal dovere di correggere chi sbaglia.
Lista per Biassono è aperta a tutti. Ascolta per rispondere. Tace per rispettare. Parla per costruire. Invita ad agire.
Ma non ha bisogno di chiedere voti: se li vuole meritare. Perché tracciare una croce su Lista per Biassono non chiude alcuna storia. La inizia per mano tua. La scrive con la tua voce.  

Alberto Caspani