Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

lunedì 29 maggio 2017

"CINTURA VERDE" A DIFESA DELLA BRIANZA

Da sx, Claudio Colombo, Alberto Caspani, Monica Borgonovo,
Arianna Bettin, Silvia Menghello, Mattia Russo
Apriamo la settimana con parole, anzi con versi, che infondono grande speranza per il futuro della Brianza (dopo la triste pagina dell'ultimo consiglio comunale). Ieri Alessandro Sebastiano Porto, giovanissimo scrittore e poeta di Biassono, fresco vincitore del Poetry Slam per gli studenti Under20, ha coronato un weekend d'intensa mobilitazione per la difesa del nostro territorio dedicando alla Brianza Verde una splendida poesia. Una poesia che siamo orgogliosi di riprendere sul nostro blog (è riportata poco più sotto), affinché ricordi a noi tutti quanto la bellezza debba essere un valore fondamentale, ed eticamente formativo, per alimentare il nostro anelito all'ideale. 

Venerdì 26 maggio si è invece svolta in paese una conferenza stampa congiunta che, di fatto, ha sancito un'alleanza storica: liste civiche e associazioni locali si sono impegnate a formare un fronte comune contro la cementificazione degli ultimi territori verdi fra Biassono, Vedano al Lambro, Lissone e Monza, dando vita a un comitato referendario che vuole far esprimere i biassonesi in merito al Masterplan elaborato dallo Studio Archetipo per trasformare un'area di circa 300mila metri quadrati sul confine ovest del paese. Le linee adottate sono state raccolte in un apposito comunicato stampa, ripreso e sviluppato già da alcune testate locali, nonché riportato poco più sotto. Alla conferenza stampa sono gentilmente intervenuti come relatori Alberto Colombo e Giorgio Majoli per l'Osservatorio del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (sotto il quale sono raccolte oltre 20 associazioni brianzole), nonché Arianna Bettin, candidata al consiglio comunale di Monza per LabMonza (qui il suo intervento sui rischi che coinvolgo Monza, Biassono e la Brianza meridionale).

Sabato pomeriggio, invece, Lista per Biassono è stata invitata al banchetto elettorale di LabMonza, insieme a Lissone Bene Comune, per analizzare pubblicamente l'impatto dei lavori di cementificazione che, partendo da Biassono, finirebbero per coinvolgere i Comuni a noi confinanti. Un confronto molto stimolante, perché sposta le tradizionali battaglie di carattere amministrativo su un piano d'interesse più ampio, collaborativo e meglio coordinato, proprio alla luce di quanto debba essere ritenuto Bene Comune. 

Ieri, infine, il dono dell'illuminante poesia di Alessandro Sebastiano Porto, in procinto di pubblicare il suo primo libro presso l'editore Giulio Perrone e al quale Biassono dedicherà sicuramente un appuntamento di presentazione. 

Ode al Verde
di Alessandro Sebastiano Porto

Brianza, che sotto il fumo milanese,
Ancora respiri i verdi profumi

Dei campi che Cerere ti distese

E brillano sotto i celesti lumi,
Ora tremano le città figlie tue
Che il cemento, come scabbia, le prende,
Per via dell'uomo e le perversion sue
Che per denaro, l'aria stessa vende.
E se Monza, casta, non si concede,
Biassono e Vedano già si svestono
Del verde, che a lungo fama lor diede,
E del grigior asfalto si vestono.
Non ai Numi, ma agl'uomini chiedo
Di preservar il bello che hanno intorno,
'Sì che questa natura ch'io oggi vedo,
I miei figli possan vedere un giorno.


BRIANZA: FERMIAMO IL CONSUMO DI SUOLO!

Capannoni sfitti e aziende in condizioni precarie. L’area industriale di Biassono non ha bisogno di nuovi Masterplan, né di colate di cemento, ma  ma il suo rilancio economico deve passare dall’aiuto alle realtà esistenti e dalla valorizzazione degli ultimi terreni rimasti.   parchi del Grugnotorto e della Brianza Centrale. Inserendoli all’interno dei parchi del Grugnotorto e della Brianza Centrale, si realizzerebbe infatti una cintura verde in linea con le indicazioni europee sulla creazione di barriere di mitigazione ambientale, dando altresì ai cittadini e ai proprietari dei lotti interessati la possibilità di sviluppare attività redditizie di carattere ecosostenibile.

Biassono, oltre ad avere un indice di consumo di suolo insostenibile (67%), fa parte della Provincia più cementificata d’Italia. Eppure si continua a pensare e a volere nuove e inutili edificazioni.

L’attuazione del Masterplan di Biassono, presentato dallo Studio Archetipo per costruire sui terreni del Consorzio Blasionum West Promotion, è il primo passo di una più vasta operazione edificatoria che interessa anche i Comuni di Vedano al Lambro, Lissone e Monza.
Un ulteriore colpo che ci priverebbe di aree libere e verdi essenziali per gli equilibri ambientali e per la valorizzazione paesaggistica del territorio.

In questa rincorsa al cemento, trovano conferma anche i timori dei gruppi ambientalisti aderenti all’Osservatorio PTCP di Monza e Brianza che da tempo giudicano insufficienti le tutele per il territorio previste nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) soprattutto in relazione agli Ambiti di Interesse Provinciale (AIP).

E’ proprio nelle aree classificate come AIP che ricade l’intervento del Masterplan per il quale è previsto solo l’obbligo d’una procedura d’intesa con la Provincia. Un'intesa che consentirebbe solo parziali compensazioni ambientali e qualche riduzione di volumetrie, permettendo comunque l’edificazione e il consumo di suolo.

Solo la voce dei cittadini può allora bloccare questa colata di cemento  che non porta benefici pubblici, ma finisce per arricchire i pochi e soliti noti.

SERVE UN REFERENDUM PER DIRE NO ALLA CEMENTIFICAZIONE DI BIASSONO E DELLA BRIANZA

Contro l’emergenza Masterplan, è oggi necessario che i biassonesi prendano posizione. Dopo l’approvazione della “Valutazione di procedibilità e ammissibilità della proposta di Masterplan per l’attuazione dell’ATR1”, la delibera che il 2 maggio scorso ha dato il via al disegno di cementificazione degli ultimi 300mila metri quadrati verdi al confine col Comune di Lissone (con volumetrie non inferiori al milione di metri cubi), non resta che l’indizione di un referendum consultivo: strumento previsto dall’articolo 25 (Capo VI) dello Statuto Comunale, ma pienamente efficace in presenza del relativo regolamento (che dovrà essere adottato quanto prima, essendo Biassono inadempiente alle procedure fissate nello Statuto e in base alle quali il regolamento andava approvato entro un anno dal 2004).

Lista per Biassono, appoggiata da tutte le associazioni che compongono l’Osservatorio PTCP di MB, intende costituire un comitato referendario aperto per chiedere ai cittadini di pronunciarsi contro un progetto inutile, devastante per l’ambiente e sul quale pende oltretutto un ricorso al Tar.

Secondo le disposizioni dell’articolo 25 dello Statuto Comunale, per andare al voto occorre raccogliere un quinto delle firme degli elettori biassonesi (inclusi i ragazzi fra i 16 e i 18 anni), pari a circa 2000 sottoscrittori.  

E la risposta dovrà essere un “NO” senza appelli:

1)  NO a costruire nuovi edifici industriali e commerciali su una superficie coperta massima di 90mila metri quadrati (40+50 in due fasi distinte) e 180mila di superficie lorda di pavimento (60+120);
2)    NO alla scomparsa del confine naturale di divisione fra i Comuni di Biassono, Lissone, Vedano e Macherio, saldando i nostri territori in un’unica grande periferia urbanizzata da Milano al cuore della Brianza;
3)  NO all’alterazione delle già precarie condizioni climatico-ambientali del nostro territorio (surriscaldamento delle temperature medie, riduzione dell’abbattimento delle polveri sottili, perdita dell’habitat di riproduzione e attraversamento avi-faunistico);
4)     NO allo sfregio paesaggistico degli ultimi spazi liberi e verdi.

Lista per Biassono
Coordinamento ambientalista Osservatorio PTCP di MB
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LabMonza

sabato 27 maggio 2017

BIASSONO VITTIMA DI ANALFABETISMO ISTITUZIONALE

Ripetute violazioni delle regole. Parzialità politica. Incompetenza. Sono solo alcuni dei capi d'accusa che, da ieri sera, pendono sul Presidente del Consiglio comunale Mauro Rossi, così come su tutti quanti hanno avvallato o indotto la scelta di tenere - in completa solitudine - un consiglio comunale ILLEGALE. Ora toccherà al Prefetto far luce su un comportamento che, come minimo, dovrebbe prevedere la rimozione dell'attuale Presidente dal suo ruolo istituzionale.  
In ventuno anni di amministrazione leghista, pensavamo infatti di aver assistito a tutto: evidentemente ci sbagliavamo.
Quella andata in scena ieri sera, venerdì 26 maggio (lo ricorderemo come "Il venerdì della vergogna" per Biassono), è stata una vera e propria saga degli orrori in tema di mancato rispetto delle regole.
Si inizia, è storia nota, con una prima convocazione del Consiglio Comunale invalida in quanto in contrasto col disposto dell'articolo 2 del Regolamento che, peraltro, non si presta ad alcuna possibilità di dubbio interpretativo, tanto è chiaro ed evidente: "per il computo dei termini del presente Regolamento, i giorni s'intendono liberi cioè, sono da ritenersi esclusi il giorno di ricevimento delle comunicazioni e il giorno in cui si manifesta l'evento" (convocazione ufficiale lunedì 22 maggio per tenere il consiglio giovedì 25 maggio, dunque senza i tre giorni liberi previsti). 
Si prosegue con la rettifica della comunicazione e la convocazione al giorno immediatamente successivo (venerdì 26 maggio). Se la lingua italiana ha ancora un senso, rettificare significa correggere un qualcosa di errato. Se la prima convocazione, quindi, era sbagliata, come implicitamente ammesso, allora si sarebbe dovuto procedere ad una nuova convocazione e non ad un semplice rinvio al giorno successivo.
Lascia esterrefatti apprendere dalla viva voce del Presidente del Consiglio Comunale che lo slittamento della seduta è stata una "concessione" e non, invece, il ristabilimento di una situazione di diritto.
Parliamo di quel Presidente che, nell'esercizio delle sue funzioni, dovrebbe ispirarsi (articolo 6 comma 4) "a criterio d'imparzialità intervenendo a difesa delle prerogative del Consiglio e dei singoli Consiglieri".
Proprio a questo riguardo il Presidente Mauro Rossi ha dimostrato tutta la sua parzialità, impreparazione ed inadeguatezza.
Togliendo la parola ed impedendo al Capogruppo di Lista per Biassono d'intervenire in apertura di seduta ha commesso contemporaneamente le  seguenti violazioni del Regolamento del Consiglio Comunale:
Articolo 12 comma 5: "durante lo svolgimento delle adunanze, ogni Consigliere comunale può presentare rilievi sull'ordine dei lavori per sollecitare il Presidente ad assicurare l'osservanza delle leggi, dello Statuto e del presente Regolamento".
Articolo 20 comma 2: "gli appartenenti all'assemblea consiliare possono intervenire in qualsiasi momento per fatti personali, per richiami al Regolamento e all'ordine del giorno".
Articolo 20 comma 3: "la questione pregiudiziale, quella cioè di un dato argomento su cui non si debba discutere, può essere proposta da ogni Consigliere Comunale prima che abbia inizio la discussione. Le questioni pregiudiziali sono analizzate prima che abbia inizio la discussione, né questa prosegue prima che il Consiglio Comunale abbia deliberato a maggioranza sulle stesse".
Articolo 20 comma 6: "ogni Consigliere Comunale può presentare una mozione d'ordine, consistente in un richiamo verbale all'osservanza di una norma di legge, dello Statuto, o del presente Regolamento relativa alla procedura adottata per le discussioni e le votazioni. Tale richiesta può essere presentata in qualsiasi momento della seduta consiliare ed ha la precedenza sulla discussione principale".
Un mix di arroganza e di impreparazione ha impedito al consigliere Caspani di esercitare le proprie prerogative, costringendolo ad abbandonare la sala. Per converso, il Presidente del Consiglio Comunale ha dato sfoggio di assoluta parzialità, in antitesi netta con quelle che dovrebbero essere le sue funzioni: rappresentare l'intero Consiglio Comunale e difendere i diritti di ogni singolo Consigliere.
Ma i biassonesi possono stare tranquilli: ieri sera, la mozione per celebrare la festa della Lombardia è stata votata in extremis da una maggioranza rimasta sola in sala consiliare. Una festa tanto importante, a detta dei leghisti, che pure loro se n'erano scordati, cercando di far approvare una mozione in consiglio comunale utile solo per far esporre pubblicamente le bandiere del Carroccio il 29 maggio.   
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Evento davvero imperdibile. Non a caso il sindaco ha pure offerto i pasticcini al pubblico presente in sala. Peccato che, a fine consiglio, non ci fosse più nessuno. 
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giovedì 25 maggio 2017

Consiglio comunale: tutto da rifare?

Ops! Giusto una svista nella convocazione del consiglio comunale. Con la nuova comunicazione fatta pervenire questa mattina ai consiglieri, la seduta in programma oggi in Villa Verri è stata semplicemente spostata a domani sera, venerdì 26 maggio. A detta del vicesegretario Massimiliano Paleari, "si tratta di una scelta di buon senso del Presidente del Consiglio comunale Mauro Rossi, resosi conto - dopo le segnalazioni delle minoranze - che mancavano effettivamente i tre giorni liberi previsti dal regolamento per la corretta convocazione. In sostanza, un errore materiale scappato nel precedente documento d'avviso". 

Il problema, però, non è tanto disporre di un giorno in più o in meno per il consiglio comunale, ma seguire le procedure legali e rispettare le regole; e in questo caso, al grossolano errore della prima convocazione, se ne aggiunge uno ancor più grave. Non siamo di fronte a una svista, ad esempio un'errata coincidenza della data col giorno della settimana, ma di una vera e propria riformulazione della convocazione. Un atto che, formalmente, impone di rifare del tutto la convocazione, prevedendo di nuovo i tre giorni liberi che il regolamento impone. Partecipare a una seduta illegale dal punto di vista procedurale, non solo invaliderebbe gli atti amministrativi, ma sottoporrebbe l'intero consiglio a possibile censura. Confidiamo dunque che il Segretario comunale prenda una posizione in merito nel più breve tempo possibile.      

mercoledì 24 maggio 2017

Consiglio comunale: perché tanta fretta?

E' giallo sulla convocazione del consiglio comunale di domani sera, 25 maggio. Giallo come il segnale di un semaforo che non sa se scattare sul rosso o sul verde: almeno questa è la nostra impressione, dopo esserci confrontati con Mauro Rossi, presidente del Consiglio comunale di Biassono. Arrivata ai consiglieri la notifica di convocazione in Villa Verri solo nella mattinata di lunedì 22 maggio, stando art. 2 del Regolamento del Consiglio comunale la seduta del 25 non è legale (cfr. anche foto sotto). Il Presidente, sulla scorta delle osservazioni del Segretario comunale Francesco Miatello, ritiene invece la seduta valida, appellandosi al più generico art.9 del Regolamento, nonché a un passaggio dell'art. 3, in merito alle nuove forme di notifica online (cfr. sempre foto sotto). 

Buon senso vorrebbe che, onde evitare responsabilità amministrative, la convocazione fosse riformulata, ma a quanto pare l'urgenza di questo consiglio è dettata solo dall'approvazione della mozione della Lega Nord, che vuole impegnare l'amministrazione comunale a pubblicizzare la Festa della Lombardia, in calendario per il prossimo 29 maggio. O i motivi sono altri, viste le richieste d'urgenza rese note in questi giorni da Lista per Biassono in municipio e in via di comunicazione alla stampa venerdì prossimo

Certo è che, stante l'attuale situazione, nessun consigliere di minoranza si prenderà la responsabilità di violare i regolamenti comunali. Non è la prima volta che la Lega Nord convoca consigli comunali sul filo del rasoio, adducendo la ragione secondo cui gli uffici comunali non sono pronti a fornire il materiale utile alla discussione. Un motivo che, già in passato, ha pesantemente condizionato i lavori di controllo dei gruppi di minoranza. 



   

venerdì 19 maggio 2017

BILANCIO SENZA RILANCIO

Bilancio sempre più cucito e con crediti attivi pesanti come macigni. Per l'esattezza, 1 milione 187mila euro di fondi sottratti agli investimenti per Biassono. E zero fondi, o quasi, per tutti i capitoli strategici al rilancio dell'economia localeIn occasione della discussione del Conto Consuntivo 2016, la nostra lista ha provveduto a richiedere agli uffici copia aggiornata del PEG (Piano economico di gestione), in quanto non allegato alla documentazione prodotta. Peccato che, tra gli IMPEGNI VERBALI dell'Assessore al Bilancio ed i DIKTAT di quello all'Urbanistica lanciati durante la seduta consiliare precedente, alla fine hanno prevalso questi ultimi, benché i temi in esame non siano specificatamente di sua competenza.
Il PEG non è stato perciò messo a disposizione; né vale l'argomentare che, FORMALMENTE, il PEG non fosse stato ancora adottato dalla giunta (in passato, pur tra mille tatticismi ed ostracismi, era sempre stato fornito).

Prendiamo atto che, alla stregua dei Pareri Tecnici che variano ad anni alterni, così anche la messa a disposizione del PEG dipenderà, d'ora innanzi, dalla volubilità dell'Assessore con maggior peso specifico, politicamente parlando, all'interno della Giunta. 
Non male per una compagine amministrativa che, solo un mese fa e come sempre a parole, si era dichiarata in procinto di varare addirittura il Bilancio Partecipato e quello Sociale.

Ciononostante abbiamo cercato di approfondire il Conto Consuntivo col poco tempo ed i pochi mezzi messici come sempre a disposizione dall'Amministrazione. Meno si punta l'occhio su quanto fa la Lega Nord in Comune, meglio è per tutti: la strategia ormai è nota.

L'analisi, purtroppo, non ha fatto altro che mettere in evidenza, anche per il Consuntivo 2016, antichi vizi che andiamo denunciando da almeno 5 anni.
Nel dettaglio, per quanto attiene alle ENTRATE TRIBUTARIE, l'abolizione della Tasi sulla prima casa ha determinato una minore entrata pari ad euro 1.250.678 (- 68,9%).
Cionondimeno le entrate tributarie subiscono una contrazione del solo 15,89%, passando da euro 6.122.131 ad euro 5.149.039.

Nello specifico:
IMU: da euro 1.250.000 (2015) ad euro 1.660.000 (2016) (+ 410.000 = +32,8%)
TASI: da euro 1.815.000 (2015) ad euro 564.322 (2016) ( - 1.250.678 = - 68,9%)
TARI: da euro 1.2000.615 (2015) ad euro 1.221.067 (2016) (+ 20.452 = + 1,7%)
ADDIZ. COM IRPEF: da euro 1.575.000 (2015) ad euro 1.631.126 (2016) (+ 56.126= +3,56%)

I TRASFERIMENTI da Stato, Regione ed altri Enti aumentano del 7,37% (da euro 4.0008.595 ad euro 4.304.279).

Del 60,15% aumentano anche le ENTRATE EXTRATRIBUTARIE che passano da 1.609.524 del 2015 agli attuali 2.577.666.

Queste le principali voci di entrata:
Sanzioni CdS: da 345.000 a 249.821 (- 27,58%)
Concess. cimiteriali: da 118.912 a 129.936 (+ 9,27%)
Proventi refezione scolast.: da 7.000 a 17.167 (+ 145,25%)
Proventi trasp. alunni: da 48.003 a 49.205 (+ 2,50%)
Convenzione operatori telefonia mob.: da 87.000 a 113.005 (+ 29,89%)
Fitti reali di fabbricati: da 120.405 a 105.350 (- 12,50%)
Recupero spese immobili in affitto: da 60.680 a 71.293 (+ 17,49%)
Ruoli coattivi pregressi(?): da 0 a 795.000 (+100%)

In incremento anche le ENTRATE PER ALIENAZIONE e TRASFERIMENTI DI CAPITALE (+ 110,24%). 

Tra queste:
Proventi concessioni edilizie urbane primarie: da 200.535 a 510.937 (+ 154,78%)
Proventi concessioni edilizie secondarie: da 96.797 a 217.593 (+ 124,79%)
Contributo per investimenti: da 158.508 a 351.884 (+ 121,99%)
Per quanto attiene alle SPESE, quelle correnti aumentano, al netto dell'Ufficio di Piano, del 11,68% ed hanno la seguente incidenza sul Bilancio:
spese istituzionali e generali: +16,64%
ordine pubblico e sicurezza: +1,95%
tutela e valorizzazione dei beni e della attività culturali: +1,27%
politiche giovanili, sport e tempo libero: +0,91%
turismo: 0%
assetto del territorio ed edilizia abitativa: 0,71%
sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente: 7,24%
trasporti e diritto alla mobilità: 14,34% (tutto su viabilità ed infrastrutture stradali)
soccorso civile: 0,02%
diritti sociali, politiche sociali e famiglia: 37,25%
sviluppo economico e competitività: 0,05%
politiche per il lavoro e la formazione professionale: 0%
agricoltura: 0%
energia e diversificazione delle fonti energetiche: 0%
relazioni con le altre autonomie territoriali e locali: 0%

Aumentano anche le spese per investimenti: da euro 882.825,28 ad euro 1.294.170,28 (+ 46,59%). 

Tra queste:
Ristrutturazione Cà Bossi: euro 1.050.877,92
Area sgambamento cani: euro 24.971,76
Progettazione intervento Centro Storico: euro 97.910,20
Arredo urbano Villa Verri: euro 46.000

L'esercizio 2016 si chiude con un avanzo complessivo di euro 4.977.581,52.
Di questo, ben il 67% risulta così vincolato :
euro 1.024.387,58 risorse vincolate in parte corrente
euro 1.176.783,67 risorse vincolate in parte investimento
euro 1.187.365,04 risorse accantonate nel Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità
L'avanzo non vincolato (33%) ammonta ad euro 1.639.145,22

L'operazione di riaccertamento dei residui attivi e passivi ha messo in evidenza il mantenimento di molti con anzianità ben superiore ai 5 anni.

Molti dei residui attivi "di lunga data" vengono posti in capo ad Enti e Società per Azioni delle quali ci riesce difficile comprendere il mancato pagamento.
Parliamo di operatori della telefonia mobile e di Compagnie di assicurazione per le quali non si addiviene ad una definizione bonaria dei sospesi e per le quali, a differenza del privato cittadino, neppure sono mai state previste more e sanzioni.

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L'elenco è sterminato e, ci auguriamo, possa anch'esso finire sotto la lente d'ingrandimento del procedimento già impiantato presso la Corte dei Conti in ordine alla "lentezza" del recupero dei crediti di competenza della comunità biassonese.

mercoledì 17 maggio 2017

Evasione tributaria: l'amministrazione corre ai ripari

Le riscossione comunale finisce in mano a società private. C'era da aspettarselo: addio ad Equitalia, dunque. In questi anni abbiamo continuato a denunciare con ostinazione la sempre più preoccupante crescita esponenziale dei crediti che l'amministrazione biassonese stessa definiva di "dubbia esigibilità".
Continuiamo anche a ritenere l'incapacità di riscuotere quanto di spettanza del Comune come uno degli indicatori economicamente e politicamente negativi per giudicare l'operato di una Giunta.
E questo anche e soprattutto in tempi di crisi prolungata e di penuria di risorse economiche come l'attuale, perché una cosa è non avere entrate e subire la crisi; altra cosa, invece, è il non essere in grado od il non volere riscuotere ciò che è proprio.
Il "mantra" di Lista per Biassono ha ora avuto il suggello della Corte dei Conti che ha messo nel mirino e minacciato di sanzionare il "basso recupero dell'evasione tributaria" del nostro Comune.
Con la deliberazione di Giunta n.33 del 28.03.2017, il Comune di Biassono cerca tardivamente di correre ai ripari ed implicitamente ammette la propria incapacità di risolvere il problema.
Verificato infatti che "i risultati derivanti dall'effettuazione della riscossione coattiva delle entrate comunali tramite ruolo esattoriale sono stati sinora complessivamente lenti ed insufficienti", la Giunta con proprio atto di indirizzo delibera di procedere al servizio di riscossione coattiva tramite ingiunzione fiscale per tutte le entrate patrimoniali del Comune oltre che per le entrate tributarie.
Ciò avverrà per il tramite della Società CRESET, partecipata della Banca Credito Valtellinese, che diverrà quindi l'unico soggetto affidatario della riscossione coattiva di tutte le entrate comunali.
Quello della riscossione è ormai diventato uno dei settori più ambiti per chi voglia fare business; sono sempre più, infatti, le aziende private che danno la caccia agli appalti dei Comuni che decidono di abbandonare Equitalia (o come si chiamerà di qui a breve).

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Quella di sparare su Equitalia è una pratica molto diffusa; una pratica che rende molto in termini di visibilità, e che è di facile presa sulla collettività; una disciplina che la Lega Nord ha sempre largamente praticato.


Ma occorrerebbe intendersi: non è che quando serve politicamente, allora la si dipinge come il male assoluto, e quando, invece, l'Amministrazione comunale è direttamente coinvolta, allora si trasforma in una massa di inetti e di incapaci.

Anche perché, è bene ricordarlo, a Biassono Equitalia si occupa delle sole entrate derivanti da sanzioni per violazione al Codice della Strada, mentre i crediti di dubbia esigibilità del nostro Comune concernono tutte le tipologie di tributo, il recupero di spese e canoni di immobili in affitto a terzi, le sanzioni per violazioni a Regolamenti ed Ordinanze e, come sempre evidenziato, persino i canoni da operatori di telefonia mobile!
Nel Bilancio di Previsione 2017, per la prima volta in assoluto in 21 anni di amministrazione leghista, si prevede un gettito di 200.000 euro derivante dall'attività di accertamento relativamente ai tributi IMU/TASI e TARI anni precedenti.
Non male come tempistica: 21 anni per decidere di dare avvio all'attività di accertamento!

Lista per Biassono ritiene che la privatizzazione del servizio di riscossione non sia la ricetta giusta e che all'operatore pubblico debba essere conservato un ruolo centrale in ogni settore della Pubblica Amministrazione, ivi compreso quello economico e finanziario.

Lista per Biassono ritiene che il Comune dovrebbe essere in grado di incassare autonomamente, senza regalare ai privati lucrose commissioni sotto forma di aggi. 

Per quanto ci compete, vigileremo ovviamente sulle condizioni di esercizio riservate al nuovo affidatario, sulla gestione dei contratti in essere e sugli strumenti di incasso effettivamente utilizzabili dal Comune per la riscossione spontanea.

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Temiamo però di essere alla vigilia dell'ennesimo caos nella già sofferente riscossione delle entrate locali.