Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

lunedì 27 giugno 2016

VILLA VERRI: QUANDO I NODI VENGONO AL PETTINE (1° consiglio comunale giunta Luciano Casiraghi)

Dopo il “leave” degli inglesi, Biassono mette in scena la BCexit. Ovvero l’abbandono dell’aula di Biassono Civica al primo consiglio comunale d’insediamento della nuova amministrazione. Gesto che, proprio per il significato tradizionalmente assunto dal più “istituzionale” dei consigli comunali (in quanto finalizzato a definire innanzitutto i ruoli amministrativi, ancorché le strategie politiche), ha mostrato una profonda mancanza di rispetto da parte dei 4 cavalieri dell’Apocalisse del gruppo d’opposizione. Pietra dello scandalo: la mancata convalida di Angela Galbiati, candidata di Biassono Civica, a consigliere comunale. Difficile per il cittadino medio comprendere a fondo le motivazioni, tenuto fra l’altro conto che in questi giorni sono apparsi - attraverso i social - nugoli d’improvvisati docenti di diritto amministrativo: a beneficio dei pochi che ancora hanno il tempo e la voglia di farsi un'opinione, è dunque opportuno cercare di ricostruire la vicenda nel suo cronologico evolversi. Avendo l'accortezza, magari, di risultare il meno "tecnici" possibile, per quanto non sia facile.



Questi i fatti:

1) il 17 luglio 2012, tra il Comune di Biassono e 7 Responsabili di Servizio, si sottoscrive una transazione (49.533,46 euro oltre oneri a carico dell'Ente) che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto porre la parola fine ad una annosa vertenza di lavoro circa il riconoscimento d’indennità di funzione.

2) Il 27 ottobre 2014, uno dei 7 Responsabili di Servizio (Angela Galbiati), che nel frattempo ha maturato i requisiti per la pensione, promuove ricorso avanti il Giudice del Lavoro per invalidare la suddetta transazione e per chiedere ulteriori riconoscimenti economici.

3) Si passa ai giorni nostri e, in previsione delle elezioni amministrative di giugno 2016, il soggetto in questione accetta la candidatura nelle fila di Biassono Civica. Giova precisare che l'articolo 63 del Testo Unico Enti Locali prevede espressamente: non può ricoprire la carica di consigliere comunale "colui che ha lite pendente" con l'Ente di cui si ambisce a diventare amministratore. In sostanza: la candidatura è possibile, ma il soggetto si trova necessariamente in condizione d’incompatibilità che, in caso di elezione, deve risolvere prima della convalida degli eletti da parte del Consiglio Comunale. Di tutto questo, però, agli elettori non si è fatto accenno alcuno.

4) Succede quindi che il candidato in questione venga effettivamente eletto, con una gran massa di voti di preferenza e che, nel frattempo, anche la causa intentata nell'ottobre 2014 arrivi alla conclusione del suo 1° grado di giudizio.

5) Il 17 giugno 2016, infatti, il Giudice del Lavoro dà lettura del dispositivo di sentenza dichiarando soccombente il Comune di Biassono, condannandolo al pagamento di 8.000 euro oltre ad una parte delle spese legali. Trattandosi tuttavia di causa non passata in giudicato, alla data di svolgimento del Consiglio Comunale che avrebbe dovuto convalidare gli eletti, il candidato di cui si sta parlando si veniva a trovare, ancora, in condizione d’incompatibilità. Circostanza, peraltro, implicitamente ammessa dallo stesso Capogruppo di Biassono Civica nei suoi interventi.


Sin qui i fatti, incontrovertibili; adesso qualche considerazione.

Sulla decadenza del neo eletto consigliere di Biassono Civica e sul voto di astensione di Lista per Biassono in Consiglio Comunale, queste le motivazioni.

Nessun dubbio, da parte di nessuno, circa la pendenza della lite e la conseguente condizione d’incompatibilità. La discussione si è quindi incentrata sull'interpretazione autentica del 2° comma del Testo Unico Enti Locali (il termine di 10 giorni per formulare osservazioni, o per eliminare la causa d'incompatibilità, si applica all'amministratore già in carica o anche a quello la cui elezione non è stata ancora convalidata?). Trattandosi di materia squisitamente giuridico-legale, in quanto passibile d’interpretazione soggettiva (ritenuta però univoca dal segretario comunale), il punto in questione avrebbe potuto concedere o non concedere 10 giorni suppletivi, ma non avrebbe comunque rimosso nei tempi utili l’incompatibilità del consigliere. Se la volontà di quest’ultimo fosse stata infatti quella di rinunciare a ogni pretesa, non si capisce per quale motivo non lo abbia fatto prima del consiglio comunale (facoltà di per sé concessa in fase di accettazione della carica); pensare che il Comune potesse rimuovere l’impedimento senza aver ricevuto ancora le motivazioni del giudice, tenuto anche conto della possibilità di un suo controricorso, appariva palesemente un non senso. Dall’altra, non si capisce per quale motivo la stessa osservazione al 2° comma del Testo unico degli enti locali non sia stata sottoposta al segretario comunale appena dopo il pronunciamento del 17 giugno, qualora si fosse stati certi della sua interpretazione e delle conseguenze apportate, attendendo piuttosto il giorno del consiglio comunale (ieri, 26 giugno). Relativamente all’interpretazione del singolo punto Lista per Biassono non poteva dunque che astenersi, ma di fronte alle finalità del consiglio comunale non sussisteva alcun valido motivo per abbandonare l’aula. Non a caso è stato chiesto e ottenuto un voto disgiunto che isolasse il caso di Angela Galbiati rispetto alla convalida del resto consiglio comunale.  

Va inoltre evidenziato che, negli anni passati, proprio Lista per Biassono ha più volte puntato il dito contro l'incremento esponenziale, a bilancio, delle spese di giudizio, per liti e arbitraggi. Così come, a più riprese, ha avuto modo di censurare il tipo di rapporto tenuto dall'amministrazione leghista nei confronti dei dipendenti comunali e delle loro rappresentanze (sempre meno dialogo e sempre più provvedimenti unilaterali).

La vicenda in oggetto non pare fare eccezione. Anzi, è talmente paradossale da vedere instaurato un contenzioso legale anche dopo la sottoscrizione di una transazione (evidentemente non in sede protetta) che si riteneva "tombale". Con la conseguenza che l'amministrazione comunale, una volta conosciute le motivazioni della sentenza, dovrà attentamente valutare in ordine all'opportunità di promuovere ricorso avverso la stessa. Ovvero costituire un precedente che, potenzialmente, potrebbe dare la stura ad analoghe cause promosse dagli altri 6 Responsabili di Servizio.

Due parole, infine, sull'atteggiamento tenuto da Biassono Civica sull'intera questione, sgomberando il tavolo da ogni e qualsivoglia questione di carattere personale.  

Ci pare che, pur di accaparrarsi una cospicua dose di voti di preferenza, i suddetti abbiano spregiudicatamente messo in lista un candidato di cui erano perfettamente a conoscenza della situazione d’incompatibilità. Situazione non sopravvenuta, ma di gran lunga preesistente, dal momento che, come detto, la causa col Comune di Biassono era in corso da quasi un paio d'anni. Ma di ciò gli elettori biassonesi nulla hanno saputo e, non caso, forte è stato il disappunto di chi ieri è intervenuto fra il pubblico non avendo chiara la situazione.

Fortunatamente in consiglio comunale non sono state riproposte le  argomentazioni che avevano invece cominciato a circolare sui social: siccome è stato il candidato più votato di sempre; dal momento che ha preso 272 preferenze; il Comune si macchierebbe di una inedita fattispecie di reato del tipo "attentato alla rappresentatività", se solo valutasse l'opportunità e la convenienza di frapporre ricorso  che la farebbe inevitabilmente decadere.   
Sarebbe come dire che, se di preferenze ne avesse prese solo 10, allora nulla quaestio. Il ricorso si poteva fare. Giuridicamente discriminante ed aberrante!

Ora c'è chi grida al complotto ed è pronto a far passare il candidato di Biassono Civica per vittima quando, in realtà, è Biassono Civica stessa che dovrebbe porgere le sue pubbliche scuse: se non a tutti gli elettori biassonesi, almeno ai 272 che hanno riposto la loro fiducia nel candidato di cui stiamo discutendo e che sono stati tenuti bellamente all'oscuro di una preesistente e non sopravvenuta condizione di palese incompatibilità. Ma tant'è; sarebbe pretendere troppo.

Lista per Biassono non può stare con il candidato in questione "a prescindere". Lista per Biassono deve stare, sempre e comunque, dalla parte della Legge! Questa costante polarizzazione delle problematiche, attuata sino alla scorso mandato dalla Lega Nord esattamente come da Biassono Civica-Pd sino ad oggi, questo voler vedere solo il bianco o il nero, questo continuo ribadire “chi non è mio amico è il mio nemico”, ha ben poco a che fare con la vera democrazia. Dall’altra, la polemica sollevata ha finito per oscurare un elemento di novità forse emblematico per il futuro di Biassono: dopo vent’anni, si è assistito al primo giuramento con fascia tricolore di un sindaco umanamente commosso. Speriamo sia questo il primo segno di un cambiamento della giunta leghista, sino allo scorso mandato completamente chiusa a qualsivoglia proposta e mozione di LpB. Appuntamento a giovedì 30 giugno, dalle ore 21, sempre nella sala consiliare di Villa Verri. 

P.S.

per inciso, il primo dei non eletti di Biassono Civica ha già sottoscritto l'accettazione della candidatura in surroga. Alla luce della battaglia di principio condotta da Biassono Civica, ci saremmo aspettati che il posto rimanesse vacante almeno sino a quando non fosse stata detta l’ultima parola.

mercoledì 22 giugno 2016

CONSIGLIO COMUNALE: Tutti gli uomini del presidente

Domenica prossima, alle 18, prende avvio la nuova legislatura amministrativa. Tra "nuovi" Assessori, Consiglieri in odore di incompatibilità ed esordienti vari, leggiamo di una balzana intenzione relativa all'istituzione dell'inedita figura di Presidente del Consiglio Comunale.

Non sappiamo se tale progetto risponda all'esigenza di togliere preventivamente dagli impicci e dagli eventuali imbarazzi il neo primo cittadino o se, invece, rappresenta il compenso "onorifico" al contributo sostanziale e decisivo apportato dalla componente ciellina al successo più faticato del solito della Lega Nord.
Ad ogni buon conto, qualunque ne sia la ragione, una siffatta eventualità è, allo stato, da scartarsi.

L'articolo 50, comma 2, del Testo Unico Enti Locali, recita: " il Sindaco..........convoca e presiede la giunta, NONCHE' IL CONSIGLIO, QUANDO NON E' PREVISTO IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO...".

Vediamo, quindi, cosa prevedono i regolamenti attualmente in vigore a Biassono, partendo dallo Statuto che, lo ricordiamo, "contiene le norme fondamentali dell'ordinamento comunale. Ad esso devono conformarsi tutti i regolamenti e gli atti normativi del Comune".

All'articolo 44, lett.a), lo Statuto prescrive che "il Sindaco............ dispone la convocazione del Consiglio Comunale E LO PRESIEDE".
Proprio richiamandosi a tale norma, anche il Regolamento del Consiglio Comunale (articolo 5, comma 2) stabilisce che "IL RUOLO DI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E' SVOLTO DAL SINDACO".

Analogamente l'articolo 6, comma 2, recita: "SPETTA AL SINDACO ..........CONVOCARE E PRESIEDERE IL CONSIGLIO COMUNALE".

Ed infine l'articolo 7: "la prima seduta del Consiglio Comunale deve essere convocata dal Sindaco neo eletto CHE LA PRESIEDE".

Come si vede, in tutti i casi si tratta sempre di espressioni perentorie e cogenti (...lo presiede; ... è svolto...; e non, invece, può essere svolto; può presiedere; forse, magari, eventualmente).

Possibilità di supplenza TEMPORANEA sono ovviamente previste, ma in tal caso supplisce sempre il Vice Sindaco e non altri.

Auspichiamo che la nuova legislatura non si apra con passi falsi ma nel pieno rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti. E, soprattutto, che non si faccia ricorso ad improvvisate figure istituzionali che, in un Comune di 12.000 abitanti, non avrebbero alcuna logica né alcuna giustificazione.     

martedì 21 giugno 2016

"NUOVO" AUTODROMO: TAPPATEVI LE ORECCHIE!

L'inquinamento acustico è argomento tabù a Biassono. Che si tratti del rumore eccessivo prodotto dalle tante feste in calendario in estate, o molto più facilmente dal vicino circuito nel Parco di Monza, alzare la voce può costare spesso il pubblico linciaggio. Ne abbiamo avuto prova recente in uno degli ultimi "faccia a faccia" per le elezioni amministrative, quando dal pubblico è stata sollevata una domanda cui l'amministrazione comunale si è ben guardata dal rispondere in tutti questi anni. Eppure, se la nuova variante al circuito monzese dovesse essere realizzata, interessando in particolar modo il tratto di territorio al confine con Biassono, le conseguenze sulla quiete pubblica non sarebbero certo irrilevanti. Anzi. A tal proposito, pubblichiamo le osservazioni di Giancarlo Milani, storico portavoce del Comitato antirumore biassonese, interpellato dal Comitato Parco in merito alla recente relazione acustica prodotta per Sias (la società che gestisce appunto l'autodromo di Monza). Per praticità, l'analisi del documento è stata raccolta in una tabella a 3 colonne.







lunedì 13 giugno 2016

CRONACHE BIASSONESI DAL BRABANTE (elezioni 2016)

Le Cronache del Brabante sono una serie di antichi libri che raccolgono storie e commenti illustrati sulle vicissitudini medioevali di una regione oggi parte di Olanda e Belgio, a sua volta divisa tra Brabante fiammingo (Vlaams Brabant) e vallone (Brabant Wallon), in prossimità della città di Bruxelles. Negli anni '80, sotto il titolo “cronache del Brabante”, comparvero sulla stampa una serie di commenti sulla situazione politica italiana ascrivibili, pare, a Ciriaco De Mita. Senza ambire ad emulare il fine politico avellinese, questo vuole essere un commento a distanza, da biassonese attualmente operativo nel Brabante e lontano spettatore dell'agone politico locale, sulle recenti elezioni amministrative. Osservate, appunto, con uno sguardo  un po’ da lontano, ma ovviamente non completamente distaccato. 

Cominciamo dai dati elettorali, l’astensionismo innanzitutto: cresciuto sì, ma non più di tanto; il 62, rispetto al 71% di partecipazione, è un calo quasi fisiologico per un'elezione svoltasi in un sol giorno rispetto ai due delle precedenti e, per di più, al termine di un lungo ponte festivo. Siamo molto sotto i livelli di partecipazione al voto per il Borgomastro di Mechelen, dove votare è però obbligatorio, ma nettamente sopra quelli di Vedano al Lambro. Le schede bianche e nulle sono rimaste su livelli normali, anzi sono calate (da 148 nel 2011 a 116).

Gli analisti dell’antica Università Cattolica di Lovanio non hanno ancora elaborato un’analisi di dettaglio del voto biassonese, però alcune dinamiche, confrontando i dati delle elezioni amministrative 2011 e quelle del 2016, sono abbastanza chiare:

1) E’   certo che molti voti si sono spostati dalla lista di centro destra “Cristiani Democratici Liberali” alla Lega, almeno 331 voti contando le preferenze dei due candidati consiglieri uscenti “CDL”, presentatisi nel listone leghista, verosimilmente molti di più rispetto alle preferenze espresse, nell’ordine delle 400-500 unità. Comunque determinante nel procurare la differenza finale di 478 voti  a favore della Lega Nord nei confronti di Biassono Civica. In questo modo, pur avendo mantenuto il simbolo, quello della Lega è diventato, appunto, a tutti gli effetti un “listone”, di natura completamente diversa rispetto ai granitici monocolore padani dell’ultimo ventennio. Il tutto sottotraccia, in modo assolutamente disinvolto, senza indicazioni nel materiale elettorale, e con manovra di complemento data dalla non concessione del simbolo di Forza Italia alla lista di Porta! Chapeau, direbbero nel Brabant Wallon, ma questo dispiegamento di sagacia tattica dice molto sull'inconsistenza dei partiti in causa. Certo, un bell’aiuto - ed anche questo forse non è un caso - è stato dato dalla scelta improbabile di Forza Biassono di candidare un ex Sindaco di Macherio, un po’ come candidare un vallone alla carica di Burgermeister  di un comune fiammingo (o viceversa). Al netto dei voti in entrata dalla ex “CDL”, la perdita di voti della Lega diventa ancora più consistente rispetto a quanto risulta dall’esito complessivo (-866 voti) e può essere stimata nell’ordine di 1200 -1300 voti (oltre il 20 % del totale) rispetto al 2011; insomma, grande insoddisfazione per l’amministrazione uscente.

2) Più difficile risulta ricostruire i flussi in entrata e uscita di Biassono Civica e Lista per Biassono, non essendo evidenti nei saldi finali i flussi interni tra queste due liste, ma soprattutto avendo dovuto assistere - per la prima volta nella storia di Biassono - a una strategia di "voto utile" che ben poco ha a che vedere con la politica amministrativa. Guardando ai risultati delle sezioni è certo che diversi elettori di  Lista per Biassono nel 2011 hanno votato per Biassono Civica nel 2016, in particolare nelle sezioni 1, 3,  6 e 7, dove LpB ha avuto leggere flessioni. Quanti? Presumibilmente tra i 100 e 200, più che bilanciati però da un flusso consistente di voti in uscita dalla Lega, consentendo a Lista per Biassono di aumentare i propri voti ottenendone 1015 (16,84%) e mancando il secondo consigliere per una ventina di voti. Un risultato che premia il lodevole attivismo della Lista in questi anni, sancendone in tal modo il radicamento in paese, ma da considerarsi ancor più notevole non avendo partiti alle spalle.

2) Complesso il risultato di Biassono Civica, che è riuscita a raddoppiare i consensi ottenuti dal PD nel 2011 raccogliendo 2078 voti, pari al 34,84%, cogliendo 979 voti in più rispetto al PD nel 2011: di questi, oltre la metà dovrebbero provenire dalla Lega e, in particolare dalla frangia leghista decisa a boiccottare il proprio ex movimento; circa un terzo dalla ex “CDL” e il resto da Lista per Biassono, mentre non sembrano rintracciabili flussi dal PD a quest’ultima.  Notevoli i risultati, in termini di preferenze, raggiunti da alcuni candidati non espressione di Partito, in particolare Angela Galbiati (che con 272 preferenze ha raggiunto un livello record nella storia elettorale biassonese recente, nonostante il ricorso pendente contro il Comune e quindi soggetta al rischio di non poter assumere la carica di consigliere comunale per incompatibilità). Com’era prevedibile, in assenza di un’alleanza con Lista per Biassono, il travaso di voti su Biassono Civica non è stato sufficiente per battere il “listone” leghista, dal momento che puntare a prosciugare i "cugini" di Lista per Biassono attraverso il voto utile, si è dimostrata impresa impossibile, visto il radicamento di quest'ultima.

3) Sommando i voti delle due liste civiche, in qualche modo riconducibili al centro sinistra (qualunque cosa questo voglia dire oggi, ammesso voglia ancora dire qualche cosa, dice qualche studioso qui a Lovanio), queste raggiungono il 51,32%, un risultato mai raggiunto nelle diverse ere  storico-politiche biassonesi. Uno straordinario responso elettorale che si traduce, tanto per stare Brabant Wallon, in una Waterloo politica. E dire che Luciano Casiraghi, candidato sindaco della Lega Nord, non era Wellington e le sue truppe non si sono rivelate particolarmente temibili. Come nel 1815, però, la fanteria prussiana di Blucher-Rossi-G. Colombo, della quale si erano perse le tracce, è ricomparsa al momento decisivo.  

Traducendo liberamente dal fiammingo alcune osservazioni generali, per concludere questa cronaca dal Brabante, possiamo dunque convenire:

a) Se è vero che la sagacia tattica e l’abilità nel fiutare gli umori del paese hanno premiato il listone leghista, le due liste civiche di opposizione sono riuscite a mobilitare tanta gente nuova, con risultati notevoli sia per alcuni cittadini molto conosciuti in paese, sia per quanti candidatisi per la prima volta. E’ importante, nell’interesse di tutti, che queste energie non vadano disperse con la delusione per il risultato elettorale e vengano valorizzate per il futuro.

b) Dell’esito elettorale, tutti certo avranno materiale per riflettere, meglio se a freddo, però qualche punto di domanda dovrebbe porselo anche a livello locale il principale partito di centro-sinistra, il Partito Democratico, visto che, pur non apparendo in genere con il proprio simbolo, le liste, civiche e non, sostenute dal PD, governano o hanno governato nel corso dell’ultimo ventennio, praticamente in tutti i comuni della zona esclusa Biassono. E sempre senza particolari “conventio ad excludendum”, in particolare in quelli al di sotto dei 15.000 abitanti. Certo, nelle ultime tre elezioni (dal 2001 al 2011 compreso) la Lega era imbattibile, ma questa volta lo era e la sconfitta di oggi ha radici più lontane delle polemiche che hanno attraversato le due liste civiche in queste elezioni, visto che non è tanto il progetto civico in sé a dimostrarsi inefficace, quanto la strategia del Partito che ha condizionato gli equilibri e il travaso di voti. 
    
c) La vittoria del “listone” leghista ci consegna un Consiglio Comunale forse un po’ più vivace di quelli contrassegnati dai monocolore leghisti delle ultime amministrazioni. Certo, non c’è da aspettarsi un Vietnam, anche perché di Vietcong nel Consiglio se ne vedono pochi a parte forse uno, però il 40% dei Consiglieri di opposizione che prima votavano quasi sempre con la Lega sono passati da quella parte e, quindi, l’aritmetica potrebbe essere più fluida. Per la maggioranza verrà richiesta più che in passato una maggiore capacità di gestire il consiglio comunale. Per le opposizioni potrebbe esserci qualche spazio in più per portare avanti le proprie idee. A patto d'imparare un pochino, non troppo, quella disinvoltura tattica sfoderata dai vincitori di queste elezioni.


A tutti, dal Brabante,  bon travail, goede werk, buon lavoro!

Cesare Rovelli

mercoledì 8 giugno 2016

LISTA PER BIASSONO, AVANTI TUTTA! 1015 VOLTE GRAZIE!

Può un lusinghiero risultato elettorale ottenuto da due liste civiche trasformarsi in un autentico disastro politico? E' esattamente quanto è avvenuto a Biassono, dove il numero dei votanti è fra l'altro in preoccupante calo anche alle amministrative (appena il 63% degli aventi diritto, il dato più basso nella storia del paese). 
Lista per Biassono, pur aggredita dalla campagna per il voto utile, conferma e consolida il suo radicamento ed ottiene 1.015 voti, pari al 16,84%. Biassono Civica e il PD raccolgono 2.078 voti, pari al 34,48%. Forza Biassono per Fare arriva al 6.2%, ma non riesce a portare alcun consigliere in Villa Verri. 
Il consenso delle due liste rappresentate ora in consiglio comunale supera il 50% dei voti validi (esattamente il 51,32%).
Sindaco e maggioranza assoluta dei Consiglieri vanno però, ancora una volta, alla Lega Nord che, con 2.556 voti, acquisisce il consenso del 42,41% dei biassonesi.

Tutto ciò premesso, diventa inevitabile andare alla ricerca delle cause che hanno determinato questa paradossale, anche se ampiamente prevedibile, situazione. Mai come questa volta la Lega Nord si presentava alla competizione elettorale lacerata, divisa e in oggettiva difficoltà.

Come ha operato il Movimento che, per vent'anni, ha amministrato Biassono?

Ha cercato, riuscendoci, di sopperire alle possibili emorragie interne e, per la prima volta nella sua storia, ha aperto le fila agli ex consiglieri Cristiano Democratici Liberali.
Si è inoltre avvalsa d'intese a livello provinciale per impedire a "Forza Biassono per Fare!" di usufruire del simbolo di Forza Italia. Non sappiamo, oggi, quanto valga a Biassono questo partito, né è stimabile l'effettivo valore del Partito Democratico, dal momento che Biassono Civica non è riuscita a portare in Villa Verri (per ora) alcun esponente del partito, nonostante i forti condizionamenti delle strategie elettorali biassonesi. 
Il responso delle urne dice però, e chiaramente, che il consenso dei seguaci del Cavaliere di Arcore si è in misura maggiore riversato sulla Lega Nord e non su altri. Così come buona parte del voto di Comunione Liberazione.

Cos'è successo, invece, nello schieramento opposto?

E' capitato che, mentre a parole si lavorava per una lista aperta, plurale ed inclusiva, nei fatti qualcuno ha praticato una vera e propria conventio ad escludendum.
Il PD locale, che già cinque anni or sono aveva inopinatamente decretato l'esaurimento dell'esperienza delle liste civiche, ha posto un veto nei confronti di Lista per Biassono e del suo Capogruppo. Non ci soffermeremo sulla penosa vicenda delle Primarie, condivise, ultra-regolamentate ed infine rimangiate.

Segnaliamo solo il presuntuoso ed arrogante rifiuto opposto anche all'ultimo, estremo,  tentativo operato da Lista per Biassono per cercare di ricucire la situazione (e di cui gli esponenti di Biassono Civica si sono ben visti dal parlare all'elettorato). Qualcuno ha voluto rinunciare, scientemente e preventivamente, al contributo e all'apporto in termini di rappresentatività di Lista per Biassono, privilegiando piuttosto un'ibrida lista-partito che puntasse a divorare i voti delle minoranze. Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

Lista per Biassono ringrazia i 1.015 biassonesi che hanno creduto alle idee e al progetto amministrativo sostenuto da Alberto Caspani.

Lista per Biassono continuerà a svolgere con coerenza ed impegno, in Consiglio Comunale e sul territorio, l'azione di vigilanza e controllo cui i cittadini di Biassono l'hanno chiamata. Senza fare sconti a nessuno.

venerdì 3 giugno 2016

LETTERA APERTA AI BIASSONESI

Cari concittadini,

IL 5 GIUGNO SARA’ IL GIORNO DELLA SVOLTA?

Ce lo auguriamo con tutto il cuore, perché negli ultimi 20 anni il mondo è indubbiamente cambiato, ma Biassono appare tuttora ancorato a un modello di politica non più sostenibile. La nostra tassazione è ormai alle stelle. I fondi in arrivo dallo Stato sempre meno, i servizi comunali sotto la scure di tagli dolorosi. Che fare, dunque? 

ALZIAMO LO SGUARDO
Rifugiarsi nelle stantie battaglie ideologiche contro Roma ladrona non risolve certo l’urgenza del qui e dell’ora; pensare di affrontare i prossimi cinque anni promettendo videocamere a destra e a manca, o tappando buchi per le strade e crepe nei muri, non ci porterà lontano dalla situazione attuale: quella di un paese che, illusosi di essere immune alla crisi economica, si è scoperto improvvisamente debole e insicuro. Famiglie, anziani, giovani: tutti, in modo più o meno diretto, siamo oggi vittime e al tempo stesso responsabili di quanto sta accadendo. Abbiamo il diritto e il dovere di tornare a far Politica, che non vuol dire corruzione, interesse, opportunismo: significa AVERE UN PROGETTO PER IL FUTURO. 

MIRACOLI SOTTO ELEZIONI

Ieri sera messa e inaugurazione della nuova Piazza Don Umberto Ghioni. Settimana scorsa porte aperte a Palazzo Bossi. Qualche giorno fa, nuova saletta dei benemeriti in Villa Verri. E, tornando poco più indietro, addirittura open day al nuovo Asilo Castello! Che succede a Biassono? 

Improvvisamente il torpore degli ultimi mesi, o meglio anni, svanito. Tutti carichi. Tutti pronti a celebrare la rinascita del paese. Eppure, dietro i lustrini, resta la cruda realtà: una piazza ben lungi dal poter essere un nuovo polo d'aggregazione, tenuto conto che l'intero quartiere di sud-ovest è tutt'ora un cantiere aperto e scarsamente abitato, per via dell'alto numero di appartamenti invenduti;

mercoledì 1 giugno 2016

ANDREA ZURAWSKI, candidato al consiglio comunale

Ciao a tutti! Sono Andrea Zurawski, ho 43 anni e, nonostante abbia girato un po' per tutto il mondo, Biassono resta la mia casa preferita. E' infatti qui che ho avuto modo di coltivare sin dagli inizi la mia propensione artistica, principalmente musicale. 

A 15 anni ho dato vita alla prima band in cui abbia suonato, esordendo niente meno che...all’Oratorio Maschile di Biassono! Il palco dal quale è poi iniziata la mia carriera di musicista. A 19 anni ho poi organizzato al Cine-Teatro S. Maria una serata dedicata ai Beatles, con la partecipazione, fra gli altri, dei Bluvertigo di Morgan.