Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

sabato 17 dicembre 2016

"BIASSONO: 1900-1945": il libro di Felice Meregalli che parla di tutti noi. Biassonesi e brianzoli.

La storia di Biassono si arricchisce di una nuova pagina: anzi, di ben 221. Tante sono quelle scritte e raccolte nel nuovo libro di Felice Meregalli, dall’essenziale titolo: “Biassono: 1900-1945” (Bellavite Editore). Presentato mercoledì 14 dicembre in sala civica, grazie alla vivace serata proposta dalla sezione biassonese dell’ANPI in collaborazione con l’Associazione culturale “Gaetano Osculati”, lo studio del nostro concittadino fa luce sui complessi anni che hanno visto radicarsi dapprima il fascismo, quindi riemergere lo spirito di resistenza degli italiani, con un occhio speciale per i brianzoli: perché nei fatti raccontati non è soltanto Biassono protagonista, ma il nostro stesso territorio. Temi ben scandagliati dall'intervista a Meregalli di Vittoria Sangiorgio, presidente dell'Osculati, oltre che dalle le letture estratte dal libro e interpretate da Carla Pirovano, Damiana Pessina e dalle sorelle Giovanna e Vittoria SangiorgioLasciamo però introdurre l'opera alle fondamentali parole di Loris Maconi, presidente dell’ANPI di Monza e Brianza, nonché ospite speciale in Villa Verri. 

Come cittadini di Biassono non possiamo che unirci all’unico rammarico di Felice Meregalli: l’impossibilità di accedere - in qualunque modo richiesto -all’archivio del Comune di Biassono. Benché molte siano le fonti su cui la ricerca è stata condotta, stupisce che l’amministrazione comunale non abbia voluto offrire alcun supporto a un’opera che nobilita enormemente la sua storia. Ma in fondo la storia stessa è fatta dagli uomini, non dalle istituzioni. 



“Felice Meregalli, con questo libro, offre un contributo significativo per approfondire la conoscenza e la valorizzazione del ruolo del movimento di liberazione a Biassono e in tutto il territorio della Provincia di Monza e Brianza. Fino a non molti anni fa, in Brianza esisteva una ricerca sulla storia della Resistenza che si concentrava quasi esclusivamente sulla storia dei singoli paesi. Mancava uno studio unitario, che mettesse in risalto i caratteri particolari dell’antifascismo e della Resistenza in Brianza.
Probabilmente questo era dovuto alla convinzione che in Brianza la Resistenza avesse avuto un ruolo minore e marginale rispetto ai grandi episodi dei combattimenti sulle montagne. La costituzione dell’ANPI provinciale ed il lavoro di ricercatori come Pietro Arienti hanno permesso di superare quest'errata visione.
Il libro di Felice Meregalli, per questo aspetto, presenta un elemento di novità; parla infatti della storia di Biassono, ma non si limita a questo. Attraverso i fatti e i personaggi del paese inquadra e legge la storia della Resistenza dell’intero territorio provinciale. 



Proprio per questo modo di raccontare le cose, riesce a cogliere e trasmettere alcuni tratti peculiari che hanno caratterizzato il movimento antifascista e la Resistenza in Brianza. Innanzitutto il fatto che il fascismo nel nostro territorio non abbia avuto un radicamento facile. La presenza di un forte movimento socialista e di un cattolicesimo popolare e democratico hanno rappresentato un ostacolo ostinato, che il fascismo è riuscito a superare solo ricorrendo alla repressione e alla violenza, senza poter contare su di un consenso plebiscitario. 
Questo è stato possibile anche grazie alla presenza e all’azione di un movimento antifascista che è sempre rimasto attivo ed ha saputo costruire un rapporto costante con molti settori della società. Conseguentemente la Resistenza ha potuto contare su un’ampia partecipazione e su una diffusa rete di solidarietà. 
In secondo luogo, proprio partendo dalla conoscenza dei protagonisti della Resistenza biassonese, Felice riesce a far emergere con chiarezza il ruolo di quella brianzola. Non una Resistenza minore e marginale, ma un movimento importante, ricco di tante personalità, che ha saputo offrire un contributo fondamentale allo sviluppo dell’intero movimento di liberazione. 


Leggendo questo volume si capisce meglio come la Resistenza italiana non sia stata solo lotta armata, ma anche non armata, combattuta da tanti uomini e tante donne. Soffermandosi poi sul racconto di stragi orribili, come quella di Valaperta, o di omicidi quali quello di Livio Cesana, si comprende come la guerra ai civili non l’abbiano fatta solo le truppe tedesche, perché tanto i fascisti quanto i membri della RSI (Repubblica Sociale Italiana) hanno partecipato attivamente ai delitti. Si capisce così quanto siano pericolosi e ingiustificati tutti i tentativi di equiparare i caduti della Resistenza a quelli della RSI. Infine voglio sottolineare il modo scelto da Felice per raccontare.


Un modo sobrio ed essenziale, senza mai cedere alla tentazione della retorica celebrativa. Racconta i fatti obiettivamente, senza sovrapporre e senza imporre la sua visione particolare. Non teme nemmeno di affrontare storie, come quella di Eliseo Galliani, che possono far emergere aspetti controversi. E’ un segno di grande maturità storica da parte di Felice, che pure si definisce un semplice appassionato di storia contemporanea. 
Penso che il suo sia il modo giusto di raccontare oggi la storia della Resistenza. Dopo 70 anni, può infatti essere analizzata nella sua complessità, senza tacere sui suoi limiti e debolezze. Sono sicuro che i valori e gli ideali della Resistenza ne usciranno ancora più rafforzati. Racconti e narrazioni simili possono dimostrare in maniera chiara ed evidente quello che scriveva il partigiano Enzo Biagi: “quando ripenso a quel periodo, provo l’orgoglio di chi sente di esser stato dalla parte giusta, cioè con quelli che dopo l’8 settembre non andarono a Salò, ma fecero la Resistenza”. 

Loris Maconi

Presidente ANPI Monza e Brianza


CHI E' FELICE MEREGALLI?

Felice Meregalli è nato a Biassono il 6 febbraio 1959. Laureato in Giurisprudenza, è appassionato di storia contemporanea. Iscritto all’ANPI, è funzionario di un primario gruppo assicurativo ed attualmente Segretario Generale della Fisac Monza e Brianza, la categoria della Cgil che tutela i lavoratori delle assicurazioni e del credito. Il suo libro "Biassono: 1900-1945" è edito da Bellavite e disponibile in tutte le librerie nelle quali è distribuito l'editore, ma anche nelle edicole di Biassono e può essere richiesto attraverso le sedi dell'Anpi di Monza e Brianza.