Dopo le leggi "ad personam", arrivano i regolamenti comunali "ad consociationem". Mi aggancio
alle recenti proteste per un atto di arroganza da parte della
vigilanza urbana, aggiungendone un'altra contro il nostro stesso sindaco: a
dimostrazione del fatto che il pesce puzza dalla testa. Già, perché in gioco non ci sono solo cibo e rinfreschi oggi, ma l'uso discrezionale di beni che appartengono a tutti i cittadini.
Facciamo un passo indietro, visto che a Biassono la memoria è sempre molto corta. Alla
vigilia di Natale, la neo associazione culturale "G. Osculati" aveva organizzato, presso la sala civica comunale, un incontro interreligioso col fotoreporter Sergio Ramazzotti, autore di un libro
che analizza la figura della Madonna nelle diverse culture del mondo. Era questa un'occasione per riflettere e confrontarsi su tematiche vicine allo spirito cristiano, ma anche per conoscere
da vicino sguardi "altri", per parlare con gli immigrati nella nostra cittadina,
per farci raccontare le loro storie personali, per stabilire un contatto con
uomini e donne che, spesso più di noi, vivono momenti drammatici in questo
periodo di crisi economica.
Oltre all'autore del libro, al dibattito erano
stati invitati un rappresentante della comunità cristiana, un i imam musulmano, nonché cittadini più o meno credenti o comunque interessati alla discussione. Al
termine dell'iniziativa erano state così previste, anzi auspicate, degustazioni etniche: chi voleva,
infatti, avrebbe potuto portare una propria specialità, un dolce caratteristico del suo Paese da
mettere sul tavolo e condividere coi "nuovi vicini" biassonesi
tra un raccontare e l'altro. Il tutto, naturalmente, nell'antisaletta dove da sempre si organizzano rinfreschi in occasione di eventi culturali.
Il giorno
prima dell'iniziativa il nostro buon sindaco leghista, forse dopo l'ennesima notte insonne
perchè un musulmano avrebbe parlato nella sala comunale di Biassono, si sveglia pieno
di goccioline verdi-padane sulla fronte (mi piace immaginarlo così) e si
attacca nervosamente al cellulare, affinchè si vieti l'utilizzo della sala
all'associazione, con la banale e strumentale argomentazione che in sala civica
non si possono consumare rinfreschi. Detto fatto e tutti a spasso: perché quando il sindaco alza la voce, neppure chi ha competenza su procedure e regolamenti osa contrapporsi, pur avendone tutti i diritti.
Mi piace sempre immaginare che, solo dopo quella
telefonata, le goccioline sulla fronte si prosciugano e i lineamenti della
faccia si ridistendono, lasciando riemergere la solita facciotta da sindaco
bonario e sorridente. E pronto per uscire di casa per i suoi pii doveri cristiani.
In piena emergenza, chiedemmo allora al parroco di poter utilizzare lo spazio dell'oratorio e l'evento
venne organizzato lì, al freddo (troppo poco il tempo a disposizione per scaldare l'ampio e antico salone d'accoglienza).
Ebbene, questo l'antefatto. Oggi
leggiamo però che il 10 marzo prossimo l'assessorato alla Cultura propone uno spettacolo in sala civica su "La vita materiale di Marguerite Duras": ciliegina sulla torta, le
donne padane offriranno un rinfresco.
Ma come? Ai nostri padani il rinfresco sì, all'associazione Osculati no? E in virtù di quale astruso regolamento? Loro al caldo della sala civica, l'associazione al
freddo in oratorio?
Ma che vogliamo, loro giocano in casa. Per loro cultura,
convivenza, democrazia sono optional: chi vince le elezioni piglia tutto.
Loro è la sala civica, non certo dei cittadini; loro sono i giardini di Villa Verri, loro sono le strade e gli edifici che
marchiano col Sole delle Alpi, come il bovaro con le chiappe delle proprie
mucche.
Loro è
anche e soprattutto la banalità irritante che sempre li accompagna. Rispetto dei regolamenti? Ci fate ridere: ecco la loro risposta a chi osa far notare cosa non va in questo piccolo Paese di soprusi e dispotismi. Le firme contro l'abbattimento della scuola S. Andrea? Una buffonata. Il ricorso al Tar contro il Pgt? Sciocchezze. E' proprio vero: il riso abbonda sul volto degli sciocchi.
E.D.
Ci risiamo,siamo alle solite e la cosa sconvolgente è che la tanta arroganza di cui si nutrono gli permette anche di far le cose alle luce del sole,mi pare palese che l'amministrazione abbia due pesi e due misure per chi si rispecchia nei loro ideali e per chi invece in un qualche modo si ritrova al di fuori. La associazione G.Osculati non ha nessuna bandiera politica ma al sindaco probabilmente la cultura porta la bandiera della falce e del martello e quindi deve essere fermata a tutti i costi,meglio indottrinare il popolo con seminari sulla battaglia di legnano e sulla figura fantomatica di Alberto da Giussano,per non parlare poi del subdolo tentativo di rendere Biassono la roccaforte leghista con un numero spropositato di vie intitolate a personaggi politici discutibili e luoghi di immaginazione,quella di sicuro alla amministrazione non manca... Mi fa davvero ribrezzo sapere che un amministrazione possa avere dei pregiudizi sulla cultura e che cerchi in ogni modo di limitarla anche con mosse poco etiche e morali,ma forse qualcosa sta cambiando,il cittadino biassonese si sta stancando e i dati delle ultime elezioni ne sono un esempio lampante e palese,la lega che un tempo prendeva il 33% ora si deve accontentare di un misero 14%,molti elettori sono passi a PD e M5S e qualcuno anche al PDL. Per l'amministrazione è stata una bella doccia fredda,con i numeri alla mano si sono accorti di non avere più un consenso così ampio e qualche domanda son certo che hanno cominciato a porsela.
RispondiEliminaCon gioia apprendo dal giornale che il comandante della polizia è stato sospeso,finalmente qualcosa di positivo. Apprendo anche che il sindaco definisce il ricorso al TAR una pagliacciata,ma questo è nel suo classico stile di uomo esperto e benpensante,abbia un sindaco che è capace solo di insulti verbali e mediatici e di atti riprovevoli nei confronti di chi si schiera contro di loro o di chi vuole vederci chiaro nelle vicende torbide dell'amministrazione locale. Come dice bene Snoopy,forse qualcosa sta cambiando la roccia sulla quale si facevano forza si sta sgretolando e gli elettori sono sempre in minor numero,indifferentemente da dove i voti siano finiti il dato eclatante è che ne abbia perso oltre la metà,significa che un elettore su due ha cambiato la destinazione del proprio voto e la politica loca è lo specchio della politica dello stato,qualcuno avrà ben pensato che visti i danni fatti a Biassono se questa gente fosse andata al governo avrebbe fatto danni maggiori in maniera esponenziale e quindi ha deciso di dare la preferenza ad un altro schieramento. Spero vivamente che anche i nostri consiglieri e assessori abbiano fatto un analisi del voto e soprattutto si siano fatti un esame di coscienza,ma visto quanto detto sul Giornale di Carate dal borgo-mastro(lindo) penso proprio che di esami di coscienza non ne abbia fatti. Resto fiducioso che alle prossime elezioni qualcosa cambi e faccio i complimenti a voi tutti di LpB che non siete spariti dopo le elezioni come PD,PDL e compagnia bella,ciò dimostra che il vostro impegno sul territorio dura tutti i giorni e non solo quando serve raccattare i voti e spero vivamente che molti cittadini biassonesi vedano quanto state facendo per portare a galla tutte le ingiustizie di un amministrazione così distaccata dal bene della cittadinanza. Con affetto. V
RispondiEliminaAl Sindaco si è incantato il disco.
RispondiEliminaQualcuno chiami la badante.
BorgoMastroLindo... lo smacchiatore padano che con una sola passata trasforma il tuo paese da bello e felice a ingiusto e cementificato.
RispondiEliminaCorreva il lontano 1997...
RispondiEliminahttp://archiviostorico.corriere.it/1997/luglio/12/Biassono_rimosso_assessore_leghista_co_2_9707121862.shtml