Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

lunedì 15 aprile 2013

SIAMO IN GUERRA??


“Il sindaco difende il privato”.

"E da che cosa?" - ci siamo subito chiesti leggendo questo titolo sopra un articolo de Il Cittadino di sabato 13 aprile, a proposito dell’asilo nido e delle sezioni di scuola dell’infanzia da attivare nella nuova struttura sorta in area ex Sasatex.

Nessuna delle parti citate nell’articolo, né la lista civica LpB, né la signora Chiara autrice di una lettera inviata al blog Biassono in Progress, ha mai espresso giudizi negativi; tantomeno accuse che richiedano l’intervento di un difensore nei confronti dell’Ente morale, che in paese fornisce un servizio apprezzato dai cittadini ormai da decenni.

È evidente che non è questo il senso della frase riportata nel titolo sintetizzando il pensiero del sindaco.

Quindi la questione è un’altra, forse più grave della precedente, perché allora vuol proprio dire che il sindaco Malegori, un pubblico ufficiale che deve amministrare la cosa pubblica, si schiera a spada tratta a favore e a vantaggio di un’istituzione scolastica privata, l’unica istituzione scolastica dell’infanzia presente sul territorio comunale. 

Ma come? Da anni ci sentiamo ribadire l’importanza della scuola privata accanto a quella pubblica per offrire al cittadino la ‘pluralità’ di scelta, per rispettare gli orientamenti educativi di ogni famiglia ecc. ecc...

Ma tutto ciò deve funzionare solo a senso unico? E dove sarebbe la ‘pluralità’, se al biassonese si offre una sola possibilità, quella privata, nella formula "prendere o lasciare"? E infatti succede che molte famiglie, troppe, lasciano e si rivolgono altrove.

È anche quest’ultima un’interpretazione errata?

Ma non sarà che ancora una volta il sindaco fa della domanda di una mamma biassonese, attenta alla scelta educativa dei suoi figli, una questione ideologica?

Possibile che ancora una volta, l’ennesima, utilizza ogni argomento possibile per fare, lui sì, ideologia contro l’opposizione che dà spazio alle opinioni dei cittadini?

La questione, caro sindaco, non è se l’asilo Segramora sia valido o meno, se rappresenti o meno un valore storico per generazioni di biassonesi. Non è proprio questo il tema in discussione. Non è questa la domanda che le è stata rivolta. Non è questo il nocciolo della questione!

La domanda è chiara per tutti coloro che vogliono intenderla: “Ha l’amministrazione comunale intenzione di prendere in seria considerazione l’idea di istituire a Biassono ANCHE delle sezioni di scuola dell’infanzia statale?

La risposta non è difficile: sì/no, perché….

Lasci stare una buona volta l’ideologia che rischia seriamente “di distruggere la cultura locale!”. Risponda piuttosto alle domande che le vengono poste. Questo si aspettano, insieme a Chiara, molte mamme di Biassono.

Vittoria Sangiorgio

_____________________________________________________________________________


Leggo sull'ultimo numero de "il Cittadino", alla pagina di Biassono, un titolo che è tutto un programma: 

Asilo, il sindaco difende il privato”.

Ora, ci aspettiamo una smentita clamorosa: ma come? Il primo cittadino, che rappresenta il Pubblico, quello a cui paghiamo le tasse locali, quello che firma tutte le delibere attraverso cui viene regolata la nostra vita cittadina e che rappresenta (ai miei occhi) il potere pubblico, insomma quello che ci rappresenta, difende gli interessi del PRIVATO e NON del PUBBLICO???

Anzi, sembra quasi in contrapposizione con il PUBBLICO!

E a chi si permette di chiedere il perché di tutto ciò, LUI impartisce lezioni di comportamento da maestro educatore.

Prima di tutto, perché non spiega bene la frase riportata dal giornale “INTERAMENTE A CARICO DELL’OPERATORE PRIVATO” ? Ci sta dicendo che un privato DONERA’ alla comunità l’asilo, del valore di circa 1.6 milioni di euro, senza avere nulla in cambio?

Oppure quello stesso privato, invece che pagare gli oneri dovuti al Comune per  i lavori nell’area ex Sasatex (come faremmo tutti noi normali cittadini), costruirà in cambio l’asilo?

Per favore! Caso mai ci spieghi il sindaco perché non ha fatto pagare gli oneri e ha poi indetto una gara d’appalto come avremmo fatto forse tutti noi per risparmiare sul costo dell’opera. Così è davvero facile capire come si arrivi al costo di 1.6 milioni di euro per l’asilo. Ma siamo sicuri che con i soldi degli oneri dovuti non si sarebbe potuto fare meglio?

Chi tiene i conti del dare ed avere con il privato? E ancora: i conti saranno resi pubblici o rimarranno PRIVATI?

Vorremmo inoltre capire perché i privati, che ormai da anni costruiscono a Biassono le opere pubbliche, siano quasi sempre gli stessi.

Queste sono le domande che i cittadini si pongono e mi scuso se sono "poco ideologiche", ma in tempo di crisi, dove i soldi scarseggiano per tutti, viene normale porci dei dubbi su come questi vengano impiegati. A maggior ragione se il primo cittadino innalza elogi sperticati al “privato”, benché gestisca denaro PUBBLICO, cioé denaro nostro.

Siamo stufi della solita balla del ”COSTO ZERO”; se tutte le opere fatte negli ultimi anni a Biassono sono costate ZERO, dove sono finiti i soldi delle nostre tasse locali?

Nel merito della polemica, sulla gestione dell’asilo, non credo che il sindaco abbia le competenze per decidere che l’insegnamento religioso sia meglio di quello laico; a tal proposito, mi permetto di consigliargli la lettura degli articoli 33 e 34 della Carta Costituzionale. Sempre e comunque, prima di impartire lezioni.

Fabrizio Baccenetti      

10 commenti:

  1. E' sicuro che dovremo pazientare ancora un po' prima che i cittadini di Biassono possano capire il perchè di tanti lavori cosiddetti a "costo zero" realizzati dai "soliti" per conto della nostra amministrazione.
    E' sicuro anche che mai, questi amministratori leghisti, capiranno l'importanza di quelle poche e nobili parole dell'articolo 34 della nostra costituzione che parla di istruzione inferiore obbligatoria e gratuita (favorire il privato e azzerare il pubblico vuol dire fregarsene della costituzione).
    Rimane quindi la semplice e banale domanda (che i nostri concittadini dovrebbero farsi): perchè solo qui Biassono non esiste un asilo pubblico? E' solo una scelta becera di questa Lega o e perchè la corsa al privato è ormai inarrestabile? Io direi che la seconda risposta è più interessante.
    e.d.

    RispondiElimina
  2. Il Consiglio Comunale, i gruppi di minoranza in particolare. dovrebbero chiedere alla Giunta e al Sindaco di rendere conto alla popolazione di tutta l'operazione "Asilo" di via Adua.
    Occorre fugare ogni dubbio circa questa ennesima "OPERAZIONE A COSTO ZERO" che, non trattandosi di pura donazione liberale, si configura, al di la del becero espediente propagandistico, "come falso ideologico"
    Per il sacrosanto principio della "trasparenza" dell'azione amministrativa, sarebbe auspicabile che, oltre ai meri adempimenti burocratici e delle risposte formali che ad essi rimandano, rendessero pubblico il Piano Economico e soprattutto la rendicontazione delle spese effettuate mettendo in chiaro e a disposizione dei cittadini, questi semplici dati:
    1) Ammontare complessivo degli Oneri Urbanizzazione (primaria e secondaria) dovuti all'Amministrazione Comunale dall'operatore immobiliare privato;
    2) Ammontare complessivo del Contributo sul Costo di Costruzione dovuto dallo stesso operatore;
    3) Valore complessivo di eventuali opere di "interesse pubblico o di pubblica utilità" eseguite dall'operatore privato in regime di "scomputo oneri"
    4) Superficie di area a standard per servizi da cedere all'Amministrazione Comunale, il suo valore di mercato ed eventualmente l'ammontare della sua "monetizzazione".
    La risposta puntuale a queste quattro semplici domande aiuterebbe a far chiarezza al riguardo.
    Se poi queste semplici domande trovassero risposte (numeriche) anche per tutte le altre operazioni, così dette a "COSTO ZERO", i cittadini di Biassono ringrazierebbero per lo sforzo e riuscirebbero meglio a capire il significato reale di questo misterioso
    ZERO .
    C.R.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo con la proposta. Per trasparenza questi dati dovrebbero essere di dominio pubblico. Così qualunque cittadino potrebbe rendersi conto se l'amministrazione leghista ha operato nell'interesse della cittadinanza o NO. Nessuna di queste opere è a COSTO ZERO per la cittadinanza.
      Ad esempio, quali sono questi numeri per l'esteso intervento di edilizia convenzionata in via della Misericordia? Cosa prevede l'accordo tra amministrazione pubblica e privato imprenditore? E' stato pattuito, e rispettato, il prezzo concordato di vendita degli alloggi? Quali utili ci sono stati per la cittadinanza, in nome della quale dovrebbe agire la pubblica amministrazione?

      Elimina
  3. Ritornello della Lega Nord: "anche questa opera è stata realizzata a costo zero per i cittadini".
    Non sapevo di abitare in un Comune dove abbondano i Mecenate che "regalano" alla collettività tutta una serie di opere pubbliche.
    Ricapitoliamo:
    Villa Monguzzi, a costo zero oppure in cambio delle volumetrie dell'immenso immobile di Via S.M. delle Selve 11
    Analogo ragionamento per la RSA Anni Verdi.
    Sistemazione della Biblioteca e della facciata della Scuola Aldo Moro a costo zero oppure in cambio del palazzo ex Cooperativa di Via S.Martino?
    Nuovo Asilo Nido a costo zero oppure in cambio della realizzazione del "Borgo della Seta"?
    Presenza di Mecenati è stata segnalata anche nella frazione di San Giorgio.
    Ed ora a chi toccherà?
    Magari al solito Mecenate che regalerà ai biassonesi un nuovo Polo Scolastico?
    Ovviamente senza pretendere in contropartita la costruzione di edilizia residenziale fronte Parco sulle macerie della Scuola S. Andrea. Né sulla sede dell'attuale Croce Bianca e/o su alcune residue aree della zona ovest del paese.
    Come si vede, uno strano concetto di "opere a costo zero per i cittadini".
    Felice Meregalli

    RispondiElimina
  4. Un sindaco che difende il privato... mai sentita una cosa del genere,di chi deve fare gli interessi,del cittadino o del privato? Non che le cose non possano andare di pari passo,sia chiaro,ma qua mi pare che tale cosa non avvenga,si fanno opere pubbliche a poi le si destina al privato,la cosa non torna affatto. Ci vuole trasparenza cosa che manca qua a Biassono.

    RispondiElimina
  5. Scusi Simone Monguzzi,
    ma per lei il cittadino privato non esiste?
    O, in quanto privato, viene privato della cittadinanza?
    In caso contrario, cioè se il privato è a tutti gli effetti un cittadino, un Sindaco che difende il privato non difende anche il cittadino?.
    Dico bene o ho ragione?
    Mi sfugge qualcosa?
    Un Privato Cittadino.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per me dice bene, ha ragione e non le sfugge nulla ma una cosa è affermare " Un sindaco che difende il privato... mai sentita una cosa del genere" sotto due articoli che dimostrano come quel sindaco affossa sistematicamente il pubblico, una cosa è riportare la semplice frase estrappolata dal contesto per commentarci su ciò che ci piace vedere in quelle poche parole, no?
      daniele

      Elimina
    2. Si !.
      Ma non capisco allora dove dico bene e dove ho ragione.
      Se, infatti, fosse vera la tesi dell'estrapolazione strumentale da lei sostenuta, non verrebbe meno quella sostenuta dal sottoscritto?
      In pratica delle due l'una: o il privato cittadino ha diritto di cittadinanza, oppure l'avrebbe solo il pubblico che poi altro non è che la sommatoria di tutti i cittadini privati. Il fatto è che il pubblico è l'ambito dove tutti i cittadini privati dovrebbero trovare garanzie di pluralismo di rappresentanza, di partecipazione di accesso ai servizi ecc. senza discriminazione alcuna, visto che pagano le tasse al pari di tutti o di chi più chi meno.
      Il fatto è, che In una situazione come la nostra, dove da sempre il l'offerta educativa della prima infanzia è monopolio esclusivo di un progetto confessionale, tutti i privati cittadini che non gradiscono o condividono tale impostazione educativa, non trovano un'offerta adeguata alle loro esigenze e ne lamentano giustamente la carenza e l'evidente mutilazione del pluralismo culturale tanto caro ai difensori della libertà di educazione. Ma, a quanto pare, a senso unico e nemmeno alternato!
      Privato Cittadino

      Elimina
    3. Molto semplicemente: tutti devono avere diritto di cittadinanza, l'istruzione è pubblica (gestita, non sempre bene, da comuni e stato per conto dei privati cittadini) o privata; uno piglia ciò che vuole (se privata, come dice la costituzione, senza oneri aggiuntivi per lo Stato, ma da un po' di anni...). Chiunque "privato cittadino" può scegliere e dormire sonni tranquilli. Il fatto è che qui a Biassono, dove ci sono già asili privati, non si vuole farne uno gestito dal pubblico che (altri) privati cittadini richiedono da anni, sono loro che non possono dormire sonni tranquilli!
      Per quanto riguarda l'offerta educativa e di progetti confessionali che poi ci si ritrova, rilegga la lettera, qui sopra, della Galdi, la signora che ha espresso pubblicamente l'esigenza di un asilo pubblico non confessionale qui a Biassono, dove riporta l'obiezione dell'assessore: "Ma, signora, una preghiera non ha mai fatto male a nessuno!"
      daniele

      Elimina
  6. Probabilmente sono stato frainteso. L'istruzione è pubblica e deve essere garantita a TUTTI,indiscriminatamente,guai se così non fosse. Il Sindaco ha il compito di garantire tale diritto del cittadino e dovere dell'istituzione. A Biassono per quanto riguarda scuola materna ed asilo nido i cittadini si son sempre dovuti appoggiare a strutture private e convenzionate,ora sarebbe il caso che si apra un asilo comunale al 100%,non è corretto che persone residenti a Biassono debbano portare i propri figli in altri comuni con un dispendio di risorse,tempo e denaro, A Biassono nel 2010 sono nati 110 bambini (fonte ISTAT) questo significa che le richieste ci sono e che buona parte di queste famiglie deve declinare il proprio figlio ai nonni,per chi ha la fortuna di averli vicini,oppure a strutture private. Se i numeri fossero stati differenti forse il problema poteva essere risolto in un altro modo,ma 110 bambini sono davvero tanti e significa che al più 110 famiglie devono affrontare anche il problema di dove portare il proprio figlio,in un momento di crisi come questo dove molte persone sono costrette a scegliere tra carriera e famiglia,il comune ha il dovere di garantire uno spazio pubblico. Spero di esser stato chiaro.

    RispondiElimina