Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

giovedì 11 luglio 2013

RITORNO AL FUTURO? RISPOSTE AL MONDO DEL LAVORO


Ricordando l'intraprendenza di alcuni progetti di qualificazione professionale a Biassono, già in auge negli anni '60 e oggi sapientemente rilanciati grazie a spazi di co-working quali lo Studio Apeiron di Sovico, condividiamo volentieri un recente articolo di "Millionaireweb". Questa è una delle vie che Lista per Biassono intende perseguire per dare risposte concrete all'odierna crisi del mondo del lavoro...

I giovani riscoprono l’artigianato, la voglia di creare con le proprie mani. Nascono in tutt’Italia laboratori che offrono macchinari a chiunque voglia mettere a frutto l’inventiva e realizzare un prodotto. Li chiamano fablab, riprendendo una moda nata in America.
L’ultimo è a Novara. Si chiama We Do Fablab e nasce a maggio dalla sinergia di due associazioni del territorio “Occhi aperti” e “Per fare un tavolo”:
Il fablab è l’ultima tappa di un percorso. Con le nostre attività abbiamo finanziato giovani artisti del territorio.Poi ci siamo resi conto che le risorse economiche non bastavano. Serviva qualcosa di più: uno spazio per offrire attrezzature e per condividere competenze artigianali e digitali» spiega Assia Hassanein, 30 anni, tra i responsabili del progetto.
foto_wedo

We Do Fablab è un capannone di 300mq. All’interno esistono diversi spazi: uno per la falegnameria, uno per la fabbricazione digitale, uno per la serigrafia e un ultimo per il coworking. A disposizione degli iscritti: stampanti 3D, schede Arduino, strumenti per il taglio laser, utensili per falegnameria, una macchina industriale per cucire i materiali pesanti.
E workshop: ogni mercoledì del mese si organizzano incontri formativi di argomenti vari: cucito creativo, come usare Arduino, creare un orto verticale…
Per realizzarlo, Assia e i suoi amici hanno investito 60-65 mila euro di cui una parte finanziata dalla provincia di Novara (10mila euro) e dalla Fondazione Mike Bongiorno (10mila euro). Le spese le pareggiano con le tessere degli iscritti (30 euro per sei mesi) e realizzando prodotti per privati:
Non abbiamo sovvenzioni. Le spese sono tutte a nostro carico. Per far quadrare i conti nei giorni in cui il fablab è chiuso al pubblico usiamo i macchinari per creare prototipi che rivendiamo ai privati della zona».
Quando le chiediamo perché ha deciso di aprire uno spazio simile Assia ci risponde:
Mi è sempre piaciuta l’idea di tante persone che mettono le loro competenze insieme per un obiettivo. Solo così si possono cambiare veramente le cose. Specie in tempi di crisi».
Giancarlo Donadio

Nessun commento:

Posta un commento