Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

martedì 30 settembre 2014

E' CADUTO GIU' L'ARMANDO…OPS, MA ERA LA LEGA NORD!

Ammainata la bandiera dell’indipendenza, la Scozia ripiega ordinatamente verso le Highlands, mentre la Lega Nord di Biassono non solo inciampa nell’ennesima figuraccia, ma nella sua rovinosa caduta travolge pure il segretario comunale, Francesco Miatello.

Noto alle cronache per la tempestività e l'immediatezza nell'immortalare con la sua inseparabile macchina fotografica i momenti salienti della vita biassonese (passate agli onori della cronaca persino le modelle in pose osé del Fuori Gp dello scorso anno), è stato a tal punto confuso dalle capriole leghiste da non aver visto neppure la bandiera scozzese garrire dal pennone del balcone del Municipio. Anzi, nega addirittura il fatto, facendone risalire l'esposizione, come “semplice” vessillo, a lunedì 15 settembre, benché tutti i biassonesi l'abbiano vista sventolare almeno dalla metà della settimana precedente.  

Detto altrimenti: sul municipio, per lui, non è mai sventolata dal pennone alcuna bandiera; piuttosto, è stato disteso un vessillo sul balconcino rococò. No. No. Smettetela di ridere! Non è questione di semplice lana caprina, perché qui ce n’è abbastanza per tirarci fuori un pelosissimo maglione delle Shetlands. 

Che si apra l’arringa, affinché il caso sia infine chiuso e si torni a occuparsi di problemi ben più gravi che oggi affliggono i biassonesi!

L’ANTEFATTO

a) all'approssimarsi dello svolgimento del referendum per l'indipendenza dal Regno Unito, la Giunta Malegori, quale “gesto di vicinanza al popolo scozzese”, quasi a dirgli: “ecco, non sei solo”, ammaina dal Municipio la bandiera del Comune di Biassono ed al suo posto issa sulla relativa asta rigida quella della Scozia;

b) dopo qualche giorno (guarda caso, il giorno stesso in cui Lista per Biassono comunica di aver fatto esposto ai Carabinieri in merito alla vicenda), l'amministrazione decide di cambiare ubicazione alla suddetta bandiera, collocandola sulla ringhiera del balconcino centrale del Municipio (quello della Sala del Consiglio Comunale).

Come mai questo repentino cambiamento?

Solo una questione coreografica, oppure i “nostri” si sono accorti di aver commesso un'irregolarità, se non un vero e proprio abuso di potere?

E dire che, ormai, dovrebbero avere esperienza in materia. In effetti a Biassono sono anni, purtroppo, che la Lega Nord infrange il principio di neutralità delle sedi istituzionali (sorvoliamo sulle foto scattate con i propri simboli di partito davanti al municipio, affiancati alla bandiera scozzese, per non far sdegnare ulteriormente i mesti eredi di Braveheart), che dovrebbe costituire il valore fondante di ogni amministrazione democratica.

COSA DICE LA LEGGE?

La Legge 5/2/98 n. 22 fornisce "disposizioni generali in materia di uso ed esposizione della bandiera della Repubblica italiana e di quella dell'Unione europea" (art. 1 c. 1), prevedendo che siano esposte presso gli "edifici ove hanno sede centrale gli organismi di diritto pubblico per il tempo in cui questi esercitano le rispettive funzioni e attività". La legge prevede, inoltre, che un apposito regolamento possa "dettare una disciplina integrativa in merito alle modalità di uso ed esposizione della bandiera della Repubblica italiana e di quella dell'Unione europea nonché di gonfaloni, stemmi e vessilli". Il D.P.R. 7/4/2000, n.121 assolve proprio a questa funzione e, in particolare all'art.12 stabilisce che "l'esposizione delle bandiere all'esterno e all'interno delle regioni e degli enti locali è oggetto dell'autonomia normativa e regolamentare delle rispettive amministrazioni. In ogni caso la bandiera nazionale e quella europea sono esposte congiuntamente al vessillo o gonfalone proprio dell'ente ogni volta che è prescritta l'esposizione di quest'ultimo, osservata la prioritaria dignità della bandiera nazionale". Oltre alle bandiere della Repubblica italiana e dell'Unione europea, la L. 5/2/98 n. 22 ammette la possibilità di esporre presso gli edifici pubblici, anche "gonfaloni, stemmi e vessilli"(art. 2 c.3).

COSA DICE IL SITO DEL GOVERNO?

Si è spesso discusso sull'esatto significato di "gonfaloni, stemmi e vessilli". La dottrina prevalente sostiene l'ipotesi che l'espressione contemplerebbe solamente vessilli pubblici, con esclusione, per esempio di quelli dei partiti politici o delle associazioni private. Questa è probabilmente l'interpretazione più coerente con l'intenzione del legislatore in quanto la norma scaturisce proprio dall'esigenza di arginare i rischi di secessione e di rottura dell'unità nazionale mediante l'esposizione di bandiere di partito presso alcune sedi comunali (ed a Biassono ne sappiamo qualcosa). Ed in ogni caso, NON POSSONO essere comunque esposte bandiere straniere, ammesse ESCLUSIVAMENTE in occasione di incontri internazionali.

Citiamo testualmente dal sito www.governo.it:

Si possono esporre sugli edifici pubblici istituzionali bandiere e vessilli non istituzionali o privati o di parte?”

NO, perché sugli edifici pubblici istituzionali possono essere esposte esclusivamente bandiere pubbliche istituzionali”.

Un ente o ufficio pubblico può esporre bandiere straniere?

NO, salvo l'occasione di incontri internazionali.

Un organo pubblico può esporre bandiere o simboli privati?"

NO, per esempio un Sindaco non può esporre sul Municipio la bandiera del proprio partito o altri vessilli che non hanno valore pubblico”.

COSA DICE IL SEGRETARIO COMUNALE?

L'amministrazione Comunale, per il tramite del Segretario Generale ci fa sapere che il tutto si è svolto nell'assoluto rispetto della legalità in quanto:

a) si trattava “non di una bandiera sventolante da un'asta rigida, ma di un vessillo che, non essendo stato collocato al fianco della bandiera nazionale o europea, non ha mai avuto il rango istituzionale che compete alle bandiere ufficiali”.

b) “se un Comune vuole manifestare adesione a un movimento esponendone il vessillo, lo può collocare dove vuole purché non al fianco della bandiera nazionale o europea”.

c) nessuna bandiera in ogni caso ha sventolato sul municipio, perché quel che è apparso dal giorno 15 settembre (benché le segnalazioni dei cittadini circa una bandiera sventolante sul municipio risalissero almeno al giovedì precedente) era solo un vessillo.

Davvero strano che il segretario commetta questi errori di ricostruzione, tenuto conto che un pubblico ufficiale, per ruolo e funzione, dovrebbe riferire l'accadimento dei fatti con la massima precisione sin nei più minimi dettagli. Forse ha bisogno solo di un po' di riposo, ma d’altra parte è facile capirlo: con una giunta simile non si possono mai fare sonni tranquilli. Appena ci si distrae, è subito patatrac. Ad ogni buon conto, gli auguriamo di riprendersi presto, perché se la giunta leghista tornerà – come dichiarato – a esporre anche il “vessillo della Catalogna”, dovremo trarne conclusioni paradossali.

CERCANSI VESSILLI PER "CARINERIE" INTERNAZIONALI


Considerato infatti che a Biassono la bandiera italiana e quella europea sono issate su pennoni posti nella parte centrale del giardino di Villa Verri, ciò significherebbe che sulla facciata del Municipio potrebbe essere arbitrariamente esposto qualsiasi tipo di “vessillo” (da quello della bocciofila, a quello del Milan; da quello degli scalpellini a quello della fantomatica padania). 

E’ sin troppo evidente che, se passasse questo tipo di interpretazione “estensiva”, lo spirito e la finalità della Legge verrebbe bellamente aggirato. 

In questi anni Lista per Biassono ha dimostrato, anche dall'opposizione e anche da sola, che è possibile operare con proposte, emendamenti e progetti per cercare di migliorare la condizioni di vita dei cittadini biassonesi. 

Dall’altra, le preoccupazioni maggiori della giunta pare siano quelle di coltivare propositi secessionisti dedicandosi alla richiesta di “bandierine” da inserire nelle targhe dei veicoli immatricolati in Regione, oppure allo studio e all’imposizione di inni, bandiere (croce di San Giorgio) e nuove festività (29 maggio) per la Lombardia. 

Suvvia: siamo seri una volta tanto!

3 commenti:

  1. Sostenere che quella esposta, fondo blu con la croce di S.Andrea bianca, non sia la bandiera della Scozia, ma un semplice "vessillo" è ridicolo ed offensivo per gli scozzesi e per l'intelligenza dei biassonesi.
    Credevo che il nostro segretario comunale fosse un intenditore di colori, basta guardarlo.
    p.p.

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  2. Un Segretario Generale, ancorché persona di fiducia del Sindaco, dovrebbe svolgere un ruolo super partes, di garante della legittimità degli atti dell'Amministrazione.
    Spiace dover constatare come anche lui sia succube dei capricci della Lega Nord biassonese.
    E pensare che, un po' di schiena diritta e di dignità, alla lunga paga sempre.
    Cittadino disincantato.

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  3. Dai segretario facce na foto!!!

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