Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

lunedì 20 ottobre 2014

SINDACO O PODESTA'?

"Il Sindaco mette Osculati alla porta", strillano i giornali locali.

Imbufalito per le continue polemiche sollevate dall'opposizione, Malegori lancia l'ordine ai suoi assessori: "vietato collaborare con un'associazione dietro cui si nasconde Lista per Biassono".
Non si può non restare sbalorditi di fronte a siffatte affermazioni.
A confutarle nel merito ha già pensato la presidente dell'Associazione Culturale Gaetano Osculati.
Ciò che preoccupa è il fatto che, evidentemente, il Sindaco confonde quelli che sono i poteri ed i doveri di un sindaco della Repubblica costituzionale con quelli di un podestà di mussoliniana memoria.
Evidentemente per il Sindaco i biassonesi tutti, ed i suoi assessori in particolare, non devono pensare, né decidere con la propria testa.
E' sufficiente che eseguano gli ordini che lui, volta per volta, emana.
Malegori rischia di trasformare il Comune che amministra in un paese gretto, chiuso, che nulla ha a che vedere con la tradizione di apertura e solidarietà che i biassonesi hanno sempre saputo mettere in campo.

E' opportuno che qualcuno gli ricordi che lui è il Sindaco di tutti i cittadini e non il capo locale di un partito.

Da parte nostra, ci permettiamo di consigliargli la seguente lettura, ovverossia il discorso sulla democrazia che, nel 461 a.C. Pericle tenne agli Ateniesi:


“ Qui ad Atene noi facciamo così.
   Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi:
   e per questo viene chiamato democrazia.
   Qui ad Atene noi facciamo così.
   Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro
   dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
   Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza
   di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di
   privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non
   costituisce un impedimento
   Qui ad Atene noi facciamo così.
   La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana;
   noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo
   mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a
   modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia
siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando
attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si
occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato
anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che
dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte
che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile;
e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica,
beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà,
ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade
e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità,
la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione
ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo
e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così”.

2 commenti:

  1. Mi pare intollerabile che un Sindaco ostacoli con tutti i mezzi, frapponga impedimenti e minacci di boicottare chiunque non è allineato al PENSIERO UNICO (IL SUO).
    Cittadino preoccupato per la democrazia a Biassono.

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  2. Anch'io trovo davvero preoccupante l'atteggiamento del Sindaco, ma da diverso tempo, non solo da questa ultima uscita.
    quello che però mi fa ancora più male è l'atteggiamento di tutte le associazioni, i partiti politici, i cittadini stessi, singolarmente presi, che non riescono a dimostrare in alcun modo la loro indignazione e contrarietà davanti ad una simile realtà.
    mi fa davvero paura pensare che la loro considerazione sia: "finchè non mi tocca .....perché prendere posizione ? "
    e allora, inevitabilmente.... ancora una volta.... mi viene in mente Brecht:

    Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
    e fui contento, perché rubacchiavano.
    Poi vennero a prendere gli ebrei
    e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
    Poi vennero a prendere gli omosessuali,
    ... e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
    Poi vennero a prendere i comunisti,
    e io non dissi niente, perché non ero comunista.
    Un giorno vennero a prendere me,
    e non c’era rimasto nessuno a protestare.

    mi chiedo: dobbiamo arrivare ancora lì prima di cominciare ad "urlare" la nostra contrarietà ?

    Antonella

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