Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

lunedì 11 settembre 2017

NUOVO RICORSO CONTRO IL MASTERPLAN DI BIASSONO

Per i terreni al confine con Lissone si avvicina l'ora della verità. A distanza di anni dal primo ricorso, supportato da Lista per Biassono contro il Piano di Governo del Territorio voluto dalla Lega Nord, il prossimo 16 novembre il Tar si pronuncerà infine sulla questione biassonese. Ma sul percorso verso il giorno del giudizio la maggioranza leghista ha visto bene di piazzare una nuova insidia, adottando in consiglio comunale una "implicita variante" al PGT che necessitava di essere impugnata legalmente, in coerenza con quanto già denunciato da Lista per Biassono in occasione del primo ricorso. Le opposizioni, che nell'occasione avevano espresso voto contrario e denunciato il nuovo tentativo di agevolare il disegno di cementificazione di Biassono, non hanno dunque potuto che rispondere all'appello di Legambiente Lombardia e supportare un nuovo ricorso presentato ieri in Provincia. Riportiamo dunque il comunicato stampa diffuso da Legambiente in merito alla questione.  

"Sembra una battaglia sulla corretta interpretazione delle norme urbanistiche locali quella che si va profilando al TAR Lombardia, che oggi ha ricevuto, a firma degli avvocati Emanuela Beacco e Michele Memola, un nuovo ricorso contro il Piano di Governo del Territorio (PGT) di Biassono. Il PGT del comune è stato approvato nel 2012 ma già allora, a seguito di segnalazione di cittadini e di una lista d’opposizione, era stato impugnato con un ricorso tutt’ora pendente, anche allora a firma di Legambiente. La vicenda urbanistica si è però ora arricchita di un nuovo atto, approvato dal Consiglio Comunale, con voto contrario  delle opposizioni, prima dell’estate. Una delibera che dà l’assenso – con procedura atipica e palesemente illegittima, ma gravida di pericolose conseguenze – alla proposta dell’operatore privato di attuare il piano con un progetto riguardante l’area di trasformazione urbanistica AT1, la più estesa tra quelle previste dal PGT. Da qui la necessità, per dar seguito all’azione già intentata, di procedere con una nuova impugnazione al giudice amministrativo.

Per capire il motivo del contendere, è opportuno premettere che il comune di Biassono è uno dei più cementificati della Lombardia, certificando un consumo di suolo sul 67% del territorio comunale. Dovrebbe essere pacifico che un comune che ha già dato così tanto al cemento abbia il massimo rispetto per il poco territorio libero rimasto, su cui dovrà fare affidamento per i futuri bisogni della comunità. Un principio sancito anche dal Piano Territoriale (PTC) della Provincia di Monza, che stabilisce un limite perentorio per le facoltà di nuove edificazioni su terreno libero. Ma non è di questo avviso chi oggi amministra il comune, a maggioranza leghista, che forse ritiene di poter esaurire i pochi territori liberi nell’arco del proprio mandato. Infatti, il PGT prevede un ambito di trasformazione, AT1, confinante con Lissone, che contempla la possibilità di urbanizzare ben 307.000 mq di territorio: in pratica, un incremento del 10% della superficie già urbanizzata, e pari a dieci volte il consentito dal PTC provinciale. Su questa previsione pende il primo ricorso, la cui udienza è prevista a novembre, ma l’immobiliare non ha atteso la sentenza del TAR, e ha  presentato un fascicolo urbanistico sconcertante: su tutto il territorio dell’AT1 infatti, l’operatore BWP-Blasonium West Promotion propone una cementificazione pressoché totale, con carichi urbanistici elevatissimi: una superficie lorda di pavimento pari a ben 180.000 mq di centri commerciali, palazzi uffici e capannoni industriali. In pratica, vista la tipologia prevista di edifici, si potrebbe arrivare a costruire quasi un milione di metri cubi tra capannoni e due ‘torri direzionali’ da dieci piani ciascuna. BWP deve conoscere bene i suoi polli se non ipotizza a beneficio del comune nessuna significativa contropartita, né in servizi pubblici né in opere a verde o compensazioni, arrivando al paradosso di occupare con colate di cemento perfino i terreni destinati a future espansioni cimiteriali. In Consiglio la maggioranza ha incredibilmente votato a favore della proposta, certificandone la conformità al PGT e ignorando tutti i rilievi di difformità sollevati in sede di dibattito consigliare e in precedenti puntuali osservazioni. E’ contro questo nuovo atto comunale che viene depositato oggi al TAR il nuovo ricorso che si basa, oltre che sulla evidente irragionevolezza dell’atto assunto dal Consiglio Comunale, anche sulle norme del piano territoriale provinciale, che racchiude l’intero ambito in un’area di tutela individuata appositamente per preservare gli ultimi varchi di territorio libero tra i centri abitati.


“Le scelte dell’amministrazione, se non contrastate, rischiano di innescare una nuova ondata di cemento sugli ultimi varchi di verde superstite nella Brianza Centrale – dichiara Barbara Meggetto, firmataria del ricorso in qualità di presidente di Legambiente Lombardia – per questo, in appoggio ai cittadini e alle liste di opposizione del  Consiglio Comunale che hanno denunciato il caso, abbiamo deciso di scendere nuovamente in campo per difendere il territorio ma soprattutto a tutela di un PTC, quello della provincia di Monza, che ha assunto come priorità la difesa della risorsa più preziosa, il suolo”.

6 commenti:

  1. La follia ecoterrorista di questi leghisti sembra non avere fine. La mancanza totale di rispetto verso uno sviluppo serio del territorio, dei cittadini e dell'ambiente ci fa capire cosa siano davvero questi buffoni!!!
    Sono da denunciare a tutti i livelli!!!!

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  2. Ullallà che rosicone volgare. Abbi rispetto del voto espressione della democrazia. Chiedi scusa maleducato.

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  3. Sono d'accordo con chi considera la colata di cemento prevista, irrispettosa e al di la di ogni logica di sviluppo equilibrato del territorio.
    Non credo che i cittadini Biassonesi siano molto contenti.

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    1. Si poteva benissimo proporre un progetto più equilibrato tipo 50% palazzina uffici più centro commerciale e 50% a verde accorpato a Lissone. Una colata di cemento esagerata va assolutamente fermata.

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  4. Questo ê giá un altro modo di parlare e di porsi. Un modo più rispettoso e probabilmente costruttivo e quindi migliorativo. Detto ciò il """mandato di governo"" viene dato dai cittadini col voto democratico che deve essere rispettato a prescindere se nella legalità. Tutto il resto entra nella sfera del parere/idea personale che non può avere ovviamente la presunzione di verità. Mi sembra di capire che probabilmente anche le buone idee non vengano adeguatamente capite e prese in considerazione se espresse "male" o in modo arrogante per apparire il più bravo della classe. Non conta vincere la singola battaglia ideologica se poi si perde sempre la guerra in cabina elettorale

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  5. Contro il nuovo consumo di territorio e quindi nuova speculazione edilizia ingiustificata, a mio parere, suggerirei a LpB di fare una ricerca su quanti capannoni produttivi risultano vuoti, cioè non vengono utilizzati, causa cessate attività, fallimenti, delocalizzazioni ecc. A mio avviso si scoprirebbe una sorprendente e triste realtà per sensibilizzare i biassonesi ad essere contrari alle nuove edificazioni proposte dai soliti noti spregiudicati, affamati solo di soldi e insensibili agli ecoequilibri naturali di cui necessita la nostra vita quotidiana.

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