Il Presidente della Repubblica è molto più della persona fisica e storica che ne ricopre la carica, ma ai nostri amministratori questa differenza sfugge. Neppure il sindaco Luciano Casiraghi, infatti, è riuscito a sottrarsi all'appello della Lega Nord a mettere in pratica azioni dal forte carattere simbolico, volte a
delegittimare le Istituzioni nazionali in modo totalmente distorto.
Il suo nome è apparso nel novero di quei primi cittadini brianzoli
(Albiate, Ceriano Laghetto, Lazzate, Meda, Renate, Varedo) che hanno od
avrebbero sfrattato dai propri uffici il ritratto del Capo dello Stato. Contestando Sergio Mattarella, non si sono resi conto di contestare loro stessi, in quanto diretta espressione dell'autorità dello Stato italiano e dell'unità che lega in modo interdipendente le figure di potere democratico dal vertice alla base. Lo Stato è un corpo unico, seppur con diverse funzioni, ed è assurdo che una mano possa prendersela con la testa. L'esposizione
del ritratto del Capo dello Stato, ancorché non obbligatoria, è una
consuetudine consolidata in tutti i Comuni perché simbolo dello Stato che si riconosce nel suo Presidente: emblema
dell'unità nazionale.
Defiggerlo diventa allora un atteggiamento di disprezzo nei confronti dell'intero apparato
istituzionale italiano, del Paese e della sua unità territoriale, culturale e
civile.
Ha
tuonato la Segreteria provinciale della Lega Nord: “i nostri sindaci rispondono
da sempre al popolo che li ha eletti. Nei nostri uffici preferiamo un simbolo
di libertà come quello di Alberto da Giussano”.
Gli
ha fatto eco, ed ha dichiarato alla stampa il nostro Sindaco: “abbiamo sempre
avuto la statua di Alberto da Giussano; non c'è mai stata invece la foto del
Presidente. I miei colleghi predecessori della Lega non l'hanno mai esposta nel
loro ufficio e non l'ho fatto neppure io”.
Casiraghi
dovrebbe però tenere bene a mente che lui non deve rispondere solo ed
esclusivamente al “popolo che lo ha eletto” (peraltro una minoranza), ma che
rappresenta l'intera collettività biassonese, proprio come la sua carica rappresenta una singola funzione di un unico corpo: l'Italia. Casiraghi, dunque, risponde anche a quella parte che è stanca di provocazioni e che, a pseudo tradizioni
“lumbard” e a grotteschi riti delle ampolle, si riconosce nel rispetto delle
Istituzioni democratiche. Nel rispetto dell'Italia.
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Grazie per avere stigmatizzato il fatto che, vantandosene, in alcuni (spero non tutti) comuni governati dai leghisti non venga esposta la fotografia del Presidente della Repubblica. E' un fatto grave, un insulto non già alla persona ma a ciò che rappresenta.
RispondiEliminaFate anche bene a ricordare che chi viene eletto grazie al voto di alcuni deve poi governare per tutti, con spirito di servizio, perché è solo integrando al meglio le varie componenti sociali che la comunità può prosperare.
Sembravano concetti scontati, non lo sono più ed è bene riaffermarli .