Repetita iuvant. E' quasi inevitabile, quando
si affrontano le discussioni sul Bilancio di Biassono, sentire il lamento dell'assessore
competente in ordine al fatto che - per rispondere alle
eccezioni e/o alle richieste dell'opposizione - si trova costretto a ripetere sempre gli stessi concetti.
La medesima sensazione, si consoli, pervade i consiglieri ogni volta che si addentrano nelle pieghe del Bilancio, trovandosi davanti le solite macroscopiche e ataviche risultanze. Questa volta, dunque, non interverremo.
Non parleremo né del
sistema di imposizione tributaria imperante da decenni a Biassono, né di
aliquote, tariffe ed esenzioni. Tantomeno della loro gravosità e iniquità.
Crediamo di averlo fatto poco più di un mese fa (marzo 2018), così come lo facciamo a ogni discussione di Bilancio
Preventivo; non ci pare pertanto il caso di ritornarci, anche se queste osservazioni costituiscono il presupposto su cui si fonda l'impianto stesso di ogni Bilancio. Su di esse continuiamo a mantenere tutte, nessuna esclusa ed
eccettuata, le criticità manifestate.
Soffermeremo la nostra
attenzione su un'altra annosa e - per noi che la denunciamo da anni - spinosa e pericolosa evidenza: la montagna eufemisticamente definita
"residui attivi di dubbia esigibilità".
Partiamo dai dati certi:
sappiamo, perché lo ripetono alla noia tutte le Relazioni di tutte le Giunte
via via succedutesi, che "dal 2007 si è provveduto a vincolare una parte
sempre più consistente dell'avanzo di amministrazione a titolo di misura
compensativa della difficile esigibilità di alcune entrate".
Sappiamo anche, che dal 2017 si è
previsto "l'avvio e l'attuazione di una serie di controlli e verifiche sul
corretto adempimento degli obblighi fiscali per quanto concerne la fiscalità
locale".
La domanda che, a nome del
biassonese medio, ci sentiamo di porre a chi ha amministrato sinora il nostro
Comune può apparire semplice e banale: perché?
Perché si sono lasciati passare
quasi vent'anni per "dare avvio" a tali controlli? Perché si sono
lasciate cadere nel vuoto le segnalazioni e le grida d'allarme che puntualmente
Lista per Biassono sollevava? Perché ci si è mossi solo ed esclusivamente dopo
la censura e la diffida della Corte dei Conti?
Altro dato certo: non più tardi
di due mesi orsono, la Relazione della Giunta per il triennio 2018/2020
confermava ed enfatizzava
"l'avvio di una più completa attività di controllo volta al recupero
dell'evasione che interesserà le tasse locali con particolare riferimento a
Imu, Tasi e Tari".
Ci si diceva anche sicuri che
"l'attività di accertamento tributario porterà al recupero di una NOTEVOLE
somma derivante dall'evasione". E che tale risultato "sarà la base
per continuare nell'obiettivo dell'Amministrazione comunale di riduzione della
pressione tributaria a carico dei cittadini biassonesi".
Bene, saremmo portati a dire!
Peccato che, allo stato, il
recupero sia tutt'altro che notevole e la riduzione della pressione tributaria
locale sia pressoché simbolica, quasi irrilevante.
Poi ci sono altri dati certi: i
numeri del Bilancio.
Diciamo questo non perché siamo
preoccupati dell'ulteriore incremento del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità
che passa da 1.187.365,04 del 2016 agli attuali 2.315.307,75 (sappiamo che anno
per anno l'accantonamento richiesto è gradualmente e percentualmente maggiore).
Diciamo questo perché alcuni allegati
al Bilancio, e l'allegato 30 in particolare, appaiono, nella loro crudezza, francamente imbarazzanti.
Ci riferiamo, infatti, al
Prospetto concernente la composizione del Fondo di cui stiamo discutendo, dal
quale estrapoliamo alcune significative e drammatiche cifre:
Ici
(quote arretrate)
media riscoss. : 24,47%
non riscosso : 75,53%
Residui: euro 46.024,69
Tari
media riscoss. : 26,81%
non riscosso : 73,19%
Residui: euro 842.688,97
Proventi
imp. sportivi
media riscoss. : 0%
non riscosso: 100%
Residui: euro 40.161,80
Fitti
reali da fabbr.
media riscoss. : 29,31%
non riscosso: 70,69%
Residui: euro 210.918,82
Conv.
util. aree com. operatori telefonia mob.
media riscoss. : 19,99%
non riscosso: 80,01%
Residui: euro 74.815,79
Sanzioni
viol. Codice d. Strada
media riscoss.: 10,23%
non riscosso: 89,77%
Residui: euro 1.093.737,27
Viol.
Regol. Ord.
media riscoss.: 2,74%
(evidentemente siamo il paese delle grida manzoniane)
non riscosso: 97,26%
Residui: euro 34.602,74
Recup.
sp. imm. in affitto
media riscoss.: 10,61%
non riscosso: 89,39%
Residui: euro 219.276,70
Potremmo proseguire ma, per
carità di patria, ci fermiamo qui.
Complessivamente i Residui Attivi
al 31.12.2017 ammontavano ad euro 8.091.108,26.
Somma che rimarrebbe pesantissima
anche qualora dovessimo scorporare la Competenza 2017 (euro 4.493.756,18).
Ci attesteremmo infatti sulla
considerevole cifra assoluta di euro 4.096.153,51 (erano 3.543.075,14 nel
2016).
L'evidenza dei Residui Attivi
Mantenuti mette in rilievo che molti degli stessi, anche di lunga data, sono
posti in capo a : Operatori della Telefonia Mobile, Compagnie di Assicurazione,
Enti e Società per Azioni della cui insolvenza ci riesce impossibile capire le
ragioni.
Ci pare addirittura che, a
differenza dei privati cittadini, per questi soggetti inottemperanti non siano
neppure previste more, penalità e/o sanzioni.
Abbiamo più volte sostenuto, e lo
ribadiamo, che per Lista per Biassono l'incapacità o la mancata volontà di
riscuotere quanto di spettanza del Comune costituisce uno degli indicatori
principali per giudicare l'operato dell'Amministrazione comunale. Tanto più in
periodi di prolungata crisi economica come l'attuale.
Questa Giunta e questo Consiglio,
per quanto di rispettiva competenza, dovrebbero quanto prima essere nella
condizione di distinguere nettamente le situazioni di cosiddetta "morosità
incolpevole", dalle altre.
Per le prime, sperimentare anche
forme innovative quali un Regolamento sul baratto amministrativo; le seconde,
da perseguire.
Passando ad una analisi più
generale, questo l'andamento delle ENTRATE
TRIBUTARIE che passano da 5.149.039,79 (2016) a 5.312.014,98 (2017)
Tra queste:
IMU: 1.250.000 (2015); 1.660.872 (2016); 1.600.000 (2017)
TASI: 1.815.000 (2015); 555.326
(2016); 610.000 (2017)
TARI: 1.2000.615 (2015); 1.221.067
(2016); 1.235.000 (2017)
ADDIZ. COM IRPEF: 1.575.000
(2015); 1.615.000 (2016); 1.700.000 (2017)
I TRASFERIMENTI da Stato, Regione ed altri Enti passano da euro
4.304.279 (2016) ad euro 4.112.581 (2017) con una diminuzione del 4,45% .
Le ENTRATE EXTRATRIBUTARIE passano da 2.577.666 (2016) agli attuali 1.692.204.
Queste le principali voci di
entrata:
Sanzioni CdS: 345.000 (2015); 249.821
(2016); 249.384 (2017)
Concess. cimiteriali: 118.912
(2015); 129.936 (2016); 110.956 (2017)
Proventi refezione scolast.:
7.000 (2015); 17.167 (2016); 8.166 (2017)
Proventi trasp. alunni: 48.003
(2015); 49.205 (2016); 51.589 (2017)
Convenzione operatori telefonia
mob.: 87.000 (2015); 113.005 (2016); 163.627 (2017)
Fitti reali di fabbricati: 120.405
(2015); 105.350 (2016); 96.279 (2017)
Recupero spese immobili in
affitto: 60.680 (2015); 71.293 (2016); 83.228 (2017)
Ruoli coattivi pregressi: 0
(2015); 795.000 (2016); 0 (2017)
Tra le ENTRATE PER ALIENAZIONE e TRASFERIMENTI DI CAPITALE:
Proventi conc. edil. urb.
primarie: da 200.535 (2015); 510.935 (2016); 283.478 (2017)
" " "
secondarie: 96.797 (2015); 217.594 (2016); 134.660 (2017)
Contributo per investimenti:
158.508 (2015); 351.884 (2016); 0 (2017)
Per quanto attiene alle SPESE, quelle correnti aumentano passano da 10.336.312 (2015) a 11.573.920 (2016)
agli attuali 12.601.413, ed hanno la seguente incidenza sul Bilancio:
spese istituzionali e generali: 14,63%
ordine pubblico e sicurezza: 2,35%
tutela e valorizzazione dei beni
e della attività culturali: 1,19%
politiche giovanili, sport e
tempo libero: 0,91%
turismo: 0%
assetto del territorio ed
edilizia abitativa: 0,71%
sviluppo sostenibile e tutela del
territorio e dell'ambiente: 9,08%
trasporti e diritto alla
mobilità: 6,01%
soccorso civile: 0,02%
diritti sociali, politiche
sociali e famiglia: 41,64%
sviluppo economico e
competitività: 0,01%
politiche per il lavoro e la
formazione professionale: 0,18%
agricoltura: 0%
energia e diversificazione delle
fonti energetiche: 0%
relazioni con le altre autonomie
territoriali e locali: 0%
Infine le spese per investimenti: da euro 882.825,28 (2015) ad euro 1.294.170,28 (2016) agli attuali
134.398 (euro 791.430 sono nel Fondo Pluriennale Vincolato per opere finanziate
nel 2017 e in corso di effettuazione nel 2018). Tra queste:
Dotazione giochi bimbi Piazza
Libertà: euro 3.316,50
Colonnine rilevamento velocità:
euro 26.582,82
Rilevatore semaforo rosso: euro
38.234,31
Man. straord. Scuola Aldo Moro: euro 433.414,52
Man. straord. Palazzetto: euro
11.772,39
Man. straord. Piazza Libertà:
euro 7.600,60
Progettazione PRG cimiteriale:
euro 8.967,00
Ripristino imp.
videosorveglianza:: euro 19.154,00
Colombari San Giorgio: euro
18.565,80
Progettazione colombari cimitero
capoluogo: euro 35.345,78
Asfaltature stradali: euro
299.992,46
L'esercizio 2017 si chiude con un
avanzo complessivo di euro 3.372.659,84.
Che risulta così suddiviso :
euro 345.488,82 risorse vincolate
in parte corrente
euro 261.284,93 risorse vincolate
di parte investimento
euro 2.315.307,75 risorse
accantonate nel Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità
L'avanzo non vincolato ammonta ad
euro 450.578,34
Criptico, nelle Considerazioni
Finali della Giunta, il passaggio su Pedemontana, che riportiamo integralmente:
"Duole, purtroppo come per l'anno precedente, sottolineare la mancanza di
novità sul tema della Autostrada Pedemontana, tema indipendente dal Comune di
Biassono ma che comporterà forti impatti almeno sino a quando non si farà la
dovuta chiarezza sul futuro dell'opera".
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