Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

domenica 20 marzo 2011

DISTRIBUIRE BIOCARBURANTI NEL PARCO?

Strano: in questo periodo vanno di moda i vampiri e invece dalle nostre parti si sono presentati gli zombi.


IL FATTO

Lo sapete già: vogliono costruire nel Parco, davanti alla piscina, un distributore di biocarburanti. Se ne era cominciato a parlare qualche mese fa, ma ne era bastato solo l’annuncio che già la vicenda pareva seppellita sotto un cumulo di no.
Invece improvvisamente settimana scorsa è uscita questa agenzia: «Il Consiglio dei Ministri ha condiviso alcuni pareri favorevoli espressi in sede di conferenza di servizi convocata in relazione al progetto di realizzazione di un nuovo impianto di distribuzione stradale di carburante ad uso pubblico a basso impatto ambientale in Monza, Strada per Santa Pieve alle Selve; l'impianto verrà pertanto realizzato».
Pensavamo di averla scampata, ma evidentemente aveva ragione Stephen King: a volte ritornano.



Ospitiamo le considerazioni in merito che ci ha inviato Juri Casati (collaboratore della rivista su Monza&Brianza "Tran Tran". 
Intervento completo: http://listaperbiassono2011.blogspot.com/p/dossier-distributore-biocarburanti-nel.html)

  • A mio parere il distributore di biocarburanti per le sole auto di servizio sul circuito può essere fatto benissimo in un’area più interna dell’Autodromo. A zero impatto visivo, di abbattimento alberi e di traffico. Un piazzola in zona box – poco più avanti o poco più indietro - non dovrebbe creare turbative.
  • È vero infatti che l’area davanti alla piscina è stata data in concessione alla SIAS. Tuttavia non bisogna pensare che tutta l’area in concessione alla SIAS debba o possa essere edificata. E in questo senso è importante precisare che il verde è valido quando ha una certa estensione continuativa e non quando, pur a parità di estensione, è sbriciolato in piccoli lotti. Quindi anche nell’area in concessione a SIAS il verde deve essere garantito “a blocchi”. Evitiamo in questo senso il pessimo esempio di Milano che per anni ha considerato “aree verdi” anche le aree intorno ai binari del tram perché in alcuni quartieri c’erano delle micro aiuole larghe mezzo metro a ridosso dei binari. E mezzo metro da un lato e mezzo metro dall’altro lato moltiplicato per la lunghezza dei binari faceva una bella dimensione - utilizzata tuttavia solo per le deiezioni canine – che poi veniva conteggiata come “area verde” in città. No. Non è così che si fa. Il verde deve essere utilizzabile e per essere utilizzabile deve essere compreso in lotti raggiungibili. Evitiamo quindi di cadere in tranelli – che sicuramente verranno tesi – del tipo: “qui radiamo al suolo 8.000 metri quadrati di alberi, ma compensiamo questa perdita piantando gerani a bordo pista per i due chilometri del rettilineo…”


  • Inoltre secondo me è sensato che nelle aree della concessione SIAS che confinano con il resto del Parco sia presente una fascia di rispetto inedificabile. Se proprio bisogna edificare – e lo si è fatto già molto – che almeno ciò avvenga non a ridosso delle aree della comunità.
  • Non ha senso offrire alla clientela esterna il pur rispettabile biocarburante. La collocazione dell’impianto non ne garantirebbe lo sfruttamento in tutti i weekend o in orario serale se non a scapito della sicurezza né garantirebbe un afflusso continuo di clienti vista la posizione estranea ai centri abitati e ai flussi di traffico.
  • Dal momento che il Parco è un bene da preservare il più possibile non ha senso deturpare il paesaggio per risparmiare sui costi di gestione di un impianto che deve servire ai mezzi del circuito.


  • È necessario tuttavia preparare anche qualche proposta costruttiva per venire incontro alle esigenze della SIAS di diversificare gli introiti – sempre che questo sia il loro obiettivo – e di rivedere l'assetto dell'Area di Santa Maria delle Selve. La proposta deve portare un valore aggiunto e che impatti poco, soprattutto in termini di volumi e di impatto automobilistico serale.
  • Effettivamente alcuni ragionamenti potrebbero essere fatti sull’area della piscina e del camping che si trovano a bordo pista e che secondo me sono il vero centro di interesse della SIAS. A questo punto tanto vale fare un ragionamento complessivo sull’area in concessione a SIAS perché per esempio l’abbattimento parziale della pista parabolica - magari conservandone una parte come memoria storica – potrebbe restituire ettari interi di verde compatto alla comunità.



Nessun commento:

Posta un commento