Ancora di recente è rimbalzato agli onori delle cronache il comune bresciano di Adro.
Ci chiediamo come possa, il suo Sindaco, insultare deliberatamente il Capo dello Stato reo di aver conferito l'onorificenza di Cavaliere della Repubblica all'imprenditore che, di tasca propria, ha pagato la mensa scolastica delle famiglie inadempienti.
Ci domandiamo anche se sia giusto che un primo cittadino continui a sperperare migliaia di euro di denaro pubblico per risarcire i ricorrenti di cause (vinte) intentate sulla base del principio di uguaglianza garantito dalla Costituzione che, quell'amministrazione invece puntualmente disconosce.
Il Sindaco in questione, infatti, si era già distinto per aver proposto, nel tempo: una “taglia” sui clandestini; il rifiuto del bonus bebè agli extracomunitari; la negazione, come detto, della mensa ai bambini le cui famiglie non fossero in regola coi pagamenti, nonché, e soprattutto, l'inaugurazione di una scuola pubblica dove era presente ovunque il “sole delle alpi”, ossia il simbolo che, secondo l'articolo 3 del proprio Statuto, identifica in modo inequivocabile la Lega Nord.
Già in passato altri avevano fatto proprio un antico simbolo (il fascio littorio), facendogli così perdere il significato originario e trasformandolo nel simbolo di un movimento politico.
E, al pari del fascismo, anche la Lega Nord, come non aveva osato fare nessun altro partito, ha marchiato col suo simbolo un edificio statale, proprietà di tutti i cittadini.
Si tratta di un'annessione violenta del “pubblico”, indicativa di un pensiero totalitario ed intollerante, oltre che culturalmente rozzo.
Pur senza aver raggiunto gli eccessi di Adro, anche Biassono, nel suo piccolo, può vantare da quindici anni a questa parte, la “marchiatura” del territorio e di tutte le nuove opere pubbliche (dalla segnaletica stradale, toponomastica compresa, alla piazzetta di San Giorgio, dalla RSA Anni Verdi ai Giardini cosiddetti Padani, da Villa Monguzzi al Palazzo Municipale).
E siccome non è possibile che i vari “marchi” o monoliti siano passati inosservati dalla gente, ne dovremmo dedurre che, come cittadini, siamo ormai assuefatti a questo genere di atti di inciviltà e protervia da non farci neanche più caso.
Lista per Biassono crede invece che nella nostra comunità viva e sia presente la volontà di costruire relazioni sociali corrette e solidali che contrastino ogni deriva populista e disgregatrice.
E, di fronte a chi preferisce girare la testa dall'altra parte, chiederà la rimozione di quei simboli tracciati con intenti secessionisti ed in evidente spregio al principio costituzionale della Repubblica Italiana una ed indivisibile.
Felice Meregalli
Era ora!
RispondiEliminaEra ora che qualcuno cominciasse a chiedere la rimozione dei simboli padani qui a Biassono.
Qui a Biassono, infatti, un cittadino passeggia per strada o va ai giardini pubblici o entra in un ritrovo pubbblico come Villa Monguzzi e si imbatte nel simbolo del sole delle alpi (che, come spiegava bene Felice Meregalli, da anni caratterizza la Lega e quindi da simbolo storico è diventato un simbolo politico). A nulla sono valse le polemiche per gli stessi simboli nella scuola pubblica di Adro in conseguenza delle quali anche lo stesso ministro dell'istruzione di allora Gelmini ne dovette chiedere la rimozione (costi dell'operazione a carico dei cittadini, mica del sindaco).
Qui a Biassono un cittadino entra negli uffici comunali e si imbatte nei manifesti elettorali della Lega Nord (nelle sedi di partito o di organizzazioni politiche si possono tappezzare le pareti come si vuole, ma il comune è di tutti). E se, come è successo al sottoscritto, fai notare la scorrettezza precisando che la stessa osservazione la feresti di fronte a qualsiasi simbolo, ti ritrovi, a risposta, solo uno sguardo tra l'interrogativo e l'ebete come se l'assurdo stesse non nella scorrettezza ma nel notarla.
Ma cos'è questo simbolismo ossessivo che non rispetta le differenze? Da dove viene questa voglia di marchiare tutto? E' così difficile distinguere un luogo pubblico da uno privato? In democrazia il partito o la coalizione che vince alle elezioni governa per tutti e in nome di tutti, i suoi rappresententi diventano rappresentanti di tutti, non solo di chi li ha votati (elementare, o no?) .
Qui a Biassono un cittadino attraversa la strada sulle apposite strisce pedonali e si accorge che la strisce zebrate bianche sono fatte su un bel fondo verde padano (invece del solito sottostrato rosso più visivo che da anni viene adottato ovunque). Auguriamoci che l' amministrazione di Biassono non abolisca il colore rosso e giallo dei semafori, quell'unico colore verde ad accendersi e spegnersi creerebbe non pochi disagi alla popolazione.
edl
Forse il simbolismo leghista cerca di sopperire ad una totale mancanza di base culturale di quel movimento e quindi si cercano dei surrogati.
RispondiEliminaE che dire della toponomastica di Biassono: su questo sito ad aprile scorso ho letto il bel articolo su via A. Cattaneo, che il sindaco si è ben guardato di correggere per non citare poi la via Padania, dedicata ad un luogo inesistente che risiede solo nella mente dei leghisti.
Ci manca solo che dopo la corsa degli asini, organizzino la gare di rutti e siamo a posto!
Credo anch'io che la misura sia colma e non possiamo permettere a questi signori di ridicolizzare ulteriormente la nostra città.
pp
Da diversi anni si legge quasi quotidianamente sui giornali di paesi e città amministrate dalla Lega dove vengono posti simboli come il sole delle Alpi, via padania o Lega lombarda o ancora il Carroccio, e quasi ovunque i cittadini, giustamente, protestano davanti a questo abuso piuttosto grossolano e sintomo di mancanza di rispetto. Biassono non si fa mancare proprio niente: li ha tutti quei simboli e fino ad oggi nessuno ha manifestamente protestato alla posa in opera dei numerosi “soli”, delle vie intitolate alla fantomatica padania e via dicendo , per non parlare degli adesivi applicati ai cartelli stradali. Mi auguro che si riesca finalmente a rimuovere questi ripetuti oltraggi al buon gusto e al buon senso.
RispondiEliminaB.S.
Nel vocabolario della lingua italiana, che probabilmente manca nelle case di molti dei nostri amministratori vista l'ignoranza che regna sovrana nella classe politica leghista biassonese, "simbolo" vuol dire "oggetto o figura di cose concrete, che rappresenta un concetto astratto". Ecco, qui a Biassono di concreto c'è parecchio, anche troppo direi, che deturpa in ogni dove il contesto urbano, ma quello che a mio parere manca, è proprio il concetto astratto... quale dei nostri cittadini sa qual è l'originario significato del sole delle alpi? Il lavoro che si sta facendo in questi anni qui come in altri centinaia di posti è esattamente l'appiattimento culturale, il renderci uguali l'uno all'altro ma nel senso infimo del termine: tutti ignoranti e beceri come la clase dirigenziale legista a livello locale, provinciale, regionale, nazionale.
RispondiEliminaMi ricordo che in un 25 luglio di neanche troppi anni fa il popolo italiano cancellò da solo i simboli della vergogna (anche lì ignorante e becera) che lo dominava da ormai troppo tempo...ci sarà un 25 luglio anche per liberarci dei "segni" leghisti?
Aoife (e vediamo se questi originari 'celti' di cui dovrebbe essere piena la 'Padania' sanno chi fu...)
A Biassono troppe cose sono passate inosservate o sono state sottovalutate e poco o nulla sono servite le battaglie condotte all’interno del Consiglio Comunale negli anni passati dove molto spesso i consiglieri che “osavano” portare all’attenzione dell’assise questi soprusi venivano derisi e palesemente ridicolizzati dai leghisti e non solo da essi.
RispondiEliminaForse i cittadini biassonesi si erano illusi che accanto a questi abusi poi comunque i nostri amministratori avrebbero fatto l’interesse del nostro paese .
Adesso si stanno accorgendo che così non è stato, essi non hanno fatto altro che ordinaria amministrazione (mediocre anche quella) e quando provano a mettere mano a grandi opere fanno dei grossi errori che avvantaggiano sempre maggiormente il privato e un po’ meno la collettività (quando non la danneggiano palesemente)
Meglio tardi che mai, ben venga che Lista per Biassono si metta al servizio di tutti i Cittadini Biassonesi Indignati e si faccia portavoce della richiesta di rimozione una volta per tutte di tutti quei simboli che quotidianamente offendono la collettività e sono in palese contrasto con il principi sanciti dalla Carta Costituzionale.
Una cosa mi preme sottolineare: nel chiedere la rimozione di tutti i simboli “padani”, nel chiedere la pulizia di tutte le insegne stradali dai medesimi simboli, bisogna specificare che i costi di tale operazione non dovranno in alcun modo ricadere sulle casse comunali.
Antonella
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RispondiEliminaBIASSONO COME ADRO
RispondiEliminaNAPOLITANO: QUEI SIMBOLI VANNO RIMOSSI!
In democrazia nessun partito mette il proprio simbolo sulle opere che vengono realizzate sotto la sua amministrazione.Io non vedevo in Italia alcun simbolo di partito affisso ad opere pubbliche prima di questi leghisti. Gli unici che si vedevano erano alcuni tombini messi in epoca fascista e non ancora rimossi. Immagino che ai tempi del fascismo invece il fascio si vedesse ovunque. Si vedevano molto, inoltre la falce e martello nei paesi dell’est.
Se avevamo ancora dubbi su quali sono i punti di riferimento di questa gente, su quale siano i loro obiettivi se gli viene concesso di raggiungerli.Si ora ricordo, hanno iniziato per prima cosa a marchiare i palazzi del potere e gli edifici pubblici, poi son passati a marchiare la gente, non so se ricordate i giudei con la stella di David al braccio, o sempre la stella di David stampata sulle vetrine dei negozi degli ebrei, anche qui in ITALIA e il tutto accadeva sotto l’indifferenza generale della gente impegnata nei propri affari, lontana da quello che accadeva loro intorno e distratta da amenità varie.Mettere simboli di partito nelle scuole e nei luoghi delle opere pubbliche è una delle cose più indegne che si possa fare. Non giriamoci intorno: l’ intento è quello di condizionare le menti dei giovani ai dettami del partito. Formare le camicie verdi del futuro. Queste cose le facevano i fascisti di mussolini, i nazisti di hitler e i comunisti di stalin. E non facciamoci fuorviare da quelle facce rubiconde e da quegli sguardi ebeti dei sindaci leghisti, è la banalità del male che ha portato le cose peggiori. E’ un processo che è sempre lo stesso: razzismo, ignoranza, esaltazione dell’ identità che nasconde una profonda insicurezza e una recondita mancanza di autostima. Non è il territorio che questi difendono. La padania non esiste e se esistesse sarebbe, semmai, l’ ideale più “nobile” di questo partito. Cosa unisce uno che, ad esempio, è emigrato 30 anni fa dalla Puglia a Milano e uno che è sì veneto ma che ha metà dei parenti nel Lazio o in Sudamerica se non il fatto di essere Italiani?.Ma ve lo figurate che cosa sarebbe successo se ai bei tempi in cui c’era la sinistra un comune dell’Emilia o della Toscana si fosse fato venire l’idea di mettere su una scuola settecento simboli falce e martello? Sarebbe arrivata la polizia in tenuta antisommossa a toglierli con la forza!!! Qui, invece, si “segue con attenzione” e si “auspica”.Italiani del Nord, patrioti, andate a rimuovere con lo scalpello, con i picconi, con la vernice quel simbolo falso di una nazione mai esistita....! Muoviamoci, alziamo tutti il sedere ,ognuno di noi deve fare quall’cosa. Aime’ con questi non si scherza(sono vent’anni che lo dico)promoviamo una raccolta di firme il NO deve essere chiaro e netto da parte di tutti i cittadini democratici e di tutte le categorie dei lavoratori.
Sveglia gente!non facciamoci mettere un'altra volta i piedi in testa e, per giunta, le mani in tasca!
Da un blogger internauta fbl
Ma si ma che vi frega....... tanto ormai tutto è fatto di simboli che non si capisce niente. L'attenzione è rivolta a simboli farfalla.... sole.... alpi!!!! non è sempre uguale? ognuno mette simboli dove vuole MA UNA COSA VA DETTA: MA TATUALEVELI ADDOSSO INVECE DI METTERLI IN LUOGHI PUBBLICI E FARLI VEDERE A DEI POVERI BAMBINI CHE GIOCANDO CHIEDONO: "MAMMA COS'è?" e la mamma risponde: "è il sole delle alpi tesoro", "che bello !"
RispondiEliminaED è così che incomincia il lavaggio del cervello!
Scusate lo sfogo
Ammirevole l'iniziativa di far rimuovere, anche a Biassono, i simboli leghisti dai luoghi pubblici. Era ora! Il costo non dovrà essere a carico della comunità ma personalmente di coloro (amministratori leghisti) che ne hanno disposto la posa. E' bene che si introduca la responsabilità personale dei politici che, con scelte scellerate, sperperano i soldi dei cittadini.
RispondiEliminaNon avevo mai avuto occasione di sentire parlare il sindaco pro-tempore. In internet ho trovato la registrazione di un suo intervento a Nova.
RispondiEliminaE' incredibile: una persona con una visione "limitata", piccola, con evidenti difficoltà espositive. Ancora parla dell'intenzione (per l'ennesima volta "intenzione") di recuperare il centro storico. Non mi stupirebbe che un simile individuo ritenesse ammirevole l'aver "marchiato" con simboli leghisti ogni opera pubblica, magari in preparazione di farlo anche sulle case private.
Fonte dell'immagine "lega Nord Tanzania" http://inpastoalsilvio.wordpress.com/2012/01/11/lega-nord-tanzania/
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