Casa: un problema, più che un diritto, per la giunta leghista. Non sappiamo se l’assessore ai
Servizi Sociali Nadia Beretta abbia letto l’articolo di Barbara Apicella sul “Il
Cittadino” di sabato, in merito alle difficoltà economiche del signor Febbraio, ma se non l’avesse fatto
speriamo almeno qualche suo conoscente glielo abbia raccontato.
Stiamo parlando di Mario
Febbraio, un pensionato ultrasettantenne che vive a Biassono con la propria compagna ammalata e che, come molti della sua età, si trova ora in difficoltà economiche, al
punto da non essere più in grado di pagare l’affitto di casa.
Un'ulteriore dimostrazione del fatto che anche nel nostro paese si delinea ormai una situazione sociale critica, riguardante famiglie che corrono il concreto rischio di rimanere in
mezzo alla strada.
Non a caso Febbraio e compagna
dovranno liberare al più presto la proprietà assegnata loro su accordi solidali, per lasciar posto a una famiglia con
minori. Della problematica generale il sindaco Piero Malegori è sicuramente a conoscenza, tant'é che lui stesso ribadisce: "c’è una grande richiesta di case comunali".
Bene. Anzi male.
Se giunta e sindaco sono a
conoscenza della penuria di case comunali, noi ci chiediamo: per quale motivo, invece
di costruire nuove case comunali, stanno oggi (s)vendendo quelle già in possesso dell'amministrazione in zona cascine?
Insomma, c’è maggior richiesta di
appartamenti pubblici per via del crescente disagio
sociale, ma questa giunta cosa fa? Semplice: se ne sbarazza!
C’è bisogno di case comunali? Noi vendiamo quelle che abbiamo! Già 5 appartamenti sono stati infatti alienati dal patrimonio comunale nelle settimane scorse.
Come i salmoni loro vanno
sempre……controcorrente!
Per loro stessa ammissione,
vendono infatti case comunali perché non riescono a gestirle; non riescono a far
pagare i morosi che ne hanno la possibilità, non sono in grado di capire se chi
le abita abbia tuttora il diritto per farlo, e via così.
Il vero problema è che Malegori e i suoi accoliti leghisti non sanno
affrontare problemi ad approccio complesso: più che gonfiare il petto e alzare la voce con
gli anziani, non sanno fare altro. Non hanno idea su come attuare politiche alternative.
Il disagio di non saper
affrontare e risolvere i problemi ricade però su tutti i cittadini, sia su quelli socialmente più indifesi, sia su quanti si vedono privati di patrimonio pubblico per via della loro incompetenza. Vendere appartamenti può forse tappare qualche falla di bilancio a breve, ma espone il Comune a situazioni ben più gravi per i tempi a venire.
Invito a leggere su "Il Cittadino", a cura della stessa giornalista, la notizia relativa ad alcuni abitanti una corte del centro storico che impediscono all'ambulanza dei volontari che accompagnano giornalmente un minore con difficoltà in un centro di assistenza specializzato, di entrare nella corte stessa per non "rovinare la pavimentazione" e, poichè il minore può "deambulare", impongono di lasciare fuori dalla corte il veicolo ed aiutare il bambino nel tragitto (si legga anche la lettera scritta da alcuni di questi "esemplari cittadini" al giornale, che conferma questo atteggiamento prepotente). Il fatto che essi stessi possano "deambulare" ma entrino con le proprie automobili nella corte e le parcheggino in prossimità delle abitazioni, rende evidente l'iniquità del comportamento: 2 pesi e 2 misure, naturalmente a scapito del più debole. L'amministrazione comunale, che dopo l'articolo su "Il Cittadino" suppongo conosca la vicenda, non sembra aver fatto nulla anzi, così "non facendo", in un certo senso ha avallato questo prepotente atteggiamento, nello spirito che "si è forti con i deboli e deboli con i forti (o parenti dell'assessore e del vicesindaco)", come nell'articolo relativo ai coniugi sfrattati.
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