Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

martedì 26 maggio 2015

SINTOMI DI MUTISMO PROGRESSIVO NELLA LEGA NORD

I mugugni della giunta leghista iniziano ad essere molto preoccupanti. Oltre ad aver balbettato qualche fumosa risposta all'interrogazione posta da Lista per Biassono durante il consiglio comunale "lampo" di ieri sera - in merito al numero e alla tipologia d'importi sanzionari incassati per abusi edilizi - il timore è che si arrivi a un vero e proprio fenomeno di mutismo. 

Benché tutti i consiglieri comunali dovessero ricevere una lettera di protesta recapitata dalla famiglia Bianchi, a seguito delle offese personali ricevute nel precedente consiglio per bocca della maggioranza, del documento non c'è stata traccia alcuna. Solo su stimolo del nostro consigliere Alberto Caspani il sindaco si è infine deciso a farla pervenire "privatamente", con evidente stizza e in barba ai regolamenti comunali. Il motivo è presto detto: la famiglia Bianchi non ha semplicemente protestato per esser stata additata come esempio di opportunismo, ma ha chiesto scuse pubbliche ufficiali. Cosa che la giunta si è ben vista dal fare: forse la coscienza leghista ha ancora troppi scheletri nell'armadio.

Il fondo è stato però toccato in occasione dell'ulteriore richiesta di chiarimento che Lista per Biassono ha sollevato in merito al taglio indiscriminato di piante lungo la linea ferroviaria Milano-Lecco, dal momento che proprio gli alberi nei pressi della stazione cittadina sono oggi a forte rischio. Ancora una volta, sindaco e assessore pubblici hanno farfugliato qualcosa fra sé, cambiando rapidamente pagina e sollevando le spalle. 

L'allarme resta però altissimo: i movimenti ecologisti locali si stanno mobilitando su ogni fronte per sensibilizzare la cittadinanza, ragion per cui riportiamo per intero la loro lettera di denuncia. Se le istituzioni latitano, è tempo per il cittadino di riprendersi l'autorità che gli spetta.

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Gentili 
signora Presidente del Parco del Lambro avvocato Eleonora Frigerio 
signor Sindaco di Triuggio, architetto Pietro Cicardi, 
signor sindaco di Biassono Angelo Piero Malegori


La Monza – Molteno – Oggiono, che una volta era denominata la “ferrovia nel bosco”; ormai diventerà tram di periferia? Sembra proprio di sì, visto che, dopo che tempo addietro è avvenuta l’esecuzione degli alberi che abbellivano la stazione di Sovico / Macherio, oggi (ieri ndr) 25 maggio è caduto sotto le motoseghe il grande abete (quasi centenario) della stazione di Triuggio / Ponte Albiate. Insieme a lui, altre due piante: tre vittime, di cui solo una effettivamente pericolante. In compenso, i resti di un camino a rischio di caduta, presente sul tetto della stazione, non sono stati neppur presi in considerazione, con grave rischio per i pendolari locali.

“Pensavamo che stamattina potassero i rami più bassi”, hanno commentato alcuni viaggiatori, invece era solo l’inizio dell’operazione di distruzione di questa parte, ridotta ma non trascurabile, di patrimonio naturale lasciatoci da una generazione di amministratori del tempo che fu e che ora dobbiamo rimpiangere perché ben più sensibili al verde e  lungimiranti, nonché assolutamente “parchi” se paragonati agli ingordi amministratori di Trenitalia di oggi.  

Così il gigante verde di Triuggio che in inverno proteggeva pendolari e turisti dalla pioggia e dalla neve ed in estate dalla calura, improvvisamente è stato assassinato con predeterminazione da parte una squadra di operai ligi al loro compito. Probabilmente il suo posto sarà preso da una grigia pensilina in metallo e plastica, del tutto uguale a quelle di tante anonime periferie urbane,pardon ora si deve parlare di area metropolitana milanese. Naturalmente mandanti sono stati gli amministratori di Trenord, che hanno sperperato danaro pubblico per un piano (immaginiamo) firmato da fior di architetti e costato fior di quattrini derivati dalle tasche dei cittadini e per noi del tutto superfluo. Naturalmente (immaginiamo ancora) preparato e finanziato di corsa vista l’occasione di EXPO, nevvero?

Appare evidente che esista un programma di eliminazione dei giganti verdi dalle stazioni della ferrovia della valle del Lambro e quindi prevediamo che prossimamente la stessa sorte toccherà agli abeti della stazione di Biassono / Lesmo. Lanciamo quindi l’allarme e invitiamo i cittadini sensibili ai valori ambientali a mobilitarsi perché almeno a Biassono questo scempio sia evitato.

Gentili signora Presidente del Parco del Lambro avvocato Eleonora Frigerio e signor Sindaco di Triuggio, architetto Pietro Cicardi,  non è il caso di dare qualche spiegazione ai cittadini su tale modo di procedere di Trenitalia? Quali ragioni sono state accampate per questo massacro di alberi di alto fusto? Le piante sono malate? Esistono problemi di sicurezza? Era poi questa veramente l’unica strada praticabile? Cosa si prevede di fare a Biassono? Sinora nulla è dato sapere; neppure un cartello informativo è stato apposto né da Trenord, né dal Parco o dal Comune di Triuggio…
Signora Presidente del parco, signori Sindaci di Triuggio e di Biassono, sino a prova contraria, governare il territorio compete a voi e non a Trenord!

ECOLOGISTI CIVICI VERDI EUROPEI DI MONZA E BRIANZA
 Il Presidente - Roberto Albanese 

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