Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

venerdì 17 febbraio 2017

STAZIONE DEI TRENI DI BIASSONO: PRO E CONTRO

Stazione dei treni, qualcosa si muove. Forse più su due ruote che su quattro, ma è già di per sé positivo che, dopo anni di sostanziale disinteresse verso l'edificio e il servizio ferroviario biassonese, stia gradualmente prendendo forma un gruppo di pendolari attenti e sensibili ai cambiamenti in corso

Grazie all'iniziativa della community Facebook "Station to Station - Biassono/Lesmo Parco", mercoledì 15 febbraio sono stati lanciati preziosi spunti di riflessione in un incontro informale presso Villa Monguzzi, cui ha partecipato anche Alberto Viganò: il presidente del Comitato pendolari del Besanino, da anni impegnato a sensibilizzare sulle grandi opportunità di sviluppo legate alla linea Milano-Monza-Molteno-Lecco (S7, con 12mila utenti giornalieri e una velocità di trasporto media fra i 25 e i 60 km/h). In poco meno di un mese e mezzo, sono stati autocompilati circa 60 questionari (su un bacino indicativo di 150 pendolari biassonesi), per esser poi elaborati dalla concittadina Marina Terraneo in un apposito documento di presentazione per il pubblico e la stampa. Gli stessi sono stati infine messi a confronto con un centinaio di rilevazioni ottenute nel 2009 da un altro sondaggio a tema, portato avanti dall'amministrazione comunale e fatto pervenire al gruppo su gentile intervento dell'ex sindaco Angelo De Biasio.

Lasciamo ai lettori l'analisi dei dati, mettendo in evidenza solo alcuni rilievi: 

1) a differenza di 8 anni fa, sta crescendo a Biassono il numero di pendolari che utilizzano la bicicletta come mezzo d'avvicinamento alla stazione, giudicato più sostenibile rispetto a un servizio navetta (avviato ai tempi del primo sondaggio e sospeso purtroppo poco tempo dopo, causa mancato utilizzo da parte dell'utenza). 

2) L'uso della bicicletta presenta notevoli potenzialità di crescita, sebbene la mancanza di un presidio fisso alla stazione e il ricorrere di fenomeni teppistici finisca per limitarne l'impiego solo nei casi indispensabili. In tal senso, viene vista con favore l'attivazione di un servizio di bike sharing (in realtà già proposto su mozione di Lista per Biassono e bocciata dalla giunta Malegori) che consenta di usufruire di mezzi non privati e tracciabili dal punto di vista della sicurezza, tanto più se collegati a un circuito dei Comuni limitrofi il Parco di Monza (la città di Teodolinda sta ora facendo da apripista) e di appoggio alle principali stazioni della linea S7. 

3) Interessa anche l'idea del car pooling (auto condivisa), in quanto permetterebbe di risolvere al contempo problemi di traffico, indisponibilità di parcheggio e preservazione dei mezzi privati, ma proprio per le attuali condizioni di rischio, così come di diffidenza per la scarsa conoscenza reciproca dei pendolari, il servizio viene demandato a mezzi altrui, anziché essere proposto mediante auto di proprietà. In alternativa, si guarda alle opportunità sperimentali d'integrazione rotaia-auto elettrica lanciate recentemente in collaborazione con Enel. 

4) La stazione biassonese non è più vista come un servizio prettamente territoriale, ma attrae pendolari da Comuni vicini e, se fosse supportata da un consorzio allargato di sindaci, potrebbe addirittura ottenere un raddoppio di binari in quanto giudicata nodo strategico (insieme a Sala al Barro) per le opere di velocizzazione del traffico recepite in un recente documento regionale d'intenti (oggi appesantito anche dallo squilibro fra il peso delle nuove carrozze e la stabilità del sistema rotaie). 

5) La stessa viene anche considerata uno spazio ideale da riqualificare e rivitalizzare, vista la sua disposizione protetta, anche con formule d'utilizzo "leggere": la spada di Damocle rappresentata da Pedemontana, che più volte ha agito come deterrente a ogni possibile progetto di rilancio per via di un eventuale spostamento a valle dell'intero edificio, non può essere usato come alibi laddove esistano spazi e condizioni utili per finalità ricreative e associative. 

In tal senso, i membri della community "Station to Station - Biassono/Lesmo Parco" sono pronti a ritrovarsi nei prossimi mesi per mettere in pista eventi in loco che permettano di conoscere meglio gli utenti locali (onde vincere le attuali diffidenze), valorizzando al contempo il notevole patrimonio storico-turistico della linea. L'iniziativa del gruppo, a detta del Comitato Besanino, andrebbe però accompagnata a progetti affini di sensibilizzazione lungo tutta la ferrovia, col concorso delle amministrazioni comunali: il mancato presidio dell'una e dell'altra parte, in questi anni, ha infatti indotto RFI (il gestore della ferrovia) a dirottare un tesoretto di circa 100/150milioni di euro d'investimenti verso il Bergamasco (lasciando in agenda solo la possibilità di mettere in sicurezza le banchine e i passaggi a livello, in vista di un completo smantellamento delle stazioni oggi presidiate e destinate all'automazione). Dall'altra, la chiusura di punti rivendita sottrae agli eventuali referenti locali un patrimonio di circa 6/7mila euro di ricavi all'anno (ovviabile con la richiesta d'installazione di una macchina per la distribuzione automatica dei biglietti in un punto d'accesso protetto, quale ad esempio il municipio). Al contrario, pensare a una linea S7 in termini di arteria non solo di servizio, ma anche di promozione culturale-turistica verso la Brianza dei Parchi, delle Ville e dei Laghi, significherebbe sbloccare più facilmente fondi di sostegno per le infrastrutture del territorio. 

















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