Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

venerdì 29 dicembre 2017

Comandante in divisa nazista SS: lettera aperta di un cittadino biassonese

"Sapete una cosa? La foto del poliziotto biassonese vestito da nazista non mi ha indignato. No, nemmeno un po’. La notizia mi è entrata da un orecchio e mi è uscita dall’altra. Non mi ha toccato neppure la recente notizia della sua reintegrazione  sul posto di lavoro come comandante di Biassono. Non perché io approvi il gesto, un fatto secondo me grave, nell’infantile innocenza che ha portato alla sua realizzazione, ma perché mi pare un evento tutt’altro che raro, oramai normalizzato. Come può stupirmi il comandante in divisa da SS se qualche mese fa i muri di Biassono sono stati tacitamente imbrattati di scritte razziste, quali, ci tengo a ricordare: “Bruciate i negri”? 
Come posso essere sorpreso da un selfie goliardico se i casi di legami tra forze dell’ordine e gruppi di estrema destra sono riportati con allarmante periodicità dai giornali? In un paese nel quale un mafioso, un fascista, prende a testate un giornalista davanti alle telecamere, dovrei realmente fingere sorpresa sentendo una notizia così stupida? Normalizzare. Normalizzare un reato, per renderlo legalità, a discapito di una costituzione che è nata sul sangue della Resistenza, questo sta accadendo. Di questi tempi, vi confido con tutta sincerità, sono messo io dalla parte del torto, io che mi professo antifascista, nonostante tutto quello che il mondo ha patito sotto l’oppressione del totalitarismo nazifascista. 
E il primo che viene ora a controbattere con frasi –di norma del tutto sgrammaticate-  del tipo: “Ma il comunismo a fatto millemilamiliardi di mortih!!!1! piu’ dei fasssisti…” è pregato di teletrasportarsi da solo nell’istituto psichiatrico più vicino. Infatti, ragazzi miei, mi dispiace tanto dirvelo, ma essere antifascisti non significa necessariamente essere comunisti o come dite voi “zecche rosseeh!!1!”. Morirono in molti per mano del nazifascismo, non solo comunisti, ma anche anarchici, socialisti, liberali, ebrei, omosessuali, disabili e chiunque si oppose al regime. Non sono indignato per il povero poliziotto con scarse nozioni storiche, quanto per come il governo stia rispondendo alle sempre crescenti manifestazioni di odio, non punendo severamente gli episodi sempre più frequenti di violenza di stampo fascista. 
Questo mi indigna, sì, ma d’altra  parte non mi sorprende: come sappiamo il nazifascismo è l’arma di un capitalismo in difficoltà e giustamente l’Europa, vedendo il baratro, sentendo l’accumularsi delle tensioni sociali e lo sconforto crescente tra le classi popolari, mette le mani avanti. Dico solo, e con questo chiudo, che al numero crescente di uomini in camicia nera non c’è un rapportato aumento di uomini in giubba rossa, ché le presunte forze di sinistra sono invece tristemente vestite di arcobaleni e stelline colorate.

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Al prossimo selfie di un poliziotto vestito da SS penso comunque che risponderò con una mia foto vestito da Stalin.
Alessandro Sebastiano Porto

8 commenti:

  1. Lascerei da parte la politica, la destra e la sinistra. Ci sono dei crimini che, semplicemente, sono definiti 'contro l'umanità'. Il nazismo e le nefandezze che ha compiuto sono tra questi e non si può accettare che venga definita goliardata il fatto di pubblicare una propria foto, per di più commentata, con la divisa delle SS. Tantomeno se si riveste una funzione pubblica di responsabilità. E' un fatto grave, chi lo ha compiuto ed il suo datore di lavoro, l'attuale Amministrazione, avrebbero dovuto capirlo e dimostrarlo con i fatti.

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  2. ANONIMO HAI COLTO NEL SEGNO. IN PAESI CIVILI PER LA MINIMA PARTE QUESTO SIGNORE SAREBBE STATO PRESO A CALCI NEL SEDERE. IN GERMANIA SEI PUNITO CON L'ERGASTOLO CON IL REATO DI APOLOGIA DI NAZISMO E LA NEGAZIONE DELL'OLOCAUSTO.IN GERMANIA SE FAI IL BRACCIO TESO TI DANNO UNA MANGANELLATA SUL BRACCIO. MA SIAMO IN ITALIA. SIAMO A BIASSONO.

    QUESTI SIGNORI NON SOLO NON HANNO MEMORIA STORICA QUANTO NON SONO COERENTI CON LE IDEE CHE PORTANO AVANTI FATTE DI TOLLERANZA ZERO E ZERO COLLUSSIONI E FAVORITISMI. NEL MONDO CHE LORO VORREBBERO I LORO COMPORTAMENTI SAREBBERO STATI OGGETTO DI LINCIAGGIO POPOLARE E DEI LORO SUPERIORI. A BIASSONO SI TOLLERA TUTTO IN UN CLIMA DI DO UT ES: TU NON MI CRITICHI E IO TI FACCIO FARE QUELLO CHE VUOI.

    OLTRE ALL'AMMINISTRAZIONE NON CAPISCO L'ATTEGGIAMENTO DELLE OPPOSIZIONI: E' POSSIBILE CHE NON VI SIA STATO UN RICORSO ALLA MAGISTRATURA, PREFETTO, PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA (IN QUEST'ULTIMO CASO IO MI ERO RIVOLTO A NAPOLITANO) PER UNA DENUNCIA PENALE CONTRO EVIDENTI VIOLAZIONI???

    A BIASSONO LA GENTE E' INCIVILE. MI SCANDALIZZA LA FOTO NAZI DI UN PUBBLICO UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA E MI SCANDALIZZA L'ATTEGGIAMENTE COLLUSIVO DI AMMINISTRAZIONE, OPPOSIZIONE,AUTORITA',CITTADINI NEL NON FAR RISPETTARE LA LEGGE E FREGARSENE DI TUTTO E DI TUTTI.

    BIASSONO RISPECCHIA FEDELMENTE L'ITALIA: STIAMO TUTTI BENE PERCHE' CAMBIARE E MOLESTARCI???

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  3. l'unico incivile sei tu. bigul.

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  4. se per te la gente di Biassono è incivile non ti resta che cambiare paese e faresti un a gran bella cosa non sappiamo che farcene di un imbecille!!!

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    1. anonimo ti consiglio di prendere un vocabolario e leggere il significato di incivile o inciviltà. e visto che ci sei prendi anche un libro di diritto. la convivenza si basa sul rispetto delle regole che sono valide in questo paese e negli altri. Biassono e i biassonesi non sono esenti dal rispetto di civiltà e di regole. fino all'altro giorno mi bloccavano la mia uscita ed entrata perché parcheggiavano le macchine di fronte al portone nella mia via stretta: ogni volta dovevo aspettare l'incivile di turno che finisse di fare i cavoli propri per poter uscire o entrare A CASA MIA cosa che a te è SEMPRE STATA GARANTITA. Adesso hanno messo dei paletti volti ad impedire tale inciviltà. una domanda: secondo te per avere rispetto e vivere tranquillo uno deve mettere dei paletti per impedire la sosta selvaggia o deve bastare il senso civile di convivenza?? per le case che hanno le finestre sulla strada per vivere tranquillo deve mettere le inferriate alle finestre alla stregua di una prigione o NESSUNO SI DEVE AZZARDARE A ENTRARE IN CASA ALTRUI SENZA PERMESSO DALLE FINESTRE O SFONDARE PORTE??

      NON SONO UN IMBECILLE O BIGUL SONO UNA PERSONA CIVILE CHE RECLAMA I SUOI DIRITTI DI LIBERTA' E DI CIRCOLAZIONE AL PARI DI TUTTI GARANTITI DALLA LEGGE LA QUALE VIENE RISPETTATA DAL SOTTOSCRITTO E DEVE ESSERE RISPETTATA DA TE DAGLI ALTRI INCIVILI COME TE VISTO CHE LI DIFENDI E IN OGNI PAESE DELLA REPUBBLICA ITALIANA BIASSONO COMPRESA.

      SI VEDE CHE SEI ABITUATO A FREGARTENE DEGLI ALTRI E VIVERE NELLA ESTREMA INCIVILTA' E POI PARLI DI LOTTA AL NAZISMO SINONIMO DI INTOLLERANZA VERSO GLI ALTRI. MI AUGURO CHE NON TU NON ABBIA POSTERI A CUI FARE DA ESEMPIO.

      SE ANDRO' VIA DA BIASSONO LO DECIDERO' IO. HO DATO ESEMPIO DI CIVILTA' A TUTTE LE PERSONE INCIVILI E SCHIFOSE COME TE DI ESISTENZA DI REGOLE.

      IO VIVO PER RISPETTARE LE REGOLE DI CIVILTA' E DELLA REPUBBLICA ITALIANA E INTERNAZIONALI.

      NON TI INSULTO MI BASTA PRENDERE ATTO DI QUELLO CHE SEI E COME RAGIONI PER DIFFERENZIARMI DA TE E VANTARMI DI ESSERE QUELLO CHE SONO. SONO SICURO CHE SE TI FOSSE CAPITATO QUANTO A ME SUCCESSO AVRESTI RISOLTO LA QUESTIONE IN MANIERA SBRIGATIVA ALLA BRIANZOLA.


      OFFENDITI E VERGOGNATI PER CHI BIASSONESE COME TE E' INCIVILE E MOSTRA TALE IMMAGINE DELLA CITTA' ALLA STESSA STREGUA QUANDO MI OFFENDO E MI VERGOGNO QUANDO VEDO ITALIANI COME IL SOTTOSCRITTO CHE SI FANNO RICONOSCERE ALL'ESTERO PER LA LORO INCIVILTA' E PREPOTENZA.

      SONO ORGOGLIOSO DI ESSERE CITTADINO E DI NAZIONALITA' ITALIANA E DIFENDERO' IL MIO PAESE DAVANTI A TUTTO E A TUTTI COME CRITICO GLI ITALIANI CHE CI FANNO VERGOGNARE PER I LORO COMPORTAMENTI INCIVILI E ARROGANTI BEN NOTI A TUTTI

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  5. Quando leggo la frase "basterebbe una Compagnia di queste per sistemare alcune cose", io non penso a battute infelici.
    No, io penso a:
    MARIO VILLA, fucilato a Valaperta il 3 gennaio 1945.
    LIVIO CESANA, impiccato a Gerno il 25 ottobre 1944.
    ALBERTO RIBOLDI, assassinato a Monza il 9 aprile 1945.
    ANTONIO CASIRAGHI, assassinato a Gusen il 12 gennaio 1945.
    AMBROGIO CASSANMAGNAGO, assassinato a Gusen il 2 dicembre 1944.
    ENRICO MEREGALLI, assassinato ad Ebensee il 21 aprile 1945.
    MARIO MEREGALLI, assassinato a Gusen il 12 marzo 1945.
    ANTONIO COLOMBO, deportato a Mauthausen, sopravvissuto con grave invalidità.
    SIRO RIBOLDI, deportato come lavoratore coatto a Linz, sopravvissuto.
    IDA CRIPPA, deportata come lavoratrice coatta a Berlino, sopravvissuta.
    Sindaco, siQuando leggo la frase "basterebbe una Compagnia di queste per sistemare alcune cose", io non penso a battute infelici.
    No, io penso a:
    MARIO VILLA, fucilato a Valaperta il 3 gennaio 1945.
    LIVIO CESANA, impiccato a Gerno il 25 ottobre 1944.
    ALBERTO RIBOLDI, assassinato a Monza il 9 aprile 1945.
    ANTONIO CASIRAGHI, assassinato a Gusen il 12 gennaio 1945.
    AMBROGIO CASSANMAGNAGO, assassinato a Gusen il 2 dicembre 1944.
    ENRICO MEREGALLI, assassinato ad Ebensee il 21 aprile 1945.
    MARIO MEREGALLI, assassinato a Gusen il 12 marzo 1945.
    ANTONIO COLOMBO, deportato a Mauthausen, sopravvissuto con grave invalidità.
    SIRO RIBOLDI, deportato come lavoratore coatto a Linz, sopravvissuto.
    IDA CRIPPA, deportata come lavoratrice coatta a Berlino, sopravvissuta.
    Sindaco, si tratta di cittadini di Biassono. Che meritano onore e rispetto. tratta di cittadini di Biassono. Che meritano onore e rispetto.
    Felice Meregalli

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  6. Non ci sono morti di serie A o di serie B tra coloro che hanno combattuto e/o creduto in un ideale. Questi morti hanno il sacrosanto diritto di riposare in pace. Il ricordo dei morti avviene attraverso la preghiera. É l'unico modo per metterli tutti sullo stesso piano. Chi siamo noi per giudicare quale morto meriti più rispetto e onore. Arriviamo a mettere i gazebo in piazza per ribadire che il "nostro morto" éra il piu bello il più buono il più bravo. Quello che certamente otteniamo lo vediamo nei post precedenti. Sono tutti incivili tranne me e i miei amici o se lui si veste cosi allora io mi vesto cosá. In buona sostanza un'altra generazione persa. Il Padre Eterno e la storia faranno giustizia senza il condizionamento di noi poveri mortali. il bene e la pace non hanno un colore politico o una connotazione religiosa univoca. Sono le derive e gli interessi umani che ci distolgono dal vero obiettivo. nell'attesa di un cambio culturale non ci resta che convivere nel rispetto delle leggi tenendo presente che il numero di avvocati in Italia è esageratamente alto sinonimo quindi di un popolo altamente litigioso e poco incline al buon senso.

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  7. ANONIMO vedo che hai seguito il mio consiglio nel leggere il vocabolario e un libro di diritto. ti sei sparso bene le ceneri in testa?? credimi che se fosse incivile un mio amico, familiare o parente non avrei nessuna remora nel dirglielo: chi mi conosce lo sa. io non vado a profanare un morto della RSI però non posso digli bello e bravo. si paga quello che si è fatto in vita. mi diceva una volta un signore che il tempo farà STORIA: in questo periodo si ricorda la PRIMA GUERRA MONDIALE come fatto storico e oggi nessuno è in lotta o odia gli austriaci (KURTZ permettendo) e su questa linea sarà anche la SECONDA GUERRA MONDIALE (incluso il rimpatrio dei morti SAVOIA) come fatto storico diventando allo stesso tempo monito contro le atrocità successe per le generazioni presenti e future. fino a quando ci saranno partigiani in vita è difficile la riconciliazione. Uno Stato ha i suoi valori fondamentali e la Repubblica Italiana li ha nell'antifascismo e quindi è inconciliabile, nonché inconcepibile, con un Funzionario Pubblico che si veste da nazista o si trovi in una stazione dei carabinieri non ricordo di quale paese di recente una bandiera nazista o fascista.

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