Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

martedì 30 gennaio 2018

SINO ALLA FINE DEL MONDO

Piano di Governo del Territorio, avanti tutta. Anche a costo di schiantarsi. Nonostante la messa in guardia del Tar, riunitosi in seduta lo scorso novembre per analizzare il ricorso promosso da Lista per Biassono contro la cementificazione del territorio comunale, la giunta leghista resta ferma sulle posizioni del 2013. Con i suoi soli voti favorevoli, ieri sera non solo ha prorogato in consiglio comunale la validità del Pgt sino all’adeguamento della pianificazione regionale e provinciale, ma ha attivato immediatamente i piani attuativi contenuti nel documento. 

Poco importa se, durante questi anni, siano piovute critiche dentro e fuori il Comune, riuscendo addirittura a compattare un fronte contrario che coinvolge il coordinamento ambientalista dell’Osservatorio del PTCP di Monza e Brianza, LabMonza e Lissone Bene Comune. Poco importa se Pedemontana, deus ex machina delle magnifiche e progressive sorti di Biassono, sia ormai ad un passo dal definitivo seppellimento. Poco importa se le modifiche alla Legge regionale 31/2014 prescrivano di ritenere inammissibili i piani attuativi avviati prima della proroga di ieri sera (e sono ben 3 per il Comune di Biassono: la devastante destinazione a funzione produttiva di ben 307.100 metri quadrati verdi al confine con Lissone, oltre a due interventi di ulteriore espansione edilizia nella frazione di S. Giorgio). 

Niente. La giunta non ha sentito ragioni, concedendo solo la possibilità, qualora occorresse, di attuare una variante di piano in futuro. L’urgenza di soddisfare le spinte private è andata contro ogni ragione, adducendo un consenso pubblico al PGT che il voto delle ultime elezioni ha palesemente smentito (entrambe le attuali minoranze, infatti, avevano in programma l’opposizione alle previsioni del PGT e i loro voti, se conteggiati nel merito, risultano superiori a quelli della Lega Nord). Consenso che, oltretutto, la Lega Nord si guarda bene dal verificare, avendo affossato in consiglio comunale anche il tentativo di indire un referendum cittadino su tali problematiche. Come se non bastasse, sono state approvate coi soli voti di maggioranza anche alcune modifiche alle Norme tecniche d’attuazione, in base alle quali viene alzata una cortina fumosa attorno a possibili interventi edilizi sull’assetto urbanistico del centro storico di Biassono: porticati, logge, androni passanti e spazi aperti tipici delle antiche corti del paese potranno essere soggetti ad interventi di rigenerazione fortemente impattanti. Buon senso avrebbe voluto che, almeno su quest’ultimo punto, fosse riattivata la stessa commissione PGT che aveva definito le Norme Tecniche d’Attuazione, confrontandosi su quei “casi specifici” cui la delibera alludeva ed evitando di votare a scatola chiusa. Macché. Solo un altro intralcio. Se in questi anni il mercato edilizio non fosse stato bloccato dalla crisi economica, Biassono sarebbe già uno dei tanti Comuni della cintura grigia di Milano. Da ieri sera, i rischi paventati tornano di nuovo d’attualità. 

ADDIO EX PRESSINDUSTRIA
Le prime avvisaglie arrivano dalla volontà di riqualificare l’ex area Pressindustria, sulla strada Monza-Carate: abbandonata agli spettri per oltre 20 anni, si trasformerà nell’ennesimo complesso residenziale di Biassono, includendo alcune attività commerciali e uffici. L’amministrazione potrà ricavarci una nuova struttura da destinare a farmacia o a qualcosa di ancora indefinito. Come dire: l’elefante ha partorito il topolino. Anziché impegnarsi in una negoziazione che avrebbe potuto risolvere l’annoso problema degli spazi ridotti degli uffici municipali, favorendo la loro emigrazione nell’ex palazzina aziendale e liberando Villa Verri come nuova risorsa pubblica, la giunta ha scelto un percorso dal fiato corto. Sebbene lo studio che ha in carico il progetto fosse disponibile a riconsiderare il piano, sfruttando la vocazione ad uffici dell’ex Pressindustria per creare un nuovo polo pubblico di servizi, l’idea è stata definitivamente affossata. Biassono continua così ad espandere le proprie superfici residenziali (e per la maggior parte invendute), avendo ormai dimensioni di una cittadina, ma servizi di un paesotto periferico. 

IL FUTURO DEI BENZINAI

Ora le attenzioni finiranno per spostarsi sugli ultimi due punti critici dell’asse nord-sud: l’ex benzinaio Agip su via Cesana e Villa, così come la stazione di servizio all’imbocco di via Santa Maria delle Selve. Se il primo ha subito un inspiegabile stop alla sua riqualificazione, arrivato a fine dicembre, il secondo potrebbe offrire almeno l’opportunità di lanciare un forte segnale innovativo per la mobilità biassonese. Tramontata l’ipotesi di realizzare una rimessa sotterranea e ricavare un nuovo plesso commerciale sul sito dell’ex benzinaio, occorrerà riflettere sulla sua effettiva destinazione: Biassono può permettersi di concedere anche questo spazio per finalità commerciali? O non potrà forse raccogliere il testimone dell’ex palazzina Pressindustria, offrendo l’ultima chance per ospitare sulla Monza-Carate un polo di servizi amministrativi finalmente adeguato a Biassono? Il recente lancio del Piano nazionale per l’installazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, invece, fa dell’ormai abbandonata stazione di servizio su via S. Maria delle Selve un ottimo candidato per ospitare i modelli più innovativi di colonnine per la ricarica elettrica. La vicinanza dell’autodromo, che potrebbe trovare un nuovo importante business nella Formula E (il campionato mondiale delle silenziose auto elettriche), al pari dell’inevitabile spostamento del mercato automobilistico verso l’elettrico, offrono a Biassono un’interessante occasione per porsi all’avanguardia in Brianza. Sempre che la giunta leghista si accorga di essere  nel 2018 e non più nel 2013.  

3 commenti:

  1. Relativamente alle due aree degli ex-benzinai non mi è chiaro chi deve decidere sulla futura destinazione d'uso. Sono aree pubbliche o private ? Decide il Comune, ci sarà un bando o ci penseranno i privati ? Potete pf chiarire ? grazie

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  2. Salve. Le due aree indicate sono di competenza privata, ma il Comune (proprio come nel caso dell'ex area Pressindustria) ha potere di negoziazione per perseguire eventuali obiettivi strategici.

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  3. Siamo di fronte ad amministratori prepotenti e totalmente impreparati.
    Vogliano valorizzare veramente il nostro territorio o cementificare tutto quello che vedono?
    Vogliono combattere veramente lo smog a livelli allarmanti o sanno proporre solo delle piccole e inadeguate soluzioni?
    Come cultura/sensibilità ambientale non solo sono totalmente inadeguati ma anche pericolosi, non si preoccupano minimamente della salute dei cittadini e non rispettano il loro territorio!!


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