Il bulldozer leghista s’è rimesso
in moto e ha più fame di prima. Costretto a un lungo digiuno per via di un
ricorso pendente al Tar, grazie al quale Lista per Biassono è riuscita a far
emergere gli scempi edilizi e speculativi previsti dalla Lega Nord per il Piano
di Governo del Territorio, ora non può più attendere: il secondo mandato
Malegori si avvia a una triste conclusione, le prossime elezioni amministrative
già scaldano il clima della primavera 2016 e la giunta si ritrova con un pugno
di mosche, dopo aver incassato ripetuti cazzotti allo stomaco.
Personale
comunale in rivolta per una miope gestione dei rapporti interni, polizia al
centro di uno scandalo nazionale, continue cause civili contro il proprio
operato, bandi di gara immancabilmente deserti, un asilo nido che langue nel
nulla, un bilancio comunale che fa di Biassono uno dei Comuni più tassati della
Brianza, ma non corrisponde affatto servizi adeguati. E qui conviene fermarsi, per non sparare sulla croce rossa. Dati su cui solo un
cittadino disinformato potrebbe far finta di nulla e che impongono dunque un
colpo ad effetto: fortunatamente, l’attenzione sociale si sta oggi svegliando e
non sembra più disposta a tollerare alcun arroganza leghista, come ben
testimonia il caso dell’allargamento di via Pessina.
Mentre Lista per Biassono
si preparava a elaborare una mozione per l’ennesima battaglia in consiglio
comunale, al fine di contestare la delibera di giunta che lo scorso dicembre ha
autorizzato a procedere all’elaborazione di un progetto di “riqualificazione”
dell’area (o meglio, di “devastazione”), i residenti locali – su iniziativa di
Federico Bianchi - hanno alzato la voce e chiesto alla stessa lista di portare
il problema sui banchi di Villa Verri.
Nonostante il tema non fosse all’ordine
del giorno, l’ultimo consiglio comunale ha infranto subito le speranze di
dialogo fra cittadini e giunta: “la Lega Nord ha un mandato ad amministrare –
ha tagliato corto Silvano Meregalli, assessore ai Lavori Pubblici – per uno,
due o una manciata di cittadini che non concordano con le nostre scelte, più
della metà ha dato ragione al nostro programma elettorale”. Detto altrimenti:
zitti tutti e lasciateci manovrare. Anche a costo di far pagare alla comunità
costi doppi, nel caso il ricorso al Pgt rimettesse in discussione sia gli
ambiti di trasformazione che di riqualificazione di Biassono.
Federico Bianchi, con una lettera
al sindaco datata 22 gennaio, ha però portato in luce tutti i punti scottanti
che riguardano l’allargamento di via Pessina.
1) L’aggiudicazione
dei lavori: sono pubblici, ma vengono conferiti a una ditta privata che – per
poter ottenere il permesso ad ampliarsi – viene messa di fronte a un aut aut:
sobbarcarsi l’intero costo dei lavori di via Pessina, rivolgendosi per il
progetto a uno studio “amico” indicato direttamente dalla giunta leghista.
2) E’
plausibile che quest’opera, così come progettata dallo studio Colombo, costi
circa 400mila euro? O con questa cifra faraonica, la giunta intende forse
accantonare fondi per altre finalità? In sostanza, quali sono i costi reali
dell’operazione di via Pessina?
3) Perché
non è stata allegata alcuna perizia sullo “stato di necessità” di questi
lavori, commissionati come un fulmine a ciel sereno? (un conto è infatti
affermare di voler riqualificare l’area, come fatto nel programma elettorale,
un conto stravolgere il territorio chiamando in causa persino le proprietà
private dello stesso)
4) L’allargamento
non si fa scrupolo di abbattere il muro centenario della scuola materna
“Clotilde Segramora” (sotto tutela delle Belle Arti), spingendolo ad arretrare
asimmetricamente di 3 metri e sottraendo dunque spazio gioco ai bimbi, già
di per sé sacrificati per il sovraffollamento della struttura (100 mq in meno a fronte di maggior inquinamento e disturbo per traffico urbano). Il tutto, con
abbattimento di tre tigli storici (in merito ai quali l’assessore Meregalli, più volte
sedicente “memoria storica” di Biassono, ha angelicamente commentato: "ah sì? ci sono alberi lì?") e
andando a intaccare mortalmente le radici di un cedro di 114 anni (catalogato
dalla Guardia Forestale). "Siamo già d'accordo con la scuola materna", ha di nuovo messo le mani avanti l'assessore Silvano Meregalli. Peccato che si rifacesse a un accordo del 2006 (!), in cui la scuola si dichiarava semplicemente favorevole alla "riqualificazione" della via. La delibera dello scorso dicembre è stato un fulmine a ciel sereno anche per gli stessi responsabili della struttura.
5) Sbancamento
del muro della collinetta a fronte della scuola materna, benché - a oltre 100
anni dalla sua predisposizione - non dimostri segni di cedimento pericolosi (solo
due ammaloramenti facilmente riparabili con opere di manutenzione ordinaria). Maggiormente instabile, però, potrebbe diventare, qualora si facessero correre al suo
interno i passaggi per le fibre ottiche che tanto stanno a cuore all’assessore ai Lavori Pubblici ed ex dipendente Telecom/Tim. Anche in questo caso non esistono documenti che
certifichino i pericoli per l’incolumità pubblica, eppure già tre anni fa si
era tentato di tagliare tutti i tigli cresciuti sulla collinetta (salvati però
dallo stesso Bianchi, che si occupa volontariamente della loro pulizia). Non
paga, a dicembre l’amministrazione ha autorizzato il taglio di due carpini di
50 anni perfettamente sani ("ops scusate, ci siamo sbagliati!", il commento lapidario dell’architetto
comunale Maurizio Cazzaniga).
6) I
lavori prevedono di riqualificare un muro privato a spese “pubbliche” sul primo
tratto di via Pessina. Per quale motivo questo favore?
7) Arretramento e spostamento
del cancello settecentesco della proprietà di Federico Bianchi, con forte
limitazione dello spazio di manovra. Una scelta neppure comunicata dalla giunta
al soprascritto e di fatto impostagli dall’approvazione della delibera di
giunta. Risultato: qualora la giunta proceda (“Se lei non accetta, le facciamo
l’esproprio”, Silvano Meregalli dixit), sono già pronti nuovi ricorsi legali.
400mila euro di lavori, un intero
quartiere sfregiato, limitazioni alla scuola materna: eppure sarebbe
sufficiente installare semafori temporizzati per regolare il traffico secondo
il doppio senso di marcia, creando un marciapiede di sicurezza per i pedoni,
con una spesa almeno 10 volte inferiore. Il sindaco ha ricevuto Bianchi nei
giorni scorsi, dicendo di rendersi conto delle difficoltà intervenute e di
volersi adoprare per porre pezza al progetto.
Complimenti: saggio e tempestivo come sempre.
Complimenti: saggio e tempestivo come sempre.
Eddai, pure voi. Questi tengono famiglia. Tutti quanti hanno bisogno di mangiare, loro e le loro famiglie.
RispondiEliminaAncora una volta siamo di fronte a un metodologia di approccio che definire arrogante e' un eufemismo! Quando un pubblico amministratore di fronte a richieste di chiarimenti e financo a contestazioni motivate si esprime come l'assessore Meregalli, significa che non solo non sa cos'è la democrazia, ma soprattutto pensa che ogni cosa sia permessa dato che " più della metà dei cittadini ha dato ragione al nostro programma elettorale", dimenticandosi che il tempo passa e che le cio che forse andava bene dieci o anche solo quattro anni fa oggi va necessariamnete aggiornato e magari rivisto anche in relazione ai cambiamenti culturali, sociali ed economici intercorsi nel frattempo. Bene a fatto pertanto Federico Bianchi a inviare la lettera citata, mi aspetto inoltre che venga dato a quanto accaduto il massimo della pubblicità in ogni sede compresi tutti quegli enti interessati alla conservazione dei beni culturali interessati.
RispondiEliminaSF
Egr. Sig. SF, Gentile Sig.ra SF...Quando si scrive un testo è bene poi rileggerlo....Ce lo insegnano sin dalle elementari....Eviteremmo così gli errori di grammatica....Che danno assai fastidio.
RispondiEliminaVeronica A.
Per me, tagliare una fetta di qua e una di là della via, quando con un semplice senso unico e un piccolo marciapiedi si può risolvere il problema della pericolosità della via, è da folli. Se questo progetto si realizza, saremo costretti a passare tra due alte e angoscianti mura in cemento! Di notte, probabilmente, ci andranno a girare i thriller. Senza parlare del costo di 400 mila euro (che non sono pochi), del fatto che un bell'angolo di Biassono va a ramengo, della terra e degli alberi secolari che spariscono, del grosso malcontento che sta montando tra li abitanti. Siamo seri cari amministratori, sforziamoci almeno. Spero di non aver commesso errori grammaticali.
RispondiEliminaE.D.
siamo alle solite: prima la pedemonotana spostata su Biassono per non dare fastidio alle case di LUI ed adesso altra cementificazione a discapito dei nostri bimbi e di un angolo storico del paese, che con un progetto di sensi unici potremmo evitare.
RispondiEliminafinchè chi ci governa ha interessi personali ed imprenditoriali sarà sempre il cittadino a pagarne le spese................ l'unica consoloazione è che non avremo mai un campo rom a Biassono.......... almeno spero.
Loved rreading this thank you
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