Più che un atto di carità, fare beneficenza a Biassono è un vero dilemma.
Tutti noi ci
troviamo spesso alle prese con problemi di spazio e armadi pieni di abiti, mai
o pochissimo utilizzati.
E tutti abbiamo
deciso di fare una bella pulizia e donare vestiario e oggetti personali ancora
in buono stato, nella convinzione di poter renderci utili ad altre persone.
Mi sono
recentemente trovata in questa situazione e ho così cercato d'individuare i
luoghi dove sono posizionati, sul territorio comunale, i cassonetti all’uopo
utilizzati.
Ne ho visto uno in via Mazzini in corrispondenza del numero civico 50; un altro in Via Cesana e Villa, area distributore; un terzo in via Alberto da Giussano e infine l'ultimo nella frazione San Giorgio.
Ne ho visto uno in via Mazzini in corrispondenza del numero civico 50; un altro in Via Cesana e Villa, area distributore; un terzo in via Alberto da Giussano e infine l'ultimo nella frazione San Giorgio.
Non escludo,
tuttavia, che altri cassonetti possano insistere sul territorio biassonese.
Osservando i
“nostri” cassonetti ho notato qualcosa che li accomunava: erano tutti completamente anonimi senza
alcuna indicazione di chi si stava occupando dello svuotamento degli stessi e
del riciclo del contenuto. E senza l’indicazione di alcun recapito telefonico
A questo punto mi
sono quindi posta una domanda: a
chi andranno a finire i “miei” abiti dismessi ? Andranno veramente a chi ne ha
reale bisogno?
In passato avevo
letto qualcosa in merito a situazioni di abusivismo anche in questo settore se
non di vera e propria truffa.
Aggiungi didascalia |
Ogni tanto qualche
amministrazione comunale molto attenta ed avveduta ne individua qualcuno sul
proprio territorio e provvede all’immediata rimozione.
Mi sono allora
rivolta all’Ufficio Ecologia del nostro Comune inviando un e-mail di richiesta
informazioni. La mia domanda era
molto semplice: “a quale associazione, onlus etc. etc. è stata data la gestione
dei cassonetti presenti sul nostro territorio?
La risposta si è
fatta attendere, ci sono voluti quindici giorni ed un paio di solleciti poi
alla fine è giunta:
“in risposta alla
sua mail Le comunico che attualmente non vi sono convenzioni in corso per il
posizionamento di cassonetti sul territorio comunale. L'unico
cassonetto dove potrà conferire gli indumenti dismessi è ubicato presso la
piattaforma ecologica di via Locatelli n. 131.”
Visto il tenore
della risposta, la mia mente è andata subito agli articoli che avevo letto in
passato sulle possibili truffe che possono nascondersi dietro questo tipo di
raccolte.
E' possibile, mi
chiedo, che gli organi preposti alla sicurezza ed al controllo del territorio
non abbiano mai notato la presenza di questi cassonetti?
Oppure fanno ormai
talmente parte del paesaggio urbano da non far sorgere il benché minimo dubbio
circa la loro regolare
collocazione e gestione?
Non sono né piccoli
né gradevoli alla vista.
Ne consegue che il
cittadino sia portato a ritenere che, se sono lì, è perché svolgono una
funzione sociale del tutto apprezzabile.
Ma se poi si scopre
che alimentano traffici loschi alla spalle d'ignari e generosi cittadini, ecco
che uno si incazza!
Antonella Tremolada
Abiti dismessi e non solo abiti possono essere conferiti poresso l'area di via Dei Tintori, gestita da un gruppo di lavoro riferibile alla Parrocchia di Biassono.
RispondiEliminaForse ci si dimentica che i tempi di legge per ottenere risposte da una Pubblica Amministrazione corrispondono a 30 gg. dalla richiesta. Pertanto se una risposta è stata data in quindi giorni a cosa servivano i solleciti????.... per fare sterile polemica politica??? ........ inutili sotto
RispondiEliminaogni profilo.
Il problema non sono i tempi della risposta.
EliminaIl problema è il tenore della risposta!
Ci sono, da anni, cassonetti posizionati sul territorio comunale e l'Amministrazione comunica che "non sono autorizzati".
Nessuna sterile polemica; ma l'ennesimo episodio di superficialità e trascuratezza.
A me invece non più di una settimana fa, la Polizia Locale ha detto che stavano per rimuoverli in quanto non autorizzati..... solo li stavano controllando per vedere se riuscivano a pizzicare chi li aveva posizionati.
RispondiEliminaquesto dimostra che la mia segnalazione non è stata inutile e non era sterile polemica come sostiene il precedente anonimo.
EliminaMa io mi chiedo chi è preposto alla cura del nostro territorio cosa fa se non si accorge nemmeno di queste cose che non sono affatto banali? ma in che mani siamo ?
vi rendete conto o no ?
antonella tremolada
A volte capita che quando il dito indica la luna, gli stolti guardino il dito.
RispondiEliminaA Biassono, purtroppo, capita di sovente.
Quando non hanno giustificazioni si arrampicano sugli specchi.
Esempio di sciatteria al pari di quella dimostrata, anche questa volta, dai "loro" Amministratori