Vivere nei pressi della Chiesa di
S. Francesco è diventato un inferno. Da cinque anni almeno, ogni luglio, la Festa
delle Cascine trasforma gli spazi e i terreni della Parrocchia in un’enorme
balera, finendo per investire le abitazioni attigue con scariche da 70, 80,
persino 90 decibel, sino a ben oltre la mezzanotte (valori, per di più, rilevati
lontani almeno 200 metri dal perimetro che delimita la kermesse e per mano dei
residenti stessi). Nei weekend, microfoni e amplificatori tacciono
definitivamente solo verso le 12.40, ma dopo aver logorato gli inquilini già
dal giovedì sera. E così, ogni anno, per tre lunghissime settimane.
Esasperati,
i residenti della zona sono ora sul piede di guerra: “Il problema è noto da
tempo e abbiamo già interpellato tutte le autorità coinvolte – lamentano – ma
ognuno fa spallucce e attribuisce sempre il disagio alla responsabilità di
qualcun altro. Il parroco dice di aver semplicemente ereditato questa festa e
di non conoscere a fondo le modalità con cui è stata organizzata negli anni;
gli uffici comunali sono stati sollecitati a compiere verifiche attraverso l’invio
di mail di protesta, ma anche su sollecitazioni in incontri di persona, salvo
indirizzarci alla polizia dopo diversi tentativi senza risposta; i vigili
dicono di non avere competenza in merito agli standard acustici; il sindaco fa
finta di nulla e ci prende per guastafeste”.
Eppure, proprio nel giugno dello
scorso anno, la giunta leghista era apparsa alquanto sollecita nel “silenziare”
il Comune, approvando un documento di disciplina acustica che metteva il
bavaglio a qualsiasi iniziativa musicale giovanile in paese, riservandosi il
diritto insindacabile di concedere deroghe a chi volesse. Non a caso, la ferrea
disciplina imposta agli spazi ricreativi di Villa Monguzzi è sintomatica di uno
squilibrio di trattamento che, come troppo spesso accade, pare predisposto in
funzione di determinati interessi privati. I giorni di Fuori GP, a settembre,
rappresentano poi un’ulteriore dimostrazione di come “suono” o “rumore” siano
per la giunta Malegori parole interscambiabili, da usare come e quando si
vuole.
A nulla sono valsi i tentativi di rivalersi su persone o enti che, in
qualche modo, potessero richiamare all’ordine gli scatenati habitué delle
Cascine: l’intervento dell’architetto Emilio Cazzaniga, in quanto responsabile
degli interessi della parrocchia, non ha sortito alcun cambio di direzione; la
richiesta di verifiche sul campo inoltrata all’Arpa, incaricata di vigilare sui
contesti in cui la quiete pubblica è messa a rischio dal punto di vista
sanitario, ha prodotto solo rare uscite, stranamente in coincidenza di serate
durante le quali “il volume della festa calava sensibilmente”.
Risultato: le
famiglie che abitano in zona Cascine sono costrette ad asserragliarsi in casa,
tenendo chiuse le finestre a doppi vetri in piena estate, raddoppiando il
volume della televisione, per poi rassegnarsi a prendere sonno, o a riposarsi,
solo a notte fonda. Che la potenza di amplificazione della festa sia un problema
non è però illazione dei soli residenti: già anni or sono il Comune di Lesmo
aveva imposto agli organizzatori di ruotare le casse verso Biassono, dal
momento che i propri cittadini si lamentavano per il disturbo prolungato.
Ancor
peggio, però, è la persistente e mancata verifica sull’opportunità di certi
costi inerenti la kermesse: se da quest’anno è obbligatorio pagare un ticket di
5 euro per ballare in pista in determinati giorni, da tempo è invece consuetudine
gettare colate di materiale antisdrucciolo sul campo da calcio dell’oratorio,
per provvedere alla sua completa rimozione e al rifacimento del campo stesso non
appena terminata la manifestazione.
Mentre salamelle, patatine e calamari
fritti trasudano alti valori culturali e aggregativi, tanto da scatenare corse
selvagge verso i parcheggi più defilati - al pari d’inevitabili intoppi di
traffico - in una chiesa vuota, inutilmente illuminata, S. Francesco ancor si
chiede dove siano mai finiti tutti i suoi devoti fedeli.
basta passare in piazza Italia e verificare che quanto lamentato per la festa delle cascine avviene regolarmente ogni sera
RispondiEliminaIeri sera in Comune di Biassono durante una riunione che sarebbe dovuta essere esclusivamente per analizzare la serata del fuori GP tra tutte le associazioni sportive, l’assessore Cesana ha messo in essere l’ennesimo scempio, confermandosi una persona maleducata, arrogante oltre che incompetente per il ruolo che ricopre.
RispondiEliminaNello specifico, una volta terminata la discussione sull’organizzazione dell’evento prima citato, il carissimo Cesana prima ha invitato il presidente del volley di Biassono ad andarsene (questo solo perché si era permesso educatamente di fare delle osservazioni) poi ha tenuto un vero e proprio attacco davanti a tutti i presenti verso il pattinaggio di Monza, dove dopo circa 30 minuti di vero massacro e solo dopo che alcuni dei presenti ha detto basta i toni si sono abbassati e la riunione è potuta terminare.
Una vera vergogna, mi chiedo come sia possibile far gestire lo sport a una persona cosi arrogante!
L’unica cosa che mi auguro, che il Signor Cesana lasci presto il ruolo di addetto allo sport…
Caro Anonimo provi ad interloquire con gli altri membri della Giunta e si accorgerà presto che l'Assessore Cesana non è un eccezione..... come dire.... egli si trova in "buona" compagnia
Eliminapuò darsi che il signor Cesana lasci presto il ruolo di "addetto allo Sport"...........ma magari per candidarsi a futuro Sindaco di Biassono (si vota nel 2016)!
EliminaIn diretta dal Consiglio comunale: ai residenti che si lamentano dello sforamento acustico, l'assessore Meregalli fornisce maleducamente la testuale soluzione: "andate a Lecco a mangiare il gelato".
RispondiEliminaNo comment
ass. meregalli vs ass.cesana: un bel match !!!! Chi è il più arroganrte e maleducato?
EliminaVivo da anni la festa delle cascine centro di ritrovo di gente che si vuole divertire a scapito di tanti invidiosi emarginati e diciamo un po sfigati che non hanno altro da fare che attaccare chi si diverte. I problemi sono altri...furti droga lavoro questi sono problemi veri non cazzate
RispondiEliminaNon si tratta di essere invidiosi né sfigati. Credo ci si possa divertire rispettando anche le regole ed il vicinato. A meno che, a Biassono, qualcuno sia più "uguale" di altri
RispondiEliminaScrivete cose giuste la musica chiude regolarmente alle24 in settimana e alle 24,30sabato e domenica e chi lavora nella festa lo fa in modo gratuiti e per impegno sociale e per spirito di gruppo
EliminaÈ esattamente quello che c'è scritto: "...nei week end microfoni e amplificatori tacciono definitivamente solo verso le 12,40 ...". Quello che non si capisce è perché il tutto debba avvenire in deroga ad ogni limite acustico (cosa che è severamente vietata in altre zone del paese). Per il resto, nessuno si è mai sognato di criticare impegno sociale o spirito di gruppo.
RispondiEliminaA questo punto , bisogna puntare i riflettori anche sulla Festa Campagnola, che causa gli stessi disagi
RispondiEliminaPer legge esistono delle deroghe temporanee apposta per gli eventi musicali. Il limite in questo caso dovrebbe essere 95dB in facciata (però su questo numero potrei sbagliarmi). Se la festa delle cascine ne è provvista è perfettamente in regola. Mi spiace per gli abitanti nei dintorni ma da un punto di vista legale non possono fare nulla in quel caso.
RispondiEliminaPS: la Festa Campagnola si svolge nel parco di Monza e quindi è sotto la giurisdizione del comune di Monza, non penso che listaperbiassono possa farci molto in ogni caso...
RispondiEliminaarticoli degni di capitan ventosa
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