Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

lunedì 28 dicembre 2015

L'ARABA FENICE DELL'INFORMATORE COMUNALE

Puntuale come le elezioni amministrative, ecco a voi l’informatore comunale

Diventa sempre più difficile attribuire un valore effettivo a questo strumento di divulgazione, che muore e risorge a Biassono come un'araba (ops, padana!) fenice, a seconda di quanto sia concesso o meno sapere. 

Lista per Biassono ha sempre avuto tanto, forse troppo di cui parlare; non a caso, sin dal 2011, si è dotata del blog “Biassono in progress”, onde mantenere in vita quell’indispensabile filo rosso coi cittadini, alla base di una sana democrazia partecipata. Strumento che, a fronte degli opportunistici proclami della politica biassonese (ormai lanciata in clima pre-elettorale), attesta con fatti concreti la serietà del nostro impegno: chi s'inventa liste civiche di sana pianta, chi si riempie la bocca di nuovo e novità, chi punta il dito su battaglie già combattute, non ha che da sfogliare questo blog. Vi ritroverà cinque anni d'impegno sul campo e costante dedizione alle esigenze del cittadino, senza bisogno di ricorrere a maschere o farse.  

Siamo ben lungi, però, dal veder rose e fiori ovunque. I ripetuti tentativi di coinvolgere il privato nella vita pubblica, di responsabilizzarlo di fronte alle scelte “di palazzo”, non sono riusciti a vincere la forza dei numeri in consiglio comunale: a Biassono, oggi, chi ha la maggioranza non amministra semplicemente, imperat. Dalla mozione volta a istituire la pratica del bilancio partecipato, a quella di coinvolgere commercianti e associazioni in un progetto di turismo territoriale, passando per gli emendamenti volti a modulare le aliquote di tasse ormai ai tetti massimi consentiti, per LpB esistono ancora margini di manovra per sentirsi artefici del proprio destino; ma fa più comodo trovare sempre un nemico su cui scagliarsi e bocciare qualunque provvedimento non giunga dalla maggioranza. 

Che sia lo Stato, lo straniero, il delinquente, o il Caspani di turno che usa la filosofia per corrompere nei giardinetti del paese, a Biassono si respira l’aria di un borgo medioevale “piccolo piccolo”, costantemente sotto assedio, dove ogni voce dissonante fa gridare al boicottaggio: se ne sono resi conto i residenti di via Pessina, i cui lavori di allargamento non si sono fatti scrupolo di voler fagocitare persino gli spazi verdi della scuola materna “C. Segramora”, senza che fosse possibile adottare alcuna mediazione; e se l'intervento risparmierà infine i terreni della scuola, sarà solo per grazia ricevuta dalla giunta leghista, non certo perché centinaia di voci cittadine si sono sollevate contro l'assurdità di un simile progetto. 

E' capitato ai residenti della zona Cascine, disturbati da una delle mille sagre goderecce cui Biassono ha votato le sue politiche culturali più popolari, ma di fronte alle quali la semplice richiesta di rispetto dei diritti di convivenza è stata additata come fastidioso atteggiamento antisociale.  O ancora, le commissioni comunali - che hanno la funzione di veicolare nuove idee e mezzi nel dibattito pubblico - sono state viste come un pro forma di cui la giunta si è privata volentieri sino all'ultimo, con conseguenze catastrofiche sulla percezione dei limiti amministrativi. 

Che fare, dunque? Viviamo un periodo nel quale è ormai evidente l’impossibilità di “progettare” il nostro futuro attraverso gli strumenti politici tradizionali, ai quali è giusto consentito adempiere a funzioni di “ordinaria amministrazione”: ma la dimensione pubblica non può, e non deve, rinunciare a essere motore di miglioramento sociale; perché abbiamo dalla nostra patrimoni economici e di cultura, tesori di esperienze produttive e commerciali, risorse logistiche strategiche, nonché la segreta bellezza di un territorio troppe volte violentato dalla più selvaggia delle cementificazioni. Virtù che ci hanno reso storicamente il cuore pulsante dell’Europa, benché oggi restino inespresse, o represse, dentro le ostinate mura leghiste, così come nella miopia di chi pensa la politica come una piacevole chiacchierata da caffé. Ma non basta interpretare Biassono. Occorre trasformarlo.   

Lista per Biassono ha già messo sul piatto tante proposte per cominciare a vivere “altrimenti”, sfruttando innanzitutto le opportunità del “fare rete”, di ottenere risparmi derivanti dalle nuove tecnologie, dal rendere produttivi immobili e terreni pubblici: senza un necessario avvicendamento politico e generazionale, i risultati sono però sotto gli occhi di tutti. Scuole che cadono a pezzi e neppure aprono i battenti. Un centro storico decrepito. Quartieri residenziali fantasma. Orsù, diamoci una mossa! 

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