Cassonetti a Biassono: capitolo III. Circa un anno avevo posto una domanda ai
competenti uffici comunali, in merito alla destinazione effettiva degli abiti e
degli oggetti dismessi conferiti
sul territorio del nostro comune.
Avevo notato che tutti i cassonetti
presenti in varie zone del paese risultavano completamente anonimi.
Mi sembrava avesse molta importanza
sapere dove sarebbero potuti finire, e a beneficio di chi, gli
abiti che nei nostri armadi restano spesso inutilizzati o appaiono superflui.
Dopo tempi non certo immediati, la risposta era
arrivata tanto perentoria quanto incredibile: secondo l’interrogato, NESSUNA CONVENZIONE ERA IN ATTO PER UN SIMILE SERVIZIO A BIASSONO.
Rimasi interdetta poiché ero certa, e ne
avevo anche le prove, che da lunghi anni diversi cassonetti fossero presenti qua
e là in diversi punti del nostro Comune.
Lo feci presente e, come per incanto,
senza che mi venisse data più alcuna risposta, ecco che nel giro di pochi
giorni gli stessi cassonetti vennero rimossi (compresi quelli presenti
all'interno della stessa discarica comunale).
A quel punto mi chiesi: ma li ho visti solo io? Possibile
che con tutti i controlli che dicono di fare per la nostra sicurezza sul
territorio, un simile abuso non sia mai stato rilevato?
Abbiamo appreso dall’albo pretorio comunale, così come poi ripreso dalla stampa locale, che la nostra amministrazione ha stipulato ora una convenzione quinquennale con U.I.C.I. MB ONLUS (UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI
IPOVEDENTI) per l’installazione sul nostro territorio di almeno quattro
cassonetti per la raccolta di abiti dismessi.
La cosa, ovviamente, mi fa molto piacere, perché anche a Biassono, come già accade da anni in tutti i Comuni
limitrofi, avremo infine un servizio che ci permetterà di collaborare
per una buona causa e, in seconda istanza, di
evitare che materiale recuperabile venga smaltito in discarica con relativo
aggravio di costi.
A fronte di questa vicenda, penso che
un’amministrazione attenta e intelligente, dovrebbe ammettere che quando si
accettano le critiche e le osservazioni, da qualunque parte esse
provengano, si approdi sempre a
qualcosa di positivo.
Chi si barrica attorno alle
proprie idee e ai propri pregiudizi, come purtroppo spesso succede ai nostri amministratori, anche su altri
fronti, non solo non trae alcun vantaggio, ma priva tutti noi cittadini di tante
opportunità e possibili risparmi comuni.
Resto dunque convinta che l’ascolto e la
condivisione delle idee, così come delle diversità, non abbiano mai danneggiato nessuno;
semmai il contrario.
Sarà un episodio banale, ma chissà che i nostri amministratori non traggano da questa vicenda una lezione per
il futuro.
Antonella Tremolada
Da UMANITARIA PADANA, all'anarchia assoluta, all'Unione Italiana ciechi ed ipovedenti.
RispondiEliminaNon c'è che dire, stiamo cominciando a diventare un paese normale.