Il funzionario al patrimonio del Comune di Biassono, decide
di revocare l’uso della sala civica ad Alberto Caspani, consigliere comunale di
Lista per Biassono, dopo
avergliela concessa nel lontano 12 novembre scorso.
La lettera di revoca la trovate cliccando qui: CLICCA QUI
Leggendo il regolamento comunale citato dal funzionario
Pertile dott. Luigi, si trova che l’articolo 1 e l’articolo 5 descrivono che il Pertile
Dott. Luigi non ha facoltà di rifiutare la sala ai consiglieri comunali; questa
prerogativa è del sindaco, che può farlo solo sentiti i capi gruppo del consiglio comunale.
Qui di seguito il testo del regolamento che si trova sul
sito del Comune di Biassono.
Art.
1
La Sala
Civica è a disposizione dei seguenti Enti, Associazioni e privati, con la
priorità qui indicata:
a)
Amministrazione Comunale, Biblioteca civica e Istituti Scolastici di Biassono;
b) Partiti politici e Organizzazioni sindacali che abbiano sede o che
siano rappresentati in Consiglio Comunale;
……..
Art.
5
In casi
di motivata necessità il Sindaco può revocare autonomamente le autorizzazioni
già concesse ai soggetti
di cui ai paragrafi d) ed e) dell'art. 1 del presente regolamento. Per le
revoche delle autorizzazioni ai soggetti
di cui ai paragrafi a), b) e c) il Sindaco deve sentire preventivamente il
parere dei capigruppo consiliari.
……
Non ci risulta, per ammissione dei capi gruppo di CDL e PD,
che il sindaco abbia convocato o chiesto il parere degli stessi.
Delle due l’una: o il Pertile dott. Luigi è il vero sindaco
(non eletto), oppure assume su di sé le prerogative del sindaco, lasciando poi il borgomastro Piero Malegori in una posizione alquanto scomoda, quella di chi vede un atto illecito e non
solo non lo denuncia, ma anzi lo asseconda.
Non sappiamo bene come stiano le cose: se esistono dei
regolamenti, fatti oltretutto dalle precedenti giunte leghiste e che vengono citati ad ogni
piè sospinto dalla Lega Nord, al pari che dai solerti funzionari, al fine di rintuzzare le richieste
delle opposizioni, e se questi stessi vengono poi disattesi o violati dagli stessi funzionari, vuol
dire che a Biassono vige una pseudo-democrazia. Fuori dalle righe, potremmo tranquillamente definirla una dittatura della maggioranza.
Bell'esempio di ILLEGALITA’.
Ma questi non erano i paladini del "Duri e Puri"?
RispondiEliminaForse l'aria dei Palazzi ed il caldo delle sedie del potere, rende "Molli e Impuri".
Proviamo vergogna per aver votato questo sindaco.
Un pentito
Fanno ridere, l'unica cosa che applicano senza vergogna e' ABUSO DI POTERE.
RispondiEliminaPoi ci chiediamo perchè l'Italia va male...