Riceviamo e pubblichiamo. La Biassono che NON vogliamo è anche questo. Anziché sanzionare con accanimento i possessori di cani, andando oltre ogni buonsenso, l'amministrazione comunale farebbe bene a creare spazi adeguati per il gioco e il passeggio degli animali. Peccato che, fra poco, in paese non rimarrà più neppure un lotto verde a disposizione per tutto questo.
Un sentito grazie per la segnalazione a Simona Marchetti, esempio di cittadina vigilante.
"Come spesso accade durante
la giornata, anche sabato 23 febbraio mio marito ha portato i nostri due cani
nel parchetto pubblico antistante Villa Verri, in centro a Biassono, affinchè
facessero il loro consueto giretto: i cani sono provvisti di sacchetti per la
raccolta delle deiezioni che vengono da noi usati regolarmente, in ottemperanza
alle norme.
Ad un certo punto, mentre i cani erano liberi in fondo al parco, in
una zona deserta (la stessa dove in genere bazzicano gli spacciatori per
diverse ore al giorno) ma comunque a portata di voce, mio marito è stato
affrontato da due agenti della polizia urbana che gli hanno chiesto le
generalità e lo hanno poi obbligato a seguirlo al vicino comando (è attaccato
al parchetto) per la contravvenzione.
Il motivo? I cani - ci ha poi spiegato
uno dei due agenti - <nel parco non ci possono andare e c'è scritto anche
sul cartello all'ingresso del parco, perchè il parco in questione è la
residenza del Comune e il sindaco non vuole che si vedano cani in giro>.
Alle mie rimostranze (e soprattutto a quelle di mio marito), mi è stato
intimato di accettare la contravvenzione <perchè siamo buoni e gliela
facciamo solo per un cane e non per due e anzichè 150 euro le diamo una multa
di 50 euro>.
Onde evitare che la questione degenerasse (quando abbiamo fatto
notare che quella zona del parco è meta di spacciatori senz'altro più
pericolosi per i bambini che lo frequentano ci hanno risposto che quello non
era affar nostro) ce ne siamo andati con la contravvenzione in tasca, nella
quale si legge come motivazione all'infrazione "introduceva numero due
cani nel giardino pubblico di Villa Verri non ottemperando al divieto inposto
(testuale, non è un errore mio) dal vigente regolamento comunale e come dal cartello
di divieto apposto e fatto vedere al trasgressore".
Bene, peccato che sul
famigerato cartello che - almeno secondo i due vigili - impedirebbe l'ingresso
ai cani nel parco si legga quanto segue: "I cani devono essere tenuti al
guinzaglio con obbligo di raccolta deiezioni". Ergo, i cani POSSONO
ENTRARE nel parco e casomai l'infrazione era per averli tenuti liberi, cosa che
del resto fanno tutti i proprietari di cani in ore specifiche della giornata,
ovvero a parco deserto o la sera tardi, dopo le 23.
Capisco che il giorno
prima delle elezioni la polizia urbana volesse dar prova di efficienza e far
vedere che sotto l'attuale Giunta le cose funzionano bene, ma prendersela con
due cani e per di più fare multe a casaccio non mi sembra sinonimo di buona amministrazione,
non crede?
Ovviamente, ho mandato la
stessa mail anche al Sindaco di Biassono, ma conoscendo quanto a Voi stiano a
cuore le questioni del paese e, soprattutto, quanto vi battiate per le
ingiustizie e i comportamenti fin troppo sopra le righe dell'attuale
Amministrazione, ho voluto rendervi partecipe della nostra disavventura, sicura
che non passerà nel dimenticatoio, non fosse altro per l'assurdità
dell'accaduto: credo infatti che gli abitanti di Biassono meritino di sapere
una volta per tutte il regolamento vigente all'interno del parco di Villa
Monguzzi, onde evitare che lo stesso venga interpretato a sproposito (o,
peggio, in maniera sbagliata) a seconda del clima elettorale o del vigile di
turno".
Simona
Marchetti
Dovrebbe, la signora Marchetti, segnalare l'accaduto alla regina degli animalisti, ovvero, l'Onorevole Brambilla, proponendole di organizzare una protesta con tutti i possessori di cani con invasione pacifica dei giardini in compagnia dei loro amici a quattro zampe e al guinzaglio. Vedremo se accetterebbe di sfidare un'amministrazione alleata e quante contravvenzioni staccherebbero gli zelanti agenti di polizia locale
RispondiEliminaPluto
Nostro paese è molto più simile al Far West dove lo sceriffo di turno decide le leggi che più gli aggradano,rispetto ad un vero paese democratico. A lui non piacciono i cani e quindi da ordini ai suoi scagnozzi di non far entrare i cani nel guardino del comune,non fa nulla se poi la gente spaccia indisturbata quelli son problemi che al cittadino non devono interessare,come conferma la risposta del vigile. Vero è che stiamo parlando anche di un sindaco che appartiene ad un partito come la Lega dal quale non possiamo aspettarci diversamente e di una polizia locale con a capo un comandante dei vigili indagato per corruzione... Consiglio a tutti i proprietari di cane di girare sempre con in tasca qualche biglietto delle SBK o di qualsiasi evento che possa essere barattato,in questo modo si evitano spiacevoli inconvenienti. Domani quando andrò a votare avrò premura di portare il mio cane nei giardini aspettando l'arrivo di qualche buontempone della locale,che anzichè pensare a problemi più importanti,di certo non avrà di meglio da fare che redarguirmi su una qualche legge non scritta ma inventata di sana pianta... A lui i cani non piacciono... Peccato solo che il giardino non sia il suo ma di tutta la cittadinanza biassonese,ma lui questa cosa ancora non l'ha capita.
RispondiEliminaUn cittadino stanco.
Sarò venale, ma secondo me è l'unico modo che la Lega Nord ha individuato per fare cassa e far quadrare il Bilancio. Le entrate per contravvenzioni (stradali e non)in questi anni sono aumentate in misura esponenziale.
RispondiEliminaInoltre, i nostri amministratori, in queste ipotesi hanno sempre il paravento e la scusa della tutela della "sicurezza".
Le norme ci sono, ma dovrebbero essere applicate col buonsenso.
Ma a Villa Verri il buonsenso, da anni, non sta di casa.
Felice Meregalli
Questo mi sembra il classico ragionamento all'italiana: se qualcuno sta facendo qualcosa di grave (spacciare) io mi sento autorizzato a fare qualcosa di vietato dalla legge ma meno grave (lasciare in giro il cane senza guinzaglio ma tanto lo fanno tutti). Potete ironizzare quanto vi pare su eventuali baratti con biglietti delle SBK ma le norme ci sono e vanno rispettate in qualsiasi caso. Volete lasciare andare i cani senza guinzaglio? Vi prendete la multa
RispondiEliminaDario
Le norme ci sono? Che al nostro borgomastro non piacciano i cani non è una norma,e il giardino non è il suo,ma del paese. Il punto è che la gente applica le norme senza conoscerne il motivo,come le pecore, i cani non vanno tenuti liberi perchè potrebbero mordere qualcuno ad esempio,ma se alle 23.00 i giardini sono vuoti posso sentirmi libero di lasciare il mio cane senza guinzaglio. Ma come al solito a Biassono la legge non è uguale per tutti,ho visto altre persone "amiche" lasciare libero il cane e vedere i vigili non intervenire,e lo stesso accade per i posti di blocco,fermano una macchina poi vedono chi c'è sopra e lo lasciano andar via senza chiedere nulla,io non ho nulla da nascondere e se mi fermano non ho nulla in contrario,ma permetti che la cosa possa lasciare basito? Se le leggi ci sono devono rispettarle TUTTI,altrimenti tanto vale lasciar perdere.
EliminaCaro signor Dario, leggendo il post si capisce benissimo che la signora Marchetti (o meglio il marito) non è stato multato per i cani liberi, ma perchè è entrato al parco pubblico coi cani, cosa che secondo i vigili non si può fare ma per il cartello esposto all'ingresso, sì.
EliminaQuindi si è trattato di un atto pretestuoso, messo in atto con la prepotenza di chi poi si nasconde dietro ad una divisa. Quanto all'ironia sul baratto, che il capo dei vigili urbani sia indagato per corruzione è un dato di fatto (che purtroppo non fa ridere per niente) e "il solito ragionamento all'italiana", come lo chiama lei, non c'entra proprio nulla.
Alessandra Colombo
Nessuno mette in dubbio che la signora ha commesso un infrazione in quanto i suoi cani erano senza guinzaglio,ma il punto è il buon senso che manca e soprattutto la risposta del vigile,non sono problemi del cittadino se qualcuno spaccia nei guardini? In oltre la motivazione scritta sulla multa è senza senso considerando che la motivazione è che "introduceva numero due cani ecc ecc" se devono far le cose che le facciano bene oppure che lascino stare di farlo. Sempre parlando del buon senso,oggi dopo un allerta neve che dura da una settimana in quel di Biassono non si è visto un mezzo spargi sale in azione e nessuno che spalava la neve,io lo so per certo oggi mi son fatto un giretto per il paese,ora,considerando il bando che è stato fatto qualche mese fa dal comune per dar da lavoro (saltuario ovviamente) a persone disoccupate e spunto,anche come spala neve,che fine hanno fatto queste persone? Non sono state chiamate o hanno rifiutato, e seconda domanda,perchè nei seggi ci sono sempre le stesse persone? Non era meglio forse,vista la situazione economica,lasciare queste mansioni a persone disoccupate o con un reddito insufficiente per tirare a fine mese? A Biassono manca proprio il buon senso,ad ogni livello,l'amministrazione non ha il buon senso di fare qualche passo in dietro e di agire secondo la volontà del cittadino e il cittadino di contro,non ha il buon senso di indignarsi ogni tanto,di fare qualche chiamata in comune per rompere le scatole quando qualcosa non va. Fortunatamente,grazie a LpB, la coscienza del cittadino si sta svegliando,spero solo che questo risveglio sia il più corto possibile.
RispondiEliminaSimone Monguzzi
Egr. Sig.ra Marchetti,
RispondiEliminaquella contravvenzione non deve pagarla, in quanto nulla, sia di fatto che di diritto.
Infatti, non esistendo l'articolo del Regolamento sconclusionatamente e impropriamente richiamato, viene a mancare il presupposto stesso della sua violazione e conseguentemente la sanzione applicata.
Chieda il suo annullamento all'Amministrazione in autotutela, in caso di probabile reiterazione si rivolga al Difensore Civico che ne disporrà l'immediato ritiro.
Avv. Natoli
Rieccoci: prima il tai chi e ora i cani senza guinzaglio a parco vuoto. Le priorità a tutela della cittadinanza a Biassono sono queste. E intanto quotidianamente i disabili si vedono negare il diritto di parcheggiare nello spazio a loro destinato davanti alla banca popolare di Milano, perchè qualcuno che si crede più furbo degli altri vi sosta regolarmente, in barba ai regolamenti vigenti e al più elementare senso civico. Mai è venuto in mente a qualche vigile solerte di sorvegliare queste aree e, lì sì, di applicare alla lettera le norme assegnando contravvenzioni a quanti sono soliti approfittare di quel parcheggio? Andrebbero a colpo sicuro. Parola di disabile che ogni giorno deve discutere con chi continua impunemente a perpetrare questo comportamento incivile e irrispettoso.
RispondiEliminaGiovanna
Andrebbero a colpo sicuro ancor di più davanti ai loro uffici, nella piazzetta di Villa Verri, dove il parcheggio a rotazione con disco orario è permanentemente occupato dalle autovetture dei dipendenti comunali, degli assessori e dei consiglieri.
RispondiEliminaOltre a non essere sanzionati, costoro impediscono l'uso di questo parcheggio ai cittadini, specie anziani con difficoltà motorie, che ne avrebbero davvero bisogno per recarsi in farmacia e nei negozi circostanti.
Basterebbe un'ordinanza ai dipendenti comunali per impedire all'origine questo abuso, oppure la semplice applicazione delle sanzioni previste dal Regolamento di Polizia Urbana.
Mi aggancio a queste proteste per un atto, come minino, di arroganza da parte della vigilanza urbana per aggiungerne un'altra nei confronti del nostro sindaco, a dimostrazione del fatto che il pesce puzza dalla testa.
RispondiEliminaAlla vigilia di Natale la neo Associazione Culturale G. Osculati, aveva organizzato, nella Sala Civica comunale, un incontro interreligioso con l'autore di un libro che analizza la figura della Madonna nelle diverse culture e religioni. Era un modo per riflettere e confrontarsi su alcune tematiche, ma anche per conoscere da vicino altre culture, per parlare con gli immigrati nella nostra cittadina, per farci raccontare le loro storie personali, per stabilire un contatto con uomini e donne che, spesso più di noi, vivono un brutto momento in questo periodo di crisi economica. Oltre all'autore del libro, per il dibattito erano stati invitati un rappresentante della comunità cristiana, un musulmano, e cittadini più o meno credenti e comunque interessati alla discussione. Al termine, erano previsti, anzi auspicati, assaggi etnici diversi: chi voleva, infatti, portava una specialità, un dolce caratteristico del suo Paese da mettere sul tavolo e farlo assaggiare ai "nuovi vicini" biassonesi tra un raccontare e l'altro.
Il giorno prima dell'evento questo sindaco leghista, forse dopo l'ennesima notte insonne perchè un musulmano parlava nella sala comunale di Biassono, si svegliava pieno di goccioline verdi-padane sulla fronte (mi piace immaginarlo così) e si attaccava nervosamente al cellulare affinchè si vietasse l'utilizzo della sala all'associazione con la banale e strumentale argomentazione che in Sala Civica non si possono consumare cibi. Mi piace sempre immaginare che solo dopo quella telefonata le goccioline sulla fronte si prosciugarono e i lineamenti della faccia si ridistesero lasciando che riemergesse quella solita faccia da sindaco bonario e sorridente. E pronto per uscire di casa.
Solamente qualche giorno dopo da una così grande e cristiana azione, questo sindaco leghista, autoproclamatosi difensore della cristianità, la notte di natale magari è andato pure a messa con moglie e figlioletti. E magari, quella notte, in quella atmosfera natalizia inebriata dal profumo d'incenso, con quella chiesa gremita e col prete che parlava d'amore cristiano e di fratellanza, si sarà sentito il cuore colmo d'amore e di altruismo.
Noi allora chiedemmo al parroco di poter utilizzare lo spazio dell'oratorio e l'evento l'organizzammo lì, al freddo. Prima o poi, pensammo, i nostri concittadini riusciranno a fargli capire che di ciecati e sordi difensori della Cristianità come lui ne possiamo fare a meno tutti e lo rispediranno a casina sua.
Bene, oggi leggiamo che il 10 marzo l'assessorato alla cultura propone uno spettacolo in Sasa Civica su "La vita materiale di Marguerite Duras", e che le donne padane offrono rinfresco.
Conclusione: ai nostri padani il rinfresco si, col il loro vinello e i loro dolcetti padani. E in Sala Civica, al caldo. Quelli dell'associazione culturale, invece, al freddo dell'oratorio. Ma che vogliamo, loro giocano in casa. Per loro cultura, convivenza, democrazia sono optionals, chi vince le elezioni piglia e fa tutto. Loro è la Sala Civica, loro sono i giardini, loro le strade e gli edifici che marchiano col sole dele alpi, come fa il bovaro con le chiappe delle proprie mucche.
Loro è anche quella banalità irritante che sempre li accompagna. A noi di non verde rimane il cielo, che non è poco, dove volano pensieri sempre più ricorrenti di depadanizzazione, qualche strada e questo blog per sfogarsi.
e.d.