Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

venerdì 18 novembre 2016

B-LOCAL: idee per il futuro dell'economia in Brianza

La Brianza si interroga sulle incertezze del futuro economico del paese e, soprattutto, sulle soluzioni possibili per innescare cambiamenti innovativi, assumere approcci più resilienti, e far fronte ad un sistema capitalistico votato all’iperconsumo che ormai chiaramente non è più sostenibile né benefico per il territorio.
Catalizzatore di queste riflessioni è Studio Apeiron, Laboratorio di arte, design e architettura a chilometro zero di Sovico, che il 10 novembre ha organizzato un evento formativo dal titolo  B-Local: Idee per un futuro prossimo dell’economia in Brianza”. Obiettivo: ragionare insieme agli stakeholder del territorio su potenziali nuove possibilità d’azione basate su economia circolare e sostenibilità ambientale. L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di networking e confronto tra realtà locali che spesso non si conoscono ma possono trarre beneficio da uno scambio di expertise e punti di vista. Tra i partecipanti imprese locali, associazioni no profit locali e nazionali, policy maker, rappresentanti di banca, professionisti (psicologi, agronomi, sociologi, naturalisti, architetti…), lo stesso sindaco del Comune di Sovico. Parole chiave dell’incontro: responsabilità sociale, impatto zero, condivisione, sostenibilità, ri-economy, cooperazione, coesione sociale, Km zero, interdipendenza…
Ad aprire i lavori Martina Francesca di Transition Italia (nodo italiano del movimento delle Transition Town), che ha fornito un quadro sui temi della transizione, della resilienza come motore di sviluppo economico, della forza delle comunità nell’avviare processi di trasformazione basati su visioni positive e modelli più sostenibili. Dario Brivio e Francesco Cazzaniga di Studio Apeiron hanno presentato il progetto per la realizzazione di una filiera del legno a Km zero fondata sull’economia circolare. 
Nei boschi della provincia di Monza e Brianza, che peraltro si caratterizza per il consumo di suolo più alto d’Italia, si trovano molti alberi caduti o malati e diverse piante esotiche per le quali è previsto un piano di abbattimento. L’idea che Studio Apeiron propone consiste nel recupero di questi alberi per la realizzazione dei propri prodotti di design, all’interno di un circuito che ne garantisca il taglio corretto e sostenibile, l’affido a una segheria professionale per lo stoccaggio e la stagionatura e il trasporto fino allo studio per la progettazione e realizzazione finale. Garantire la filiera significa affidarsi a professionisti ed aziende certificate in grado di seguire il processo con cura e garantire un prodotto doc. 
È quindi prevista la creazione di una certificazione per i tronchi – diversa da quella usata nella filiera industriale (ogni asse è identificato con un codice) che consentirà di risalire alla provenienza, all’impresa boschiva che ha eseguito il taglio (o la raccolta), al motivo per cui la pianta è stata tagliata, fino al percorso seguito per raggiungere lo studio. L’agronomo Dante Spinelli ha fornito un’analisi dettagliata delle risorse boschive del territorio e ha illustrato le modalità attraverso cui sarà possibile mappare via GPS i tronchi che costituiscono il prodotto finale e vedere online tutta la strada che hanno percorso. A chiudere questo processo circolare Selva Urbana Lab che si occupa di compensazione di CO2 tramite nuove piantumazioni locali. Davide Cazzaniga, esperto di comunicazione ambientale, e Sara Pice, che cura gli aspetti sociali del Lab, hanno sottolineato l’importanza di agire a livello di sostenibilità riqualificando e ridando valore ad aree urbane e spazi degradati, pubblici o meno, attraverso la piantumazione urbana.
Ispirati dalla presentazione della filiera del legno a km zero i presenti, facilitati da Martina Francesca, hanno partecipato ad un momento di confronto collettivo, World Cafè, per esplorare insieme nuove idee per il futuro dell’economia in Brianza. Divisi in tavoli di lavoro i partecipanti sono stati chiamati ad interrogarsi su tre questioni principali: “come immaginano un’economia resiliente in Brianza”, “quali opportunità e ostacoli intravedono”, “Idee e proposte per il futuro”... Le domande hanno alimentato l’ingegnosità collettiva favorendo il dialogo e hanno dato vita a un interessante dibattito da cui è emerso il desiderio di fare rete, creare comunità e valorizzare le risorse umane, materiali e immateriali del territorio, costruendo una filiera più estesa che possa di fatto rappresentare un’opportunità per l’economia locale.
L’incontro è stato solo un primo momento di esplorazione a cui seguiranno altri incontri aperti, con il fine principale di connettere attori sociali ed economici di provenienze diverse, costruire una visione comune per ristrutturare insieme l’economia del territorio, rendendola più resilienti e locale, più ecologica e solidale.
Segnali forti in un momento in cui appare necessario ripensare le logiche di sviluppo e crescita, e in cui la co-progettazione, co-creazione e co-produzione sembrano essere le strategie più efficaci per riconnettere il tessuto locale e aprire la strada a nuove opportunità per il territorio rispettose del territorio stesso. Non a caso, Lista per Biassono ha recentemente depositato in Comune una proposta di mozione per un progetto di valorizzazione dei circuiti verdi interni al Parco Valle Lambro, attraverso l'arta della lavorazione del legno. Il tema sarà oggetto del prossimo consiglio comunale. 

Stay tuned!
Monica Bernardi ha studiato la Sharing Economy in tutte le sfaccettature: dal bike-sharing come BikeMi al crowd-founding, dal co-housing agli open courses in stile Eduopen .
La completezza e i risvolti sociali della sua ricerca hanno portato l'Accademia Nazionale dei Lincei a includerla tra i #GiovaniTalenti che verranno premiati in Università Bicocca a Milano il 5 dicembre 2016.


2 commenti:

  1. Ottime iniziative, mi auguro possano trovare seguito ed ispirarne altre ! Ben vengano nuove idee per creare attività industriali sostenibili. Soprattutto dai giovani ci aspettiamo idee e nuove energie, se aspettiamo che lo facciano quelli che reggono le sorti del Comune attualmente .....

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  2. L' idea semplice e bella della filiera del legno a km 0 in Brianza non è male. Può essere una di quelle che, alla fine, riusciranno a bucare questa cappa di crisi che ci attanaglia ormai da troppi anni, e che spinge tanti giovani a vagare sconsolati in giro piazzando curriculum a destra e a manca. Dal legno, si può dire, è cominciato tutto, e oggi le note industrie brianzole del legno ancora produttive, lavorano soprattutto per il grande mercato estero. Mi piace pensare a dei mobili di legno "più sul rustico", con minima lavorazione e minimi costi, con macchinari non necessariamente di ultima generazione, a dei giovani che si accorgono che anche un albero malato abbattuto si può trasformare in risorsa... Forse però si, qualche amministratore dovrebbe allungare l'orecchio.

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