Si abbassano le temperature, cresce il
numero delle auto pronte a depositare i pargoletti direttamente nella aule
scolastiche. Ormai è quasi una legge meteorologica, che si ripropone
regolarmente ogni anno a partire dall’autunno, per resistere sino a primavera
inoltrata. In sostanza, lungo la maggior parte dell’anno scolastico biassonese.
Svaniti nel nulla i buoni propositi d’istituire il pedibus, progetto per cui a
lungo si è battuta Lista per Biassono e capace infine di far breccia anche
nelle prerogative dell’ultima giunta Malegori, il traffico alimentato da
genitori troppo solerti resta però un problema quanto mai vivo e
contraddittorio.
Non a caso, diverse famiglie sono tuttora impegnate a
raccogliere firme per chiedere almeno la chiusura temporanea di via Don Minzoni
nei pressi della scuola media “Pietro Verri”, onde facilitare le operazioni di
entrata e uscita degli studenti più grandi. Al vaglio delle possibili soluzioni
per agevolare la pedonabilità cittadina, è emersa una soluzione che ha lasciato
tutti tanto sorpresi, quanto spiazzati: a Biassono, nell’arco degli ultimi 30
anni, è di fatto scomparsa una via strategica. Chiunque passi oggi per l’ingresso
al Parco di Costa Alta, noterà a lato un piccolo cancello che pare richiudersi
sul nulla.
Eppure, se si prendessero in mano i mappali storici del Comune,
dietro quella soglia misteriosa è ancora ben segnato un sentiero che,
spingendosi sino alla scuola elementare “M. L. King”, corre in coincidenza
della cinta muraria del Parco, almeno sino a Cascina S. Andrea. Che ne è stato,
dunque? Che fine ha fatto? Gli atti amministrativi recenti non ne danno
notizia, ma il sospetto di alcuni genitori è che il sentiero (risalente
probabilmente al tracciato storico del periodo romano) sia stato piano piano
fagocitato dai giardini delle villette attigue, sottraendolo ad un Comune
complicemente distratto.
Certo un casus che andrebbe portato
immediatamente al vaglio della legge, passibile di eventuali espropri verso
chi, sulla carta, non potrebbe vantare alcun diritto, trattandosi di patrimonio
pubblico. Se la via fosse ancora aperta, per gli alunni delle elementari si
prospetterebbe infatti un passaggio verso via Costa Alta in totale sicurezza,
perfettamente integrato nell’habitat naturale del parco, nonché in grado di stemperare
il consueto affollamento di genitori ed auto che si crea davanti alla scuola di
S. Andrea.
Dall’altra, il sentiero potrebbe collegarsi ai tracciati già ben
marcati all’interno del Parco, permettendo un comodo deflusso anche verso l’area
di Costa Bassa. Insomma, una vera e propria “greenway” capace di offrire una
boccata d’ossigeno a un traffico scolastico urbanisticamente sempre più
inaccettabile e assai poco ecologico. Ogni nuovo piano di viabilità locale
dovrebbe allora prendere in considerazione quest’opzione, benché il primo vero
passo per un miglioramento della situazione spetti anche e soprattutto alle
abitudini di vita dei biassonesi stessi. Brianzoli della specie più pigra,
pronti a cavalcare l’auto persino per i pochi metri che li dividono da casa
alla chiesa, replicando analoghi problemi durante il weekend.
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