Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

martedì 8 novembre 2016

UNA VIA "FANTASMA" PER IL PEDIBUS DI BIASSONO


Si abbassano le temperature, cresce il numero delle auto pronte a depositare i pargoletti direttamente nella aule scolastiche. Ormai è quasi una legge meteorologica, che si ripropone regolarmente ogni anno a partire dall’autunno, per resistere sino a primavera inoltrata. In sostanza, lungo la maggior parte dell’anno scolastico biassonese. Svaniti nel nulla i buoni propositi d’istituire il pedibus, progetto per cui a lungo si è battuta Lista per Biassono e capace infine di far breccia anche nelle prerogative dell’ultima giunta Malegori, il traffico alimentato da genitori troppo solerti resta però un problema quanto mai vivo e contraddittorio. 

Non a caso, diverse famiglie sono tuttora impegnate a raccogliere firme per chiedere almeno la chiusura temporanea di via Don Minzoni nei pressi della scuola media “Pietro Verri”, onde facilitare le operazioni di entrata e uscita degli studenti più grandi. Al vaglio delle possibili soluzioni per agevolare la pedonabilità cittadina, è emersa una soluzione che ha lasciato tutti tanto sorpresi, quanto spiazzati: a Biassono, nell’arco degli ultimi 30 anni, è di fatto scomparsa una via strategica. Chiunque passi oggi per l’ingresso al Parco di Costa Alta, noterà a lato un piccolo cancello che pare richiudersi sul nulla. 

Eppure, se si prendessero in mano i mappali storici del Comune, dietro quella soglia misteriosa è ancora ben segnato un sentiero che, spingendosi sino alla scuola elementare “M. L. King”, corre in coincidenza della cinta muraria del Parco, almeno sino a Cascina S. Andrea. Che ne è stato, dunque? Che fine ha fatto? Gli atti amministrativi recenti non ne danno notizia, ma il sospetto di alcuni genitori è che il sentiero (risalente probabilmente al tracciato storico del periodo romano) sia stato piano piano fagocitato dai giardini delle villette attigue, sottraendolo ad un Comune complicemente distratto. 

Certo un casus che andrebbe portato immediatamente al vaglio della legge, passibile di eventuali espropri verso chi, sulla carta, non potrebbe vantare alcun diritto, trattandosi di patrimonio pubblico. Se la via fosse ancora aperta, per gli alunni delle elementari si prospetterebbe infatti un passaggio verso via Costa Alta in totale sicurezza, perfettamente integrato nell’habitat naturale del parco, nonché in grado di stemperare il consueto affollamento di genitori ed auto che si crea davanti alla scuola di S. Andrea. 

Dall’altra, il sentiero potrebbe collegarsi ai tracciati già ben marcati all’interno del Parco, permettendo un comodo deflusso anche verso l’area di Costa Bassa. Insomma, una vera e propria “greenway” capace di offrire una boccata d’ossigeno a un traffico scolastico urbanisticamente sempre più inaccettabile e assai poco ecologico. Ogni nuovo piano di viabilità locale dovrebbe allora prendere in considerazione quest’opzione, benché il primo vero passo per un miglioramento della situazione spetti anche e soprattutto alle abitudini di vita dei biassonesi stessi. Brianzoli della specie più pigra, pronti a cavalcare l’auto persino per i pochi metri che li dividono da casa alla chiesa, replicando analoghi problemi durante il weekend.

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