Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

domenica 18 giugno 2017

MOBILITA' SOSTENIBILE AL POSTO DI NUOVI PARCHEGGI


Per la mobilità della Brianza si profila un’imminente rivoluzione ecologica, ma Biassono guarda come al solito dalla parte opposta della storia. Mentre a Monza è stato inaugurato questa settimana il primo experience point in Italia interamente dedicato alle auto e alle tecnologie elettriche, BASE ALD, in paese la giunta leghista torna a progettare grandi aree parcheggio che proprio le e-car finiranno per rendere del tutto inutili. Bastino gli esempi dei due ambiti di trasformazione del Piano di governo del territorio recentemente rilanciati dalla giunta, ossia quello legato al Masterplan al confine con Lissone (n.1) e alla comunità di S. Giorgio (n.7). Temi al centro di un banchetto di Lista per Biassono il prossimo 24 giugno, dalle ore 9 del mattino all'angolo fra Piazza Italia e via Cesana e Villa, finalizzato alla sensibilizzazione sul prossimo referendum consultivo da noi lanciato

In entrambi i casi sono previsti nuovi e ingombranti parcheggi a ridosso del cimitero cittadino - ma al servizio delle aziende destinate a insediarsi in zona - così come alle spalle del blocco abitativo che fa angolo con l’ingresso al Parco dalla frazione, mangiandosi un’altra buona fetta di terreno verde di S. Giorgio. I principali produttori e gestori di servizi di mobilità elettrica, al contrario, sono impegnati a elaborare appositi pacchetti per ridurre il numero di auto in circolazione, in modo tale da ottimizzare il traffico nelle aree di maggior congestione e abbattere l’inquinamento fossile: la scelta d’inaugurare BASE ALD in viale Campania 36 a Monza, dunque, non è per nulla casuale. La nostra Provincia, oltre a essere la più cementificata d’Italia, è anche ai vertici per problemi di traffico e inquinamento, le cui conseguenze si avvertono ogni giorno sulle principali direttrici di Biassono: l’asse della strada provinciale Monza-Carate, via Locatelli e via Parco in primis. 

L’evoluzione tecnologica delle auto elettriche, progredita di pari passo con le nuove forme di economia circolare e sostenibile, considera fondamentale l’uso del mezzo, anziché il suo possesso: sia per i privati, che per le aziende e soprattutto le pubbliche amministrazioni, sono oggi disponibili appositi pacchetti che danno in concessione le auto elettriche in funzione del chilometraggio necessario. Si paga cioè solo l’uso e ci si gestisce con comode app da smartphone o pc, lasciando al gestore del servizio ogni altra spesa: nelle offerte lanciate sul mercato, ad esempio, è il gestore che si occupa dell’installazione delle stazioni di ricarica nei luoghi per noi funzionali, permettendo inoltre di godere della gratuità d’accesso alle ZTL di molte città italiane, di non pagare alcun bollo per l’auto, di aver garantita liberamente la sosta sulle strisce blu o l’immediata sostituzione dell’auto in caso d’incidente o problemi tecnici. 

Questi pacchetti risultano particolarmente vantaggiosi anche per le pubbliche amministrazioni, che possono in tal modo rinnovare il proprio parco auto con mezzi non inquinanti, abbattendone le spese fisse annuali e inserendo fra l’altro i propri mezzi in circuiti già avviati di car-sharing o car-pooling. Ad esempio, Saronno e Varese sono fra i primi Comuni in Italia ad aver avviato programmi d’integrazione auto+ferrovia, appoggiandosi sui vantaggi della condivisione dell’auto fra privati e aziende: un progetto di notevole successo, che potrebbe essere applicato anche per migliorare la fruibilità del servizio ferroviario biassonese. Per i mezzi in servizio a Varese e Saronno sono infatti previste fasce d’impiego distinte e installazioni di box station di ricarica in prossimità delle abitazioni degli utilizzatori principali (senza costi aggiuntivi o di consumo): se l’intervallo fra le ore 8 e le 18 è riservato all’impiego delle auto da parte di aziende o enti pubblici, nelle restanti ore queste saranno a totale disposizione di chi è interessato a condividere i propri spostamenti con altri passeggeri, o preferisca viaggiare solo. 

Al di là delle grandi o medie città, i nuovi servizi di mobilità sostenibile puntano soprattutto a far breccia nei Comuni più piccoli, dove paradossalmente l’uso individuale dell’auto registra livelli assai più alti che nelle aree metropolitane. Uno dei primi passi consisterebbe proprio nel favorire l'installazione di colonnine di ricarica elettrica sul territorio, visto che molti gestori propongono il servizio anche gratuitamente o in abbinamento a pacchetti particolarmente vantaggiosi per le amministrazioni comunali apripista. Biassono presenta le caratteristiche ideali per sviluppare appieno i nuovi programmi di e-mobility, ma sino a quando parole come sostenibilità ed economia circolare saranno sconosciute ai nostri amministratori, la risposta sarà sempre e solo la stessa: cemento, parcheggi, maggior inquinamento e traffico. Ecco perché Lista per Biassono ha avviato un percorso di sensibilizzazione anche su questo fronte, presto presentato in consiglio comunale attraverso la collaborazione del Comitato ferroviario Besanino. 

5 commenti:

  1. Grande spot per le vetture elettriche e della leggenda metropolitana secondo la quale queste sarebbero ad emissioni zero ! In realtà non lo sono e bisognerebbe dare un'informazione corretta ! Il car sharing poi che c'entra con le vetture elettriche ? Non vi siete accorti che ci sono già iniziative commerciali disponibili ? E allora perché non vi adoperate affinché il servizio sia esteso da Milano a Monza ?

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  2. Caro anonimo, prima di scrivere sciocchezze, ti invitiamo a informarti meglio. Tanto più che recentemente si è svolto a Milano il Festival dell'Energia, fornendo tanti dati utili a modificare le nostre abitudini. Giusto un veloce esempio: oggi un mezzo tradizionale ha perso la sua competitività ambientale, producendo mediamente 115 gCo₂ per chilometro. Poco meglio fanno i mezzi a GPL (96) e a metano (84), mentre le e-car ad alimentazione mista sono in grado di passare dagli attuali 47 gCo₂ per km ad appena 6 nel 2050. Il raggiungimento di performance altamente competitive, con un consumo di energia primaria inferiore del 40% rispetto alle auto tradizionali, si accompagna a un altro punto di forza dei veicoli elettrici: l’accresciuta capacità d’immagazzinamento di energia nelle batterie. La loro densità energetica è triplicata negli ultimi 5 anni, passando da 100 Wh/l nel 2010 ai 300 del 2015.

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  3. Scusate professori, aspettando il 2050, ci dite per favore quali sono le vostre fonti ? Quali sarebbero le e-car ad alimentazione mista?
    Avete mai sentito parlare di Life Cycle Analysis ? Non sarebbe forse più corretto confrontarsi su questo?
    Sapete qual è il mix energetico che produce energia elettrica in Italia ?
    E quello medio in Europa?
    Visto che parlate di vetture a metano, sapete quanti SOx e NOx emettono (praticamente zero) ? E allora perché non potrebbero essere un'alternativa sin da subito alle vetture tradizionali visto che tra l'altro l'Italia vanta l'eccellenza tecnologica in questo campo ?

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  4. Caro anonimo, come già anticipavamo nel post, i nostri riferimenti provengono dai recenti Festival della Sostenibilità e Festival dell'Energia, svoltisi a Milano nei giorni scorsi. In particolare, le cifre citate sono quelle di Elettricità Futura, la principale associazione del mondo elettrico italiano. Nei dibattiti intercorsi con tutti i protagonisti del settore, Fiat inclusa, è stato anche affrontato il tema delle auto a metano: indubbiamente un'eccellenza italiana ma, purtroppo, non supportata all'estero da sistemi infrastrutturali analoghi ai nostri. Dal momento che occorrerebbero troppi anni per sviluppare una rete d'appoggio adeguata ai mercati e considerando invece il dirottamente globale sull'elettrico, la tecnologia a metano conviene solo in Italia. Il problema, però, è che uscendo dai nostri confini si rischia poi di rimanere a secco. Ti invitiamo a reperire i dati diffusi da questi due importanti appuntamenti, nei quali potrai soddisfare tutti i tuoi quesiti in base agli ultimi aggiornamenti di settore.

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  5. Caro Comitato, Elettricità Futura è la principale associazione del mondo elettrico italiano ed è normale che porti acqua al suo mulino! Non troverete sul suo sito indicazioni relative alle emissioni REALI di un veicolo elettrico, che tengano cioè in conto le emissioni di tutto il ciclo di vita della vettura, dalla produzione allo smaltimento, e non solo durante il suo utilizzo.
    Esiste molta letteratura sull’argomento, cito due interessanti articoli ma ne potete trovare molti altri online se siete veramente interessati.
    Il primo: Comparative Environmental Life Cycle Analysis assessment of conventional and Electric Vehicles, pubblicato sul Journal of Industrial Ecology (Autori: Hawkins, Singh, Hammer-Strauss della Università di Scienza e Tecnologia di Trondheim – Norvegia, Paese elettrico per eccellenza!) asserisce che un veicolo elettrico, soprattutto a causa dell’impatto delle batterie e del loro smaltimento, da un punto di vista emissivo nasce svantaggiato rispetto ad un veicolo tradizionale e che pareggia le emissioni solo dopo circa 60,000 Km. Dopo una percorrenza di 150,000 Km avrà accumulato un vantaggio emissivo compreso tra il 10 e il 24 % (a seconda del mix) rispetto ad un veicolo tradizionale, sempreché nel frattempo non abbia dovuto cambiare la batteria (cosa più che probabile visto che mediamente durano dieci anni).
    Il secondo: Sustainability Analysis of the electric vehicle use in Europe for CO2 emission reduction, pubblicato sul Journal of Cleaner production (Autori Casals, Martinez-Laserna, Garcia, Nieto) indica, sulla base del mix energetico di ciascun paese europeo, quelli per i quali è conveniente adottare i veicoli elettrici (da un punto di vista emissivo) e quelli per cui invece è conveniente aspettare la modifica del mix. L’Italia è tra questi.
    Andrebbe poi anche considerato il costo necessario a costruire le infrastrutture a supporto dell’implementazione massiccia del trasporto elettrico, che, come già è stato per le rinnovabili in Italia (e parliamo di miliardi di Euro/anno), avverrebbe a spese del contribuente e senza creare una filiera italiana.
    Riguardo poi al vostro rilievo sui veicoli a metano, mi limito a segnalarvi l’esistenza (da molto tempo) di veicoli a metano/GPL Bi-Fuel e Dual-Fuel, in grado di essere alimentati con metano/GPL e gasolio e che sono un’eccellenza italiana.
    Tagliando corto e senza voler insegnare niente a nessuno, su questi temi la bacchetta magica non esiste e le scelte dogmatiche non portano a buoni risultati. Chi fa politica deve anzitutto informarsi approfonditamente per evitare di prendere decisioni affrettate che facciano pagare al contribuente un prezzo non commisurato ai risultati realmente ottenibili.
    Spero di non avervi annoiato.

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