Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

venerdì 1 aprile 2016

PER UN RILANCIO DEL CENTRO STORICO DI BIASSONO (Tutti in piazza/2)


Tempo scaduto per il centro storico di Biassono. Abbandonato a se stesso da oltre trent’anni, benché per due mandati amministrativi la Lega Nord avesse promesso un suo pronto rilancio, il nucleo originario del nostro Comune può oggi far leva su un grande potenziale inespresso. Grazie ai recenti studi del Gral (Gruppo ricerche archeostoriche del Lambro), a breve in presentazione presso la sala civica di Villa Verri, è stato infatti possibile ricostruire dettagliatamente la mappatura dei lotti e delle proprietà biassonesi trasmessisi per secoli di generazione in generazione, verificando al contempo l’effettivo sviluppo della nostra comunità da vicus romano a borgo. A differenza di molti altri Comuni della zona, Biassono è cioé riuscito a preservare una sua peculiare identità urbanistica, fondata sull’alternanza di antiche dimore nobiliari e un vasto sistema di corti intercomunicanti: due elementi di pregio che, nell’ottica di una rivalutazione complessiva degli immobili in area storica, potranno giocare un ruolo fondamentale nel futuro piano amministrativo di riorganizzazione da noi perseguito. Alla luce dei riscontri già da tempo raccolti da Lista per Biassono e sondato l’interesse del settore immobiliare biassonese, grazie soprattutto al contributo della storica agenzia Equipe di via Cesana e Villa, è emersa una linea operativa che potrebbe risolvere l’annosa questione del frazionamento delle proprietà. Vera spina nel fianco per qualunque tentativo di avviare un recupero coordinato e omogeneo. 

Allagamenti nella Corte Cesana, ad oggi l'unica il cui manto sia stato rifatto proprio per le condizioni estreme di disagio



Innanzitutto, è indispensabile creare un tavolo di lavoro congiunto dove tecnici comunali, rappresentanti immobiliari, società edilizie, architetti e investitori possano offrire reciproche e durature garanzie di collaborazione: l’obiettivo futuro, alla luce delle numerose proprietà sfitte e invendute oggi presenti sul territorio, consisterà nell’agevolare l’eventuale trasferimento di quei residenti del centro storico disposti a occupare le case vuote nei nuovi quartieri residenziali. Attraverso agevolazioni fiscali e affittuarie, permute e stime incrociate sul valore degli immobili (ma anche mediante il mantenimento delle tariffe affittuarie in corso), chi abita in edifici del centro storico ormai fatiscenti potrà essere invitato a insediarsi in nuovi spazi abitativi; le precedenti dimore in area storica, se di proprietà o in affitto, potranno invece essere rilevate dalle società edilizie e immobiliari partecipanti al progetto, affinché provvedano al loro recupero a condizioni di mercato agevolate. 

Il Comune, in funzione di un progetto di rivalutazione del centro storico con finalità socio-culturali e turistiche (riconoscimento di Biassono come “Culla dell’Illuminismo italiano”, favorito dal trasferimento degli ufficimunicipali da Villa Verri in una sede alternativa quale eventualmente l’ex palazzina Pressindustria, così come dalla creazione di un nuovo polo di ricerca in Palazzo Bossi e dall’integrazione strategica di Piazza Italia al nucleo originario), potrà infatti aggiungere potenziale attrattivo al valore degli immobili liberati. Ogni lotto, caso più unico che raro in Italia e grazie proprio alle ricerche del Gral, verrà ricollegato al suo albero genealogico secolare, reinserendosi dunque in un contesto urbanistico meticolosamente connesso con la storia del Paese. In sostanza, il centro storico si trasformerà in una zona d’elite che, oltre all’elevato impatto estetico e funzionale, avrà modo di garantire standard superiori per la qualità della vita, con agevolazione della pedonabilità e della mobilità leggera, percorsi commerciali con marchio di qualità biassonese, spazi verdi e d’aggregazione sociale, rivitalizzazione delle tradizioni e delle attività di corte, conferendo forte visibilità ai suoi siti di pregio (presenza di un nemeton celtico, testimonianze dell’antico monastero degli Umiliati, antiche piantumazioni per la bachicoltura…). 



Opzioni privilegiate sulle proprietà rinnovate potranno essere concesse agli originari residenti interessati a partecipare al progetto anche in qualità d’investitori, tenendo comunque conto che il tavolo di lavoro resterà aperto a potenziali investitori esterni. Onde evitare uno sforzo economico-organizzativo eccessivo per tutti i diretti interessati, così come di momentaneo svuotamento, il progetto verrà portato avanti gradualmente, per singole aree, e sempre accompagnato da iniziative che permettano ai commercianti di godere della massima esposizione amministrativa. Come già avviato dall’iniziativa di Lista per Biassono “I Magnifici 7” (nella quale sono state selezionate solo alcune delle eccellenze del territorio, benché numerose altre siano già pronte a integrarsi) e grazie a prossime manifestazioni in programma, esercizi e negozi sono stati invitati a unirsi in un circuito collaborativo che permetta loro di caratterizzarsi e specializzarsi attraverso il brand-marketing di qualità. Questo nuovo modus operandi, che rientra nell’adozione di una strategia fondata sulle opportunità della cosiddetta “sharing economy”, presenta l’indubbio vantaggio di “mettere a sistema” l’offerta commerciale e produttiva di Biassono, in modo tale che ogni parte del paese tragga vantaggio dalle singole attività o iniziative organizzate sul territorio, così da creare immediati interscambi fra centro storico, Piazza Italia, Piazza Libertà, S. Giorgio e tutte quelle aree oggi non in grado di avvantaggiarsi dei grandi flussi di traffico pedonali. Se non riusciremo ad adottare un piano di sviluppo integrato, dove urbanistica, cura ambientale, commercio e servizi siano pensati in correlazione, molto difficilmente Biassono troverà nuove energie di sviluppo.     





UN ALTANTE TOPONOMASTICO PER BIASSONO:
PRESENTAZIONE IL 24 APRILE IN SALA CIVICA ALLE ORE 16.30


"Atlante toponomastico storico di Biassono. Dal XV al XIX secolo"


(autori Gianfranco Pertot e Roberta Ramella, edizioni del Museo civico 
Carlo Verri di Biassono).

Il libro propone i primi risultati di una ricerca pluriennale, svolta 
principalmente su documentazione di archivio che copre un intervallo 
cronologico di mezzo millennio, che ha indagato la dinamica della 
proprietà di tutti i terreni e i fabbricati del territorio comunale (più 
di 550, nell'epoca considerata, con un assetto particellare 
sostanzialmente stabile).
La ricognizione ha riguardato migliaia di atti, conservati in archivi 
pubblici (principalmente nell'Archivio di Stato di Milano) e privati, 
redatti da esponenti di famiglie di possidenti, biassonesi e no (Verri, 
Bossi, Croce, Crivelli, Casati, fra le altre), da diversi enti religiosi 
(Parrocchia e Confraternite di Biassono, Luogo pio delle Quattro Marie 
di Milano, e altri) e da magistrature e altri organi dell'amministrazione.
Le informazioni contenute nei documenti hanno consentito di ricostruire 
il contesto toponomastico dell'intero comune e di presentare, per ogni 
particella di proprietà, l'evoluzione dei toponimi, con relativi 
mutamenti, aggiornamenti e deformazioni.
Il volume è costruito intorno alla mappa del territorio comunale, nella 
sua configurazione attuale, composta da più tavole, sulla quale è stato 
sovrapposto il reticolo particellare storico (per confronto è stata 
riprodotta anche la cartografia catastale settecentesca). Ogni 
particella di proprietà è individuata da un numero, in base al quale è 
possibile consultare la specifica sequenza toponomastica storica 
(corredata dalle notazioni archivistiche). Un glossario consente di 
risalire agli etimi e ai significati dei toponimi individuati e delle 
loro varianti, con ampi riferimenti alla bibliografia.
Il testo, pur impostato su rigorosi criteri scientifici, sia nella 
presentazione delle ricerche di archivio che nella trattazione dei 
contenuti semantici dei toponimi, si propone comunque come strumento di 
agile consultazione attraverso il quale è possibile accedere, anche 
senza una specifica preparazione, ad uno degli aspetti più affascinanti 
del patrimonio collettivo immateriale e dell'identità delle comunità locali.

La pubblicazione è stata sostenuta dal GRAL, di cui fanno parte i due 
autori, che operano professionalmente presso il Politecnico di Milano, 
ed è stata possibile grazie al cofinanziamento del Comune di Biassono e 
di Regione Lombardia. La stampa e la cura editoriale sono state affidate 
a Graficart e a Baobab Comunicazione di Biassono.
Alla presentazione, che sarà accompagnata da letture della Accademia 
Teatrando Produzioni, interverranno Cristina Cappellini, assessore 
regionale alle Culture, Identità e Autonomie, Angelo Piero Malegori, 
sindaco del Comune di Biassono, e Luciano Casiraghi, assessore alla 
Cultura del Comune di Biassono.

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