Fortuna che a Biassono possiamo
far conto ancora su Anpi ed Emergency. Se non fosse stato per la caparbietà e
la sensibilità di queste due nostre associazioni (l’una non riceve un euro
dalla giunta, l’altra non viene neppur annoverata fra le entità culturali di
Biassono ed è tuttora priva di sede), la Festa della Repubblica sarebbe scivolata
via senza che nessuno se fosse accorto.
Ieri, 2 giugno, loro erano lì, a
sfidare in sala civica l’indifferenza di un’amministrazione eclissatasi dalle celebrazioni
nazionali come il Sole delle Alpi al tramonto, come quei cittadini in giro in
bicicletta senza arte né parte, come quei fustigatori dei costumi che
inveiscono in Facebook contro politici, papi e partiti, che invocano la
ricostruzione dopo il terremoto in Emilia, che insultano e si piangono addosso,
che cliccano “like” e chi si è visto si è visto.
Se avessero avuto modo di
ascoltare le letture estratte dalle memorie dei partigiani viventi o i racconti
strazianti dei volontari sui fronti di guerra odierni, forse avrebbero realizzato
che le sorti di un Paese si raddrizzano in un modo molto semplice e concreto:
rimboccandosi le maniche. Avendo il coraggio di far seguire azioni concrete ai
propri no. Gesti risolutori. Impegno civile.
Troppo comodo puntare il dito,
senza guardarsi mai allo specchio.
Non importa se qualcuno finirà
per etichettarti come fazioso, perché solo a Biassono si può pensare che Anpi
(A-s-s-o-c-i-a-z-i-o-n-e n-a-z-i-o-n-a-l-e p-a-r-t-i-g-i-a-n-i d’-I-ta-l-i-a) o
Emergency siano emanazioni di partito anziché associazioni di volontariato;
poco conta se la giunta leghista precluda spazi di pubblico utilizzo come Villa
Monguzzi o i giardini di Villa Verri: si può fare cultura e divertirsi insieme
ovunque, senza doversi per forza chiamare Donne Padane o Barbari Sognanti (la
cui più alta manifestazione culturale è stato il recente imbrattamento del muro
lungo la ferrovia di Biassono con graffitti autocelebrativi).
Complimenti dunque al Corpo
musicale biassonese, pronto a risvegliare i cittadini portando la musica per
strada, a spezzare il silenzio omertoso di Biassono levando con orgoglio le
note dell’inno italiano; complimenti ai lettori delle memorie dei partigiani e
degli eroi silenziosi di Emergency, capaci ancora di commuoversi di fronte al
sacrificio, di vibrare di sdegno per l’ingiustizia, di alzare la voce contro le
prepotenze; complimenti alla blues band d’accompagnamento, che osa intonare
“Imagine” dopo colpi di pistola biliosi e feroci tagli di fisarmonica.
Ma,
soprattutto, complimenti a chi resiste, combatte e lotta per conficcare un
fiore nella nostra coscienza. Solo in questo modo siamo convinti che le parole
di John Lennon potranno trovare eco persino a Biassono. “I hope someday you’ll
join us and the world will live as one…”.
Alberto Caspani
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RispondiEliminaIl problema più grande è che nessuna di queste cose è stata sponsorizzata ma soprattutto che nel il Sindaco,ne nessun altro membro della maggioranza si sia fatto vedere,come se il 2 Giugno non sia un giorno da ricordare e forse per loro lo è davvero. Il 2 Giugno del 1946,appena finito il secondo conflitto mondiale,il popolo Italiano tramite un referendum dovette scegliere tra Monarchia e Repubblica,non riesco a capire in cosa si possa essere contrari nel festeggiare o quantomeno nel ricordare questo avvenimento... Che forse siano nostalgici della Monarchia o ancor peggio della Dittatura?
RispondiEliminaSarebbe interessante avere una risposta dal nostro amato sindaco "Borgomastro" che effettivamente è un sostantivo molto medioevale ,nome arcaico per indicare il Sindaco,deriva dalla parola Tedesca Bürgermeister (letteralmente 'capo dei cittadini'), è un sostantivo in disuso,tranne che da noi,tanto che la Svezia con la riforma del 1917 lo eliminò e in polonia si utilizzava questo termine solo durante l'Impero Austro-Ungarico...
A questo punto mi vien malignamente da pensare che un pò di nostalgia in tutto questo si possa anche nascondere...
Achtung partisanen!!!!
TA-TA-TA-TA-TA-TA
E' forse questo quello che vorrebbero? Forse sto esagerando,ma non ricordare certi avvenimenti di importanza storia è come voler che non siano mai esistiti...
Il problema è sì il 2 giugno, così come lo è il 25 aprile, ma quello che più preoccupa è che per i nostri amministratori il cittadino modello biassonese è quello che non partecipa.
RispondiEliminaChe bisogno c'è di seguire le sedute del Consiglio Comunale, oppure di presentare, magari, osservazioni al PGT?
Se i biassonesi non fanno nulla di tutto questo è "perchè si fidano di chi li amministra!"
La libertà non è stare sopra un albero,
non è neanche un gesto o un'invenzione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è PARTECIPAZIONE.
Diceva Calamandrei, nel 1955, agli studenti milanesi: "la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sè. La Costituzione è un pezzo di carta. Se la lasci cadere non si muove. Per farla muovere ogni giorno bisogna metterci dentro l'impegno, lo spirito, la volontà di mantenere le promesse che i costituenti vi hanno scritto. Bisogna metterci la propria responsabilità".
RispondiEliminaDa allora la situazione è andata vieppiù peggiorando e gli attacchi alla Carta Costituzionale sono pressochè quotidiani.
Occorre sensibilizzare i cittadini che nulla è acquisito in maniera definitiva e che la Costituzione, ancora oggi, va difesa e salvaguardata.
E se, a Biassono, non lo fanno le Istituzioni; questo diventa ancor più compito e dovere degli iscritti all'Anpi.
IO MI VERGOGNO….
RispondiEliminaSi, mi vergogno della mia cittadinanza, Biassono
Si, mi vergogno del “mio” Sindaco
Si, mi vergogno della “mia” Giunta comunale
Si, mi vergogno perché è “mia” non per scelta ma per imposizione dei miei concittadini
Si, mi vergogno dei miei concittadine, sembrano insaponati, tutto gli scivola addosso
Si, mi vergogno per la non curanza del territorio, costruire, costruire, costruire, si perché di verde basta quello della lega
Si, mi vergogno perché il disinteresse dei Biassonesi è a dir poco terrorizzante
Si, mi vergogno per l’accanimento alle proposte di cambiamenti se non provenienti da esponenti Leghisti
Si, mi vergogno per ciò che non fanno e per ciò che fanno (per il bene di Biassono)
Si, mi vergogno perché questa lista di vergogne potrebbe continuare per intere pagine.
P.
Un testo molto freddo (nel senso che nel leggerlo mi ha freddato) e crudo,ma di impatto... Forse si dovrebbe fare un foglio da distribuire alla cittadinanza con queste frasi,uno schiaffo morale al Biassonese medio,forse potrebbe essere anche controproducente perchè ferisce nell'orgoglio,ma è la verità.
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