Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

sabato 28 luglio 2012

IL MARCHESE ELETTO


Si legge sul Regolamento Comunale approvato nel 2005 (nel pieno dell’amministrazione leghista) che ogni proposta di deliberazione - prima di arrivare in consiglio comunale per essere approvata - deve prima passare per la competente commissione al fine d’incamerare un parere consultivo.

Di regola questo non avviene ma, come è successo venerdì 27 luglio, se un consigliere lo fa notare e consiglia l’amministrazione di ritirare il provvedimento onde far seguire l’iter regolare (come ha fatto il superstite dei consiglieri di minoranza unitisi al boicottaggio di LpB, ovvero il capogruppo del CDL Giordano Colombo), il primo cittadino dovrebbe, in quanto Primo, dare il buon esempio del rispetto delle regole democratiche. Se questo iter viene fatto valere per le mozioni delle minoranze, regola vuole che valga anche per i provvedimenti della giunta leghista. 

Invece il ducetto nostrano sentenzia la frase ad effetto: "NOI ANDIAMO AVANTI!" e tira dritto.

Mi aspettavo anche il “CHI SI FERMA E’ PERDUTO”, mentre per finire ci stava bene pure un bel “CHI SE NE FREGA” di mussoliniana memoria, tanto per restare in tema.

Tempo fa, il sindaco Malegori si lamentava per il fatto che l’opposizione cerchi il pelo nell’uovo: aveva ragione, i peli dovevamo però cercarli sul suo stomaco, ne ha tanti e folti a quanto pare!

Perché incitare i consiglieri a votare contro i regolamenti, in spregio a tutte le regole democratiche, presuppone nel nostro sindaco uno scarsissimo senso della democrazia e, soprattutto, nessun rispetto per le istituzioni che rappresenta.  Anche questo ci ricorda molto il Ventennio fascista.

Forse il sindaco Malegori è stato influenzato dal film del grande regista Mario Monicelli, Il Marchese del Grillo, dove l’indimenticabile Alberto Sordi pronuncia la frase che trovate nella figura….me dispiace regà, ma noi semo noi e voi nun siete …..

Il Sindaco dovrebbe ricordarsi però che il protagonista del film non era stato eletto e, quindi, non doveva giustificare i suoi comportamenti di fronte agli elettori; ecco perché il Marchese si permetteva di dire certe frasi alla Malegori!

Fabrizio Baccenetti

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