Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

lunedì 14 ottobre 2013

LO SCAFISTA DEL WEB


E' inopinatamente apparso sul sito istituzionale del Comune di Biassono un comunicato stampa attraverso il quale il sindaco Malegori ritiene opportuno far partecipe la cittadinanza circa la propria presenza alla manifestazione di Torino della Lega Nord in difesa della legge Bossi-Fini e "per chiedere al Governo misure più severe sull'immigrazione".

Nello stesso comunicato, il sindaco si dichiara anche "strenuo oppositore delle attuali politiche di invasione e disintegrazione".

Difesa delle frontiere, dunque. Ma difesa da chi? Chi minaccia oggi le nostre frontiere?
Forse la speculazione finanziaria, lo spread, l'evasione fiscale, il riciclaggio di capitali sporchi, la fuga di capitali, le delocalizzazioni industriali; non certo i profughi o gli immigrati.

Di fronte a tragedie come quelle che si sono consumate a Scicli ed a Lampedusa occorre il coraggio, e la responsabilità, di cambiare.

Abrogando anzitutto la legge Bossi- Fini che è una normativa razzista e xenofoba che arriva ad impedire a pescatori e marinai di intervenire a salvare vite umane, come la legge di civiltà del mare vorrebbe, e che incrimina i profughi superstiti.

In ogni caso, a prescindere dal merito che ci troverà sempre e comunque su posizioni opposte, quello che oggi vorremmo denunciare e stigmatizzare è l'ennesimo episodio di gestione ed utilizzo della cosa pubblica a beneficio di una sola parte politica, la solita.

Evidentemente non bastano più i simboli di partito a contrassegnare ogni nuova opera pubblica (proprio come nel ventennio fascista) od a fare bella mostra di sé sul territorio comunale. Né, probabilmente, risulta sufficiente l'adozione di una toponomastica sempre più in salsa padana.

Per quanto attiene ai drappi di partito esposti nelle sedi istituzionali, abbiamo già dato.
Ora anche il sito ufficiale del Comune trasformato nel bollettino della locale sezione della Lega Nord.

Ma questo potrebbe essere troppo anche per quei biassonesi che, da anni, sono ormai avvezzi ad ogni sorta di abuso e di sopruso da parte dei nostri amministratori.

Felice Meregalli

4 commenti:

  1. Se il sindaco Malegori ha deciso di prepararsi per qualcuna delle prossime competizioni elettorali (europee, politiche..), lo facesse a spese proprie e non con il sito del Comune, finanziato da tutti i cittadini biassonesi.
    Cittadino disincantato.

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  2. Sono anni che la Lega Nord utilizza il comune di Biassono, spazi e luoghi pubblici a fine di parte, se non di partito.
    Hanno già superato ogni limite di decenza.
    E' giunto il momento che la smettano.

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  3. Le opinioni del Sindaco sono trite e ritrite; la solita tiritera.
    Parlano di invasione, ma si dimenticano di dire che il tutto avviene in vigenza della legge Bossi- Fini.
    Che oltre che inumana, si è rivelata del tutto inefficace.
    Completamente d'accordo su quanto sostenuto sul blog a proposito dell'uso privato e partitico della cosa pubblica da parte della Lega Nord di Biassono.
    Ma il Comune non è Cosa Loro!
    MG.S.

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  4. "Invasione etc" i soliti slogan leghisti, che il sindaco e i suoi ripetono. Non dicono, i leghisti, che la maggior parte degli immigrati giungono in Italia con regolare visto (non con i barconi), alla cui scadenza diventano "irregolari". Faccio rilevare che sono numerosi gli imprenditori che hanno assunto immigrati per lavorare nelle fabbriche, per svolgere compiti che i cittadini Italiani non vogliono fare, per versare i contributi dei quali beneficeranno le pensioni anche dei leghisti. Consiglierei al sindaco e ai suoi di mettersi all'ingresso della Rovagnati e osservare. Non concordano con le scelte fatte? Ne discutano con Rovagnati e con gli altri imprenditori.
    Suggerirei ai leghisti locali di impegnare le proprie energie per aumentare la sicurezza dei cittadini e del territorio, contrastando con mezzi efficaci coloro che delinquono, qualunque sia la loro terra di origine. Ma anche la "sicurezza" è solo uno slogan per i leghisti.

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